La sera del mio 16esimo compleanno andai con M. al mare. Era settembre e l'atosfera estiva si stava abbandonando al ritorno a scuola. M. aveva abusato del mio corpo a più riprese, il suo cazzo per me era come una droga e le sue forme tuttaltro che signorili, mi facevano sentire troia, amando di lui la propensione ad usarmi con poco rispetto. Così quella sera mi disse che voleva fare di me una troia sputtanata. Andammo in spiaggia, in una nota località a pochi minuti dal centro. Frequentavamo spesso quella zona, da un lato un agevole camminamento ci portava sopra degli scogli squadrati dove spesso andavamo a fare porcate con M. e qualche volta anche con qualche suo amico, mentre pescatori e guardoni godevano da molto vicino di quelle scene notturne. Dalla parte opposta agli scogli, la spiaggia finiva incastrata nelle insenature della costa, finito l'unico lido che occupava gli spazi, restava una piccolissima lingua di sabbia poco oltre i recinti ma illuminata dai fari del lido, uno spazio esclusivo di un albergo della zona. M. mi prese per mano senza indugio e mi disse: "stasera fai la troia per tutti" e mi condusse proprio sotto un fascio di luce, oltre il lido e stese una asciugamano in terra, prima di lasciarmi esibire il mio bikini, un triangolino piccolo che già così attraeva gli sgaurdi. Si sedette dietro di me, rivolti verso la luce e verso la spiaggia intere, popolata da poche persone, pescatori, bagnanti notturni e solitari, passeggiatori e cercatori di avventure. Appena seduta M. infilò le mani sotto i triangolini, spostandoli e facendo uscire i miei seni, illuminati e ben visibili prese a giocare con i miei capezzoli. Bastarano pochi secondi perchè intedesse bene cosa pulsava dentro di me e disse: "ora apri le gambe, con una mano sposta il costume, con l'altra toccati la figa". Non feci neanche finta di resistere e già offrivo desiderosa e bagnatissima, la mia passera al vento e agli sguardi di tutti, mentre M. continuava a giocare con i miei capezzoli, lasciandoli di tanto in tanto agli sguardi. Qualche coppia si avvicinò per poi girare subito il passo, qualche ragazza commentava dandomi della puttana e io mentre gemevo, godevo di più, in quell'esibizione di me, puttana come desideravo di essere.