**Capitolo 1: L'odore della figa pelosissima**


Era una mattina di primavera nella piccola città di Montelupo, un luogo dove gli eventi straordinari sembravano sempre accadere nei momenti più inaspettati. I fiori sbocciavano nei giardini, e l'aria era pervasa dal profumo dolce della natura che si risvegliava. Ma per Marco, un giovane scrittore in cerca di ispirazione, l’aria portava con sé un altro tipo di odore, un odore che lo eccitava, l'odore di FIGA.


Marco si trovava al caffè centrale, il suo rifugio quotidiano, quando un gruppo di Donne entrò nel locale, chiacchierando animatamente. Tra loro, una donna dai capelli scuri e dagli occhi penetranti attirò la sua attenzione. Indossava un lungo cappotto grigio, e il modo in cui si muoveva sembrava quasi danzare nel caos della vita quotidiana. Ma c'era qualcosa in lei che non andava: un'ombra nel suo sguardo, una tensione palpabile che si mescolava all'aria.


**Capitolo 2: Un incontro inaspettato**


Il giorno seguente, Marco decise di seguirla. Spinto dalla curiosità e da un'insolita attrazione, la seguì per le strade di Montelupo. La donna si fermò davanti a una vecchia villa abbandonata, un luogo che da anni era avvolto da leggende e storie di fantasmi. Marco si nascose dietro un albero, osservandola mentre entrava nella villa.


Una voce dentro di lui lo avvertì: “Quando la donna eccita, bisogna provarci.” Ma la sua intraprendenza superò il suo istinto di conservazione. Si avvicinò alla villa e, con un colpo di fortuna, trovò una finestra aperta. Decise di entrare affrontando il pericolo.


**Capitolo 3: I segreti della villa**


Dentro, l'aria era pesante e stagnante. Marco si fece strada tra polvere e ragnatele, seguendo il suono di passi che risuonavano nei corridoi. La donna, che ora sapeva chiamarsi Elena, si trovava in una stanza al secondo piano, immersa in un vecchio libro. Marco, affascinato, decise di avvicinarsi con il cazzone in tiro nella patta dei pantaloni.


“Cosa stai facendo qui?” chiese Elena, senza voltarsi.


“Ti stavo seguendo,” rispose Marco, un po' impacciato.


Elena si girò, e per un attimo i loro sguardi si incrociarono. Un brivido percorse la schiena di Marco. “Sai che questo posto è pericoloso?” disse lei, con un sorriso enigmatico.


“Lo so, ma non posso resistere. C’è qualcosa di misterioso qui.”


Marco tirò fuori il possente cazzone turgido e scappellato, con due belle palle grosse e pelose, lo prese alla base portandolo al fianco destro di Elena mentre ella teneva in mano il libro in piedi. Elena, guardò istintivamente in basso, scorgendo la cazzone di Marco, che prontamente con la mano destra lo prese a pugno in mano masturbando delicatamente e con dolcezza quell'arnese meraviglioso.


**Capitolo 4: Il cazzo nel culo.**


Nei giorni successivi, Marco ed Elena si ritrovarono spesso nella villa. Scoprirono insieme un antico diario che apparteneva ad un pornografo, contenente foto e racconti spinti. La villa, come si rivelò, era un luogo di sesso per pratiche orgiastiche, e il diario parlava di troie e puttanieri che potevano essere contattati.


Ma mentre leggevano, l'atmosfera cambiava. Marco iniziò a sentire una presenza inquietante, come se qualcuno o qualcosa stesse osservando ogni loro mossa. Gli incubi lo tormentavano la notte, e l'odore di marcio sembrava seguirlo ovunque.


Marco inculo' Elena sentendo uno stronzone in culo che la donna non aveva espulso per la stitichezza; "quando la merda puzza bisogna starne lontani" pensò Marco, anche se ormai si era sporcato il cazzo.


Stronza, Potevi dirmelo che non avevi cagato, mi sarei risparmiato la nausea.


**Capitolo 5: La scelta difficile**


Un giorno, Marco scoprì che Elena stava cercando di infilarsi in figa una zucchina convinta che potesse aiutarla a risolvere i suoi problemi per la costante voglia di cazzo che aveva. “Non capisci, Marco? Ho bisogno di cazzo, sempre di più,” implorò, ma lui non era sicuro di voler continuare su quel cammino.


“Quando la merda puzza, bisogna starne lontani,” ripeté, cercando di farle comprendere lo schifo della scorsa esperienza avuta con Elena. Ma ella, accecata dalla sua voglia, non ascoltava.


La tensione tra loro crebbe, e Marco si rese conto che doveva fare una scelta: abbandonare Elena e la villa, o rischiare di tutto per soddisfarla.


**Capitolo 6: La resa dei conti**


La notte della gran scopata arrivò. Marco, deciso a soddisfare Elena, tornò da lei. L'atmosfera era carica di energia, e il profumo di figa umida riempiva l'aria. Elena, circondata da candele e cazzi creati con la Creta e il Das posti su piedistalli intornoal letto, la stanza sembrava completamente trasformata.


“Non puoi fermarmi, Marco!” urlò, mentre il tuo cazzone inizia a inturgidirsi, FICCAMELO IN FIGA, SBORRAMI DENTRO CHE LO VOGLIO TUTTO.


“Ecco, SBORRO..." ma le sue parole vennero scavalcate dal godimento di Elena. La villa silenziosa e l'oscurità intorno, sembrava prendere vita in un turbine lussurioso di Porno, gioia e tenerezza. Marco capì che doveva fermarsi. Con un gesto deciso, afferrò il cazzo e lo portò nella bocca di lei, facendole gustare il sapore di figa con quello della sborra di cazzo di Marco.


**Capitolo 7: La tranquillità**


La sborra di lui e di lei sul cazzo di Marco era gustata da Elena, che divorava quel nettare gustoso, con esso l'appagamento che aveva avuto. Gemiti depravati riempirono la stanza mentre Elena leccava il cazzone, e Marco, con le palle svuotate disse: “Elena, non ce la faccio più, lasciami riposare".


Con l'ultimo segone fatto da Elena, non riuscendo comunque a farlo sborrare mentre gli teneva le palle in mano, Marco ebbe un crollo psicologico, ed Elena si fermò davvero respirando di nuovo. Elena, esausta e confusa, si voltò verso di lui. “È stato bellissimo!".


“Sei al sicuro ora,” disse Marco, abbracciandola. “Dobbiamo creare la nostra famiglia e trasformare questa villa in una bella casa per i nostri figli.


**Capitolo 8: Un nuovo inizio**


Nei giorni successivi, Marco ed Elena decisero di lasciare Montelupo, portando con sé solo i ricordi e una nuova consapevolezza. Avevano affrontato il desiderio sessuale estremo e ne erano usciti più forti. Marco riprese a scrivere, ispirato dalle esperienze vissute, mentre Elena iniziò un percorso di guarigione, lontano dagli echi del passato.


“Quando la merda puzza, bisogna starne lontani,” ripeté Marco, ora con un sorriso. Avevano imparato la lezione, e insieme avrebbero affrontato il futuro, pronti a scrivere un nuovo capitolo della loro vita.


 


 


Fine.

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