Era il 1990 e a giugno di quell'estate, appena terminata la scuola, andai a Jesolo e trovai per caso in spiaggia M. Era bellissima, e le tette ormai erano della quinta misura sebbene dopo pochi giorni avesse dovuto compiere solo 15 anni.
Anche io stavo per diventare da lì a pochi giorni maggiorenne, e durante l'anno (autunno - inverno - primavera ) di liceo, il mio interesse si era fortemente spostato dallo sport alla Figa. In gita mi ero fatto una delle ragazze più desiderate della scuola, o forse lei si era fatta me...Boh. In quella gita in costiera amalfitana, C. mi aveva portato in una camera dell'hotel dove alloggiavamo e aveva voluto che la toccassi dappertutto; era la prima volta che sentivo una vagina così calda, morbida e bagnata, che mi risucchiava al suo interno le mie dita....ma non voleva andare oltre (scopare) perché altrimenti sarebbero state vere corna al suo ragazzo universitario...: Vabbè! Però liberare le sue voglie adolescenziali, mi fece capire che le mettevo tanto sesso, anche quando mi vedeva nei corridoi del liceo.
Torniamo a quell'estate del 1990: trovai M. in spiaggia la mattina, e nel primo pomeriggio eravamo già in camera. Indossava un costume intero colore Rosa Fluo che faceva fatica a contenere le sue tette enormi.
Durante l'ìnverno avevo nutrito il successivo desiderio sessuale: farmi fare il primo pompino. Chiesi a M. di farmelo, ma il risultato non fu il massimo: non ne aveva mai fatto uno e io sentii un su e giù di denti sulla mia sta...non era il caso di continuare perchè non sarei mai venuto.
Quell'estate del 1990 fu anche la prima che permise ai cittadini dell'Europa dell'Est di potersi muovere più facilmente; e chi mi ritrovai come vicini di ombrellone? Una coppia ungherese con la figlia di 17 anni Suszane. Dopo un paio di sere uscimmo; la direzione all'imbrunire era la spiaggia e il ritrovo con gli amivci della compagnia del "muretto". La terza sera avevamo iniziato a baciarci e toccarci; e la terza, provai a scoparla ma non volle: era vergine e non voleva perdere la verginità con un ragazzo che non amasse. Ma, per non lasciarmi il dolore del "caprone" alle palle, Suszane mi fece il primo pompino. Le sue labbra si avventarono sulla cappella; la lingua calda e bagnata la avvolse. Saliva e scendeva con un movimento così ben ritmato che penso che sono venuto nel giro di poco più di 1 minuto. Non le venni in bocca, ma tutto sul suo vestitino bianco e sui miei jeans; un'esplosione di godimento e calore intenso e giovane.
le dissi che non avevo mai provato niente di simile, e la sera dopo, l'ultima sera che lei rimaneva a Jesolo, mi fece 2 pompini per salutarmi. Fu un addio per sempre; anni dopo la cercai su tutti i social, ma non riuscii mai a più ritrovarla.
Questi racconti mi stanno aiutando a liberare quell'animo da "Peter Pan" che ancora è dentro di me e che non voglio che rimangano ricordi personali e soffocati dal matrimonio; attendo i vostri commenti e vi aspetto ai prossimi racconti.
