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Joel chiaramente diventò il nostro bull per tutta la vacanza, non passò sera senza la sua presenza e oltre ad avere le caratteristiche perfette per un amante si rivelò un ottimo partner di balli caraibici, un'altra mia passione. Con Luca non andavo mai a ballare perchè lui ama altro tipo di musica e sulla pista è come un pesce fuor d'acqua.



Una salsa, una bachata o un merengue erano poi ottimi per scaldare la situazione e quando poi passavamo alla camera da letto ci arrivavo già eccitata e bagnata.
A Luca piaceva vedermi ballare così sensualmente con Joel, si beveva qualche mojito e poi anche lui arrivava carico in camera per il suo ruolo di cuckold. Spesso spettatore ma in questa vacanza partecipò spesso attivamente alle varie situazioni prediligendo comunque rapporti orali o manuali. La penetrazione era compito del mio amante d'ebano e dopo aver provato il mio culetto, Joel non fece passare sera senza profanarmelo, per mio gaudio, visto che adoro questa pratica.
La vacanza però stava volgendo al termine e il giovedì sera, nostra penultima serata in Giamaica, mentre stavo ballando una salsa con Joel gli dissi che ero triste e che mi sarebbe mancato il suo uccellone. Domani voglio che mi scopi tutta la notte, voglio essere presa tutta la notte per avere un ricordo indelebile che duri il più possibile.
Sentii immediatamente la pressione del suo palo duro tra le gambe e poi si avvicinò e mi disse "perchè domani non organizziamo una bella festa nel vostro appartamento e porto anche un amico come me e ti facciamo impazzire?".
Ebbi un quasi orgasmo al solo pensiero e strinsi il suo bel culo sodo con entrambe le mani spingendo in avanti il bacino per strusciarmi il più possibile. "Stasera mentre mi scopi chiedimelo ancora mentre Luca si starà segando. Non potrà dire di no e poi domani sera esageriamo".



Naturalmente Luca, eccitato com'era, alla proposta di Joel rispose con un "sììììì" che non lasciava dubbi. Non vedeva l'ora di quello step successivo, vedere la propria mogliettina


presa da due ragazzi di colore lo stava facendo andare fuori di testa.
Era venerdì pomeriggio, ultimo giorno prima della partenza per l'Italia. Andai dalla parrucchiera dell'hotel, estetista, un idromassaggio rilassante e poi dopo una doccia bollente scelsi l'outfit della serata, che prevedeva cena a lume di candela con Luca, festa in discoteca, titolo della serata "Eyes Wide Shut".
La cena a base di crostacei accompagnata da un buon vino francese fu perfetta, Luca si dimostrò ancora una volta un perfetto partner, attento, romantico e solo a fine cena iniziò a parlarmi dei programmi post cena, facendomi eccitare e sognare.
Verso mezzanotte ci spostammo nella disco dell'hotel, all'entrata mi diedero una mascherina per rievocare il film di Kubrick, poi ci accomodammo su un bel divano da dove si poteva vedere quasi tutto il locale. La festa era già iniziata da un po', e la trasgressione stava spadroneggiando. Una ragazza americana stava tranquillamente facendo un pompino a un bellissimo ragazzo di colore a bordo pista mentre teneva al guinzaglio quel che immagino fosse il suo fidanzato che intanto le leccava le scarpe. Un’altra biondina minuta assieme al proprio compagno in un angolo della disco stavano allegramente leccando assieme una ragazza di colore con un fisico pazzesco. Senza contare le tante coppie che ballavano sensualmente in pista.



Cresceva in me la voglia di sesso ma non riuscivo a scorgere Joel e stavo cominciando a preoccuparmi e a pensare che avrei passato l'ultima sera in Giamaica senza il mio cazzone nero.



Ma quando ormai stavo perdendo le speranze, sentii due mani conosciute a chiudermi gli occhi e a sussurrarmi "sei pronta per la serata d'addio?". Mi girai di scatto, saltandogli in braccio e baciandolo a lungo davanti a mio marito che sorrise "ho come l'impressione che mia moglie sia felice di vederti Joel...".
Joel rise di gusto, poi si fece di lato e indicando un bellissimo ragazzo accanto a lui ce lo presentò "lui è il mio amico Deon, se a voi va bene stasera si unirà a noi per celebrare la vostra ultima notte in Giamaica. Non parla italiano, ma sono convinto che si farà capire bene...".



Dopo un ultimo cocktail ci avviammo verso la nostra stanza e Luca mi lasciò fare il tragitto dalla discoteca abbracciata ai due ragazzi mentre lui ci precedette e aprì la porta accogliendo i miei due amanti "benvenuti nel nostro appartamento, lasciate ogni timore e fate divertire la mia signora, per tutta la notte".



Joel non perse tempo e mi sfilò il vestito lasciandomi in un baleno nuda con addosso solo i miei sandali di Gucci. Poi mi chiese di spogliare Deon, mentre con la coda dell'occhio vidi Luca già in mutande armeggiare col telefono che riprendeva tutta la scena. Al pari di Joel, Deon aveva un fisico scolpito, con muscoli guizzanti e addominali da pubblicità. Curiosa abbassai i suoi boxe e mi ritrovai davanti agli occhi un altro enorme uccello nero, che sembrava il gemello di quello di Joel. Spogliai con un desiderio irrefrenabile tra le gambe anche Joel e seduta sul bordo del letto, cominciai a smanettare e succhiare a turno i due uccelloni neri. Doveva essere una scena davvero arrapante, Luca commentò "Amore, sei di una bellezza unica con in mano e in bocca due cazzi così".



Avevo il fuoco tra le gambe, avevo voglia e Joel lo capì.


Si infilò in un microsecondo un profilattico, ne diede uno a Deon e senza chiedere il permesso mi penetrò come fossi una bambola. Intanto Deon si avvicinò alla mia bocca e mi sembrò la cosa più naturale del mondo leccarlo mentre Joel mi sfondava con la sua consueta irruenza. I due poi si diedero il cambio e cominciai ad avere i primi orgasmi quando Deon mi prese a pecora infilandomi anche un dito nel culetto. Luca era nudo, sempre con il telefono a riprendere e il cazzo duro. 



Scopammo per tempo immemore finchè Luca chiese ai due ragazzi "Ora però voglio vederla mentre la prendete assieme, dai un bella doppia che la fate impazzire". "finalmente" pensai tra me e me, era il mio chiodo fisso dalla sera precedente ma non osavo chiederlo io ai due ragazzi. Mi misi a cavalcioni a Joel cavalcandolo come una amazzone, poi sentii una mano che mi allargava il buchetto con del gel.


Era quella di Luca che poi disse a Deon "vai, ora è pronta, sfondale il culo".


Il ragazzo non se lo fece ripetere e si fece strada. Il dolore durò un nanosecondo, sostituito immediatamente da una sensazione di godimento indescrivibile.


Avevo dentro il mio corpo due cazzoni enormi, di due ragazzi bellissimi, che stavano usando il mio corpo come fossi la più becera puttana del mondo.


Un sogno.


Cambiammo posizioni, gli orgasmi innumerevoli, urlavo mentre i ragazzi mi tiravano i capelli, mi schiaffeggiavano il culo e continuavano a stantuffarmi.



Luca secondo me si era già fatto un paio di seghe, ma non riuscivo a guardarlo tanto ero concentrata sulle sensazioni che mi stavano dando i due neri.


Poi Joel mi disse "ora esco e ti vengo in bocca, ma se vuoi Deon può venire in bocca a tuo marito, lo so che lo vorrebbe, a me non piace ma Deon non avrebbe problemi."



Chiamai Luca dicendogli di avvicinarsi, dicendogli che eravamo ai titoli di coda.


Lui si aspettava come la volta scorsa di baciarmi dopo che i ragazzi mi avevano riempito di sperma il viso, invece lo sorpresi "apri la bocca cornuto, che ora esaudisco un altro tuo desiderio".


Sfilai il preservativo di Deon, presi a segarlo portando il suo bel cazzo a pochi centimetri dal viso di Luca. Sentivo pulsare le vene e dopo pochi secondi una copiosa sborrata riempire la bocca di Luca, che non si tirò indietro. Poi avvicinai la cappella gocciolante alla sua lingua "puliscigli il cazzo, cornuto, ora!" Non gli sembrava vero e prese a leccarlo quasi da farmi invidia. Ma stavo scordando Joel che mi girò di scatto e con un urlo sovrumano venne sul mio viso inondandomi di buonissimo, bianco sperma.



Presi il telefono di Luca, dissi ai tre di mettersi in piedi vicini che volevo una foto ricordo. Luca al centro col suo pisello semi moscio, ai lati i due miei tori con ancora i cazzoni a mezz’asta. Il contrasto era pazzesco e mentre facevo le foto mi venne quasi automatico toccarmi e strofinarmi il clitoride.



Era quasi l'alba, i due ci salutarono chiedendo di tornare in Giamaica il prima possibile. Io ero distrutta, appagata e sempre più innamorata di mio marito.