I nostri balconi erano adiacenti, ci capitava spesso di metterci a parlare con Enrico, lui era un vedovo, vedovo precoce perché aveva perso la moglie molto giovane, non aveva mai pensato di risposarsi, aveva un figlio sposato che viveva inToscana, Aveva 55 anni, ne mostrava meno per per le sue attività sportive, le faceva tutte, nuoto, corsa, bici, insomma mostrava almeno dieci anni di meno. Noi eravamo appena sposati, giovanissimi ed inesperti, a volte ci chiedevamo come facesse Enrico per le sue necessità sessuali, il suo comportamento era irreprensibile, lavorava in regione, non dava adito a nessuna chiacchiera, era stato profondamente innamorato della moglie, non voleva infangare il suo ricordo. Marisa mia moglie, era molto curiosa,tornava ogni giorno nello stesso argomento fino a quando una sera, infastidito le ho detto -Cazzo se ti interessa perché non glielo chiedi?- Da quella volta ha cambiato sistema, tutte le volte che Enrico era a casa lei trascorreva molto tempo sul balcone, per vederlo e parlarci, sempre poco vestita. A Marisa non mancava il cazzo, gliene davo in abbondanza, la sua curiosità a volte la portava ad esagerare. Un giorno mi sono incontrato con lui nell'atrio, mi ha chiesto di fare due passi, aveva qualcosa da dirmi -Gianni per il rispetto che ho nei tuoi confronti ti avverto, sembra che Marisa voglia entrare nel mio sistema di vita, vuole sapere tutto di me-  -Enrico sapessi quante volte parliamo di te in casa, sei il nostro argomento principale, è sempre lei a porsi domande e mi coinvolge, forse  conviene che una sera vieni a cena da noi così libera tutte le sue voglie di sapere- Con questa proposta Marisa non ha perso tempo, la sera successiva Enrico era a cena da noi. Il discorso si è diretto immediatamente sull'argomento sesso ed Enrico sempre pacato nelle sue espressioni, quella sera parlava liberamente tanto da esporsi dicendo che si masturbava immaginando noi che facevamo l'amore. Forse era quello che voleva sentire Marisa perché si è alzata dalla sedia ed è venuta a darmi un bacio sulla bocca, accompagnato da una frase sibillina -Il mio maritino è molto bravo a farmi godere- Come a rappresentargli una scena dei film che Enrico vedeva nella sua mente. Ci siamo spostati sul divano per il caffè, Marisa si 


è messa tra noi, prima tacendo, forse si faceva delle domande, poi è esplosa:


-Perchè non facciamo vedere ad Enrico quello che facciamo?- Io ed Enrico ci


siamo guardati sorridendoci, in fondo era simpatico, come se cercassimo di 


chiedere l'uno a l'altro se eravamo d'accordo a fare quello che aveva appena chiesto Marisa. Per dar forza alla sua richiesta Marisa si è seduta sulle mie gambe,


un lungo bacio sulle labbra, era il consenso tacito a spostarci in camera. Ora la


curiosità era anche mia, nella mia testa più di una volta mi ero chiesto come 


fosse il cazzo di Enrico, con Marisa che era già nuda sul letto, Enrico che non sapeva cosa fare, mi sono avvicinato ed ho iniziato a spogliarlo, prima la maglietta, con una leggera carezza sul petto depilato, poi i calzoni, che faticavano ad uscire perché era senza mutande ed aveva il cazzo durissimo, l'ho scappellato, Marisa aveva le dita nella figa, l'ho disteso dolcemente sul letto, morivo dalla voglia di prendere in bocca quel meraviglioso cazzo, non volevo infastidirlo, l'ho invitato a scopare Marisa che l'attendeva a braccia aperte. Che spettacolo vedere quel cazzo nella figa di Marisa, mi sono prostato sui loro sessi leccandoli avidamente, riuscivo a leccare anche l'ano dei due, odore di pulito mi invogliava ad andare in profondità, godevano, mi incitavano a continuare, li ho portati all'orgasmo, era quello che volevano, chissà da quando tempo Marisa desiderava Enrico e viceversa. Anch'io lo desideravo da sempre. Sono rimasto sui loro sessi fino alla totale ripulituta dalla sborra. Il cazzo di Enrico  nella mia bocca ci stava divinamente, è stata scaltra Marisa a prendere il mio cazzo in bocca e farmi sborrare anche l'anima. Ci siamo guardati con tanta intensità, era il nostro patto, avevamo goduto come mai, ero il supporto di quella esperienza. Enrico è diventato il nostro tutore, senza di lui non facevamo sesso, capivo in quel momento cosa significava amare un uomo. L'accondiscendenza di Marisa era totale, erano entusiasti dal fatto che li leccassi menre scopavano, ormai quello era il mio ruolo. Fino a due ore prima ero un maschio con una ottima dotazione che scopava la  mogliettina facendola urlare, ora invece mi ero trasformato in un torbido voyeur. A volte basta poco per cambiare la vita di un uomo. Ci siamo legati entrambi ad Enrico, abbiamo rilevato le sue stesse passioni per stragli sempre più vicino, ci siamo abituati al nuoto, alla corsa, alla bici, ci bastava stare con lui per essere felici.Ero diventato il loro maggiordomo, andavo in estasi quando mettevo in risalto con altri che io ero il marito di Marisa ed Enrico era l'amante. Siamo rimasti sempre nelle nostre case, non si sa mai il futuro cosa riserva, ora stavamo  bene così, meravigliosamente bene.

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