Ho un figlio di 18 anni e nessun marito. Sono rimasta incinta a 16 anni ma avrei potuto rimanerlo anche prima, ho iniziato presto con gli uomini. E ho finito anche presto. Mio figlio l'ho tirato su da sola, quei pochi che mi è capitato di frequentare in tutto questo tempo non mi davano nessuna affidabilità, erano solo diversivi per le mie voglie. D'altronde ho solo 34 anni, ho dei bei capelli neri che tengo sciolti, una quarta di seno e un culo che mi hanno sempre elogiato. Insomma, tanto per parlar chiaro, quando ho bisogno di cazzo non faccio molta fatica a trovarlo. Ma l'altro giorno è successo qualcosa che non mi sarei aspettata.


Mio figlio, ho detto, ha 18 anni. La pubertà l'ha superata, ha da tempo i suoi attributi formati (e discretamente grandi). Io non ci faccio caso, è mio figlio e l'ho visto nudo fin da . Non so se abbia avuto esperienze sessuali, non ne parla mai. Comunque, l'altra sera esco dalla doccia, ovviamente nuda, e mi ritrovo lui davanti. Aveva il pene eretto, tanto che nello spazio ristretto tra di noi la cappella mi ha sfiorato il pelo. "Che c'è?" gli ho chiesto. "Niente," ha risposto, "volevo che mi vedessi nudo". "Abbi pazienza, come se non ti avessi mai visto nudo prima d'ora". "Sì, ma ora sei nuda anche tu" "E quindi?" "Niente, volevo stare nudo con una donna nuda" "Perdonami la domanda: ma ci sei mai stato con una ragazza?" "N-no" ha biascicato. Eravamo tutti e due nudi, uno di fronte all'altro, a pochi centimetri di distanza. Mi sono accorta che la cosa cominciava a eccitarmi. Ma era mio figlio, dannazione. "E ora che facciamo?" ho chiesto. Per tutta risposta lui mi ha abbracciato, e le mie tette si sono trovate contro il suo petto e il suo uccello contro la mia passera. Ho sentito un brivido lungo la schiena. Mi sono resa conto che anche se era mio figlio volevo farmi possedere da lui.


Ho allungato una mano e gli ho impugnato il cazzo. Ho cominciato a massaggiarlo su e giù, su e giù e lui sospirava. Sono scivolata giù e glielo ho preso in bocca. Lui mi teneva una mano sulla testa, mentre io andavo avanti e indietro, dentro e fuori dalla mia bocca. Ce l'aveva veramente grosso. Inizialmente avrei voluto farlo venire così, ma ho dovuto confessare a me stessa che lo volevo dentro. Mi sono rialzata e mi sono girata, mi sono chinata con le mani contro le piastrelle della doccia, ho divaricato le gambe e gli ho mostrato dove doveva infilarlo. Dopo qualche tentativo a vuoto, finalmente è riuscito a entrare e ha cominciato a pompare come se volesse sfondarmi. Mi sentivo una troia. Una madre troia. Ma mi sentivo anche felice.


Quando mi è sembrato che stesse per venire mi sono sfilata. Lui ha cominciato a sborrare copiosamente, a fiotti, come se fossi un idrante. Alla fine ero ricoperta di sperma. "Vedi" gli ho detto "ora devo rifare la doccia" "Posso farla insieme a te?" ha chiesto. Abbiamo fatto la doccia insieme. E abbiamo scopato di nuovo.

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