Dopo aver avuto la mia prima esperienza, come ho narrato nel racconto dedicato a quello, mi si aperto un mondo e insieme al mondo mi si è aperto pure qualcos'altro .... Subito dopo quel primo pisello che mi ha fatto diventare femmina fino in fondo, ho conosciuto, sempre in chat, un ragazzo della provincia che mi colpì non tanto per le dimensioni del suo pisello quanto per la sua simpatia. Dopo aver scambiato qualche foto, lui mi invita ad andare a trovarlo. Un po' riluttante gli dissi che avevo una paura bestiale delle malattie e che non avrei fatto neanche un pompino senza preservativo e che non ero propenso a limonare. Lui non si risentì ma anzi mi disse che andava benissimo anche così.
Questo mi fece tranquillizzare e decisi di andare oltre.
Mi preparai con emozione e dato che mi aveva specificato che gli interessava il "maschio", non mi depilai come invece avevo fatto la prima volta, tranne che .... lì, intorno al buchetto (oh, volevo fare in modo che fosse il più pulito ed "esposto" posssibile!).
Raggiunsi la sua casa, in un paesino della provincia, dove lui viveva da solo. Mi aveva mandato la posizione ma èbbi qualche difficoltà soprattutto perché dovevo parcheggiare un po' distante dalla sua abitazione, per via delle strade strette, lì nel centro storico.
Quando arrivai, trovai la porta aperta su una scala corta ma ripida. Mi ritrovai davanti un bel ragazzo, devo dire, moro, alto quanto me e con un fisico asciutto. Ero imbarazzato, a dire il vero, ma lui mi mise subito a mio agio. Mi fece accomodare in una specie di salotto cucina, e mi servì qualcosa da bere e in più mi fece trovare delle fragole fresche. Bevvi e ne mangiai qualcuna, iniziammo a chiacchierare, per conoscerci. Ero già eccitataaaa da morire e più volte ho guardato dalle parti del suo pisello che era già duro e premeva sotto i jeans. Lui smise di parlare e mi diede un bacio sulla guancia, poi alcuni baci a schiocco sulle labbra, io appoggiai la mano su quel pisellone in gabbia accarezzandolo. Ci abbracciamo, mi prese per mano e mi portò in camera da letto. Lì ci spogliammo, velocemente. Mi volle togliere lui i boxer, lo trovai eccitante. Io gli abbassai gli slip e mi ritrovai di fronte ad un capolavoro era lungo ma soprattutto largo: rimasi a guardarlo, intontito, mentre per l'eccitazione palpitava andando sù. Era bellissimo, un capolavoro davvero. E glielo dissi. Lo presi delicatamente con la mano sinistra, lo girai da un lato e lo baciai lungo l'asta e poi mi finfilai letteralmente le palle in bocca, succhiai avidamente mentre le accarezzavo con la lingua. Non glielo persi in bocca, però, per quella mia paura. Lui mi fece rialzare per metterci distesi. Tornammo ad abbracciarci e mentre lui mi accarezzava le natiche io giocavo col suo pisello e le palle. Una mano arrivò sul buco e sentii forzarmi con un dito. Mugolai mentre mi spingevo verso quel dito, come a facilitare la penetrazione. Lui ne fu molto contento e me ne accorsi anche da quanto il suo uccello fosse diventato ancora più duro.
Presi un profilattico e glieli misi. Mi inginocchiai, per farlo, mentre lui si mise disteso sul letto. Quanto era bello quel pisello, mamma mia. Mi rialzai e si rialzò dal letto. MI disse senza mezzi termini "Piegati per bene, se vuoi, appoggiati con le mani sul letto". E così feci. Lui dietro di me, appoccgò quell'opera d'arte sulle natiche, strofinando su è giù lungo il solco. Avevo portato con me del lubrificante, glielo porsi. Sentii una piacevole frescura a "spegnere" un po' il buco che era diventato bollente. Con una mano condusse il cazzo lì e spinse. La cappella penetrò con una certa facilità, poi mi afferrò per i fianchi tirandomi verso di sé. Sentii dolore e lanciai un "Ah!!!" ma non si fece intimidire, anzi. Gratificato da quel "riconoscimento" da parte mia a testimoniare le dimensioni, mi diede colpi decisi, scivolandomi sempre più dentro.
Il dolore c'era davvero, perché era largo soprattutto alla base ma dopo poco il dolore svanì e rimase il piacere di quella sensazione che non so spiegare, il sentirsi riempito da un maschio in un intimo contatto.
Gli chiesi di fotografare col mio telefonino perché volevo vedere, volevo avere la percezione visiva di quel contatto, di come mi stesse possedendo, scrutare tutto.
Mi accontentò e poi mi passò il telefono mentre ancora mi scopava.
Che bello, porca miseria. Guardavo avidamente le foto e avevo lui dentro di me. Mi eccitava vedere come mi fossi allargato a contenere quel bestione. In alcune foto era tutto dentro, in altre c'era solo la punta. In una si era tolto un istante e si vedeva quella che era diventata una figa. Mi sentivo mancare, non mi bastava mai.
Lui a qual punto mi disse "Lo prendi benissimo, davvero. Sei fatto per questo".
Mi sentii lusingata (lasciatemi usare il termine al femminile nonostante non fosse quella la parte di me che chi mi stava scopando voleva).
Si tolse, volle che ci rimettessimo sul letto, lo accontentai con piacere.
Si distese ed io ne approfittai per sedermi sopra di lui, di petto. Gli presi il pisello per farlo entrare di nuovo. Scivolò dentro con grande facilità, ormai ero ... sverginatissima! Avevo la possibilità, in quella posizione, di guardarlo negli occhi, a godere delle sue sensazioni, smorfie che faceva. Poi sempre con lui dentro, mi piegai verso di lui, per farmi abbracciare. Glielo chiesi. Eravamo stretti l'uno all'altro, in un contatto che più profondo non poteva essere.
Dopo molto tempo e molti cambi di posizione lui mi disse: "Non ce la faccio più a resistere, voglio sborrarti". Risposi con un sorriso a far intendere che lo volevo anch'io. Eravamo sul letto, io a quattro zampe. Spinse come non aveva fatto fino ad allora. Colpi su colpi, sentivo ogni botta del suo inguine: ciaff, ciaff, ciaff, era un suono ammaliante ed eccitante al contempo. Facevo un sacco di versi ed anche lui non si risparmiava. Sentii accelerare, le sue mani sui fianchi a tirarmi quasi rabbiosamente verso di sé e poi un lungo "aaaaaaaahhhhh" e poi ancora e ancora. Solo a quel punto gli permisi di toccarmi davanti. Ero così eccitato che bastò la sua mano stretta attorno al mio pisello per farmi venire e mentre lo facevo lui continuò a stantuffare fino a quando mi fui placato. Quando si tolse (con mio grande rammarico), volli essere io a togliergli il preservativo per vedere tutta quella sborra bianchissima e densa quasi a testimoniare il livello di gradimento che avevo ottenuto.
Rimanemmo così per un tempo indefinibile, nel quale tornai ad abbracciarlo forte forte, prima di metterci distesi fianco a fianco a chiacchierare.
Non fu l'unica volta in cui lo incontrai.

«Mi ha fatto eccitare»