Storia vera per cui ho modificato i nomi
Dopo tanto tempo che ero riuscito a scamparmi quei lunghissimi incontri che si facevano nella parentela ucraina, oggi ero lì ad annoiarmi senza capire nulla di quello che si diceva. Lo facevo per una giusta causa, poiché era arrivata a Roma Lyba, una delle tante cugine di Ukra e Jana. Sveta aveva deciso di festeggiare nella sua villa l’arrivo di questa cugina, che ovviamente ospitava. Io avevo perso sia Ukra che Jana nel caos degli invitati, ed ero rimasto solo tra gente che non conoscevo. Dovevo dire che Lyba mi piaceva molto. Era alta come Jana e Sveta e corpulenta come Jana, in più  fortunatamente sapeva parlare la lingua italiana e soprattutto la capiva, cosa che mi confortava. Era la terza volta che Lyba faceva capolino verso di me e si soffermava a parlare, mentre io iniziavo a provare piacere nell’attendere le sue visite. Avevamo bevuto e sorriso abbastanza e Lyba sembrava piacevolmente interessata a me come io ero interessato a lei. La piacevolezza diventava sempre maggiore, fino a quando qualcuno dei festeggianti non se la portava via. Al quarto incontro, fu lei che sorridente mi prese per mano e mi condusse in un piccolo giardinetto attiguo alla festa. Li ebbi la possibilità di guardarla bene…bionda, con gli occhi azzurri e molto molto, molto erotica nella sua spontaneità. Parlando sorridevamo e l’unico momento in cui si intristì fu per dirmi che era sposata e divorziata con due figli, un maschietto e una femminuccia che ora erano rimasti con sua madre in Ucraina: la zia Tanja. Cancellò con le mani le lacrime e senza tanti convenevoli mi disse: ti voglio anche se so che sei l’uomo di Ukra e stai anche con Jana. Rimasi sconvolto per questa sua chiarezza ma lei continuò: Ho bisogno ora di un uomo e di un cazzo duro e resistente. Sono venuta in Italia per Te… Se va bene per due come Ukra e Jana, va bene anche per Me. Ovviamente non dissi che avevo una storia anche con Ilenka figlia di Ukra, anche se credo che lo avrebbe capito molto presto e soprattutto non dissi di Sveta. Iniziavo ad essere eccitato, mentre Lyba dopo avermi dato un leggero bacio in bocca sentitasi chiamare mi aveva lasciato. Avrei voluto baciarla anche io… Ritornai sui miei passi, al solito posto dove Ukra e Jana mi avevano lasciato come un pacco. Era passata un attimo Ilenka e mi aveva dato uno sguardo deciso, poi era passata Sveta con i suoi sorrisi falsi e dietro erano il marito cavalier servente e quel porco di suo suocero. Passò un altro tempo interminabile e Lyba ritornò da me. Questa volta furono due baci molto passionali con la lingua che guizzava nelle nostre bocche, mentre lei aveva messo le mani sulla patta dei pantaloni stringendomi il cazzo e io le mungevo un seno con una mano e le toccavo il culo con l’altra. Mi disse che avremmo dovuto trovare un posto più sicuro e mi portò verso la casa, nella camera dove dormiva. Ero molto eccitato e cercavo sul suo letto di spogliarla mentre lei spogliava me. Ciò che vedevo della cuginotta era molto erotico. Avevo iniziata a baciarla in bocca, sulle spalle e lei si era eccitata, poi le avevo preso gli enormi capezzoli e avevo iniziato a succhiarli e leccarli intensamente, mentre tolti i miei boxer lei tastava il mio cazzo pronta per un pompino. La mia lingua non dava scampo ai capezzoli appuntiti della donna che ora erano ricoperti di brividi, aveva la pelle d’oca mentre la leccavo e la suggevo. Lyba iniziava a gemere e aveva iniziato ad aprire le cosce. Le mie dita scesero giù e con calma iniziarono a spostare il microscopico perizomino color pesca che ancora aveva. Era zuppa, mentre lei continuava a gemere. La sua era una bella figona e mi chiese tra un gemito e un sospiro se mi piaceva come se la fosse depilata. Le risposi sgrillettandola, con le dita dentro le sue labbra, fino a trovare il clitoride e lì Lyba mi chiese di continuare senza fermarmi, implorandomi, per poi emettere una serie di urli “daaaa, daaaaaa.” Siiiiiii…..Mi aveva abbracciato e ora la sentivo spingermi verso giù con il sorriso in volto e il respiro rapido. Mi piaceva questa sua porcaggine naturale e scesi con piacere ad omaggiarla. Aveva divaricato le gambe e teneva aperte con le sue mani le labbra, mentre il suo grosso clitoride emergeveva. Lyba era un oceano eccitata come era. Avevo posto con una certa pressione il mio pollice sul suo clitoride di nuovo e Lyba aveva avuto un moto di eccitazione, poi con decisione avevo iniziato a leccarla profondamente. Lyba accolse con altri gemiti di piacere le mie leccate a partire dalle labbra della figa succhiando e leccando, infilando la lingua a punta nella cavità in un dentro e fuori che l’aveva fatta impazzire, e che la costringeva a dimenarsi, mentre ormai la penetravo con la lingua, per poi continuare a leccarla. Lyba godeva seguendo una litania di parole in ucraino miste ad italiano, mentre io volevo farla venire a tutti i costi mentre lei si era impadronita del mio viso nella sua figa calda e sugosa. Con le mani e con la lingua cercavo di raggiungere la parte perianale stringendo bene le sue natiche e tentandomi di impadronirmi del buco del culo che era li pronto per essere insidiato dalle mie dita. Fu molto compiaciuta Lyba quando sentì che cercavo di penetrarle l’ano. Impadronitomi del buco con le dita ero ritornato a succhiare e mordicchiare il clitoride, slinguandola. E’ stato allora che la cugina aveva iniziato prima a emettere gemiti sempre più forti e mano mano che io la leccavo e le succhiavo il clitoride urlò venendo in diversi orgasmi uno di seguito all’altro, mentre io continuavo la mia opera. Le diedi un attimo di calma, lei si rilassò sorridente, mentre io pensavo che avremmo dovuto ritornare alla festa. Lyba sorrise, ormai voleva restare sola con me e fare l’amore come diceva il suo nome, ma io fui irremovibile, allora Lyba si pose tra le mie gambe e mi disse ti faccio un pompino. Io sorrisi, le dissi che non sarei mai venuto con un pompino e lei mi disse: provami…è un modo per conoscerci. Ti ha fatto tanti pompini Ukra, so che molti ti ha fatti Jana, ora prova Lyba, se non è buono andiamo alla festa. Accettai, non si poteva dire di no a quella donna. Lyba infilò tutto il cazzone che era enorme in bocca senza difficoltà. Sin dai primi momenti avevo capito la sua aggressività, mentre con le mani mungeva le palle in un modo perfetto, delicata e decisa. Era veramente molto brava. Faceva entrare ed uscire il mio cazzo dalla gola alla bocca, poi la lingua, poi infilava le mie palle nella bocca, e poi di nuovo leccava. Succhiava il glande e lo stringeva tra le labbra, in maniera irresistibile e alla fine il risultato fu un lunghissimo orgasmo che mi fece urlare mentre lei si era posta di sotto, facendosi riempire di sborra: bocca, volto e seno, mentre leccando con la lingua il mio seme sorrideva soddisfatta dicendomi di non sfidarla e poi a braccetto mi confidò: Questo è solo antipasto… ci siamo assaggiati voi chiamate preliminare e sorrise...