Luca aveva una fantasia che mi raccontò una sera a letto mentre giocavamo tra noi, gli sarebbe piaciuto vedermi al centro di una gang bang con alcuni uomini, sconosciuti, che facevano sesso sfrenato con me e lui a guardare e segarsi.


Avventure con singoli ne avevamo avute parecchie, ma con più di un uomo no. Ero timorosa, temevo potessero farmi male, essere violenti o comunque poco attenti alle mie esigenze. Però il pensiero di essere un oggetto a disposizione di sconosciuti mi attirava, l’essere “usata” mi intrigava e alla fine accettai la proposta ma volli un numero massimo di uomini, “non più di 4” dissi e tu sempre presente, a un mio segnale pronto a interrompere il gioco se diventasse pericoloso o comunque non mi piacesse.


Fu molto bravo a organizzare il tutto. In un Privè che frequentavamo, affittò una sala solo per noi e contattò un gruppo di ragazzi bresciani che si erano specializzati nella cosa, riscuotendo un enorme successo tra le coppie della zona. Mai lo avrei pensato. Quella sera mi volle completamente nuda, sotto a un cappottino corto con addosso solo due cose: scarpe di vernice nere, alte, e un collarino di pelle nera con le borchie. Ci fermammo in un bar a bere un caffè e il pensiero di essere completamente nuda in un locale gremito di persone portò la mia adrenalina a livelli altissimi e mi bagnai come una adolescente.


Arrivati nel Privè, ci accompagnarono nella nostra stanza e tolto il cappotto, Luca mi diede una mascherina da indossare perché voleva fare un filmato e non voleva che si riconoscesse il mio volto.  Dopo alcuni minuti si aprì la porta ed entrarono questi 4 ragazzi. Tutti giovani, un po’ sbruffoncelli nei modi ma con Luca furono cordiali e gli fecero i complimenti per la bellissima moglie che aveva. Io ero nuda, in piedi al centro della stanza e fui circondata dai ragazzi che iniziarono a palpeggiarmi ovunque, chi delicatamente, chi un po’ meno, e il più intraprendente mi mise la lingua in bocca baciandomi profondamente mentre sentivo le mani degli altri sul mio corpo. Cominciai a sciogliermi e sentii caldo tra le gambe. Luca si avvicinò solo per dirmi “amore, spogliali tutti e fai vedere loro quanto sei porca” per poi ritirarsi in un angolo con a telecamera in una mano e il suo cazzetto nell’altra.


Iniziai a sbottonare pantaloni e dopo un attimo mi ritrovai davanti al viso 4 cazzi, tutti diversi ma con un punto comune, tutti durissimi, tanto da farmi pensare che fossero sotto effetto di viagra o cialis. L’uccello del ragazzo che mi aveva baciato era davvero grosso, mentre gli altri 3 mi sembravano cazzi nella norma. Naturalmente il pompino più bello e lungo lo feci al cazzo più grosso, dicendogli che da lui volevo farmi scopare per ultimo. “Tu non hai capito, bella, stasera qui tu non decidi nulla. Decidiamo noi chi ti scopa, chi ti incula e in che modo. Solo tuo marito ci può fermare, tu oggi subisci e godi. Sarai la nostra puttana”.  Il mio cervello ebbe un sussulto di paura, ma la reazione della mia patata fu l’esatto contrario. Mi sentii bagnare a dismisura.


Mentre succhiavo un uccello e con la mano ne segavo un altro, sentii da dietro qualcuno allargarmi le gambe e senza preamboli entrarmi dentro con veemenza. Fortunatamente ero bagnatissima e non è stato traumatico. Prese a scoparmi con furia, tanto che facevo fatica a continuare a fare pompini per il piacere che mi stava procurando il mio stallone dietro. Si vedeva che erano esperti nel settore, prima di scoparmi mettevano in un battibaleno un profilattico, ma appena lo tiravano fuori per farselo menare o leccare lo toglievano.


Ero una bambolina nelle loro mani, mi giravano, mi spostavano, mi penetravano come volevano. Il mio preferito mi scopò per ultimo facendomi sedere sul suo bell’uccellone e schiaffeggiandomi il culo mentre io mi impalavo sulla sua verga. Poi percepii un ditino che si faceva largo nel mio culetto e sempre più audace entrare fino in fondo. Venni immediatamente urlando. Il mio orgasmo accese ulteriormente gli animi “allora ti piace prenderlo in culo, eh puttanella…” “Ora ti infilo il cazzo”. E con insospettabile delicatezza, uno dei tre ragazzi entrò dietro mentre stavo sopra l’uccellone. Apoteosi totale. Una doppia penetrazione così fu una vera esplosione di godimento. Come già mi era capitato in Giamaica, persi il senso della realtà e non mi ricordai più di Luca. Pensavo solo a godere e a farmi scopare, inculare, maltrattare sessualmente dal gruppetto. Dopo aver cambiato non so quante posizioni ed aver assaggiato in entrambi i buchi tutti i cazzi, mi ordinarono di mettermi in ginocchio. Ora vedevo Luca in piedi col cazzo gocciolante che riprendeva la scena e incitava la gang a riempirmi di sperma.


Non se lo fecero ripetere.  A turno ricevetti fiumi di sborra sul viso, nei capelli, sulle tette. Mi stavano usando a loro piacimento. E io godevo toccandomi mentre sentivo colare sperma dappertutto.


Dopo avermi sbattuto, usato e umiliato i 4 si congedarono salutando Luca dandogli un cinque e a me riservarono solo “quando vuoi ancora cazzo sai dove trovarci, zoccola”.


Luca si avvicinò a me e rimasti soli nella stanza mi chiese come stavo “bene” risposi “ma questa umiliazione te la rendo con gli interessi alla prossima, cornuto”.