Caro lettore, mettiti comodo, rilassati, chiudi gli occhi e respira lentamente.


Ora ti racconto qualcosa che mi ha molto eccitato e spero faccia godere anche te.


Al termine di un pomeriggio con un uomo speciale, ricevo un WhatsApp, da mittente inaspettato, con scritto:


''LECCAMI''. 


Sgrano gli occhi incredula che potesse arrivare proprio da lei: l’inarrivabile antagonista.


Poco dopo mi ritrovo a parlare ad un tavolo con lei.


Io a capotavola, lei nel posto all'angolo, alla mia destra.


Ha un atteggiamento remissivo ed obbediente, quasi come se stesse in stato di ipnosi.


Indossa un abito nero di tessuto elastico ed aderente, corto, fin sopra le ginocchia, con bretelline che fasciano tutte le spalle.


Capelli sciolti e labbra appena truccate con un lucidalabbra rosa antico. Occhi contornati da matita e eyeliner nero.


Sguardo intenso e penetrante, mi osserva e, mentre si scende le spalline per scoprirsi i seni, mi dice:


''Dimmi cosa devo fare ed io lo farò''.


Al contempo si accovaccia verso il tavolo come a volersi nascondere.


Il suo corpo è sinuoso.


A questo punto subentro io con un primo comando, delicato ma deciso:


''Lasciati andare e sentiti libera''.


Senza bisogno di ripeterlo con insistenza, lei va indietro con le spalle, mi mostra il seno nudo e compresso dall'elastico del tubino nero, che sottolinea tutte le sue forme morbide.


In una posizione che ricorda la foto di Carolina, inizia a prendere imput dalla mia voce, calda e rilassata, che la invita: ''Toccati e massaggiati''... 


Lei inizia a portarsi lentamente le mani sui capezzoli che subito reagiscono prendendo turgore.


Le chiedo di stringerseli e tirarli leggermente per poi rilasciarli, le mostro come deve procedere e lei esegue. Lo fa più volte, mordendosi il labbro inferiore.


Nel frattempo quasi inaspettatamente si china verso di me e cerca le mie labbra.


Mi prende la mano destra e la porta sul seno. Si lascia accarezzare guidandomi la mano. Percorre tutto il corpo dai seni in giù.


Poi avvicina le labbra alle mie e con la lingua me le schiude.


Una sorta di capovolgimento di ruolo.


Vuole essere baciata!


Intercetta la mia lingua e si insinua all'interno della bocca.


Le lingue prima si leccano poi si aggrovigliano, il bacio diventa sempre più sensuale e coinvolgente.


La lascio fare, poi riprendo in mano il comando.


Le chiedo di sdraiarsi e lei lo fa su un tappeto spesso bianco e soffice, steso sul pavimento ai piedi di un letto in ferro battuto di una camera da letto matrimoniale, con la luce soffusa.


Ora è del tutto indifesa, schiacciata solo dal potere di una sottomissione che vuole domarne alcuni aspetti fisici e caratteriali.


Cavalco il suo corpo mettendole la figa davanti agli occhi:


''Esplorala!'', le intimo.


Lei inizia a massaggiare con gli indici delle mani sulle grandi labbra, solletica, quasi inesperta, davanti ad un corpo femminile, si sorprende del muco che inizia ad avvolgere le sue dita.


Altro comando:


''Mordicchiami''.


Lei obbedientemente lo fa, con lentezza, ma con foga, come quando vorresti assaporare a pieno un qualcosa che aspetti da molto e te lo vuoi gustare.


La lingua si infila tra vagina e clitoride, solletica, stimola, eccita... i miei umori, misti alla sua saliva le inumidiscono il viso. 


Mi abbasso verso la sua ed inizio a darle le stesse sensazioni, come a replicare i suoi movimenti al rallentatore.


Li ripeto tutti con scrupolo, poi lei chiede di più.


A questo punto la lecco anche io ed inizio a penetrarla con il dito medio nell'ano.


Inizialmente si lamenta. La metto a tacere tappandole la bocca con la mia figa pelosa.


La soffoco e lei si divincola. La blocco e le apro nuovamente le gambe, con un gesto deciso. Le spalanca e si arrende.


Il ritmo diventa sempre più veloce, il mio dito medio entra ed esce con soddisfazione.


Lei chiede di aumentare ancora...


Io assecondo la sua richiesta, ma allo stesso tempo, la punisco intensificandone la pressione.


Lei geme fortemente.


Il suo respiro ansimante mi carica e mi eccita maggiormente.


Sta per arrivare all'orgasmo, inizia a contrarre i muscoli quasi a catturare il mio dito, che fatica a rientrare.


Eccola... ci siamo, le dico: ''Vieni e godi, Cagna''.


Poi faccio ancora ingresso ed ecco che un ultimo grido preannuncia l'esplosione di un getto, che raggiunge la parte opposta della parete e inonda il tappetino scendiletto rosso che era lì.


Si arrende in un ''Ahhhhhhh!'' liberatorio e rilassante.


Mi alzo, esco dalla stanza e trovo lui, l’uomo che fa perdere la testa ad entrambe, nascosto dietro la porta.


Dal suo sguardo e dai suoi occhi assorti e rimpiccioliti capisco che ha assistito a tutta la scena, toccandosi.


Infine lei si alza, si avvicina a me, piange e si accovaccia, cercando un lungo abbraccio cullante, contenitivo e consolatorio, come una tra le braccia di una mamma.


La prendo e la cullo oscillando avanti e dietro.


Lui assiste silenzioso alla scena.


…Poi il risveglio di soprassalto che comunque mi ha lasciato delle grandi curiosità inesplorate... chissà se non si presenterà una nuova occasione per cercarne una sorta di seguito?!


Per te che hai letto fin qui, mi auguro che ti sia piaciuto come è piaciuto a me.