Anni fa ho viaggiato per un periodo in un'altra città. Quando uscivo dal lavoro dovevo aspettare quasi un'ora per prendere il treno e mi annoiavo parecchio. A differenza di altre città dove almeno c'era un cinema porno, in questa non c'era nulla. Così ogni tanto me ne andavo nei cessi della stazione per farmi una sega, ma ero molto triste. Un pomeriggio però notai che nei cessi a muro c'era un uomo sulla 50ina, distinto, che sembrava pisciasse ma in realtà si guardava intorno tenendosi l'uccello in mano in bella vista. Così mi avvicinai e lo fissai con interesse - aveva davvero un bel cazzo, sui 20 cm! - lui capì e mi disse: "Vieni di là con me". Lo seguii e vidi che s'infilava nell'ultimo cesso al chiuso che c'era in fondo al locale. La porta era aperta e lui si stava già segando. Una volta dentro chiuse la porta e mi mise il cazzo in mano. Dopo averlo segato, mi accucciai e glielo presi in bocca. Sapeva un po' di piscio ma a me la cosa eccita molto, così cominciai a succhiarlo forte. Ogni tanto lui me lo toglieva di bocca e me lo sbatteva sul viso dicendomi: "Ti piace il mio cazzo, eh, puttana?" E io riprendevo a succhiare più forte, fino a prenderlo tutto in gola. Poi si abbassò bene calzoni e mutande e mi disse di leccargli anche le palle che erano depilate e belle gonfie. Mentre gli leccavo le palle prendendole anche in bocca lui si masturbava sul mio viso emettendo gemiti di goduria. Una volta di nuovo in bocca mi prese la testa fra le mani e mi chiavò in bocca, facendomi sbavare come una cagna. Ad un certo punto sentii la bocca riempirsi di un liquido denso...il porco mi aveva sborrato in bocca! Rimasi per un qualche secondo a bocca aperta mentre lui si scrollava l'uccello sul mio viso, poi disse: "Bevi 'sta sborra.... fammi vedere quanto sei troia!" E io sentendo queste parole mi sentti realizzato e ingoiai tutto. Una volta usciti dal cesso mi disse che voleva incontrarmi altre volte, anche per scoparmi. Io accettai subito, e già la sera dopo ci vedemmo davanti alla stazione. 
Stavolta lui era venuto con una Ford Escort SW e mi fece segno di salire. Mi portò alla periferia della città dove c'erano dei capannoni abbandonati. Subito, in macchina, si tirò fuori l'uccello e cominciai a fargli un super pompino. Poi mi disse di scendere. Mi prese per un braccio e mi fece mettere a pecora sul cofano dell'auto. Mi calò i jeans e quando vide che avevo un perizoma di pizzo si eccitò da morire. Me lo abbassò e mi prese le chiappe fra le mani, palpandole con forza, al punto di farmi quasi male. Poi le allargò e con la lingua cominciò a leccarmi l'ano. Mmmmm... io non capivo più nulla... poi con le dita prese a frugarmi dentro. Gli chiesi se poteva mettersi il preservativo che avevo portato, ma lui rifiutò, diceva che voleva ingravidarmi.
A quel punto sentii la sua cappella turgida che si poggiava nell'ano e con un colpo deciso mi penetrò. "Ahiii... fai piano!" dissi io un po' preoccupato. E lui: "Zitta, troia, fatti inculare come si deve!" e subito dopo prese a fottermi con colpi regolari. Ogni tanto si fermava e poi riprendeva a stantuffarmi sempre più forte. Io gemevo come una vacca e lui si eccitava sempre di più sbattendomelo tutto dentro, fino alle palle. Era già un quarto d'ora che mi fotteva e sembrava non finire mai, anche perchè a tratti lo tirava fuori e mi allargava il buco del culo per vedere come me l'aveva aperto. Dopo avermi sculacciato le chiappe me lo rimise dentro e diede ancora dei colpi tremendi fino a che lo sentii grugnire come un maiale mentre mi riempiva il culo di sborra calda. Poi ci rivestimmo e lui mi riaccompagnò alla stazione. Quella sera, seduto sul treno, mi sentii i jeans bagnarsi proprio lì dietro... con grande imbarazzo capii che mi stava colando la sua sborra dal culo. Così le volte successive ogni volta che mi sborrava in culo mi mettevo della carta paglia nelle mutandine, in modo da non bagnare i jeans. Andammo avanti due mesi con questa storia, poi mi trasferirono in un altra città e non lo vidi più... peccato!

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Categorie: Gay e Bisex