Eugenio è andato a …..perchè voleva salutare un amica, Marisa, che era una sua ex.
Aveva avuto un ictus e lui l’aveva saputo per caso solo due giorni fa.
Al rientro a casa E. mi ha spiegato che Marisa era parecchio impicciata, stampella e sedia a rotelle, linguaggio parecchio incasinato.
-quando ci stavamo salutando, M. mi ha chiesto perché non l’avessi scopata! Incredibile!- Le ho risposto che ne avremmo riparlato la prossima volta!-


Sono andato da Marisa e la madre aveva preparato del pollo con patate.
-Grazie, ma avrei preparato io!-
La mamma di M. se ne va dicendo che aveva molto da fare: mi aveva preparato un lettino.
l’ho ringraziata, ma le ho detto che la prossima volta non si doveva disturbare, perché avrei dormito nel letto di M. tale che avremmo potuto tranquillamente chiacchierare, anche fino a tardi.
-allora, davvero dormi con me?-
-certo, anche perché ti devo spaccare il culo! Ti ricordi che mi piaceva molto?-
-si certo!-
-adesso però, ci sono nuove varianti! Ti apro il culo con ogni oggetto che trovo, tubetti, bottiglie, frutta, verdura e attrezzi vari, purchè siano sempre più grossi e larghi!-
-cosa vuoi che sia, con me puoi fare tutto, tutto quello che vuoi, puoi farmi anche male, tanto più di così….- e s’interrompe. – si fammi male. aprimi il culo come vuoi!-
-poi, certo, anche la figa!-
-bene, questa è una bella notizia!-
-ma non finisce qui, vedrai!-


Nel pomeriggio, dopo pranzo,  ci siamo sdraiati sul letto. L’ho girata su un fianco  e ho cominciato ad accarezzarla di spalle. Figa e culo tirando sia l’uno che l’altra. Le ho messo due dita nel culo e con l’altra mano due dita nella figa. 
M. ridacchiava e mi diceva di fare più forte, perché non le faceva male. Non ne ero sicuro, ma tiravo figa e culo sempre più forte!
-se spingi un po’, voglio vedere se riesco a prenderti un po’ di cacca, così la spalmo sul pisello e te lo metto in bocca, ci stai?-
-si, dai proviamo!-
Niente non veniva niente.
-Niente, allora facciamo così, ti do il mio culo da leccare, e vediamo cosa succede!-
-Si dai!-
Mi giro e gli metto il culo altezza faccia.
-Dai lecca, usa le dita e apri il buco, magari infila due dita e cerca di trovare della cacca!-
mi leccava come una forsennata aprendomi il buco del culo con due o forse tre dita.
MI giro e la guardo.
-Non vedo segni di cacca, ma sei riuscita a trovarne un po’? Un giorno quando mi viene ti faccio vedere come ti riempio la bocca!-
-Magari!-


 


 


segue


 

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Categorie: Esibizionismo
Tag: zoccola anal