Credo che avessi più o meno 10 anni. Non ero molto interessato a altro che ai giochi e alla scuola e al sesso non c'ero ancora arrivato.
Era un periodo in cui sentivo che c'erano preoccupazioni di soldi in casa. Percepivo preoccupazione. Mio padre era sempre silenzioso, arrivava tardi la sera. Mia madre era ansiosa, gli chiedeva cose, era preoccupata.
Un domenica andammo a casa di loro amici che avevano una villa a Santa Marinella, al mare. Per me era un sogno. Era una vera villa, col parco, la piscina, tante stanze che ti ci perdevi. I due figli della coppia di amici dei miei erano più piccoli di me, piuttosto lagnosi e stupidi, ma la piscina era stupenda e mi stavo divertendo molto.
Mio padre era andato sulla spiaggia, a preparare la rete per la sera. Non era la prima volta che andvamo. Quando il sole tramontava, uscivano con la barca, buttavano la rete e poi la tiravano a riva e c'erano sempre molti pesci che facevano al barbecue.
Andavamo via che era tardi. Non c'era traffico e io ero stanchissimo e mi addormentavo in macchina.
Era chiaro che gli amici dei miei erano molto più facoltosi di noi. Ma io non ci facevo caso.
Lui era piuttosto tozzo, scuro di carnagione, moro. Non alto ma dava una sensazione di forza, ben piantato a terra. Lei era bionda, di curve morbide.
Mia madre all'epoca era bellissima. Rivedendo le sue foto mi sono reso conto chelo era davvero. Tanto.
Quel giorno quindi noi ragazzini giocavamo in piscina. Mio padre era sulla spiaggia a preparare barca e rete. La padrona di casa prendeva il sole a bordo piscina.
Non mi ricordo perché rientrai in casa. cercavo qualcosa. Stavo sulla porta finestra spostando la tenda per entrare e vidi mia madre seduta su un tavolinetto con Enrico (si chiamava cos' il padrone di casa) davanti a lei con le mani sulla sua testa.
Enrico aveva un accappatoio rosso. Mia madre era girata e non poteva vedermi.
Lui guardava verso il basso.
Restai lì inebetito. Non sapevo cosa stavano facendo ma ero sicuro che non era qualcosa a cui avrei dovuto assistere. Per cui mi nascosi meglio, sbirciando da dietro una fessura che faceva la tenda.
Lui a un certo punto si staccò e vidi che dall'accappatoio sporgeva un arnese lungo e scuro che puntava verso l'alto.
Mia madre indossava un prendisole corto. Lui con una mano le tirò fuori le tette, toccandogliele un po'. Rudemente.
Poi con l'altra le prese i capelli e di nuovo le spinse il pisello in bocca.
Si sentivano i giochi degli altri ragazzini in piscina. Dal punto in cui erano loro si vedeva Anna la moglie che stava sempre sdraiata sul lettino.
Lui aveva anche una sigaretta. Con una mano fumava e con l'altra teneva la testa di lei su e giù.
Poi spense la sigaretta. Si sistemò meglio e aumentò il ritmo del su e giu. Poi si fermò e si rimise a posto, chiudendo l'accappatoio.
Mia madre si pulì la bocca con il prendisole. E andò in bagno. Lui accese un'altra sigaretta e poi uscì.
Nei miei ricordi successivi, quando ormai sapevo cosa a cui avevo assistito, mi chiesi se le avesse sborrato in bocca e se lei avesse ingoiato. Penso proprio di si, perché lei si asciugo solo le labbra velocemente e poi disse qualcosa. Quindi aveva mandato giù.
Nei giorni successivi seppi che a casa erano un po' più tranquilli perché Enrico aveva accettato di prestargli dei soldi.
Andammo spesso alla casa di Santa Marinella. Ma non ebbi più occasione di spiare. Anche se mi rendevo conto che sparivano, a un certo punto.
Credo che mio padre sapesse e che accettasse. Mi sfugge il ruolo di Anna, se fosse ignara o consapevole che il marito si divertisse.
Più avanti negli anni più volte ho colto nei discorsi dei grandi delle allusioni. Credo che i miei avessero un giro di scambio con almeno altre 3 coppie di amici. Ma non sono mai riuscito a beccarli.
Poi uno si chiede perché vieni fuori porco e ossessionato dal sesso.

«
e chi lo dice che non mi sia segato decine di volte con le sue mutandine?»
«Hai ragione , strano che non hai mai avuto voglia di tua madre»