Quel giorno Mario era stato invitato a pranzo da un suo collega, non sapeva nemmeno lui perché avesse accettato c'era un qualcosa di strano in quell'uomo che lo spingeva a voler sapere di più sulla sua vita, forse sperando di trovarvi un po' di normalità.



Arrivato un po' in anticipo all'indirizzo giusto, notò una casa molto carina, ad occhio sembrerebbe di circa 120mq, su due piani con tetto spiovente ed un vialetto curato con piantine e fiori rigogliosi. Avviandosi verso la porta alta di legno massiccio bussò al campanello con il dubbio di avere sbagliato casa e attese una risposta.



Dopo un paio di minuti di attesa la porta si aprì e dietro la soglia si presentò una ragazza che si rivolse a lui subito con un gran sorriso:



[S]: "Buongiorno, mi dica pure!"



Mario era rimasto colpito dalla presenza di quella ragazza così bella, avrà avuto una 20ina d'anni, il viso era delicato e perfetto senza l'ombra di trucco, il naso piccolo e leggermente all'insù, le labbra un po' pronunciate, gli occhi di un azzurro splendente e i capelli biondi raccolti in due treccine che le cadevano sulle spalle. 
Era di corporatura minuta, molto snella tanto che pensò che sarebbe pesata una 40ina di chili, e decisamente più bassa di lui, forse sul metro e 60, nonostante non avesse molto seno (probabilmente una terza scarsa pensò lui) sembrava avere comunque una carica molto alta di sensualità che non riusciva a spiegarsi.
Indossava un top celeste, degli shorts bianchi e dei sandali molto eleganti.



[M]: "Uhm... io.. devo aver sbagliato casa haha... È qui che abita Giovanni Bianchi?"



Si notava l'imbarazzo dal modo in cui balbettava cercando di darsi un contegno senza perdersi nell'ammirare quella ragazza



[S]: "Ma certo! Lei dev'essere Mario, giusto?? Piacere io sono Sara sua figlia, prego si accomodi pure, la stavamo aspettando!"



E così dicendo lo fece entrare senza esitazioni e con un gran sorriso stampato sul volto, sembrava essere molto ben educata.
Entrando Mario non poté fare a meno di notare che l'atrio della casa sembrava grande quanto il suo soggiorno, e i mobili avevano l'aria di essere di gran pregio vista la presenza massiccia di dettagli intarsiati nel legno e sul marmo di ognuno di essi. 



Non riuscì a notare molto altro dato che Sara gli stava facendo strada e lo sguardo gli fu subito attirato dal suo lato b, così tondo e sodo che sembrava un capolavoro della natura, mentre l'osservava pensò che di certo dietro a quello splendore doveva esserci del sano allenamento fisico.



[S]: "Di qua! Mio padre sta arrostendo la carne in giardino!"



Si avviarono passando per la cucina verso il giardino sul retro, era un perfetto giardino inglese, tutt'intorno c'erano siepi altissime per cui l'atmosfera seppur all'aperto risultava molto intima. Il verde era il colore predominante, al centro del giardino c'era un tendone ed un tavolo e poco più distante Giovanni al barbecue intento ad arrostire un po' di carne.



[G]: "Ahh! Che bello c'è l'hai fatta!"



Giovanni lo salutò calorosamente, era un uomo sempre allegro, della stessa età di Mario e dalla statura simile ma a differenza sua sembrava certamente più in forma.



[M]: "Si.. ciao.. ho avuto il piacere di conoscere tua figlia."
[G]: "Ah è davvero una ragazza fantastica non trovi?"
[M]: "È bellissima! "



disse Mario senza riuscire a trattenersi, la trovava decisamente attraente. Sara accettava i complimenti con un sorriso sembrava abituata a sentirsi dire cose del genere su base giornaliera.



[S]: "Pa' io vado a cambiarmi? Non so se vado bene così..."
[G]: "Ma certo tesoro metti quello che più ti fa sentire a tuo agio!"


 


Mario non poteva evitare di fantasticare su quel corpo perfetto,guardandola da capo a piedi pensò che sicuramente sarebbe stata sexy con qualsiasi tipo di vestiti.
Sara notò gli sguardi addosso dell'ospite.



[S]: "...qualcosa non va?"
[M]: "Uh? Oh no no no! Tutto okay haha"
[S]: "È sicuro...? Non le piace come sono vestita..?"



Mario s'impanicó, sentiva di essere nella peggiore delle situazioni ed era appena arrivato, la fronte impregnata di sudore a causa dello stress dovuto alle domande dirette ed era stato colto sul fatto! Non sapeva come uscirne e decise di tentare una manovra disperata sperando di risultare quantomeno simpatico seppur un tantino viscido...



[M]: "Ma no! Stai benissimo davvero! Ti starebbe bene qualunque cosa per quanto sei bella, potresti anche non mettere nulla e stare bene ugualmente!!"



...



Mario capì praticamente subito di aver fatto una gaffe anche peggiore, il pranzo non era ancora iniziato e voleva già filare via il prima possibile, ma la risposta di Sara lo mise inaspettatamente a suo agio:



[S]: "Nulla? Ma.. almeno le scarpe posso tenerle?"



Mario inizialmente un po' sbigottito capì che stava cercando di smorzare la situazione con una battuta e colse la palla al balzo:



[M]: "Ah.. hahaha ma certo! Almeno le scarpe, quelle sì haha"



Sara gli lanciò un sorriso e si avviò in casa.
Sentiva di averla scampata e passò 5 minuti buoni a conversare con Giovanni cercando di dimenticare l'intera faccenda.
Dopo un po' Sara tornò in giardino lasciando Mario senza parole:



[S]: "Pa' ti posso aiutare in qualche modo?"



Era completamente nuda! 
Le tette sode del tutto scoperte erano baciate dal sole, i capezzoli piccoli e rosa puntavano verso l'alto, lo sguardo di Mario percorse tutto il suo corpo passando dal ventre piatto fino alla figa che si presentava con ben poca peluria, giusto una strisciolina molto curata.
A dire il vero non era completamente nuda ma questo Mario non lo notó subito, continuava ad indossare i sandali di prima e i suoi braccialetti.



Si muoveva con naturalezza mentre si avvicinava al barbecue, come se avesse semplicemente cambiato una maglietta. Ad ogni passo le tette balzavano appena confermando quanto fossero sode, mentre i fianchi ondeggiavano leggermente in maniera estremamente sexy.



Mario era del tutto incantato da quella visione e non si accorse di avere spalancato la bocca dimenticandosi completamente del fatto che il padre di Sara era proprio lì accanto a lui. Men che meno poté nascondere l'inevitabile erezione che ne conseguì guardandola avvicinarsi sempre di più.



[S]: "Ti do una mano con le salsicce?"
[G]: "Oh no grazie tesoro, non ti offendere ma non sei molto portata per queste cose hahah"



Sara sembrava leggermente risentita
Poi notó la palese erezione di Mario e disse gentilmente con un sorriso:



[S]: "Vuole che le dia una mano con la sua salsiccia..?"



Mario era confuso



[M]: "Io.. uh.. cosa? Uh"



Gli fece un gesto inequivocabile chiudendo a pugno una mano e agitandola leggermente lanciandogli un occhiolino.
Mario non poteva crederci e stupito e confuso rispose:



[M]: "uh... o... okay"



Si avvicinò a lui senza esitazioni mettendosi di fronte, armeggiò agilmente sui pantaloni e in un batter d'occhio il cazzo di Mario uscì fuori dalla zip. Era gonfio e pulsante d'eccitazione, Mario neanche ricordava l'ultima volta che si eccitò così!
Lei con un sorriso lo prese gentilmente tra le dita delicate, si notava un forte contrasto tra la mano delicata di Sara che ora lo massaggiava con fermezza e il cazzo grottesco di Mario che si agitava ad ogni movimento.



Sara lo guardava dritto negli occhi ma non mancava di studiare le dimensioni e la forma di quel cazzo a lei completamente nuovo, poi cercando di iniziare una conversazione osservò:



[S]: "Pa'! Sembra proprio uguale alle salsicce che stai cuocendo!"
[G]: "Hahah ma non è mica una salsiccia tesoro!"



Disse Giovanni come se nulla fosse continuando a lavorare al barbecue



[S]: "Si si lo so ma le dimensioni sono quelle, no?"



Mario non rispondeva, tutta la situazione gli sembrava del tutto assurda ma in quel momento pensava che non avrebbe potuto desiderare di meglio.



La sega durò ancora per un po' nel silenzio dei partecipanti tra il rumore del fuoco del barbecue e dei bracciali di Sara che ad ogni movimento sbattevano sul suo polso.



[G]: "Ah ragazzi questi sono quasi pronti, fra poco ci sediamo a tavola!"
[S]: "Anche questo è quasi pronto!"



Disse Sara con un sorriso leggero d'entusiasmo mentre sentiva il cazzo pulsarle in mano.



Giovanni preparò un paio di salsicce in un piatto e nel frattempo Sara si chinò fino ad arrivare con il viso molto vicina alla cappella.
Aumentò il ritmo senza sapere che non sarebbe stato necessario perché in realtà Mario era già al limite.



Mentre Giovanni spremeva un po' di salsa barbecue sulle salsicce, Mario spruzzava fiotti corposi di sborra sul viso angelico di Sara, sporcandola in maniera oltremodo oscena, ma a lei non sembrava importare, anzi! Pareva divertita dalla quantità e dai gemiti di piacere del suo orgasmo.



Dopo numerosi schizzi su quello stupendo viso, Mario iniziava poco a poco a tornare alla realtà e, non riuscendo a riconoscere Sara sotto quella maschera di sperma, si sentì subito in colpa per quello che aveva combinato.



[M]: "Oh cazzo..!! Scusami! Che casino ho fatto!!"
[S]: "...stia tranquillo, pulisco io non si preoccupi"



Riuscì a scorgere un sorriso sotto quella marmellata biancastra mentre si rialzava, ora lo sperma colava un po' d'ovunque e s'intravedevano di nuovo gli occhi



[S]: "Pa' ma mamma ancora non è arrivata?"
[G]: "È andata a comprare il vino tesoro, sarà a casa a minuti!"



Fine. Per ora!

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