Alcune fasi di questo racconto sono reali, in minima parte io e papà è quello che avremmo desiderato. Papà aveva ereditato un vecchio rudere da suo nonno che andava sempre di più a deteriorarsi, lui geometra in una impresa edile, ha pensato di restaurarla. Con la pazienza e la sua passione, considerando che di soldi non ce ne stavano, siamo  stati tutti coinvolti, anch'io che frequentavo il liceo e soprattutto mamma che di quel rudere era innamorata, per la zona, perché aveva un giardino recintato da piante di tamerici. I giorni liberi li dedicavamo al lavoro, le scuole erano appena chiuse. Faceva caldo, eravamo isolati, si operava solo con pantaloncini e null'altro addosso, mamma addirittura, patita della tintarella stava in costume, un vecchio bikini slabbrato che lasciava poco all'immaginazione. Facevano dei progetti mamma e papà, però tutti ci rendavamo conto che solo noi tre non ce l'avremmo fatta. Papà ha pensato bene di chiedere a due ragazzi che lavoravano nella stessa impresa, un aiuto. Sono venuti a trovarci la domenica mattina, ci hanno trovati col solito abbigliamento raccogliticcio, quando hanno visto mamma in quellle condizioni hanno subito accettato di collaborare. Mamma è stata uno specchietto per le allodole per i due ragazzi, forse consigliata da papà stesso ad esporre le sue grazie per invogliare i ragazzi a collaborare. Con l'aiuto dei ragazzi il lavoro scorreva molto meglio, i ragazzi erano diventati amici, Gino e Michele si dimostravno grandi lavoratori, anche con mamma ormai il rapporto era amichevole, tanto che a volte facevano, soprattutto Gino, alcune battute volgari, era spiritoso e giocherellone, mamma  rideva a crepapelle. Nel giro di un anno i lavori sono stati fatti ed addirittura ci siamo  trasferiti, abbiamo lasciato la casa dove eravamo in affitto, anche se qualcosa era da sistemare. Ormai la presenza di Gino e Michele nella nostra casa era diventata una presenza normale, furono proprio loro ad ideare la costruzione di una piscina nel giardino. Mamma euforica addirittura per quella proposta, ha abbracciato i due ragazzi baciandoli. E' passato un altro anno, anche la piscina, molto artigianale, ma altrettanto funzionale, era pronta. Quella piscina a stravolto i nostri comportamenti, perché è stata mamma a proporre a papà di metterci nudi, nessuno ci poteva vedere, eravamo protetti dal recinto. Gino e Michele, dopo tanto lavoro non retribuito, facevano parte ormai della nostra famiglia, nella nudità furono coinvolti anche loro. Erano sempre a casa nostra, mangiavano con noi, è stato papà stesso per ricompensarli del  lavoro a proporre di farli trasferire a casa nostra, c'era una camera disponibile. Neanche a dirlo hanno accettato lasciando la loro residenza. Come si dice famiglia allargata, la nostra casa era diventata un covo di nudisti, mamma  era felice, forse papà ancora di più. Non c'era più nulla da nascondere mamma porgeva la sua figa a tutti, Non potevo esimermi di partecipare all'ammucchiata. Vedere mamma impegnata a soddisfare quattro cazzi era qualcosa di straordinario, un cazzo nella figa, era quasi sempre quello di Michele, era enorme, un cazzo nella bocca, quello di Gino, quel cazzo era fatto proprio bene, mentre io e papà venivamo trattati con le mani da mamma. A forza di vedere tutti quei cazzi, nel tempo non si andava troppo per il sottile, spesso capitava anche a me e papà di trovarci con un cazzo in bocca. Insomma Gino e Michele soddisfavano tutta la famiglia. Le nostre abitudini in casa hanno assunto un aspetto particolare, perché Papà Gino e Michele si sono licenziati dall'impresa per aprire un'attività in proprio, io finita la scuola, ho iniziato a lavorare con loro, mamma ragioniera, portava la contabilità. Avevamo molto meno tempo da dedicare al sesso perché gli impegni si susseguivano, comunque cercavamo di organizzarci in modo da non buttare via il tempo, infatti eliminando un tramezzo, abbiamo ricavato una camera grandissima, dove abbiamo unito i letti in modo da dormire tutti insieme. Altro che paradiso terrestre, dovevamo limitarci perché avevamo tante richieste di lavoro. Sono stati assunti quattro operai, una signora che provvedeva a pulire casa e cucinare perché anche mamma impegnatissima. La nostra base era la nostra famiglia, papà, mamma,io ,Gino e Michele. Quella casa è stata ricostruita di sana pianta, anche la piscina è stata ricostruita, sono passati diversi anni, viviamo sempre insieme, nessuno pensa di modificare la nostra esistenza. Caterina, la signora che provvedeva alla casa, ha  capito il nostro modo di vivere, ha lasciato il marito ed è venuta a vivere con noi. E' entrata a far parte del nostro gruppo, i cazzi non mancavano, Anche Gino e Michele erano entrati nel vortice della soddisfazione ad avere un cazzo in bocca. Ultima, non per importanza ma solo in ordine di tempo mamma e Caterina che molto spesso si accoppiavano deliziandoci di spettacoli sconvolgenti.

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