Avevo l'acquolina in bocca ma inutilmente, lo sportello non si apri, mi congedò con le solite preghiere da recitare di penitenza e aggiunse solo che contava di rivedermi per la confessione del mese dopo, prossima al natale. Me ne andai deluso con ancor più voglia di fare un pompino, la sera a letto mi scopai il culetto con vari oggetti per attenuare la nostalgia del cazzo e riuscire a dormire.  Il mattino dopo a scuola arrossii quando entrò il professore con cui avevo tentato inutilmente l'approccio, la stagione era fredda e spesso mettevo lucida labbra o burro cacao per proteggere le labbra dal freddo, utile anche per il vizio che avevo, dato dal nervosismo di mordermi il labbro inferiore, passava tra i banchi e lo guardavo di soppiatto ma aveva un pantalone largo di velluto grigio che non permetteva di vedergli la forma del cazzo e del culo, a fine lezione con un cenno mi chiamò alla cattedra, ero preparato a ricevere altri rimproveri, invece con mio stupore a bassa voce mi dice che si scusava per la reazione burbera del giorno prima ma che dovevo capire il suo ruolo di educatore e del mio essere un e non voleva problemi, gli dissi che non avremmo fatto nulla di male, stavo per andarmene quando aggiunse "hai una bella bocca, è tutta stamattina che te la osservo" quasi svenni! nel frattempo erano tutti usciti, gli misi una mano sulla patta pantaloni, il cazzo sotto aveva molto spazio e potevo sentirlo bene, era già duro, "è così duro da ieri dopo che me lo hai accarezzato"mi sussurrò, confessò che lui purtroppo si stava ammazzando di seghe perché nel nostro piccolo paesino  non c'era possibilità di trovare donne, a queste parole ero già entrato tra i bottoni e lo stavo segando a pugno dall'alto tirandogli indietro la pelle, gli dissi languidament che potevo essere io la sua donna ma lui mise in chiaro che era etero, intanto però la sega gli piaceva pensai, temevo sborrasse e che finisse tutto, gli chiesi se lo potevo succhiare, mi rispose "non qui, o nei bagni o andiamo sulla mia auto" pensai che il posto più vicino erano i bagni della scuola e gli dissi che lo avrei aspettato, doveva solo entrare dove la porta chiusa non era bloccata dal chiavistello, accettò, era talmente duro che doveva sborrare oppure tutti avrebbero visto l'alzabandiera che aveva tra le gambe, ero impaziente e malgrado la sua paura mi piegai lo stesso per dargli qualche succhiata, lo sentii profumato, bello, era un bel cazzo da sogno, averlo tutto per me mi avrebbe fatto impazzire, probabilmente favorito dalla posizione lo ingoiai e mi scese in gola superando le tonsille, con mia stessa sorpresa erano almeno 20 cm di cazzo e li avevo "sparire".In bagno chiusi in fretta il coperchio del water e mi ci sedetti sopra ad aspettare, quando trovò la porta chiusa la spinse ed era quella giusta. Che bel maschio, era il mio primo uomo adulto, mentre ne ingoiavo ancora il cazzo lo toccavo sul pelo del torace ,le grosse cosce muscolose i glutei di marmo, lo scrodo caldo e morbido, tutto mi piaceva di lui, pensavo che se fossimo stati in un bel letto gli avrei succhiato anche le dita dei piedi, la mia linguetta gli sarebbe entrata in tutti gli orifizi orecchie ed ano compresi, troppa immaginazione non fui attento e sborrandomi in bocca mi ando di traverso, tossi ero senza respiro ma non volevo smettere, era troppa la voglia, degluitivo non volevo ne uscisse una goccia,"piano piccolo, calmati, avremo altre occasioni, mi farai altri pompini, ora lascialo è tardi e dobbiamo uscire" mi disse
Ora dopo la voglia del pompino diventò preponderante la voglia di andare a letto con un uomo così, prima o poi avrei dovuto fare il grande passo, del viver di soli pompini un frocetto non puo star, cosi scrissi sul mio diario. Ve lo dico subito, con quel professore non andrò mai a letto, purtroppo gli succhierò tantissime volte il cazzo, leccandolo anche un pò dappertutto, in posti ed in occasioni diverse, riuscirò anche a limonarci col lui che mi palpa il culetto, ma lui nel culo non me lo mettera mai, neanche quando mi saprà sverginato da un altro. Si avvicinò il Natale ormai un bel cazzo da succhiare lo avevo quando volevo ma avevo la confessione da farmi e mi volevo vendicare del prete. In chiesa mentre tutti ci stavamo preparando sommessamente alla confessione arrivò velocissimo, facendo un sorriso a tutti mi lanciò un'occhiata e sicuramente vide che avevo le labbra lucide femminili, aspettavo il mio turno, ogni tanto il prete scostando la tenda guardava chi ancora c'era tra i banchi ad aspettare, tutte le volte sporgevo il culetto, speravo che mi desiderasse confessare lui per poi andare dal frate!  Avevo visto entrare il frate prima ancora del prete, anche se basso e tarchiato sembrava muscoloso e in forma, barbuto, notai i piedi nudi e mi ricordai che un amico diceva che i frati che fanno voto di povertà e girano a piedi nudi non portano le mutande sotto la gonnellona marrone, comunque ci volevo provare anche con lui e se mi andava buca non importava. Nel confessionale il frate a differenza del prete teneva lo sportello aperto disse che voleva un contatto più sincero con chi si confessava, non vedere le persone attraverso i buchini di una grata, mi vide bene il viso e le labbra, mi chiese se ero un ragazzo o una ragazza, si scusò e si mosse come a dover sistemare il cazzo tra le gambe, "raccontami cosa hai combinato" io ci girai poco attorno e confessai subito d'aver fatto giochetti con i coetanei, era incuriosito anche se non voleva darlo a vedere, m'accorsi che ravanava come se avesse i pidocchi tra in peli del cazzo, ancora non si segava probabilmente si stava eccitando, pensai che nei panni di un maschione mi avrebbe eccitato iniziare  un frocetto all'arte dal sesso, e quindi mi finsi ingenuo e gli raccontai solo di averlo preso in mano e poi in bocca ad un amichetto e che ero combattuto tra il peccato commesso e il piacere provato, fu di poche parole, alzo la sottana e mise nello spioncino aperto la verga dura scappellata con uno scroto peloso e cadente per 10 cm ma con dentro 2 testicoli che promettevano tanta sborra, mi disse "ne hai mai visto uno così grosso?" la mia risposta fu prendeglielo in bocca

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