L'ultima confessione reale per i miei amici lettori.


Ciao, cara Giovanna, con piacere condivido le cose che ho provato con la mia ex-moglie con i tuoi lettori.

 

Non sembra possibile ma il nostro rapporto sessuale è diventato una perversione a cui non possiamo rinunciare solo da dopo che ci siamo lasciati.

 

Non so spiegare bene, non è tanto il fatto che ci siamo tolti una "maschera", dietro la quale nascondevamo i nostri vizi, è più un qualcosa che ci stimola di volta in volta a pervertire sempre di più l'uno l'altra. Quasi a volerci colpire a colpi di sesso, sempre più estremo.

 

Lei ed io ci sposammo e siamo stati una coppia abbastanza normale, per qualche anno. A letto facevamo tutto, senza porre limiti, compreso pompini con l'ingoio e inculate. Poi dopo una brutta lite lei mi lasciò ed io dovetti accettare la cosa.

 

Dopo circa un anno iniziamo a scambiarci qualche messaggio, finché non decidiamo di prendere un caffè insieme. In quell'anno senza lei mi ero reso conto di quanto mi mancasse fisicamente, lei bassina, forme perfette, un corpo a clessidra, generoso ed elastico, appassionata nel sesso. Una volta su di giri prendeva il cazzo sbuffando e ansimando per la gioia di ogni suo buchetto.

 

Mi mancava talmente che in me, segretamente, si era sviluppata una sorta di desiderio, di dipendenza... nei miei sogni erotici sarei stato disposto a fare di tutto pur di averla ancora.

 

Ebbene, cara Giovanna, come per miracolo (ma questo l'ho scoperto poco alla volta) sembrava che lei mi avesse letto nel pensiero!

 

Quando ci incontrammo in un baretto appartato era vestita in tiro, con minigonna di pelle e calze a rete, pur essendo elegante di base, sembrava una troia, e gli sguardi dei presenti venivano subito attratti da quella bruna spavalda, sulla quarantina, che sculettava sui tacchi appuntiti, mentre si avvicinava la nostro tavolo.

 

Non ci mise molto ad esternare i suoi desideri, mi chiese di uscire e di andare in un posto tranquillo, perché la dovevo chiavare! MI tirò persino la mano sotto il tavolo, affinché con le dita scoprissi che era senza slip e che l'esterno della fessa era umidiccio.

 

Quel suo comando mi fece intostare il cazzo e mi fece sentire subito sottomesso alle sue voglie... felice di essere utile alla mia "signora". Lei ha circa 10 anni più di me e, da quella volta, automaticamente mi sono ritrovato il suo servitore muto. Ero già convinto, senza sapere nulla del futuro che, pur di averla ancora, avrei accettato tutto! Facemmo l'amore in macchina, con lei che dirigeva il gioco e prendeva le mie sborrate in corpo.

 

Da allora iniziammo a vederci saltuariamente a casa mia o in un alberghetto. Io iniziai a essere curioso della sua vita sessuale senza me: chi la chiavava, se era bravo, cosa provava, eccetera. Lei iniziò a raccontarmi tutto, in ogni particolare. Era evidente che si era accorto che io, anche se da sempre geloso di lei, ero eccitato all'ascolto delle sue avventure sessuali. Ero ormai il suo cucciolo sottomesso e sapere di come veniva sbattuta da altri mi provocava piacere e dolore, un mix incredibile per la mia nuova depravazione, da servo e schiavo d'amore.

 

Le iniziai a chiedere di tutto: del suo passato, dei primi rapporti, di chi l'aveva sverginata e come, di chi le aveva profanato il culetto.. se aveva un cazzo grande, se aveva sofferto, e anche dei pompini, quanti ne aveva fatti e di chi beveva la sborra. Non solo, un giorno che eravamo a letto, titubante trovai il coraggio di domandare se mi aveva mai cornificato, e ...
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