LA BELLA, IL NERD E L'AMBULANTE DI COLORE.
Pochi minuti dopo, lo spettacolo ebbe inizio, mentre le luci nel salone, già offuscate di suo, si abbassarono ulteriormente, il palco veniva illuminato a giorno. Lo scenario è quello di una grossa camera da letto, dove sono presenti un paio di comodini ai lati di un grosso lettone ed  una scrivania con un laptop. Sulla parete di fondo, da una finestra si intravede uno scorcio di città con eleganti palazzi, sul lato destro c'è una parete con alcuni quadri appesi ed con una porta. Sopra il letto sono distesi una coppia di giovani fidanzati, lei, (Barbara), mora mediterranea,  fisico sinuoso da vera bomba sexy, con un seno sodo e prosperoso quasi a vista, indossa solo un completino sexy, reggiseno, piccolo perizoma triangolare e reggicalze in pizzo, tutto di color bianco. Lui (Luca), un bel ragazzo, alto, magro ma con una faccia da nerd, dovuta agli spessi occhialoni da vista che usa. La ragazza, visibilmente vogliosa di sesso, lo abbraccia affettuosamente, poi gli sale sopra, lo bacia con enorme passione, ma lui sembra più che altro voler dormire. Dopo alcuni minuti di vani tentativi da parte della focosa ragazza, suona la sveglia, il ragazzo si alza immediatamente dal letto per andarsi a sedere davanti al laptop. Anche la prorompente ragazza scende dal letto, calza degli alti tacchi 12, indossa una camicia rosa, che le arriva fino a sopra le ginocchia ed incomincia un sensualissimo streptease che attirerebbe le attenzioni anche di un cadavere ma non quelle del fidanzato, che è sempre concentrato sullo schermo del laptop. Lo spogliarello finisce e la bella mora è in piedi, nuda con le sole autoreggenti e tacchi a spillo; il nerd, insensibile a tutto questo, guarda l'orologio, si infila velocemente una camicia, dei jeans, un paio di scarpe e dopo un veloce bacio in bocca alla giovane fidanzata, afferra il laptop ed esce per lavorare. Appena rimasta sola, la bella ragazza, dalla frustrazione scaglia contro la porta il perizomino ed il reggiseno. Vogliosa di godere, decide di fare tutto da sola, da un cassetto del comodino tira fuori un piccolo dildo, si corica nel letto ed incomincia a masturbarsi, prima delicatamente con le dita, poi, più intensamente infilandosi anche quel cazzo finto dentro. Calda come il fuoco, la giovane geme e ansima forte, quando è vicina all'orgasmo, qualcuno batte la porta, toc-toc, lei si blocca, poi alcuni istanti dopo, toc-toc. Barbara si alza tutta innervosita da questa rottura di palle che le ha bloccato l'orgasmo, si rimette la camicia per coprirsi almeno le nude parti intime, prende il reggiseno ed il perizoma ai piedi della porta, per nasconderli sotto le lenzuola e finalmente apre la porta. A bussare è stato un grassoccio ambulante di colore, (Abdul), che indossa una canotta bianca, delle bermuda blu e delle infradito in cuoio. L'africano che appare parecchio sudato dal gran caldo e dal pesante borsone che porta, con fastidiosa insistenza cerca di convincere la bella ragazza a comprare qualcosa. Nulla sembrerebbe interessarle, lei vorrebbe rimanere sola e terminare quello che stava facendo, ma quando l'ambulante sta per andarsene, alla giovane si accende una lampadina.
“A pensarci bene, questo africano potrebbe avere qualcosa di molto interessante da offrirmi.”
Barbara richiama l'uomo, gli fa posare nuovamente il borsone, poi si sbottona la camicia mostrandogli il suo grosso seno sodo e la sua fighetta depilata, probabilmente ancora bagnata dall'orgasmo interrotto. Sopraffatta dalla curiosità e accecata dalla voglia di cazzo, non perde tempo, inginocchiandosi ai piedi dell'africano, gli abbassa le bermuda ed incomincia a spompinare quel bel cazzone nero, che anche se non eccelle assolutamente in lunghezza ha la circonferenza simile a quella di un cavallo e da moscio le riempie la bocca. A contatto con quelle dolci labbra e quell'indemoniata lingua, quel bastone d'ebano non tarda ad indurirsi e la bella ragazza si scioglie come neve al sole, dalle autoreggenti tira fuori un preservativo e lo offre al ganese, che immediatamente se lo mette. Barbara si corica sensualmente nel letto, apre le cosce e si schiaffeggia dolcemente la figa. Un pò goffamente, il panciuto africano, che ancora stenta credere a quello che gli sta succedendo, le va sopra, glielo sbatte dentro e come un porco, incomincia a stantuffarla a buon ritmo. Grazie a quel largo cazzone che le sfonda la stretta figa, la povera ragazza non ci contiene ed ansima fortemente, in poco tempo riesce a raggiungere il tanto sospirato orgasmo. Dopo aver cambiato un paio di posizioni, eccitato come un porco, l'ambulante cerca di venire anche lui, scopandosi alla pecorina la bella moretta, ad un ritmo da puro stallone. Se la ragazza aveva voglia di godere, questo inaspettato toro africano gliela fa passare sicuramente. In questa posizione e sotto i terribili colpi inferti da quel prestante africano, le prosperose tette di Barbara sembrano due grossi palloncini alla mercè di un forte vento, gli occhi completamente fuori dalle orbite e le incontenibili grida di piacere raggiungono tutti gli angoli del locale. E' il preludio di un nuovo orgasmo:
“Così godo come una troia! Ti prego continua a sbattermi con il tuo duro cazzone! Sto venendo, vengo, vengooooo!”
Mentre la giovane si rovescia nel letto tutta tremolante dovuto all'intenso orgasmo l'ambulante si sfila il preservativo e dopo essersi segato alcuni secondi le schizza alcuni grossi getti di sperma sul sedere e sulla schiena della povera Barbara. Una volta sborrato, l'africano si riveste, prende il suo pesante borsone e come se nulla fosse, esce dalla casa lasciando, la bella giovane esausta sul letto. Con enorme soddisfazione mia e di tutte le persone coinvolte nella produzione dell'evento, lo spettacolo finisce tra i più sinceri applausi di tutti i presenti.
Continua...

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Categorie: Esibizionismo