Estate 2003 , come sempre mi trovavo all’ultimo momento a decidere dove trascorrere le mie vacanze.
L’anno precedente ero andato in Irlanda terra della Guiness e dei prati verdi: era stata una vacanza tranquilla che mi aveva notevolmente rilassato ma allo stesso tempo, sia a causa del tempo notevolmente instabile e sia per i paesaggi piuttosto monotoni privi di attrattive dal punto di vista della vita notturna,  mi aveva piuttosto annoiato. Quest’estate volevo trascorrerla in un clima completamente diverso dove,  sole spiaggia, caldo,  mare e  gente nuda erano i protagonisti. Decisi così di andare a Lido di Dante in Romagna in campeggio naturista. Avevo già praticato il naturismo in passato e per me era stato sempre una fonte di piacere immenso. Poter esibire il mio corpo nudo, camminare liberamente tra la gente essere osservato è una delle cose che mi eccita notevolmente. In genere andavo alla Laguna del Morto ad Eraclea Mare una spiaggia incontaminata che conservava ancor oggi tutta quella freschezza e quella naturalezza difficile da trovare nelle spiagge moderne tessili dove il caos e le strutture alberghiere deturpano notevolmente l’aspetto paesaggistico del luogo. Alla Laguna del Morto è tutto diverso: per arrivare alla spiaggia bisogna incamminarsi lungo un sentiero che si addentra in una pineta incontaminata ricca di vegetazione e animali selvatici come lepri, fagiani, scoiattoli e qualche rettile. Il tutto ti porta indietro nel tempo quando le spiagge erano luoghi selvaggi dove uomo e natura erano tutt’uno. E’ stato proprio nella pineta della Laguna del Morto che ho avuto la mia chiamiamola “ iniziazione” al sesso orale con un uomo. Ricordo ancora il volto e l’aspetto corpulento di quell’individuo che si era avvicinato a me in maniera del tutto disinvolta accarezzandomi per prima cosa i capezzoli, poi appoggiando la mano prima sullo scroto palpando dolcemente i testicoli per arrivare infine  lungo l’asta del pene. Nonostante l’aspetto corpulento e grottesco  risaltato da dei capelli medio lunghi dietro la nuca, due bei baffoni e dal torace peloso, aveva delle maniere gentili nell’ approcciarsi tant’è che da li a poco sopraggiunse un’erezione spontanea molto intensa e duratura. Mi ero eccitato così tanto che non servivano ulteriori stimolazioni esterne per mantenere il mio pene eretto. Ad un certo punto mi mise una mano sul capo spingendo verso il basso inducendomi così ad inginocchiarmi: era chiaro che voleva che gli facessi un bocchino. Il suo pene non era molto lungo ma ben proporzionato con bel glande  e due corpi cavernosi ricoperti da vene che evidenziavano l’erezione e la sua virilità estremamente grossolana ma che mi eccitava molto. Aprii la mia bocca e l’avvicinai al glande : potevo sentire l’odore acre dei feromoni di quell’uomo che sarebbe stato il mio iniziatore in pratiche omosessuali. Appena glielo presi in bocca assaporai quel gusto tipico leggermente salato che sa un po’ da pesce che può variare a seconda della dieta e della pulizia della persona. Cominciai a stantuffarlo con la bocca avanti ed indietro sentendolo gemere dal piacere, aiutandomi a masturbarlo contemporaneamente con la mano. Mi stavo eccitando molto anch’io, tant’è vero che potevo sentire qualche goccia di liquido seminale che mi colava dal mio pene eretto. Incredibile un atto che fin d’ora avevo visto fare dalle donne e che mai e poi mai avrei pensato che sarebbe stato parte delle mie esperienza sessuali, mi stava dando così tanto piacere. Fin ad allora non avevo mai scopato con soddisfazione una donna, le mie esperienze sessuali erano state per lo più deludenti e poco gratificanti, questa volta invece mi sentivo pervaso da un’eccitazione che non avevo mai provato prima. Continuai a sbocchinarlo per bene fin tanto che mi accorsi che stava per venire: il suo glande pulsava con maggior frequenza  mentre lo sentivo gemere sempre più dal piacere. A quel punto tirai fuori dalla mia bocca la sua grossa cappella lucida e chiudendola subito  per evitare che mi sborrasse dentro, continuai a masturbarlo con le mani spostando il glande di fronte ai miei occhiali da sole;  ancora qualche stimolazione con la mano e sarebbe venuto. Sentii che cominciò a fare il conto alla rovescia partendo da 3 :  l’uomo era pronto e non ne poteva più. 3-2-1 Ahhhhh Vengooooooo!!!! Godoooo come un porco !!!! Getti di sperma bianco mi ricoprivano il viso con una tale intensità mai vista prima neanche nel film porno. Continuava a venire e non si fermava più. Lo sperma cominciava a colarmi su tutto il viso posandosi sulle lenti degli occhiali da sole che mi proteggevano gli occhi, l’odore acre tipico mi penetrava nelle narici incrementando la mia libido che di lì a poco avrebbe trovato il suo sfogo. Quei getti caldi e bianchi avevano ricoperto completamente la mia faccia dandomi un aspetto alquanto pittoresco ed altamente erotico allo stesso tempo. Mi faceva venire in mente un’immagine di un volto di donna  anch’essa ricoperta di sperma, vista  nella rivista Le Ore anni  addietro da adolescente. Finalmente dopo una ventina di schizzi l’uomo cessò di ejaculare e di gemere così intensamente dal piacere.
A quel punto mi alzai  e con il volto pieno di sperma cominciai a masturbarmi per dare finalmente sfogo alla mia libido. L’uomo si abbassò e mi afferrò il pene in bocca con dolcezza. Bastò poco per farmi venire e nonostante lo avessi avvertito,  continuò a sbocchinarmi fin tanto che gli sborrai in bocca tutto lo sperma che avevo. Stavo godendo come una troia pur essendo un uomo che fino a qualche tempo prima aveva giurato di voler far sesso esclusivamente con le donne. Incredibile la cosa avrebbe poi suscitato in me,  un secondo momento un grosso shock emotivo che non sarebbe stato facile da superare. Godetti così tanto che rimasi alla fine senza più energia con la mente completamente libera. Mi buttai a terra e rimasi sdraiato per un po’ mentre l’uomo si allontanò salutando e ringraziandomi per la bella avventura. Incredibile avevo fatto per la prima volta sesso con uomo e mi era piaciuto! Ma ero diventato gay oppure ero un bisessuale che si era sempre negato di vivere la sua seconda natura provocando auto sabotaggi che si sarebbero manifestati attraverso traumi, nevrosi e fallimenti in vari campi della vita ? La vita stessa mi avrebbe dato successivamente le risposte che cercavo e che per un po’ di tempo mi avrebbero tormentato. Una cosa era certa: da quel momento la mia vita sentimentale e sessuale sarebbe cambiata in maniera lenta e progressiva. E così era arrivata un’altra estate caratterizzata come sempre dal caldo umido della pianura padana e che sarebbe stata per me un periodo di bilanci dopo tante delusioni amorose e lavorative. Iniziai così i preparativi per Lido di Dante: avevo prenotato il camping naturista FKK famoso non solo per il nudismo ma anche per gli scambi di coppia : era in effetti la meta preferita di tutte quelle persone che non avevano tabù sessuali e che volevano allargare il proprio giro di amicizie al di là di quello classico dei club privè. E proprio per la varietà di soggetti con diversi orientamenti sessuali, questo posto era diventato un’icona nel settore dello scambismo. Potevi trovare copie bisex in cerca di single, lesbiche, gay,  trans giovani etc. : un vero e proprio eldorado del sesso per chi voleva divertirsi e trasgredire. Il solo pensiero che mi stavo recando in un posto del genere, mi eccitava assai e durante il viaggio in preda alla libido e alle più variegate fantasie sessuali che ne derivavano, dovetti fermarmi in un bar per prendere oltre al classico caffè anche per una sana e liberatoria masturbazione. Mi comprai perfino una rivista porno da camionisti per celebrare il mio arrivo e per rendere il tutto più carico di emozione. La mia mente era solo concentrata nel sesso e questo mi faceva sentire allegro e pieno di energia proprio come accade quando sei adolescente. Arrivai finalmente a destinazione e dopo le prime formalità per la registrazione, incominciai a impiantare la tenda. Faceva molto caldo e pertanto ogni movimento era una vera e propria sofferenza. Terminato il lavoro mi recai subito nei bagni del campeggio per una doccia rinfrescante dove potetti assistere ai primi movimenti un po’ strani : coppie che gesticolavano in maniera sessualmente esplicita e che probabilmente si accordavano per la serata. Alla mia sinistra sbucò da un camper un ometto sulla sessantina con occhiali, capelli brizzolati biondi e pizzetto con un bel fisico asciutto e un bel membro semieretto. Mi salutò come mi conoscesse da tempo e mi fece la classica domanda per attaccare bottone “ Andiamo a spasso o a fare una doccia fresca? ‘’  “ Alle doccia  con questo caldo ‘’ risposi io un po’ imbarazzato. Era chiaro che stava cercando qualcosa da me ed io già potevo immaginarmelo. L’uomo non esitò un attimo ad agganciarmi per conoscermi meglio e fare amicizia. “ Beh vengo anch’io “ aggiunse con tono sicuro e allegro. La cosa anche se da un lato mi aveva stupito ed imbarazzato allo stesso momento cominciava ad eccitarmi. Appena sotto le docce  si presentò subito a me “ Mi chiamo Giglio e sono di Bologna ‘’ porgendo la mano ben curata . “ Piacere mi chiamo Giancarlo vengo dalla provincia di Venezia ‘’ replicai. “ Prima volta qui ? ‘’ mi chiese “ Si di solito le vacanze le ho sempre fatte all’estero oppure ad Eraclea Mare alla Laguna del Morto!”. “La conosco !’’ “ Com’è l’ambiente c’è giro ? ‘’  “ Non come qui ‘’ risposi. Era chiaro, osservando il suo sguardo che si posava sempre sui miei genitali e mentre mi massaggiavo il corpo durante la doccia  che voleva un’unica cosa: scopare con me. Aveva una chiacchiera notevole da buon emiliano: mi aveva già raccontato metà storia della sua vita: la sua strabiliante carriera da psichiatra e andrologo, le passioni, i viaggi in giro per il mondo, il libro sull’androginicità che aveva scritto,  la sua situazione sentimentale etc. Mi stupì quando mi disse che era stato sposato con una donna di cui era molto innamorato, ma che però lo tradiva e dalla quale ovviamente aveva divorziato. Strano pensai che un gay, che uomo che si vantava di aver avuto tra l’altro molte avventure sentimentali con donne molto belle, mostrava un’evidente interesse per il sesso maschile. Non era comunque, pensandoci bene la prima volta che sentivo raccontare di casi del genere. Una domanda comunque me la feci: erano forse le delusioni d’amore a sviluppare l’omosessualità in una persona o in realtà era un aspetto latente che emergeva in determinate situazioni ? Una domanda assai complessa, alla quale spesso anche gli stessi psicologi non sapevano rispondere con precisione. Una cosa era certa anch’io come lui in seguito a parecchie delusioni amorose avevo fatto emergere una componente omosessuale ed ero pronto per viverla.
La giornata continuò allegramente con questo nuovo amico che non tardò a farmi domande su domande sulla mia vita privata ed invitandomi a prendere il sole assieme a lui sotto il suo ombrellone visto che erano già le undici passate e di conseguenza ci saremmo recati in spiaggia nelle ore più calde. Ci appartammo in una zona piuttosto isolata scarsamente frequentata dalle coppie etero, lontana da occhi indiscreti.  Sistemammo i  due rispettivi materassini gonfiabili uno di fianco all’atro come chiaramente mi aveva fatto capire di preferire il mio “amichetto’’ maturo che stava per divenire “ intimo’’.  Ci sdraiammo entrambi in maniera sincronica  quasi a far intendere all’altro che si era creata già da subito una certa armonia. Lui cominciò ad accarezzarmi la mia caviglia e il mio piede destro con il suo piede sinistro e sfiorandomi contemporaneamente i miei capezzoli. Il tutto mi fece emergere delle vecchie emozioni, di quando ero piccolo e provavo godimento nel sentire il dottore che mi visitava toccandomi il petto e i genitali. Ed in effetti non tardò ad arrivare un dolce palpeggiamento dei genitali che mi provocò subito un’erezione. Ero talmente eccitato che provavo quasi dolore e avevo cominciato a bagnarmi. Cominciò a sussurrarmi parole porche come se fin da subito mi avesse inquadrato scoprendo tutti i miei scheletri nell’armadio : “ Lo sai ’’ mi disse “   l’ho saputo fin da subito che ci saresti stato’’  “ davvero e da cosa lo avevi capito ?” replicai io “ da come ti muovevi e dai discorsi che mi hai fatto sotto la doccia !”.
“ Vedi, sono psichiatra e sessuologo da oltre 25anni e non mi ci vuole tanto a cogliere i segnali di un individuo che ha una forte componente omosessuale anche se non lo dichiara apertamente”.  Tu hai sempre saputo di essere almeno in parte omosessuale ma non l’hai mai accettato completamente, anzi l’hai condannato. In tutti questi anni non hai fatto altro che autopunirti e autosabotarti!. “ Beh non sono cose facili da accettare, soprattutto se hai vissuto la maggior parte del tuo tempo in una famiglia piuttosto rigida e in un ambiente prevalentemente omofobico e poco incline ad accettarti !’’ replicai io.
“ Questo è vero ! ’’ replicò lui con tono serio e deciso “ tuttavia ti posso dire che le tue sofferenze sono finite se accetterai te stesso amandoti veramente senza condizioni” . Basta con gli auto sabotaggi ! Tu sei così per madre natura ha deciso di programmarti in questo modo e se accetterai questo ripeto, la tua vita subirà un’impennata in tutti i campi. “ Come fai ad esserne così sicuro ?” domandai incredulo. “ Era tutto scritto che tu ci creda o no!”. Devi sapere che sono un massone e qualche mese fa mi era stata predetta da un mio fratello, che sarebbe entrato nella mia vita un giovane uomo con problemi di orientamento e con il quale avrei intrapreso una relazione lunga e duratura che avrebbe in seguito determinato la fine di tutti i suoi problemi!”. Davvero ?” replicai io incredulo. “ Si davvero ed ora apri bene le orecchie!” mi disse con tono severo quasi avesse assunto la funzione di tutore “ se vuoi davvero che la vita finalmente ti sorrida dovrai fare quello che ti dovrai sotto porre alle pratiche sessuali che io ti dirò di fare e senza discutere troppo!”. “ Va bene!” dissi io timidamente e leggermente impaurito. Ma di che pratiche sessuali si tratta?”. “ Lo puoi già immaginare, non fare il bamboccio ingenuo” rispose lui con sguardo beffardo. “Dalla sodomia ai rapporti orali o meglio “bocchini” se preferisci!. Oltre ovviamente alla bukkake !”. “ Oh quella no ti prego” replicai io. “ Invece si , poiché la farai con gente controllata e selezionata da me. Se farai quello che ti dico libererai tutta l’energia stagnante che hai accumulato e che non ti ha permesso di avanzare nella vita rendendoti grigio, triste e malinconico. Domani ci raggiungerà Paulina  una mia amica transessuale di origini tailandesi così potremmo dare inizio a questa iniziazione. Io direi comunque di iniziare già da subito alcune pratiche io te . Vedrai la tua vita come cambierai in meglio!. Tremavo dalla paura sentendomi dire quelle cose. Incredibile come questa vacanza stava determinando dei cambiamenti così radicali nella mia vita. Ed in fondo era quello che cercavo da tempo anche se quest’evento così rapido mi aveva provocato un leggero shock emotivo.
“Ok accetto” dissi io “ d’altro canto cosa ho da perdere?” . “ Bravo vedo che hai già capito tutto!” replicò lui soddisfatto. “ Ora andiamo dentro la pineta così vediamo come usi la bocca!”. Non feci nessuna resistenza visto che avevo accettato dopo che quelle sue parole erano entrate come un mantra in me andando a smuovere vecchi schemi mentali ormai obsoleti. Ed in effetti non vedevo l’ora di rifare una simile esperienza in totale libertà ed armonia e non più in preda al panico come era successo anni prima alla Baia del Morto. Mi sentivo protetto e libero allo stesso tempo e questo era un grosso passo avanti che avevo fatto. Mi stavo bagnando come una troia in calore che non prende cazzi da una vita. Lui si sistemò sotto un bel albero in un posto appartato dove potevamo starcene tranquilli lontani dagli occhi indiscreti dei guardoni che andavano avanti ed indietro. “ Avanti inginocchiati!” mi ordinò lui “ Prendilo in bocca con dolcezza!”. Iniziai  prima a leccargli le palle e poi andai su lungo l’asta del pene fino a fargli il solletico con la lingua sul frenulo e poi sulla punta del glande. Subito dopo cominciai a sbocchinarlo come meglio potevo  masturbandolo contemporaneamente con la mano destra. Stava già gemendo dal piacere e considerando le pulsazioni ed il rigonfiamento del suo glande che avvertivo nella mia bocca sarebbe venuto in poco tempo. Giglio era proprio arrapato : emetteva continui gemiti di piacere ripiegandosi all’indietro con la schiena e alzando la testa verso l’alto. Sembrava quasi interpretasse una parte grottesca di una possessione demoniaca : ad un certo punto arrivato al punto di non ritorno, tirò fuori il suo uccello dalla mia bocca ordinando di spalancarla ancora di più “ Aprila più che puoi, voglio vedere gli schizzi che ti riempiono la tua bella boccuccia!” esclamò. Aveva cambiato completamente atteggiamento nei miei confronti : era diventato autoritario e avido di piacere e nulla lo avrebbe più fermato.  Si stimolò con la mano un paio di volte scoprendo il suo bel glande lucido e dall’odore acre dei feromoni ed ecco che il primo schizzo entrò nella mia bocca colpendo la gola. Poi un secondo, un terzo e avanti così ad un ritmo repentino fino a riempirmi la bocca e poi il viso di bianco e caldo sperma. Ero diventato una maschera mostruosa. Per fortuna non mi aveva colpito gli occhi evitando così di farmi gemere dal bruciore. Il gusto del suo sperma mi piaceva assai : aveva un aroma dolce e forte allo stesso tempo, con un leggero retrogusto di vaniglia e mandorla. Probabilmente ne faceva un buon consumo visto che il cibo può condizionare fortemente la qualità dello sperma. Non mi feci pregare due volte e deglutii il tutto con enorme piacere come si trattasse si una buona tazza di cioccolata calda con panna. “Manda giù tutto!” mi ordinò “Non sprecarne neanche una goccia!”. E così feci esibendo la bocca vuota. Stavo per asciugarmi il viso con un fazzolettino preso dal marsupio quando esclamò “ No non lo fare sacrilego!” – “ mantieni il mio sperma sulla tua faccia ti gioverà”. “ Mai buttare via il proprio seme o quello degli altri è nettare della vita” – “ se lo fai è come se tu disprezzassi la vita stessa”. Dove avesse appreso queste nozioni, non si sa,  probabilmente nella setta massonica che diceva di appartenere  gli avevano trasmesso questi insegnamenti. Sicuramente l’aria calda e secca della zona avrebbe contribuito ad asciugarmi il tutto permettendomi di andare in spiaggia senza dare nell’occhio. Io ero ancora arrapato con l’uccello che era in tiro come una corda di violino. Provavo quasi dolore a sopportare una tale erezione che si era manifestata in maniera così forte, spontanea e duratura  per cui gli chiesi di piegarsi e di farmi un bel lavoretto di bocca. Giglio non obiettò nulla anzi sembrava desideroso di afferrarmi l’uccello in bocca per iniziare il suo turno. Cominciò a sbocchinarmi aiutandosi con la mano, mentre gli occhialetti tondi gli cadevano lungo il naso. Com’era bravo e quanta passione ci metteva nel fare una cosa di cui generalmente erano specialiste le donne. Lui era così delicato e scrupoloso che non era facile trattenere un orgasmo che da lì a poco sarebbe sopraggiunto. Andò avanti ancora qualche istante finchè un getto di sperma caldo uscì dal con forza dal mio glande colpendo la gola del mio caro amico. Gli schizzi sopraggiungevano uno dopo l’altro inondando la bocca ed il pizzetto di Giglio che assaporava con molto gusto. Era così avido del mio sperma che leccava ogni parte del mio uccello senza sprecarne neppure una goccia. Io ovviamente godevo come un maiale vedendo quella scena che mi arrapava da morire lasciandomi allo stesso tempo esterrefatto per un’esperienza così forte. Tutto era accaduto così rapidamente tant’evvero che ancor oggi ho difficoltà a comprendere come tali eventi abbiano potuto accadere in così breve tempo ed intensità. Alla fine caddi per terra esausto per aver provato un piacere così forte mai provato prima forse e per essermi finalmente liberato di tanti tabù e preconcetti che fino ad allora mi avevano incatenato. Avevo sborrato tanto grazie anche al complicità che si era creata con Giglio, al suo modo di fare così rassicurante che lo rendeva maestro in questa antica arte dell’erotismo: entrambi eravamo subito in sintonia nonostante la mia iniziale apparente timidezza e gli eventi si erano miracolosamente succeduti uno di seguito all’altro senza intoppi. Per me era diventato una sorta di mentore scrupoloso ed attento che mi guidava passo dopo passo lungo questo insolito percorso. Cominciava a piacermi sempre di più: il suo corpo snello, la sua pelle liscia e vellutata lo rendevano sexy e seducente . Avrei voluto scoparmelo: Ora non conoscevo più il limite della ragione ed ogni fantasia sessuale doveva essere soddisfatta senza troppi ripensamenti e sensi di colpa.
Ci dirigemmo poi verso la spiaggia e rimanemmo li fino a tarda serata per poi incamminarci verso il campeggio e le docce. La serata poi continuò tranquillamente con una cena molto leggera in cui degustammo cibi tipicamente estivi : una caprese con del pane integrale e dell’acqua fresca per terminare poi con un frutto e un gelato. Mi parlò a lungo delle sue teorie in merito all’androgeno e cioè che avrebbe soppiantato in un futuro non troppo lontano i due sessi come li conosciamo noi dando il via ad una nuova era estremamente rivoluzionaria. Ad un certo punto la sua mano mi accarezzò la mia gamba sinistra con molta grazia tanto da provocarmi un’erezione spontanea. Mi sentivo veramente una troia, in questo caso la sua troia senza inibizioni di sorta pronta a farmi cavalcare e se accettato,  anche a cavalcare quell’ometto misterioso. Mi piaceva un casino quell’individuo misterioso che era entrato nella mia vita in maniera così anomala e nulla avrebbe ripagato una scopata con lui. Mi guardò dritto negli occhi e cercando di mettermi soggezione in maniera un pò ironica mi “ Andiamo in camper che dici ?”. Io non esitai un solo istante gli afferrai la mano e lo trascinai di corsa verso il suo camper. “ Scopami” gli dissi “ sono la tua troia fai di me quello che vuoi!”.Il solo pronunciare quelle parole aveva in me un effetto libidinoso che aumentava enormemente il mio stato di eccitazione mandandomi letteralmente in estasi. “ Piegati alla pecorina!” mi disse ed io senza obiettare di nulla mi piegai sopra il lettino pieghevole dove lui dormiva. Prese poi dall’astuccio da bagno un tubetto con del  lubrificante e con il dito medio mi unse il mio ano. Ci sapeva fare il mio amichetto era veramente delicato nei movimenti che faceva andando su e giù con grazia quasi poetica come se mi volesse masturbare il culo. Sicuramente anni di visite urologiche lo avevano perfezionato nei movimenti rispetto altre persone che svolgevano altre professioni. Prese sempre dall’astuccio un preservativo e se lo infilò sul suo grosso membro venoso. Iniziò a penetrarmi dolcemente facendo scivolare la cappella dentro il mio ano stretto, ma data la sua esperienza non sentivo alcun dolore anzi man mano che procedeva con la penetrazione sentivo che le pareti del mio ano si allargavano dolcemente facendomi provare sensazioni di piacere. L’asta lunga e turgida poi penetrò completamente fino ad arrivare a toccarmi la prostata. Il ritmo all’inizio molto lento aumentò leggermente.” Come va tutto bene ; senti dolore?” mi chiese Giglio. “ Tutto ok! Aumenta pure un altro po’!” gli risposi. Mi confortava molto che dimostrasse tante attenzioni nei miei confronti un po’ come farebbe un padre amorevole nei confronti del proprio figlio o appunto un medico nei confronti del suo paziente. Il ritmo aumentava sempre più senza recarmi danno o dolore anzi facendomi provare sensazioni di piacere mai provate prima. La mia parte femminile da vacca disinibita stava emergendo dandomi sempre più sicurezza di quello che facevo rendendomi sempre più consapevole di chi ero veramente. Tuttavia questo gioco mi piaceva poiché dava alla mia vita un senso di rinnovamento e dinamicità che tanto ricercavo da tempo. Lo sentivo ansimare sempre più forte fino al momento in cui tirò fuori l’uccello dal mio ano per cambiare posizione. “ Sdraiati a pancia in su e apri le gambe!” mi disse. Era in preda all’estasi si vedeva chiaramente dal sudore che gli colava dalla fronte e dall’espressione facciale che aveva. Questa volta mi penetrò senza troppe attenzioni, visto che la fase preliminare era già stata fatta a regola d’arte. Mi toccò l’uccello e iniziò a masturbarmi con energia : voleva sicuramente che venissimo assieme. Il modo in cui mi penetrava mi piaceva un casino tant’è vero che raggiunsi l’erezione in pochissimo tempo. Sentivo un duplice piacere che si propagava dall’ano fino coinvolgere la punta del mio glande. Tutto questo mi faceva letteralmente impazzire regalandomi momenti di estasi che avrei ricordato per sempre. “Ahhh godo !” gridò Giglio. “ Sto per venire! Apri bene la bocca!” . Io sarei sicuramente venuto di lì a poco visto che la sua mano mi aveva stimolato molto, molto bene. Era decisamente bravo anche a masturbare le persone. Arrivato al culmine del piacere tirò fuori dal mio ano il suo bel pene, sfilò il preservativo mentre io continuavo a masturbarmi. Poi si mise di lato e spostando la mia mano continuò la mia masturbazione. “ Apri bene la bocca!” mi disse “ voglio vedere i caldi schizzi di sperma che ti riempiono la gola!”. Contemporaneamente il ritmo della masturbazione aumentò notevolmente fino a farmi raggiungere quasi l’orgasmo. Il primo getto di sperma mi colpì la gola,  poi i  successivi entrarono con energia un po’ qua e un là nelle mia bocca riempiendola così tanto da farmi scomparire la lingua . Io venni praticamente subito dopo andando a innondare con pochi ma consistenti schizzi il mio petto. Avevo goduto veramente tanto nonostante l’avventura della mattina e la stessa cosa, da quello che si poteva vedere era successa a Giglio. Esausto dal piacere si buttò sul letto a fianco a me emettendo un ultimo lungo sospiro di appagamento. Rimanemmo entrambi in quella posizione per un po’ di tempo senza dire nulla fissando il tettuccio apribile del camper che lasciava intravedere una bella luna piena. Ad un certo punto Giglio si alzò di scatto e ed esclamò “ eccezionale ! una trombata del genere non la facevo da anni!” . “ Bravo “ aggiunse dandomi una pacca amichevole sulla coscia destra. “ Questa sera ti fermerai qui da me a dormire !”.  “ Ok va bene !” risposi “ ma hai un altro letto uguale al tuo ?” . “Certo eccolo qua” tirò fuori dal suo borsone un altro lettino pieghevole che distese affianco la suo. “ Vai pure a prendere nella tua tenda quello che ti serve per domani” aggiunse poco dopo. Senza dire nulla mi alzai e mi incamminai verso la mia piccola tenda che avevo sistemato a pochi metri dal suo camper. A quell’ora era abbastanza frequente , notare delle coppie scambiste e single che chiacchieravano tra di loro per accordarsi sulle modalità dello scambio. All’epoca tra l’altro mi ricordo, che era scoppiato un vero e proprio scandalo  che sarebbe stato pubblicato successivamente sui giornali locali, riguardo ad un giro di prostituzione tra coppie e single i quali pur di poter soddisfare le proprie fantasie e desideri,  erano disposti a pagare qualche centinaio di euro. In realtà erano cose che si sapevano, ma qualcuno evidentemente aveva deciso di fare la spia mettendo nero su bianco. E così molti avevano timore di esporsi per paura di ricatti o denunce. Armeggiai nella mia borsa e presi il beauty dove c’era lo spazzolino, dentifricio, rasoio, schiuma da barba e i boxer per il giorno dopo. A me seccava entrare al  bar di prima mattina completamente nudo, visto che il personale di servizio era giovane e prettamente femminile,  ciò nonostante vi erano delle persone lo facevano con disinvoltura. Ritornai alla tenda di Giglio senza preoccuparmi dei traffici che vedevo in quel momento. Qualche moglie disinibita mi guardava in maniera ammiccante ma a me francamente non me ne importava un bel niente. Avevo trovato il mio partner che mi soddisfava  sessualmente e anche moralmente e questo per me era motivo di grande appagamento. Entrai nelle tenda e Giglio era già disteso sul suo letto sotto un lenzuolo trasparente che faceva intravedere il suo corpo nudo. “Scusami se mi sono già disteso a letto, ma mi sento stanco” mormorò con voce roca. “ Nessun problema, vado a lavarmi i denti e ti raggiungo subito anch’io”. Lui fece un leggero accenno con la testa e subito dopo lo sentii ronfare. Ai bagni del camping  c’erano traffici tra vecchietti di una certa età e giovani single che venivano adescati per un pompino o una sega. Io feci finta di nulla e mi diressi verso il primo lavandino libero. Mi lavai i denti alla velocità della luce poiché non avevo voglia di essere adescato e dovermi imbattere a respingere vecchiacci vogliosi di sesso. Neanche a farlo a posta un tizio sulla settantantina, panciuto,  peloso con baffi e barba si avvicinò a me per chiedermi qualcosa. “ Sei solo ?” domandò , “ no ho il mio compagno che dorme a cui sono fedele” risposi io infastidito. Senza neanche esitare presi la mia roba e mi fiondai verso il camper di Giglio chiudendo la porta dall’interno. Lui stava già dormendo come un sasso e io di li a poco avrei fatto la stessa cosa. Il giorno dopo ci svegliammo tutti e due  abbastanza tardi riposati e pieni di energia. Giglio aveva dormito un po’ più di me poiché appena mise la testa sul cuscino prese subito sonno,  mentre io dopo l’adescamento dei bagni da parte dell’uomo panciuto con la barba e baffi ci avevo messo più tempo in quanto la cosa mi aveva turbato. A Giglio non raccontai nulla per non rovinagli il buon umore con il quale si era svegliato. Il sole splendeva e la giornata si presentava parecchio calda come la precedente: era passato solamente un giorno dal mio arrivo ed erano già successe parecchie cose che stavano delineando un percorso che avrei affrontato di li a poco. Entro qualche ora ci avrebbe raggiunto anche Paulina l’amica transessuale di Giglio che dalle foto mostratemi doveva essere veramente bella. Secondo lui era ancor meglio dal vivo che in foto e questo mi metteva parecchia curiosità. Aveva girato qualche film porno con una casa di distribuzione tailandese, ma a quanto pare l’esperienza non le aveva dato granché  visto che era diventata imprenditrice. Di che cosa non me lo aveva detto, ma credo  considerato i tipi di discorsi che Giglio faceva, che fosse sempre un’attività legata al mondo del sesso. In attesa del suo arrivo ci mettemmo in spiaggia nello stesso posto di ieri senza però darci al sesso visto che il giorno precedente ne avevamo fatto in grande quantità. L’unica cosa che mi arrivava era qualche palpata alle palle e qualche toccatina all’uccello in modo scherzoso per rendere il tutto più gioioso. Ad un certo punto squilla il cellulare di Giglio sento un voce gentile e molto dolce che parla con accento italiano con accento straniero: deve essere Paulina pensai tra me. Vedo nel volto di Giglio un gran sorriso accompagnato da un “Ciao”: How are you Paulina ? Sempre in tono scherzoso poichè come mi aveva detto la sua
 
amica sapeva 5 lingue a mena dito.   Allora a che ora passi a trovarci ? - "  tra un oretta , perfetto  proprio per pranzo " replicò Giglio. Sono qui con il mio amico in spiaggia che prendiamo il sole nudi ! ». Certo che puoi venire anche tu è un posto di mentalità  molto aperta. Ok si ti aspettiamo nel camper piazzola n° 5, avverto il portiere che aspettiamo un ospite, ciao tesoro a dopo ». « E’ arrivata » mi disse con l’espressione ebbra di soddifazione e piacere. Sicuramente aveva in mente qualcosa di porco da fare in tre ci avrei scommesso qualsiasi cosa. Ormai lo avevo inquadrato : era una persona che apparentemente sembrava distinta,  a modo, ma in realtà aveva l'animo da vero porco. In materia di sesso non si faceva mancare nulla e sicuramente approffittando  del fatto che la sua amica era ospite  nel suo camper ed era una ex pornostar , avrebbe architettato qualcosa di porco tra noi tre. A certo punto mi fisso negli occhi e mi disse " Ehilà giovane! Che ne diresti se ci scaldassimo un attimo tra la pineta?" . Io annui senza dire nulla poichè quelle palpatine che mi aveva dato e il fatto di essere completamente nudo mi dava una carica erotica che doveva essere continuamente soddisfatta. Ci dirigemmo verso la pineta con gli asciugamani che avremmo poi disteso a terra. Distesi per prima il mio asciugamano e mi a pancia in su aspettando  che Giglio mi venisse sopra. Così fece dopo aver sistemato accuratamente il suo asciugamano accanto al mio. Si mise sopra di me e cominciò a sussurrarmi a parole sconce.  Poi passò a baciarmi in bocca con la lingua: il suo alito era fresco e sapeva di menta. Limonavamo come due innamorati al primo appuntamento in una calda notte d'estate. Noi invece eravamo due froci senza ritegno ed inibizioni che  si davano alla pazza gioia senza preoccuparsi troppo di chi ci stava a torno. Giglio cominciò a palparmi le palle come era solito fare con la sua caratteristica dolcezza da medico urologo. Iniziò subito a masturbarmi prima lentamente,  poi aumentando il ritmo dolcemente scoperchaindomi la cappella con molta dolcezza. Cercai di fare la stessa cosa : era curioso per me osservare come nel giro di poco tempo ero riuscito a entrare in sintonia con questo ometto e a fare cose che non mi sarei mai sognato di fare fino a qualche tempo fa. Giglio si alzò di scatto si girò volgendonsi con il suo viso verso il moi cazzo dandomi così le spalle: voleva fare un sessantanove non c'era dubbio. Si chinò orinandomi di aprire la bocca. Io come sempre ubbidii senza battere ciglio. La sua grossa cappella odorosa entrò nella mia bocca e io l'afferai con decisione incominciando a spompinarlo con foga: avevo voglia di uccello e non mi sarei fatto scappare un solo attimo di quell' incontro libidinoso. Anche lui non scherzava: sentivo il ritmo accelerato della sua bocca  che andava su e giù e i baffi che di tanto in tanto mi pungenvano delicatamente lo scroto. Ci davamo dentro come due porci affamati che non toccavano cibo da tempo. Alla fine decidemmo di fermarci per non sprecare troppe energie e riservare tutta la carica erotica che avevamo accumulato per l’arrivo di Paulina. Ci avviammo verso le docce del campeggio per darci una bella rifrescata dopo le performance sessuali nella pineta. Eravamo entrambi lucidi dal sudore e Giglio sembrava tra i due quello più sofferente : forse per via del pizzetto ed i baffi che erano intrisi di sudore. Preparammo poi la tavola con una tavaglia con i fiori hawaiani che Giglio aveva comprato in uno dei suoi tanti viaggi in America. Poco dopo il cellulare squillò ancora : Giglio rispose subito con il suo inconfondibile sorriso da buon emiliano. Era Paulina era arrivata ed era in portineria." Gli vado in contro" mi disse Giglio. Era così eccitato che sembrava morso da una tarantola. Potevo immaginare che sicuramente di li a poco sarebbe successo qualcosa di sensazionale sessualmente parlando. Riposi le posatte,  la caraffa d'acqua ed i bicchieri in cristallo della collezione personale di Giglio cercando di rispettare il più possibile le distanze  ed il senso estetico come lui voleva. Su questo Giglio era un pignolo esteta come ben pochi ve ne erano in giro. Il cibo mi riservai di lasciarlo in frigorifero per non commettere errori visto che non avevo ricevuto alcuna informazione in merito. Mi misi poi sdraiato sulla sedia tela recrinabile ad aspettare che i due arrivasserro incuriosito notevolmente da quello che avrebbe potuto essere l'aspetto di Paulina. Giglio la descriveva come un top model ma secondo me esagerava un pò visto che fin d'ora tutte le transessuali che avevo visto e conosciuto erano o dei veri propri mostri o nel migliore dei casi delle persone normali. Improvvisamente la porta del camper si aprì e la voce di Giglio sovrastava come quando era al telefono quella del suo interlocutore. Potei sentire prima che il suo volto comparisse a me , la voce di Paulina dolce, sensuale e ovviamente leggermente maschile. " Eccoci arrivati,  questo è Giancarlo" escalmò Giglio indicandomi. Il volto di Paulina era davvero molto bello, simile a quello di una divinità del passato che si vede riprodotta in qualche reperto. I suoi occhi a mandorla,  i suoi zimgomi leggermente sporgenti e il suo bel nasetto alla francese, gli davano un tocco di originalità davvero insolito per una transessuale, Poi la sua pelle leggermente abbronzata, i suoi fianchi stretti e il suo bel culetto a pera la rendevano veramente unica, se non adirittura pià affascinante e sensuale di qualche bella donna. " Oh piacere sono Paulina !" disse lei porgendomi la mano ben curata da modella" scusa la mano sudata ma con con questo caldo" . " Nessun problema figurati, è normale in questa stagione!" replicai io. Subito il suo sguardo si indirizzò sul moi membro semieretto che  stava visibilmente aumentando le dimensioni per l'eccitazione. Cercai di contrallarmi, ma poi ricordando le parole di Giglio e visto il contesto in cui ero mi sbarazzai completamente dell'imbarazzo che c'era in me e lasciai che le cose fluissero come dovevano senza false inibizioni. Gettò lo zainetto a terra e incominciò a scrutarmi dappertutto dimostrando poi un certo interesse per il moi petto peloso che incominciò ad accarezzare soffermandosi poi sui capezzoli. La sua mano era delicata ed io non potevo fare a meno di apprezzare il suo tocco magico che mi stava facendo andare letteralmente in brodo di giuggiole. Giglio osservava morbosamente toccandosi il suo bel membro che stava gonfiandosi a vista d'occhio. " Vecchio porco!" pensai tra me e me, a lui bastava potersi divertire con il sesso !
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