Quello che ho deciso di raccontare a me dispiace, pure se se sottilmente mi fa godere senza ritegno. Non posso nascondere che per quanto mi dispiaccia provo infatti un grande rimorso e prima di decidere di scriverlo ci ho pensato molto anzi moltissimo. Racconto un fatto reale che parla di una vicenda triste, di una morte in guerra di un uomo ucraino e della vita di una donna che era sua moglie e che troppo presto è diventata vedova. Racconto, tuttavia, di una donna che finalmente ha ripreso grazie alla sua voglia di vivere una vita sessuale completa senza farsi bloccare dall'idea di essere la vedova di un eroe, come molti l'avevano desinata. Diversi mesi fa, infatti, tutta la comunità ucraina in Italia aveva avuto una bruttissima notizia relativa ad un bombardamento al fronte in Ucraina. Un militare era morto nell’adempimento del suo dovere, e molti di noi lo conoscevamo. La moglie di nome Olha per il bene dei suoi figli era venuta in Italia e qui era stata ospitata in virtù di un programma governativo. Io e Ukra in particolare La conoscevamo molto bene e spesso eravamo stati in sua compagnia, visto che la nostra casa è molto frequentata da donne ucraine. La morte del marito, comunque, ha avvicinato ancora di più Olha a noi, e sempre più spesso abbiamo iniziato a passare tanto tempo insieme. Olha è una splendida donna, molto esuberante tanto di fisico: con un seno debordante, quanto un culo che enorme è dire poco, era sempre stata nei miei desideri inconfessati e inconfessabili. Devo dire che mi ha sempre frenato la sua devozione a suo marito e la sua mancanza di disponibilità in parte apparente. Alla morte del marito abbiamo fatto di tutto per aiutarla e questo credo sia stato importante anche a livello economico per lei che ha potuto fornire una degna sepoltura al suo uomo nella sua patria. Abbiamo condiviso le sue sofferenze ed anche il suo viaggio per accompagnare la salma nel suo ultimo saluto. Poi Olha è ritornata in Italia e ha cercato di riprendere la sua vita, questa volta da vedova. Sapendo che il suo amato marito non sarebbe mai più tornato da lei. Ho assistito a lunghi momenti di crisi e a sfoghi fra Olha e Ukra che non duravano molto perché Olha dimostrava una tempra fortissima, ma che colpivano il cuore e l’anima. Il cuore mi si stringeva ogni volta che la vedevo piangere e spesso l’abbracciavo per consolarla. Era diventata una di noi e il nuovo arrivo di mia cognata Alla, la seconda cognata, è stata a dir poco fondamentale. Alla e Olha si sono prese da subito e in accordo con Ukra e le mie cognate abbiamo deciso di portare anche lei in Calabria l’estate scorsa, tanto la casa è molto grande e Olha è sempre stata una ottima ospite. Ho apprezzato molto come è stata accettata Olha e anche suo figlio che è venuto con lei. Ho aspettato di vederla insieme alle altre e sono stato molto rincuorato nel vederla sorridere felice. Non nascondo che nei momenti in cui era possibile qualche intimità o carezza mi sono sentito molto eccitato nel darla, senza però mai andare oltre. Ho notato subito la sua riconoscenza nei miei confronti e non ho potuto fare a meno di arraparmi vedendola in costume. Ricorderò sempre il suo sguardo imbarazzato ma al contempo ammirato quando ha ricevuto da Alla e da Ukra il costume sgambato e seducente che ben si addiceva al suo corpo abbondante da bbw. L’amicizia con Alla le ha fatto molto bene specie perché Alla non aveva nessuna forma di pudore e questo la aveva subito aiutata a superare la sua timidezza per le sue forme assai esuberanti. Sapeva di essere eccitante e sapeva di piacere agli uomini. Molti la guardavano e la guardavano con grande desiderio, mentre lei sentiva il disagio Tutti ormai conoscevano nel paese le ucraine venute con me e aspettavano di vederle sulla spiaggia. Olha era diventata una super star e devo dire che iniziava a piacerle questo ruolo, anche se il pudore e spesso il dispiacere per la morte del suo marito in guerra la rendevano molto triste e come sempre era Alla a tenerla su di morale e ad accompagnarla a mare nelle ore più impensate. Alla e Olha erano divenute una coppia inossidabile, una coppia di fatto. Facevano tutto insieme. Solo a volte si aggiungeva Ukra o Jana ma in momenti isolati. Io avevo rapporti sessuali continui con Alla e lei mi raccontava che aveva iniziato ad avere molta intimità con Olha, la quale più volte aveva tentato di baciarla e di toccarle quei suoi favolosi seni. Mi ha raccontato che era arrivata a fare la doccia con lei e che era stato molto piacevole. Da quel momento ero io che avevo iniziato a vedere Olha in una maniera diversa. Con il passare dei giorni Alla mi teneva al corrente dei progressi e anche del fatto che le aveva leccato la figa e la reazione di Olha era stata un oceano di umori, orgasmo e piacere senza limite. Alla sapeva cosa fare e lo stava facendo molto bene. Mi aveva detto che secondo lei forzando si sarebbe potuto fare un incontro a tre con me, ma io avevo deciso di aspettare. Alla doveva continuare come stava facendo, perché stava facendo molto bene. Io mi accontentavo di vederla a mare e farle capire che apprezzavo la sua femminilità, senza fare nulla di compromettente…Lei per tutti era la vedova dell’eroe e come tale era rispettata. Certo che vederla e non toccarla me lo faceva venire sempre duro, ma Alla era molto efficiente e se Alla non bastava ci pensavano Ukra e Jana. Tutto andava per il verso giusto sino ad una sera. Ukra e sua sorellla Jana erano uscite e io ero rimasto solo in casa o almeno così pensavo, essendo la casa molto grande e sapendo che Alla e Olha erano come sempre a mare sino a tarda ora. Era molto caldo e avevo deciso di fare una doccia, in realtà ne abbiamo due in due bagni diversi e mi diressi verso uno dei due, quando iniziai a sentire dei miagolii, e ansimare…si capiva benissimo che era un rapporto sessuale…ero curioso la porta era semiaperta certamente per lasciarmi guardare e Alla inginocchiata stava leccando la figa di Olha, che era con forza sottomessa a quella straordinaria cavalla Ucraina… Alla era infatti una bbw molto alta e molto possente fisicamente. Rimasi colpito dallo spettacolo e soprattutto dal vedere come Olha senza scampo raggiungesse un orgasmo dietro l’altro. Ad un tratto Alla beffarda si voltò verso di me e sorrise. Aveva un viso trionfante, mi vedeva eccitato e lei si eccitava sempre di più. Alla faceva sul corpo di Olha ciò che voleva e Olha rispondeva in maniera stupenda, mentre Alla la straziava con le dita, con la lingua con le labbra i denti…La aveva sottomessa e Olha godeva senza ritegno. Oramai i gemiti e la voce ansimante avevano lasciato spazio alle urla…La donna urlava il piacere che Alla le provocava, cercava di trattenere il suo viso dentro di lei ma Alla era letteralmente scatenata, mentre Olha come una magnifica dea si faceva masturbare si faceva leccare, toccare, soddisfare. Le lasciai fare, mentre Alla mi guardava, e voleva che le dessi il premio. Ora era Alla in piedi e dominava Olha la vedova dell’eroe in preda agli orgasmi che si accartocciava ad ogni tocco della sua padrona. Alla aveva fatto della vedova dell’eroe una perfetta schiava sessuale. Decisi di aspettare ma Alla voleva il mio cazzo arrapato… le feci segno che avremmo scopato dopo e così le lasciai rivestire. Ero certo che Olha aveva bisogno di ulteriori stimoli e mentre Alla si rivestiva della sua tutina, e aiutava Olha a vestirsi io andai in camera mia. Non dovetti aspettare molto perché Alla venne quasi subito. Aveva una vogli di cazzo che la portava via. Fu fantastico, quella donna mi faceva godere con ogni parte del corpo. Aveva delle tettone straordinarie e io mi perdevo nella sua straordinaria abbondanza. La presi ovunque e in ogni modo, in maniera selvaggia è dire poco, la lasciai fare i suoi giochi e mentre facevamo un intenso 69 sentimmo alcuni piccoli rumori. Immaginavo fosse Olha ma non sospesi. Era troppo eccitante quello che stavo facendo, Alla era pazza e scatenata, quasi pronta per venire, mentre io ero grosso nella bocca di mia cognata ma ancora non pronto a schizzare l’orgasmo che Alla avrebbe meritato, voluto…lo desiderava proprio, ma io implacabile le chiesi nuovamente un rapporto anale e lei non fece una piega apri le sue immense naticone e mi fece entrare per il mio piacere mentre lei prendeva il cazzo potente con colpi duri e continui. La sentii gemere e poi godere di seguito come sapeva fare lei, in una serie multi orgasmica tutta da godere e alla fine stremata e sfranta abbattersi sui cuscini che sapevano del suo odore, del suo sudore dei suoi orgasmi. Sapevo che Ukra avrebbe saputo che avevamo fatto ‘amore ma quello che mi eccitava adesso era vedere Olha la vedova che senza ritegno mi guardava fisso in volto e continuava a masturbarsi con una mano mentre con l’altra si mungeva alternativamente le tettone poderose. Mi guardava ancora mentre io leccavo la povera Alla che ancora non si era ripresa dalla turbine di passione che avevamo provato insieme e mentre Olha compiva la sua masturbazione sotto i miei occhi gemendo. Avevo ormai capito che io e lei ci saremmo posseduti. L’ultimo sguardo che mi diede mentre l’orgasmo le colava dalla figa per terra e sulle cosce era uno sguardo di sfida; lo avevo riconosciuto. Era combattuta fra la sua voglia di donna ucraina vogliosa e piena di libidine e il suo ruolo di donna, vedova dell’eroe. Quanto avrebbe potuto resistere era ormai una questione tra me e lei. Le sorrisi e il mio sorriso la indispettì molto mentre avevo ripreso Alla oramai sazia che mi lasciava fare tutto ciò che volevo quasi inerme, stanca sfinita, Sfranta. Continuammo a guardarci io e Olha sino a quando fu lei a cedere e abbassare gli occhi. La vidi ritornare sui suoi passi e chiudersi nel bagno, probabilmente a continuare in doccia la sua sditalinata. Lasciai finalmente Alla riposare ed uscii a prendere una boccata d’aria. Nonostante facessi di tutto per togliermi dalla testa gli occhi di Olha, quelle tettone enormi, quel culo poderoso e quel viso da porca mentre si mungeva e si sditalinava guardandomi, non ci riuscii. Ero come in trance. A se avessi voluto avrei potuto prendermi ognuna delle donne che stavano a casa ma avevo in testa quella provocante vedova dell’eroe che non volevo perdermi per nessun motivo. Tornai a casa era ora di cena. Ukra e le sue sorelle avevano preparato una favolosa cena ucraina con tante splendide cose: vareniki(ravioli ripieni), golubcy(involtini di cavolo), deruny(frittelle di patate), insalate varie e tanta ma proprio tanta horilka. Fu una cena molto molto allegra. Neanche a farla apposta io ero seduto tra Alla e Olha. Alla aveva già messo le mani sul mio cazzo dopo le prime portate e i bicchierini di vodka ucraina che calavano giù, mentre io approfittavo per provocare Olha che mi guardava sempre più sofferente, dubbiosa e eccitata…Sapevo muovere molto bene le mie dita e in breve avevo preso possesso della sua figa sempre più bagnata. Sebbene mi implorasse di evitarle questo supplizio io continuavo a infilarla e la maneggiavo costringendola sempre più apertamente ad allargare le cosce. Ad un certo punto eravamo tutti molto allegri. Erano saltate tutte le convenzioni e Olha aveva deciso di alzarsi dicendo che doveva andare in bagno. Senza esitare un attimo io la seguii. Alla aveva capito e anche Ukra, ma non dissero nulla e mi fecero fare. Aspettai un attimo e vidi che Olha aveva esitato a chiudere la porta... era accostata e in quel momento spinsi la porta e portai Olha verso il lavandino; vi era uno specchio enorme. Olha iniziò come una nenia a dirmi che non lo potevo fare, ci provò in italiano e in ucraino, ma io l’avevo già abbrancata, avrebbe potuto urlare, stavo rischiando che la vedova dell’eroe lo facesse richiamando tutti, ma non lo fece, anzi si posizionò a 90 gradi tenendosi saldamente al lavandino…dicendomi tuttavia che non lo potevo fare per riguardo alla memoria del marito... cosa avrebbero o di lei....cosa , che era una puttana, parola che in ucraino suona molto più forte. Io le dissi in ucraino di guardarmi dallo specchio mentre la inculavo e lei quasi in un atto di vergogna per aver ceduto così facilmente ai miei desideri mi chiese almeno di chiudere la porta. Mi staccai un attimo da lei.....la sua figa era già bagnata e appiccicosa, mi avvicinai alla porta feci finta di chiuderla e poi ritornai da lei. Mi inginocchiai e iniziai a titillarle il buco del culo e la figa sino a farla impazzire e lei impazzì. Sapevo come fare con la lingua, con le dita, con la bocca, con le labbra. Non le davo un attimo di tregua e lei senza neanche aver ancora preso il mio cazzo era già venuta una prima volta mugolando che non potevo fare così…ma io volevo proprio fare cosi e la vidi piangere. Continuai a snervarla, leccarla, succhiarla, titillarla e lei ebbe un secondo orgasmo. Ora gemeva, guaiva laida come una grande cagna la vedova dell’eroe e a quel punto capii che era pronta per essere portata sul letto. La vedova voleva il cazzo e si fece accompagnare senza proteste; ubbidì come una cagna addomesticata. La posizionai a pecorina al bordo del letto e dopo averla spadroneggiata per un altro po', visto che lei era bagnatissima le aprii le natiche e iniziai da subito a martellarla, mentre Olha era sempre più in preda dei miei voleri. La vedova dell’eroe chiuse gli occhi. Si toccava il seno a comando, se lo munse, mentre io giocavo con i suoi capezzoloni mentre facevo le prove di penetrazione, figa culo, culo figa, figa culo, culo figa in maniera interminabile e snervante. Le titillai a dovere il clitoride, le infilava le dita in vagina, le leccai le labbra, l’interno cosce, sentivo Olha godere in ucraino, e sentivo che mi pregava di andare in profondità…e allora io invitato con Olha oramai arrapatissima e vogliosa del cazzo mi impadroniì anche del suo magnifico culo. Giocai con il suo buco, allargai a mio piacimento le natiche inserivo prima un dito poi due poi due schiaffi e un terzo e iniziai a rotearli dentro il buco, poi la lingua: di nuovo Olha stava impazzendo iniziò a dimenarsi ma non mi fermai anzi al culmine la infilzai con il pene durissimo e senza sconti nel buco mentre lei non si fermava, impazzita prendendolo sempre più in profondità. Olha si trastullava ossessivamente con le dita la clitoride…non resistette più… venne con un urlo. Olha smise di toccarsi la figa, smise di masturbarsi. Sembrava interdetta non voleva che le altre la sentissero, sembrava provasse vergogna. Stavolta il limite era superato, e lei rimase immobile, mentre io continuavo a donarle il cazzo e lei lo prendeva. Finalmente iniziò a ricambiare i baci, giocando con la lingua. Olha si faceva dominare senza problemi in balia del desiderio inarrestabile…si vi era certamente un po’ di horilka, ma la sentivo che voleva essere fottuta, voleva godere fottere, godere e a quel punto io persi la calma. Il demone si imposessò di me e iniziai a straziarla, martoriarle quel corpo abbondantissimo senza lasciarle fiato…. Mentre Olha godeva in tutti i modi possibili e immaginabili. Io avevo un cazzo enorme e continuai a pomparla sbattendola spietatamente mentre lei inarcava la schiena e apriva le poderose naticone massacrandole di ceffoni. Adoravo il suo culo ma adoravo allo stesso tempo la sua figona depilata. Trattenevo Olha dai fianchi, poi le mungevo le sue tette enormi. La sentivo finalmente mia e lei oramai urlava in ucraino, lo urlava in italiano ed era il mio nome. Cercai di metterla a tacere avrebbe fatto sentire tutto il palazzo. Iniziai a leccarle la figa, lavorai con le dita, le succhiai la clitoride e visto che urlava sempre più iniziai con il violarle con il mio cazzone di marmo la bocca. bastarono alcuni ceffoni sulle guance e aprì la bocca, in modo da poter entrare comodamente e la infilzai sino in gola. Fece qualche protesta anche con il cazzo in gola, questa volta ma poi la vedova dell’eroe iniziò a ciucciare come si deve. Il pompino fu ottimo ad un certo punto sembrò che volesse ingoiarlo mentre gli orgasmi non si contavano più. Non riesciva più a resistere Olha. Adesso era in silenzio, le tolsi il cazzo dalla gola, ma lei andava a caccia delle mie palle, i miei testicoloni pieni. Li leccava veramente bene la vedova…si vedeva proprio che era una fantastica scopatrice e queste io pensai che erano le donne che non potevo perdere. Ormai Olha era in mia balia. La volevo a pecorina: era tutta bagnata di umori, la figa sbrodolante di orgasmo, sembrava un mare, un oceano. Le ero dietro e la annusavo la annusavo come un cane fa con la sua cagna; lei si sentiva a disagio, ma avevo raccolto con le mani la mano il suo orgasmo e lo avevo messo in bocca a Olha e lei lo leccò come una cagna mentre guaiva laida. Lo leccava e mi implorava in ucraino di possederle la figa di prenderla di penetrarla. Le succhiavo la clitoride e Olha esplose ancora. Il mio compito era di fistarle il culo e la figa, cosa che sapevo fare molto bene. Le infilai il dito pollice, poi l’indice, poi indice e medio e poi indice medio e anulare, continuando ad allargarle il buco con lei che godeva per il mio lavoro. Avevo aperto il buco del culo molto bene e lei ormai si era abituata ad avere ospite le mie quattro dita. Ad un tratto vidi dietro di me Alla…temevo fosse arrabbiata visto come mi stavo fottendo la vedova dell’eroe, ma invece mi sorrise e mi disse che fai ora ci giochi? Non perdere tempo ti sta chiedendo di essere inculala…. Dai falle sentire il tuo cazzo.. penetrala. Mi sentivo un po' a disagio devo dire…inculare la vedova di un eroe della guerra ucraina senza ritegno mi eccitava ma al contempo mi frenava…Alla mi guardò ancora una volta e mi disse: A me mi inculi senza pieta in maniera selvaggia e brutale e ti poni tanti problemi per lei che è una vedova troia? Va bene allora io metto un bel dildo a lei che lo vuole in culo e in figa e tu inculi me. Si posizionò in modo da inserire i dildo nel culo e nella figa di Olha e mentre lei continuava a infilare Olha io la inculavo in modo bestiale. Alla a me faceva venire il sangue agli occhi. La colpivo con tanta violenza ma Alla era veramente molto resistente, mentre andavo giù nel suo culo la spaccavo, poi le venivo in culo. Ci sdraiamo, ci guardammo contenti baciandoci molto. Il cazzo era ancora ritto e io le dissi che volevo un pompino…lei mi sorrise e mi disse: te lo fa la lei e mi portò a quattro zampe Olha costringendola a prendere il mio cazzone in bocca…e aspettando che ingoiasse tutta l’asta per intero…le diede due ceffoni in bocca e la vedova iniziò a succhiare. Era bravissima io allargai le cosce e misi le gambe sulle sue spalle. Io la volevo. Olha sembrava frastornata dal fatto che io non venissi, ma io avevo ripreso vigore e la sua figona era fradicia, la clitoride era zuppa… mi insinuai con la lingua e la leccai nell’area perianale, nel buco del culo, la figa, lavorando pazientemente la clitoride. La mia cappella e la mia asta strofinavano dolcemente carezzando le labbra della figa e aiutata da Alla la penetrai decisamente. Alla era eccitatissima, bagnata zuppa, anche lei la vedevo che deve venire, ma io non potevo lasciare Olha…che ora mai è nelle mie mani, mi voleva, urlava si dimenava. Era pronta per cui le infilai le gambe sulle spalle e partii penetrandola senza tregua…lo prese tutto sino alle palle scatenata si dimenava senza cercare di attutire i miei colpi… io la pompavo con molta durezza, suscitando l’ira di Alla che voleva essere al posto di Olha. Affondavo dentro Olha. Ormai era insostenibile…le urla di Olha avevano fatto giungere anche le altre e tutte ebbero la possibilità divedere come si contorceva e come desiderava il cazzo la vedova dell’eroe. A questo punto in me era si era accresciuta una voglia perversa, le sborrai tutto il fiotto in figa mentre ero ancora duro. Non le diedi tempo la rigirai con forza a pecorina, le aprii le naticone e senza faticale infilai la mano nel culo due dita nel culo. Dopo averla sodomizzata con la mano, partii infilandole il cazzo con violenza, ormai ero una bestia e lei la mia preda, del resto sapere che avevamo pubblico mi faceva eccitare ancora di più. Jana si toccava, mentre Alla cercava il conforto di Ukra. I miei colpi nel culo di Olha erano vibranti e senza tregua, lei rispondeva come poteva, il mio ritmo era infernale….godeva come una matta lei pian piano inizia a godere.Dentro me non potevo che sentirmi eccitato dal fatto che la imprendibile Olha, la donna dell’eroe la vedova inconsolabile ora non faceva altro che chiedermi di spaccarle il culo e la figa. Di oltraggiarla in ogi modo piena del mio orgasmo…la mia sborra, il mio seme..per me era favoloso sentirla così vederla cosi…Ormai ogni penetrazione era un orgasmo multiplo sino a quando sfatta prese anche in culo la mia razione di sperma....Olha era disfatta sul letto ma aveva capito che per me non esisteva più la vergine dell'eroe ma una magnifica donna da possedere....questa fu la prima volta, di tante volte...e lei ha ricominciato a godere nel ricordo del suo amato eroe che la vede in preda ad ogni tipo di orgasmi dal cielo
La Vedova dell'Eroe diventa mia
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Aggiunto: 4 settimane fa
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