Quella cagna perversa di mia moglie Leonarda PARTE 7


 


Qualche giorno dopo mi trovavo nel monolocale che avevo affittato, seduto sul divano di fronte alla tv. Per poche decine di euro avevo comperato su eBay una vecchia videocamera vintage, adatta alle videocassette che avevo preso dal garage del piedaterre di Leonarda. Collegai il dispositivo al televisore e premetti “PLAY”. Ed ecco sullo schermo mia moglie a 21 anni, che faceva lo spogliarello a tempo di musica, poi si metteva a pecorina su un divano sgualcito, e si faceva sodomizzare senza preservativo da un tipo magro, che indossava un passamontagna verde militare. Il tipo non usava lubrificanti, ma semplicemente sputava sull’anno della giovane Leonarda, la lubrificava con le dita, e poi la penetrava con forza.


Vedere mia moglie così giovane e bella, ma già così troia, mi fece subito indurire l’uccello. Quindi mi sbottonai la patta e inizia a masturbarmi. Era una specie di piacere misto a dolore, perché avevo lo stomaco che mi duoleva, ma ero eccitatissimo.


Nella seconda scena, il tipo la inculava alla missionaria, in modo sempre più veloce, arrivando a darle colpi fortissimi. Il buco del culo di Leonarda doveva già essere abbastanza allenato per resistere a tanta forza e irruenza, e quando il tizio sfilava il cazzo, per qualche frazione di secondo, il buco rimaneva spalancato. In quella scena il tizio col passamontagna continuò come un forsennato per un quarto d’ora (forse aveva assunto qualche prodotto ritardante, pensavo), e alla fine Leonarda iniziò ad urinare, e il tipo le venne nel culo.


Tutte le altre scene erano di inculate forti e irruente. Vi erano anche scene in cui il tipo la sodomizzava con dei falli di gomma e dei vibratori, ma non la penetrava mai nella vagina, le consentiva solo di masturbarsi. In tutto, vi erano una ventina di videocassette da un’ora ciascuna, per un totale di circa venti ore di inculate. E così, in soli 3 giorni, passati per altro con l’uccello in mano, mi sbobinai tutte le inculate di mia moglie dell’anno 1996.


Il quarto giorno, tornai nel garage del piedaterre di Leonarda, posai le cassette del 1996 e presi quelle dal 1997 al 2000.


La sera facevo una vita normale, in famiglia, ma di primo mattino, mi recavo nel mio bilocale, a spiare la vita sessuale segreta di mia moglie: il 1997 iniziò con una novità mia moglie, allora 22enne che, vestita, si baciava con un uomo, di circa trent’anni, vestito con giacca e camicia, che indossava una mascherina, e che per corporatura, non assomigliava a quel tizio col passamontagna degli altri video. La telecamera non era fissa, ma era in mano a qualcuno, che faceva in un certo qual modo da “regista”. Si sentiva la sua voce fuori campo che dava indicazioni: “sedetevi lì”. I due tenevano un calice di spumante in mano, si sedettero e continuarono a baciarsi. Poi il “regista” si rivolse a Leonarda in modo molto semplice e diretto: “tiragli fuori il cazzo e fagli un pompino”. Lei subito eseguì, e l’uomo rispose con un sorriso smagliante, che si trasformò in una smorfia di piacere, non appena lei glielo accolse in bocca. Il pompino durò non più di tre minuti perché l’uomo, che non doveva venire da un pezzo, le eiaculò copiosamente in bocca in un rimo piano colto alla perfezione dalla videocamera. “Manda giù” ordinò il regista. E lei eseguì all’istante sorridendo verso di lui.


Tutto il 1997 fu un susseguirsi di pompini, che Leonarda eseguiva ogni volta a un uomo diverso, ogni volta filmata dallo stesso regista, che dava indicazioni fuori campo. Nelle cassette del 1997, c’erano circa 25 ore di pompini, tutti rigorosamente con ingoio. Tutte le scene erano girate sullo stesso divano, a indicare il fatto che si portava uomini a casa sempre diversi.


“E pensare che da me non si è mai fatta neanche venire in bocca” riflettevo fra me con stupore e rabbia, mentre mi menavo l’uccello.


CONTINUA...