Venerdì ero a Roma. Sono arrivata alle 10 di mattina e mi sono incontrata in un bar con i due tipi che mi avevano contattata. Volevo sapere come hanno fatto ad avere il mio contatto ma non me l'hanno detto. Sulla mail che uso per i giochini mi era arrivato un invito in cui si diceva che ero stata selezionata per una serata al buio in cui avrei solo potuto obbedire". Ho scritto "va bene", mi hanno risposto mettendo data e luogo dell'incontro. Davanti a un caffè mi hanno ripetuto che sarei stata bendata tutto il tempo ma hanno deciso anche per i tappi alle orecchie. Ho proposto i miei occhialini da piscina verniciati all'interno, li hanno provati e approvati. Ho chiesto "ma non volete sapere se ho dei limiti? Non vorrei deludere proprio quando sarò là, meglio parlare chiaro prima!" Con mio stupore sapevano già non dico tutto ma molto. Mi hanno detto comunque che nonostante chi ha parlato di me, più d'uno, sia gente affidabile, avevano avuto l'idea di farmi venire a Roma in mattinata perché se per qualsiasi motivo non risultavo all'altezza, avrebbero utilizzato la solita ragazza. Mi hanno spiegato che questa non li soddisfa completamente ma non mi hanno voluto dire il perché. Seguo la loro bellissima auto con la mia e siamo arrivati in un edificio in centro. Abbiamo parcheggiato dentro. Mi hanno detto "non c'è servitù, puoi fare un giro e guardarti intorno perché stanotte sarai qui. Poi, dopo che avrai visto le sale salirai in macchina con noi e  raggiungeremo le persone che ti faranno l'esame". Ho chiesto se dovevo essere bendata e il resto anche per quella prova. Mi hanno detto che per l'esame potevo fare come volevo. Mi hanno ordinato di mettermi nuda aggiungendo che lo sarei stata fino alla fine della nottata. Ho risposto decidete voi se bendata o meno, mi sono spogliata lasciando le mie cose nella mia macchina poi sono salita su per uno scalone di marmo bianco veramente spettacolare. Mi sono detta, peccato che non mi veda nessuno e poi ho pensato che probabilmente stasera le avrei ripercorse con un pubblico interessato. Le stanze al primo piano sono stupende. Dalle finestre vedo una delle vie di moda di questa città. Guardo poco fuori, l'ho fatto una volta sola, perché non voglio che capiscano che ho capito dove mi trovo. Vedo lo stemma del casato. È vero che ce n'è più d'uno ma si capisce qual è il principale e lo memorizzo. Noto che in alcune sale sono stati sistemati dei letti. Vedo i tavoli per il buffet. Qui ci sta veramente un sacco di gente! Non mi hanno risposto quando ho chiesto se sono l'unica presente con quel ruolo. Non ho insistito perché ho avuto la sensazione che se si fanno troppe domande si viene esclusi. Torno giù, mi bendano e mettono tappini alle orecchie, aprono lo sportello di un nero furgone della Mercedes coi vetri scuri. Dentro sento voci di uomini. Ho notato che la bella macchina coi due tipi che ho incontrato al bar è davanti a noi col motore acceso. Chiudono lo sportello scorrevole. Mi fanno sedere e si parte. Silenzio. Ecco che uno mi sfiora il seno. Trasalisco e con mia sorpresa una cosa così minima mi sta eccitando da morire. Si concentrano due bocche sui capezzoli. Le mani stringono forte il seno e succhiano talmente forte che ho male. Sono eccitatissima nonostante il dolore. Mi mettono in ginocchio. Loro sono seduti. Devo succhiarli. Spingono forte sulla nuca e mi vengono in bocca. Sono veramente ben dotati. Sono sempre in ginocchio. Spingono giù il corpo e rimango col sedere per aria. Mi leccano. Mi fanno impazzire. Gemo, non riesco a stare ferma. Poiché il sederino lo lascio usare sempre, è abbastanza morbido e sento la lingua che entra. Incredibile. Non mi penetrano e pagherei perché accadesse. Ho ovviamente perso il senso del tempo. So di aver fatto cinque pompini e poi ho goduto talmente tanto che non so se son passati dieci minuti o un'ora. L'auto è talmente silenziosa che a fatica capisco se va o è ferma. Poi si apre il portellone. Loro scendono. Io devo restare su. Capisco che c'è gente che mi guarda. Qualcuno dice che fisicamente vado bene e lo capisco perché secondo me i tappini non li hanno messi bene. Qualcuno mi tocca. Mi fa girare di schiena e mi apre i glutei. Discutono. Qualcuno dice che con quel buco del culo sembro una vergine. Decidono di aprirlo.  Mi.fanno scedere, mi mettono a quattro zampe su una poltrona e con le braccia appoggiate allo schienale. Dai discorsi capisco che ho lasciato scegliere se essere o no bendata e poiché sono cieca e secondo loro sorda, ha avuto il coraggio di venire anche qualcuno, più d'uno, che non vuole farsi riconoscere. Qualcuno mi unge il buchetto. Introducono qualcosa di freddo. Ho il sospetto che sia un cetriolo ma non sono sicura. Va comunque Dentro bene. Poi Introducono qualcosa di più morbido ma più grosso. È una dimensione che reggo bene e inizio pure a godere perché chi lo manovra fa molto su e giù. Lo tolglie e aprono i glutei. Se sperano di vedere il mio buchetto dilatato dovranno darsi da fare con cose molto più grosse. Poi ho un'idea chiedo se posso parlare con qualcuno. Se mi danno due sculacciate è si. Me le danno e faccio presente quel che avevo pensato. Arriva qualcosa di molto più grosso. Capisco che è un fallo di gomma. È grosso ma ho preso di meglio. Non lo dico. Ho come la sensazione che se parlo dò fastidio anche se di quel che ho detto prima ne tengono conto. Poi passano a qualcosa di veramente grosso. Fanno un po' fatica. Ho male ma resisto. Entra. Fanno su e giù e un po' alla volta ne entra talmente tanto che inizio a preoccuparmi. Tolgono improvvisamente. Ora è aperto e applaudono. Me lo inseriscono di nuovo e poi via  e lo fanno una decina di volte. Urlo. Ho capito che siamo all'aperto ma nessuno mi sgrida quindi mi lascio andare. Qualcuno me lo mette in bocca. È grosso ma lo prendo fino a schiacciarmi il naso contro la sua pancia. È una delle mie specialità. Se sono grossi come questo l'unico aspetto critico è che quando è in gola fa fatica ad andare su e giù perché la mia gola all'inizio è un po' stretta, comunque ci riesco. Il tipo ha capito il problema. Mi spinge alla nuca con la mano e va che è un piacere. Ho l'impressione che sto facendo bella figura. Qualcuno controlla il buchetto e scopre che in due minuti si è già chiuso nonostante il coso enorme che aveva preso. Sono una 53nne ancora elastica, lo dicono e propongono di vedere come lo prendo in bocca mentre ho un oggetto vibrante in vagina. Mi è capitato ed è stato divertente. Lo inseriscono senza problemi perché sono fradicia. Inizia a vibrare. Non so di cosa si tratta esattamente ma è una meraviglia. Mi eccita talmente che i cazzi non mi limiterei a succhiarli ma me li mangerei proprio. Non so quanto dura questa situazione ma inizio ad avere orgasmi a catena. Godo in un modo assurdo. Non so quanto hanno durato così. Ho l'impressione di averne ricevuti un bel po' in bocca e in gola. Sento dire. "Ragazzi!  fateci quello che vi pare!" Ora uno mi prende in braccio mi passa a un altro. I miei 51 chili per questi qui sono niente. Un'altra poltrona dove c'è seduto uno. Siamo petto contro petto. Mi penetra il sederino. Da dietro ci si infila pure un altro. Uno mi prende per I capelli e iniziano il ciclo. Venirmi nel sederino. Chi è venuto lascia il posto a quello che stavo succhiando che però non esce dai giochi perché sta in bocca un minutino per  farsi succhiare le ultime gocce,  poi uno nuovo va alla bocca. Quando finiscono sono veramente contenta. Ho resistito al ritmo che era veramente notevole. I continui orgasmi mi avevano un po' stancata ma ci tenevo a non farlo capire. Mi mettono un plug perché ho il sedere pieno di sperma e mi caricano sul furgone. Devo stare in ginocchio col corpo giù e il sederino in alto. Mi sento come una bottiglia piena. Ogni tanto qualcuno me lo mette in bocca e viene quindi perdo di nuovo il senso del tempo. Si apre il portellone. Ho ancora benda e tappini. Scendo. Mi mettono di nuovo in ginocchio col sederino in alto. Mi tolgono I tappini. Uno toglie il plug, un altro mi prende per I capelli e mi fa alzare il busto. Sento lo sperma uscire. Non ne potevo più. Mi sembrava di esplodere. Sono in ginocchio con la schiena su. Ho un bel senso di sollievo. Sento le ultime gocce che escono. Qualcuno mi mette un bicchiere in mano. "Bevi!" Non me l'aspettavo. Annuso. È lo sperma. È stato dentro di me forse un'oretta. Mi fa impressione. È vero che ieri ho digiunato e stamattina prima di partire mi sono fatta un clistere per essere pulita, presentabile, ma berlo mi fa un po' impressione. Ne ho bevuti di bicchieri di sperma, ma non era stato così tanto tempo nel sederino! Metto un dito e lo assaggio. Mi sembra buono. Prendo coraggio, tengo il bicchiere a due mani e mando giù il primo sorso. È buono! E velocemente vuoto il bicchiere. Sento un applauso. C'è un po' di gente, non me l'aspettavo. Sento i passi. Se ne vanno. Vengo portata in una stanza. I due tipi del bar mi hanno accompagnata. Mi dicono che sono promossa. Devo stare lì dentro fino alle ventidue. Quell'altra porta è il bagno. Ringrazio. Non vanno però via. Sono indecisi, non capisco. Poi ho un sospetto. "Se volete potete rimanere!" Ho indovinato. Il bagno è stupendo; mi preparano la vasca che è triangolare e grandina. Mi lavo. Si spogliano del loro abito nero con la camicia azzurra. Cambiano l'acqua ed entrano anche loro. Giochiamo in acqua e il mio sederino è come al solito il pitto preferito, poi mi asciugano e mi portano in braccio a letto. Si siedono uno sul bordo e uno su una sedia. Chiacchierano. Mi fanno i complimenti ma io mi addormento. Mi sveglio che è buio. Sono le 21. Fra un'ora si inizia. C'è un biglietto. Con due firme. "Grazie, sei fantastica". Sono pronta.

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