Mai avrei pensato che la nostra temporanea convivenza si sarebbe trasformata in un'avventura a luci rosse così velocemente. 
Dopo aver raggiunto l'orgasmo l'eccitazione era ancora alle stelle e le nostre erezioni erano ancora fortissime, ma era arrivato il momento di parlare di ciò che era successo. Rimanemmo sdraiati a coccolarci: la mia testa era poggiata su di lui, ogni tanto scattavano dei baci sul petto o in bocca, la mia gamba era distesa sul suo cazzo che ancora pulsava e continuava a perdere qualche goccia di sborra. 
Dopo qualche minuto di silenzio presi l'iniziativa per cercare di elaborare quel che era successo con lui:


- È stato bellissimo, non avevo mai provato niente di simile


- È stato bellissimo anche per me, ma forse non dovrei farlo, mi sento in colpa


- Perché ti senti in colpa? Era quello che volevamo entrambi, altrimenti non sarebbe successo. Non importa la parentela, ci stiamo soltanto divertendo insieme


- Non è solo quello... è che sono anche più grande di te, non voglio che tu ti senta usato da me 


- Usato? Non hai visto quanto mi hai fatto sborrare e quanto ho goduto? Siamo venuti entrambi, nessuno sta usando nessuno 


- Ne sei sicuro? Spero non siano giorni imbarazzanti per entrambi, non è facile dimenticare quello che è successo 


- Sono sicurissimo, non avrei potuto desiderare una prima volta migliore. La cosa più difficile per me sarà starti lontano adesso, come faccio a non desiderarti ogni giorno? Dormiamo anche nello stesso letto... 


- Perché dovremmo stare lontani? Se a te sta bene, quel che è successo oggi può risuccedere anche domani, dopodomani  e ancora dopodopodomani. Gli spazi sono piccoli e c'è poca privacy, perché dobbiamo chiuderci in bagno per farci una sega se possiamo farcela a vicenda? È più bello, no? 


- Non me lo faccio ripetere due volte, niente più seghe in solitaria. A me piacerebbe andare un po' oltre la sega però... 


- Ah pensavo che il pompino fosse un extra, vuoi farmeli spesso? Io però non so se riesco a ricambiare, non li ho mai fatti e mi fa un po' strano 


- Un pompino è il minimo, te ne farei anche dieci al giorno se me lo chiedessi, è da anni che lo sogno. Ma io andrei anche oltre il pompino...


- Cioè lo vuoi prendere in culo da me? Cazzo, così mi metti in difficoltà... Non ho mai fatto anale con un altro maschio, non so se ci riesco, poi ho paura di farti male


- Io voglio provare di tutto con te, non mi importa del dolore, alla fine godremo sempre entrambi 


Il suo sguardo era perplesso ma l'eccitazione era ancora tanta. Mi misi in ginocchio davanti a lui e presi il suo cazzo duro in mano: "guarda questo bel pezzo di carne, chissà come starebbe bene nel mio buchino". Diedi una veloce leccata al suo cazzo, iniziai a leccare partendo dall'asta, passando dall'ombelico, facendo spazio tra i suoi peli, leccando tutto attorno ai capezzoli e e poi mi avvicinai verso di lui per baciarlo, sedendomi proprio con il culo sul suo cazzo. 
Lo sentivo durissimo in direzione del mio buco e iniziai a muovermi su e giù, per dargli un assaggio di quello che sarebbe potuto accadere.
Scattò un altro lungo bacio: le mie mani erano sul suo viso e le sue sul mio, le nostre lingue si incrociavano e l'eccitazione era troppo forte perché tutto finisse lì quella sera.


Tra un bacio e l'altro gli sussurrai all'orecchio: "scopami, sborrami dentro". 
Finalmente si decise e mi ribaltò sul letto, mi aprì le gambe e si lubrificò il cazzo con la saliva: "faccio piano, non voglio farti male". Iniziò infilando solo la cappella e non trovò alcuna resistenza da parte mia, anzi, tutto il contrario: "lo voglio tutto dentro subito". 
Vide che il mio buco era pronto a prenderlo tutto e diede una spinta fortissima che non dimenticherò mai, provai una sensazione di goduria che stava per farmi eiaculare all'istante. Gli chiesi di non andarci piano e così fece: tutta l'indecisione di prima era passata e finalmente stava dando sfogo alla belva sessuale che è in lui. Mi aveva sollevato dal letto e mi teneva quasi in braccio in modo che potessi sentire il suo cazzo dentro fino all'ultimo millimetro. Per una decina di minuti spinse come un forsennato, le sue gocce di sudore mi cadevano addosso e io avevo raggiunto il paradiso terrestre. 
Mi ribaltava da un lato e dall'altro ma capii che stesse per venire quando mi rimise nella posizione iniziale: io sdraiato a gambe aperte e lui in ginocchio a spingere con tutte le sue forze. Si sdraiò su di me, mi baciò appassionatamente e tra un urlo e un gemito mi disse: "cazzo, sto per sborrarti dentro". 
Non volevo che uscisse, così lo strinsi ancora di più con le gambe fino a quando non urlò e mi sborrò dentro. Persi il conto degli schizzi di seme bollente. 
Continuò per un altro paio di minuti ad entrare e uscire dal mio culo fino a quando non si sdraiò esausto sul letto.


Io ero ad un passo dall'orgasmo e mi buttai immediatamente su di lui, sfregando cazzo contro cazzo e succhiando i suoi capezzoli. Non feci in tempo a venire che mi fermò per dirmi: "vienimi in bocca, infilamelo dentro, voglio provare". Mi spostai immediatamente, gli diedi prima degli schiaffetti sulle guance col cazzo, glielo feci leccare e poi dritto in bocca. Nonostante l'indecisione riuscì subito a prenderlo quasi tutto fino alla gola e lì scaricai la sborrata più grossa della mia vita. 
Non avevo mai provato un orgasmo così forte e pensavo che mai più l'avrei provato. 


Distrutti, rimanemmo sdraiati e abbracciati. Il primo a rompere il silenzio fu lui: 


- Grazie, è stato meraviglioso 


- Grazie a te, non potevo chiedere di meglio 


- So che la casa è piccola per due persone, ma se vuoi puoi restare qui per tutto il tempo che vuoi


- Solo se me lo fai succhiare ogni giorno!


- Promesso. E tu non sorprenderti se magari la notte ti sveglierai con il mio cazzo in culo, lo sai che dormo nudo e ce l'ho sempre un po' duro


Tra una battuta e l'altra andammo a farci una doccia insieme prima di crollare in un sonno profondo, abbracciati a cucchiaio. Quella notte era talmente stanco che non riuscì a sorprendermi inculandomi nel sonno, ma a sorprenderlo fui io. La sua sveglia la mattina dopo fu un mio pompino: era solo l'inizio di una magnifica convivenza.