Da molto tempo mia suocera Olena di fatto la matrigna di Ukra e di mia cognata Jana ha deciso di vivere il suo sesso sfrenato in totale libertà e ha trovato casa per i fatti suoi in modo che i suoi amanti possano frequentarla come e quando hanno voglia. La sua telefonata dopo tanto tempo, per questo motivo, mi ha lasciato perplesso e incuriosito. Devo dire che oltre a quello che Ukra e Jana mi hanno detto, ovviamente, non parlando bene della loro matrigna, io non ho mai saputo; per cui dopo i convenevoli di circostanza e le frasi affettuose, mia suocera mi ha detto esplicitamente che intendeva parlarmi e farmi conoscere una persona. Voleva addirittura invitarmi a cena, ma io declinai. Fui io, invece, a proporle un aperitivo, visto che nei pressi di casa mia vi era un localino dove si poteva stare tranquilli. Se avesse voluto portare con se una persona mi avrebbe fatto piacere. Immaginavo, chissà perché, che volesse presentarmi il suo nuovo uomo. Comunque mi faceva impazzire quel suo mix nel parlare metà italiano e metà ucraino. L’appuntamento lo fissammo per le 19. Lei sapeva che Ukra e Jana erano andate al mare in Calabria con amici, e che la zia Toma, con cui continuava a sentirsi regolarmente era alla villa di Sveta, al mare, con le altre parenti e amiche ucraine. Sapeva che io ero rimasto solo a Roma. Ironizzò un poco sulla troiaggine delle sue figliastre ma a me fece piacere, perché voleva dire che era rimasto in lei un pizzico di gelosia nei miei confronti. Chiudendo la telefonata mi aveva detto: “sta a te decidere se prolungare la serata; potrebbe essere particolarmente piacevole per te e fece un sorriso malizioso da porca. Mi feci trovare puntuale di fronte al locale ma con sorpresa, lei che era sempre ritardataria, era già dentro. Notai che era straordinariamente eccitante e notai che seduta al tavolo vi era un’altra magnifica donna molto più giovane a dire il vero. Mia suocera era molto raffinata e vestiva con gusto ed eleganza. Mi avvicinai e lei colse l’occasione per baciarmi in bocca con la lingua…uno dei suoi soliti baci molto carnali. L’altra donna stava molto sulle sue, e anche se parlava un buon italiano non stentai a riconoscerla come ucraina. La sua vista mi colpì subito era molto vistosa, carnale ma con gusto. I capelli erano di un bel biondo, curatissima in ogni particolare, e aveva gli occhi marroni molto intensi. Doveva avere tra trentacinque e 40 anni. Olena le fece un cenno e lei con un sorriso smagliante si presentò, mi diede la mano, si sentiva un profumo all’essenza di magnolia che a me faceva impazzire. Le due donne si conoscevano molto bene mi sembrava di capire. La donna più giovane si chiamava Alla. Olena finalmente disse: “ecco ora ti posso presentare la tua seconda cognata; Alla è, infatti, figlia mia e del padre di Ukra e di Jana, è nata dopo qualche anno da quando io sono diventato la loro matrigna e se credevi che Jana fosse la tua unica cognata….sappi che non è vero…anche se Ukra e Jana hanno sempre fatto finta che non esistesse una loro sorella, Alla è figlia del padre. Rimasi più di un attimo stravolto. Mia cognata mi guardava e capiva perfettamente tutto quello che mia suocera o meglio sua madre diceva. Alla le dissi…è un vero piacere conoscerti, quindi anche tu…., anche tu sei mia cognata??? e lei sorridendo mi disse: se dobbiamo dirlo.... diciamo di si. Era veramente una donna molto bella e ora che la guardavo bene somigliava moltissimo a mia suocera ma come corporatura anche alle due sorellastre, tanto ad Ukra che Jana. Aveva un bel viso aperto e un corpo molto formoso, due tette enormi e un culo veramente poderoso e poi era veramente molto alta. Intanto era arrivata la cameriera che prese subito le ordinazioni. Chiacchierammo di buon grado. Io ero molto sollevato, non si trattava di presentarmi il suo amante, ma mia suocera mi stava presentando sua figlia. Guardando Alla con attenzione mi resi conto che il suo vestito semplice e senza pretese le stava proprio bene e valorizzava il suo corpo molto generoso. Olena mi guardava e guardava lei. Aveva capito subito che io e sua figlia ci eravamo piaciuti, ma non disse niente. Vedevo che le due donne si guardavano ed erano molto complici. La cameriera ci servì. Alla aveva scelto un prosecco, Olena una vodka al melone ghiacciata ed io un vino bianco: un pecorino. Non avevo occhi che per la cognata sconosciuta, preso come ero da quelle sue splendide forme…era veramente uno spettacolo vederla muoversi con grazia e bere a piccoli sorsi, con quelle labbra sensuali. Ricominciammo a parlare e devo dire che Alla e Olena non stettero zitte un secondo: scoprii che Alla era già la terza volta che veniva in Italia, ma le mie donne non mi avevano mai detto nulla riguardo alla sua esistenza. Avevo saputo che era stata in Polonia ma anche in Lituania, Estonia e in Germania dove aveva avuto Inga la sua figlia più grande, quindi aveva avuto altri amori che l’avevano delusa e poi era ritornata in Polonia dove aveva conosciuto un uomo da cui aveva avuto un secondo figlio di nome Victor ma sfortunatamente era stata lasciata anche da lui. Quello che avevo capito è che lei ora aveva la ragazza che studiava qui a Roma in un liceo e un ragazzino che faceva le medie. Molte erano le domande che mi giravano in testa, ma prima Olena e dopo Alla seppero chiarire tutto. Mi rimaneva fisso il chiodo di capire quanto odio potesse esservi tra Ukra, Jana e la sorellastra da non dirmi nulla di tutto questo…. Non immaginavo perché Ukra o Jana non avessero detto nulla. Alla fu molto gentile e mi sorprese augurandomi tutto il bene possibile per i due bimbi che nasceranno tra agosto e settembre uno da Jana e uno da Ilenka la mia figliastra. Sorrideva compiaciuta e si informava, voleva sapere delle condizioni di entrambe e quando io chiesi che rapporti aveva con Ilenka, Alla mi rispose: “molto difficili, lei è figlia di sua madre e sua madre non ha buoni rapporti con me”. Da questo riuscii anche a capire perché Olena aveva deciso di lasciare casa per trovarne un’altra, evidentemente non solo per fare sesso in libertà, ma per problemi con le figliastre. Ad un certo punto mi resi conto di essere l’oggetto di desiderio di entrambe le donne e io non potevo nascondere di essere molto eccitato e sicuramente questo mi lusingava. Fu Olena a chiedermi di come andassero i rapporti fra me e le sue sorellastre e io le dissi che andavano molto bene, anche se lei replicò che forse loro avrebbero dovuto avere maggiore attenzione nei miei riguardi perché un uomo come me non si trova facilmente. Pensai che mia suocera aveva parlato molto bene di me e a quella frase il mio cazzo divenne di marmo; le donne lo capirono subito erano molto smaliziate e conoscevano l'eccitazione di un uomo. Alla era meno provocatoria e più sorridente ma vogliosa allo stesso modo per cui continuammo a sorseggiare i nostri aperitivi nell’attesa di qualche cosa che non so cosa potesse essere. Fu un colpo di genio della suocera che si alzò insieme a sua figlia e pregandomi di rimanere seduto si allontanarono, forse andarono insieme in bagno. Rimasi qualche minuto in imbarazzo mentre gli altri clienti mi guardavano che bevevo il mio pecorino. Dopo qualche momento ritornò verso il tavolo Olena che mi disse che aveva pagato il conto, per cui avremmo dovuto aspettare Alla che era ancora al bagno. Credo di aver capito le intenzioni di Olena e mi diressi diritto verso il bagno, al piano di sotto. Alla mi aspettava, sorrise, e poi saggiandomi il cazzone duro con le mani molto esperte e assai compiaciuta mi disse: ti va di scopare la tua seconda cognata e mi spinse dentro il bagno. Alla con una mano strizzava il mio cazzone mentre con l’altra si sditalinava ossessivamente la clitoride chiedeva a gran voce che io la infilassi con le mie dita e io lo feci, con forza, eccitazione e rapidità facendole entrare e uscire in un mare di umori. Alla sembrava impazzita. Gemeva e godeva senza limite, visto che l’avevo assaltata con il naso, con la lingua, con le labbra, con le dita spingendola verso gli specchi sopra i lavandini. Più sentivo i suoi gemiti e più mi eccitavo, per cui tolsi le dita e la infilzai con il cazzo in quella figa già larga e bagnata, scostandole il perizoma. Iniziò a strillare di piacere urlando il mio nome, la presi per i capelli e iniziai a strizzarle i mammelloni. Lei si era posizionata nel modo migliore per prendermi. La rivolsi verso me, volevo mi vedesse mentre avidamente le mordevo le tettone, i capezzoloni, la mungevo, la leccavo e la succhiavo tutto quel ben di dio che il suo corpetto non riusciva più a trattenere. Ormai Alla era una dea del sesso, mi incitava a grande voce, urlava e voleva che io la facessi mia mentre gorgogliava i suoi Da, Da Da, Tak, Tak, oh si cosi belo, belo, mettilo belo dai si, tak e continuava a dire le sue cose più zozze in ucraino sperando che non le comprendessi, anche se io le comprendevo tutte e le dicevo in ucraino continua così! Voglio che tu diventi la mia troia, suka, suka … sei la mia cagna, dimmi che sei la mia porca, ti voglio come una vacca e lei ribatteva: Davai….Continua Sbattimi forte!”. Alla venne e venne e venne tante volte che non seppi contare quante… Tutto il resto rimase a me estraneo… Eravamo talmente eccitati che non ricordammo come uscimmo dal locale…Io ricordo solo baci infuocati fra me e Alla con la lingua in gola mentre Olena mi toccava il cazzo, e mi incitava, baciai anche mia suocera, in ascensore le due donne mi presero a sandwich, Alla dirigeva e Olena seguiva quello che la figlia le diceva…Olena mi prese la chiave mentre io ero in preda ad Alla che mi pompava il cazzo come mai nessuna donna aveva saputo fare. Ci trovammo nel lettone. Alla era distesa a gambe larghe, aperte, mentre Olena le accarezzava i seni, la baciava e faceva di tutto per eccitare le mie voglie. Ora ero io che volevo da lei un magnifico pompino… Lei si era fatta infilare il cazzone enorme nella bocca e pompava…succhiava, leccava. La cognatona nuova sapeva come si faceva…anche lei ne aveva presi tanti di cazzi….la vedevo mentre con una mano soppesava e mi strizzava le palle stimolandole e con l’altra si aiutava a masturbare. Era una vera maestra, mi venne da pensare da chi avesse imparato questi movimenti così sensuali ed erotici ed ecco la risposta: riprese ritmo Olena la grande maestra mentre io ero impegnato a desiderare il corpo di Alla. Le sue tettone immense mi facevano un effetto straordinario, volevo succhiarle tutto. Sembrava un gioco con queste due donne, visto che Olena si spostava e lasciava fare ad Alla che si impadroniva di me. Era salita sopra e aveva iniziato a cavalcarmi in maniera instancabile, irresistibile, senza darmi tregua, mentre lei danzava, si contorceva, si dimenava con il mio cazzo dentro la sua figa ormai un oceano di miele sotto di me. Lei sorrideva compiaciuta e anche sua madre era compiaciuta. Alla continuava a venire e a parlare in ucraino…sorrideva, diceva che era pazzesco che io non venissi, mentre lei veniva in quantita assurda orgasmi continui come mai le era capitato e godeva di questo piacere intenso ed irrefrenabile
Ad un certo punto però era crollata su di me sfatta. Olena così ebbe buon gioco...iniziò a carezzarla con la gioia delle mani di madre, la sollevò e la distese mentre ancora Alla godeva dei suoi ultimi orgasmi multipli… Fu veramente una fucina di amplessi quella donna. Mia suocera si dedicava a leccare tutti gli orgasmi di Alla, si vedeva che c’era un grande amore materno, una notevole complicità, per cui ebbi il tempo di masturbare mia suocera, la infilai con il cazzo in culo e mentre lei era eccitatissima me la tovai che venne subito subito… esplose dopo soli otto colpi di pistone… non resse più il mio assalto, ma quello che a me interessava molto e che le donne godsessero…Andai così nuovamente alla ricerca di Alla. Il mio cazzone voleva soddisfazione, la lavorai un bel pochino, ricominciai a leccarle le tettone, scesi sulla pancia, le cosce si dischiusero e io potei insinuarmi finalmente a succhiare e leccare tutti i suoi umori, il nuovo miele dolce, il nettare e l’ambrosia…. Lei non sembrava resistere al mio lavoro di dita, labbra, lingua e naso e venne ancora mentre mi tratteneva per la nuca. Aspettai le sue scariche, attesi che lei esaurisse i suoi orgasmi multipli e partii nuovamente alla carica, rispettando i suoi tempi, ma sfiancandola. Il mio cazzone era sempre più turgido nel suo oceano. Ormai era tutta una questione di ritmo e io la pompavo senza limite. I colpi erano duri tutti ben assestati, continuavo il movimento finché lei non sostituì le mie dita con le sue masturbandosi la clitoride ferocemente. I suoi gemiti, le sue urla, e il suo ansimare erano irresistibili… ero eccitatissimo…la volevo nel culo e lei che aveva capito tutto si era posizionata sotto gli occhi della madre in maniera perfetta inarcando i suoi glutei enormi, facendomi entrare nel suo secondo canale davanti alzando le cosce sulle mie spalle, questa posizione permise l’inculata con una semplicità straordinaria anche se per lei dovette essere molto faticosa. Entavo ed uscivo senza limite. La scopo come se non ci fosse un domani, la presi dal culo mentre Alla eccitatissima si mungeva le tette e fissava i miei occhi in tono di sfida. Tra ucraino e italiano mi chiedeva delle sue sorellastre: di Ukra, di Jana se erano capaci di farmi il cazzo viola come riusciva lei…Se avevo mai inculato Ukra e Jana con così tanta violenza e sbatteva e dimenava il culo con una frenesia che davvero non avevo mai goduto tanto. Ormai per me era una fantastica avventura anale e Alla sapeva stare al gioco anche se continuamente era falcidiata da orgasmi continui che la prendevano nell’anima e le facevano dare tutto senza potersi trattenere. Ad un certo punto iniziò ad urlare e dalla figa parti un getto di squirt che mi colse all’improvviso riempiendomi la faccia il petto e tutto il davanti, e ciò mi eccitò ancora di più e scopai il suo culo sbattendola e penetrandola con tutta la forza che avevo. Adesso Alla dopo aver squirtato tre volte di seguito si era arresa lentamente, si era accartocciata un pochino su se stessa e visto che io ancora non ero venuto aveva provato con la spagnolona rivestendo il mio cazzone con le sue possenti tette, aiutandosi con la bocca. La mia nuova cognata sembra impazzire, parla con sua madre in ucraino…dicendo: “ma come fa lui non viene mai” io sorridevo come anche mia suocera che era abituata. La lasciai fare mi stava lavorando in tutti i modi ma era veramente irresistibile quando si muoveva, ansimava, gemeva, e cercava di fare di tutto per farmi venire. Anche mia suocera l’aiutò non poco. Erano due donne perfette facevano un sesso fantastico e io godevo del non venire. Ero ripartito a testa bassa, tra le sue cosce entrando con la lingua nella figa, leccandola e succhiandola mentre lei quasi piangeva disperata. Mi implorava mentre io mi impadronivo ancora della sua clitoride. La sentivo che stava per impazzire ancora…aveva stretto il mio volto tra le sue cosce, mi tratteneva dalla nuca stringeva la testa con le cosce e si mungeva i seni enormi, torturando i capezzolotti…era l’anticamera di un’altra enorme esplosione. A questo punto la volli sopra di me e lei iniziò a cavalcarmi tramortita dalle emozioni sbatacchiandomi come batacchi delle campane le sue splendide tettone e i capezzoli che munsi, morsi, succhiai leccai senza darle un attimo e proprio in quell’attimo mentre la ciucciavo in profondità sentimmo un guaito che non avevo mai sentito da parte di una donna che poi si trasformò in un urlo con lei che aveva artigliato a sangue le mie spalle, il collo e il petto. Ora Alla era veramente stravolta soddisfatta mi implorava di nuovo, vieni con me e io iniziò a leccarmi i capezzoli il petto, le spalle e il collo….improvvisamente mentre lei piangeva dall’emozione io sentii il desiderio di venire lei mi baciò forte in bocca, mi slinguò poi cadde distrutta sul letto mentre mia suocera ripuliì come al solito con la sua lingua il mio orgasmo. Olena era felice, mi baciava in bocca..ci slinguammo mentre Alla mi teneva per mano. Questa serata aveva siglato un patto… Io ora mi sentivo di appartenere ad Alla e con Alla rimanemmo abbracciati, facemmo l'amore non so quante volte quella notte, ma più e più volte, la notte fu lunga e Alla ebbe molte cose da raccontarmi con il suo corpo esuberante Olena no, dovette tornare a casa dai nipoti che la aspettavano…Adesso in questo istante che abbiamo finito di fare l’amore ancora e sono le 17.15 del pomeriggio del terzo giorno so che Alla farà parte della mia vita…ho solo bisogno di possederla ancora, ancora e ancora e poi ancora…e ho come la sensazione che se Ukra e Jana non accetteranno Alla perderanno pure me… Loro non lo sanno ma Alla mi è entrata nell’anima e io sono entrato molto in profondità dentro lei
