UN VULCANO CHIAMATO BARBARA.
La mattina seguente, alle 7 in punto un Abdul già scalpitante mi tira giù dal letto, nemmeno mi chiede se sto meglio o se ho dormito bene, lui va dritto come un treno ai suoi interessi:
“Giulia guarda un pò nel telefono se Luca e Barbara stanno arrivando, ieri sera mi sembravano parecchio bevuti, non vorrei mai che si fossero addormentati”
Io sto un pò meglio, sicuramente non ho la febbre, però mi sento ancora la testa pesante come un macigno e nonostante mi eccita parecchio anche a me l'arrivo di Luca e Barbara, oggi vorrei starmene tranquillamente sdraiata e non vedermi gente intorno; con tutto il cuore, spero che i ragazzi si siano veramente addormentati o abbiano cambiato idea all'ultimo momento. Appena prendo il telefonino, mi devo rassegnare, la chat di Barbara è piena di messaggi e sono già partiti da un bel pezzo. Tempo di farmi una doccia e mangiarmi un boccone di colazione, salgo in macchina e vado al casello autostradale combinato, ad aspettare Luca e Barbara.  Non passa molto tempo che li vedo uscire dal casello, parcheggiano e salgono sulla mia macchina. Qualche manciata di minuti tra i tanti semafori di Genova e finalmente arriviamo nel mio appartamento, dove ad attenderci c'è un Abdul con la bava alla bocca, per non perdere tempo è già docciato e avvolto nel suo accapatoio.
“Barbara sei stupenda, abbronzata sei ancora più sexy, e tu Luca, non volevi più portarmela?”
“Al contrario Abdul, se tu abitassi più vicino a noi, ti inviterei sempre!”
Poi interviene Barbara:
“Non ne sono troppo sicura, Luca adesso si diverte a fare il gelosone e da un pò di tempo sta facendo troppo il furbetto e fa lo scemo anche con una mia collega brasiliana, ma oggi lo voglio castigare bene e gli ho preparato una bella sorpresina”
Mentre Luca e Abdul parlano e scherzano traquillamente nel salotto, io accompagno Barbara a farsi una doccia, quando esce, indossa un perizomino bianco, coperto solo da una bianca camicia da notte senza maniche, dove il suo prosperoso seno sembra straripare da un momento all'altro; si avvicina ad Abdul, gli sfila la cintura dell'accapatoio facendolo poi cadere a terra, lasciandolo nudo, poi dalla sua borsa, prende una corda e tra lo stupore generale la offre al mio ganese:
“Abdul, lega Luca ad una sedia nella camera da letto, oggi deve soffrire e non voglio nemmeno che si faccia la sega”
Mentre Barbara si corica sensualmente sul letto,  Abdul è talmente eccitato dalla situazione, che nel legare Luca alla sedia, ha già il cazzo duro.
"Abdul, con quel coso già in tiro, oggi mi fai sentire minacciato anche a me ahaha...ma non mi hai stretto troppo forte?"
Per via dell'influenza oggi non sono tanto brillante e rimango leggermente in disparte, Barbara diventa così la dominatrice assoluta della scena; prona sul letto, divarica le gambe e si porta una mano sulle umide mutandine:
“Abdul, fregatene di lui, lascialo legato bello stretto e vieni a prenderti la mia figa”
Abdul si corica nudo sopra di lei, le bacia il collo, le sbottona la camicetta, poi gli infila il cazzone in bocca e mentre lei lo spompina, lui la sditalina, il tutto dura solo pochi minuti, perchè il mio ganese non ce la fa più:
“Non posso resistere a questa fighetta fradicia, devo sbattertelo dentro”
Mette il preservativo, sflila velocemente il perizomino alla bella ragazza e con un pò di fatica glielo infila dentro. Oggi fa un gran caldo e con il suo imperioso ritmo, Abdul si riempie di goccioline di sudore che, in contrasto con la sua pelle scurissima, sembrano piccoli brillantini. Prendo un asciugamano e gli do un pò di conforto sia alla testa pelata che al collo. Barbara è già vicina all'orgasmo e vuole dettare lei il ritmo, perciò decide di andare sopra ad Abdul, da dietro vedo le labbra della sua figa totalmente dilatate, scendere fino alle palle del ganese, poi Barbara chiude gli occhi ed incomincia a muoversi più velocemente, avanti ed indietro:
“Mamma mia come sto godendo!  Abdul, è solo il tuo cazzo che mi fa questo effetto”
Ancora qualche incontrollato gemito stracarico di piacere e Barbara viene, con voce ancora ansimante mi chiama, mi bacia sulla bocca e sottovoce mi dice:
“Giulia, vieni, partecipa anche te, nella mia borsa c'è del gel ed un cazzo a cintura, mettila e scopami il culo, oggi voglio 2 cazzi”
Pochi secondi dopo, tra lo stupore di Luca e  Abdul, faccio ritorno con questa cintura. Abdul le riempie sempre la figa con il suo largo cazzone e Barbara, per facilitare la mia penetrazione si corica sopra il sudato petto del ganese, io le massaggio il culetto con un mix di gel e umori che sono scesi innondando le palle di Abdul e con un pò di difficoltà riesco ad infilarle dentro questo cazzo finto. Io non sono per niente pratica e cerco di imporre un ritmo regolare, la ragazza sembra gradire parecchio, perchè grida ad ogni mio affondo. Piano piano ci prendo gusto, mi morsico il labbro inferiore e da vera cattivella, accellero leggermente, anche Abdul incomincia da sotto a scoparle la figa facendo Barbara gridare di piacere ed esplodere in un secondo orgasmo:
“ Così godo come una troia!!! Vengooooo!”
Barbara come impazzita fugge dalla nostra morsa e si riversa sul letto come se fosse stata colpita da un fulmine, poi tutta ansimante va a sedersi sulle ginocchia dell'inerte Luca.
"Tesoro mio, è di questo che ho bisogno"
Abdul si alza dal letto, si sfila il preservativo, afferra per i capelli la bella giovane e dopo essersi segato con sole 2 dita alcuni secondi, sborra in faccia di Barbara che fortunatamente fa a tempo di chiudere la bocca.
 

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