C’era una volta, in un piccolo paese italiano avvolto dal profumo di mare e di viti, una ragazza di nome Elena. Fin da , Elena sognava di viaggiare oltre oceano, di scoprire terre lontane e di ascoltare lingue sconosciute. Ma la sua vita si svolgeva tra campi di grano e vecchie case di pietra, lontano dalle luci delle grandi città.
Un giorno, mentre passeggiava sulla riva del mare, Elena trovò una scatola di legno abbandonata tra le rocce. Dentro, c’era una lettera scritta in una lingua che non riconosceva, ma che aveva un suono melodico e misterioso. La lettera parlava di una donna chiamata Isabella, che aveva lasciato il suo paese per cercare un nuovo inizio oltre oceano. Isabella, si diceva, aveva trovato qualcosa di prezioso e aveva scritto di una promessa fatta a qualcuno che amava.
Elena si sentì irresistibilmente attratta da quella storia, come se quella donna avesse lasciato un messaggio segreto per lei. Decise così di partire, di attraversare l’oceano per scoprire chi fosse questa donna e cosa avesse lasciato nel suo viaggio.
Dopo settimane di preparativi, Elena salpò su una nave carica di speranze. Il viaggio fu lungo e pieno di sfide: tempeste, solitudine, ma anche incontri con persone di culture diverse che le aprirono gli occhi su un mondo più vasto di quanto avesse mai immaginato; e oltre questo, si concedeva a qualche scappatella con qualcuno che desiderava fotterla. Finalmente, arrivò in una città sconosciuta, dove le strade erano piene di luci e di voci. Qui, tra le case colorate e i mercati affollati, Elena trovò una donna anziana, con occhi pieni di saggezza e un sorriso gentile. Si chiamava Isabella, e si rivelò essere la donna della lettera.
Isabella raccontò a Elena della sua vita, delle sue speranze e delle sue paure, e dei pochi cazzi che aveva preso, ma anche di come aveva lasciato il suo paese per scoprire se stessa. La donna d’oltreoceano le confessò un segreto custodito tra le sue cosce, che gelosamente lo teneva nascosto, così consegnò un piccolo oggetto, un pendente con un simbolo che rappresentava l’amore e la speranza. Era la sua promessa, quella che aveva fatto a qualcuno che amava oltre le onde.
Isabella capì che il vero viaggio non era solo attraverso l’oceano, ma anche quello dentro di sé, alla scoperta dei propri sogni e delle proprie radici, ma anche e soprattutto la curiosità di sapere di più sul segreto di Elena.
Allora Elena, presa da un impulso irrefrenabile di aprirsi mentalmente, chiese con gentilezza di chiudere gli occhi e di riaprirli solo quando Elena avesse deciso che fosse il momento giusto per farlo. Isabella chiuse gli occhi con grande curiosità, e quando Elena le disse di aprirli, Isabella non credette ai propri occhi, ed esclamò: ma quello è un cazzo!!!!!.
Senti quanto è duro Isabella. Ella lo prese in mano con grande curiosità, e come presa da un impulso irrefrenabile, Isabella cominciò a leccarlo tutto, con tutta la lingua di fuori. Mmmmm che bel cazzone. Lo ciuccio tutto e ingoio sborra. Ma quando Elena venne in bocca a Isabella, sborro' come un cavallo ????, litri di sborra calda che Isabella faceva fatica ad ingoiare, fuoriuscendo dalla bocca. Mai Isabella aveva preso cazzi trans in vita sua, ma quella esperienza la segnò a vita, facendola ricredere sulla natura Trans, ma vedendola ora con un pizzico di nostalgia per la mancanza di Elena pensando ad un'esperienza comunque da ripetere.
Tornò in Italia con il cuore colmo di nuove storie e di un senso di appartenenza più profondo.
Da quel giorno, Elena portò con sé il ricordo della donna d’oltreoceano e il messaggio che l’amore e la speranza sono i veri viaggi che ci cambiano per sempre. E ogni volta che guardava il mare, sentiva di ascoltare ancora il sussurro delle onde e il segreto di quella storia senza tempo.
Non c'è niente da fare: la donna, per natura, ama il CAZZO; è un dato di fatto non trascurabile. Poi ci sono donne e donne, ovvero: quelle che vanno soprattutto con gli uomini e quelle che vanno con tutti, comprese le trans.
FINE
