Mi chiamo Mario, ho quarantaquattro anni e son sposato con Sara, che ne ha uno in meno. Abbiamo un figlio che vive all’estero e la nostra vita scorre sui tranquilli binari della quotidianità. Non mi lamento, mi reputo una persona abbastanza normale, fisico ben curato e, anche sessualmente parlando, mi difendo bene: mi piace molto far sesso con mia moglie. Lei è, nell’insieme, una gran bella donna, anche se non gradisce apparire, ma ha un bel fisico: alta 1.75, capelli neri, terza di seno, belle cosce, ma è il culo a mandolino il suo punto di forza. Lei era vergine quando ci siamo messi insieme e, col tempo, abbiamo imparato ad apprezzare i piaceri del sesso: le piace succhiarlo, esser leccata, lo prende dietro, anche se non è una fanatica, ma, se eccitata bene, non si tira indietro davanti a nulla. Da un po’ di tempo, mi è entrata in testa l’idea di vederla alle prese con un altro maschio. All’inizio la cosa mi ha sconvolto, ne ero geloso, ma anche eccitato al punto da aver dolore al cazzo, per quanto ce l'avevo duro. Lentamente, molto blandamente, ho tastato il terreno per capire se anche a lei era una cosa che potesse piacere, ma, dopo un iniziale spirito di divertimento, quando ho cominciato a parlare seriamente, lei non ha più riso e mi ha guardato, come si fa con un matto. Ho cercato di convincerla in tutti i modi, ma ho solo ottenuto un suo fermo e deciso no. Per un po' ho lasciato correre, ma il tarlo nel mio cervello non mi dava pace, quindi le ho chiesto se si poteva almeno fingere; lei mi ha assecondato per un poco, poi spazientita è andata su tutte le furie.
«Ma la vuoi finire? Come te lo devo dire che non m’interessa? Non mi piace l’idea! Mi hai rotto le scatole! Falla finita o lo trovo davvero uno che mi scopi e non te lo dico nemmeno». 


Era quanto mi ripeteva spazientita.
Io, dal canto mio, ero sempre più ossessionato da questa idea. Una sera avrei voluto far sesso, ma lei niente, non ci sta.
«Sono stanca, oggi un cliente mi ha scopato per due ore, facendomi godere come una vacca!»
Mi dice con aria indifferente. Il mio cazzo mi è esploso nelle mutande. Ero troppo eccitato ed ho insistito per averla. Lei si è distesa e si è lasciata scopare, in maniera quasi passiva. Ero così eccitato che non mi son realmente reso conto se era vero ciò che mi aveva detto o era solo per farmi eccitare, anche se mi è apparsa più dilatata del solito.


Lei lavora da cinque anni in un grosso negozio di abbigliamento ed è socia con Livia, l’altra proprietaria, che è single ed è una vera troietta, sempre a caccia di cazzi. Da quella sera, mi son messo a spiare mia moglie per vedere se all’ora di pranzo si vedeva con qualche individuo, ma non son riuscito a cavarci nulla, mentre la mia ossessione cresceva sempre più.
Lei conduceva la vita di sempre. Così ho deciso che dovevo saperne di più; ho acquistato una cimice e l'ho piazzata nel loro ufficio, per cogliere qualche conversazione che mi desse un indizio; poi, con una scusa, son passato a trovarla e, fingendo di andare in bagno, l’ho piazzata sotto la scrivania. Ho noleggiato una vettura e l’ho parcheggiata a poca distanza dal negozio, con al suo interno un pc portatile che registrava con il sistema wi-fi, ogni conversazione che si svolgeva nel loro ufficio. Dopo tre giorni, ho ascoltato, una sera, una conversazione in cui mia moglie prendeva accordi con uno sconosciuto per il giorno successivo e, allora, mi son messo di guardia davanti al negozio. Lei è uscita ed è salita di corsa sulla sua Smart, dirigendosi verso la tangenziale. Subito l’ho seguita e, poco dopo, è entrata in un motel per coppie clandestine; è scesa e si è diretta lentamente verso un bungalow, dove è entrata. Ho fatto il giro da dietro e mi son messo vicino alla finestra; data la mite stagione, la finestra era aperta e con la sola tenda parzialmente tirata. Dall’interno non provenivano rumori, quindi, protetto da una pianta di oleandro, mi son sollevato ed ho guardato dentro. Sara, nuda, a gambe aperte, era distesa sul letto con un maschio che le leccava la figa, facendola godere da pazzi! Ho provato una forte gelosia, non mi sarei aspettato una simile reazione, ma in realtà provavo dolore a vederla lì che si godeva quel mulatto che le leccava la figa. Stavo lì a bocca aperta, quando quel ‘lui‘ si solleva e riesce visibile un seno ben più grosso di quello di Sara. CAZZO! Ma è una lei? No, CAZZO è un ‘CAZZO' di trans. Bellissimo! Seno stupendo e munito di un cazzone che non ha esitato a infilare dentro mia moglie, che ha spalancato la bocca per emettere un grido che le si è spento in gola.


 «huhuhuhummmmmmm...sì...sfondami! Vengo!»


Ha goduto e lui ha cominciato a pomparla senza ritegno, stantuffandole dentro la proboscide sempre più velocemente. Lei godeva come impazzita dal piacere; non avevo mai visto che ne provasse uno simile con me e una nuova fitta mi ha preso al cuore: mi son sentito distrutto, disfatto, mentre assistevo immobile alla monta. Poi lui l’ha girata e, senza un attimo di esitazione, le ha piantato il palo in culo. Sara ha inarcato per un momento il corpo, per poi assecondare l’introduzione, incitandolo a sfondarla più forte.
«Sì, spingimelo tutto dentro! Mi sfondi, ma è bellissimo!»


A vedere quello spettacolo, mi è venuta una fortissima erezione; l’ho tirato fuori e mi son segato, seguendo il loro ritmo e, quando lui le ha detto che era pronto a sborrare, lei l’ha pregato di schizzarle in bocca. A quel punto non ho resistito e sono esploso in una copiosa sborrata, mentre lei, a mala pena, riusciva a contenere il fiume di seme che lui le spruzzava sul viso e in bocca. Sono rimasti ancora un po', poi se ne sono andati. Io non ero soddisfatto, ne volevo sapere di più; quindi mi son messo a seguirlo e, dopo aver attraversato la città, è arrivato davanti ad una casetta, dove, ad aspettarlo c’era una donna. Vederlo baciare quell'altra, mi ha sconvolto: come potevo accettare che lui/lei, o come cavolo definirlo, ora si godeva la sua donna, dopo aver scopato con la mia? La sera, a casa, a letto, ho detto tutto a Sara. Ero dispiaciuto, mi aveva fatto malissimo vederla fra le braccia di un tipo così diverso; se, almeno, si fosse trattato di un maschio normale, mi sarei sentito alla pari, ma un trans... e, per di più, con una compagna. Mi sentivo un verme e volevo il suo perdono per aver insistito tanto nella stupida ricerca di metter in pratica la mia ossessiva fantasia. Conclusi chiedendole di non rivederlo più. Lei mi aveva ascoltato in silenzio.
«Amos, è una persona stupenda. Mi ha fatto godere tantissimo, ma, per il fatto che sei stato tu a spingermi verso la pratica trasgressiva, desidero che sia resa ottimale, facendola per bene, proprio come volevi tu. Io fra le braccia di un altro, anzi, in quelle di Amos e sua moglie Anita presente, è così che la concepisco, altrimenti divorzio e mi trovo tutti i maschi che voglio; ora sta a te decidere, ma sappi che, se accetti, non dovrai sottrarti a nulla di quello che io ho deciso di fare, sia con loro due che assieme a te!»


È stato ciò che mi ha proposto con estrema calma. Non avendo scelta, ho accettato. Sabato sera, son venuti entrambi da noi. Dopo le presentazioni e un drink, Sara ha messo della musica e Amos l’ha invitata ballare, mentre io, teso come una corda di violino, li osservavo mentre, sotto lo sguardo attento di Anita, che non sembrava per niente turbata, poco dopo i due prendevano a baciarsi appassionatamente. L’atmosfera si è surriscaldata velocemente e tutti e quattro ci siamo diretti in camera da letto. Sara si è spogliata velocemente, seguita da Amos, mentre io, timidamente, li osservavo e, quando mi son girato verso Anita, son rimasto di sasso. CAZZO! È un trans anche lei! Avrei dovuto immaginarlo, ma ero così preso dalla mia situazione, che non ci ho pensato. La guardo e noto che fra le gambe si ritrova un bel cazzo. Certamente meno lungo, sia del mio che di quello di Amos, ma sicuramente più grosso, molto di più, ci batte in circonferenza. Sara intanto si godeva le sapienti leccate di Amos che, dopo averla fatta eccitare, le ha piantato tutto il palo dentro ed ha cominciato a godere, mentre io ricevevo le particolari attenzioni della bocca di Anita, che me lo leccava con estrema bravura. Sara ha iniziato a godere.
«Sì, meraviglioso stallone, pompami, dai, che godo! Dai, vengo!»
Un terribile orgasmo l’ha scossa tutta. Lui ha rallentato il ritmo, facendole gustare ogni istante dell'orgasmo che stava provando, poi lei si è sciolta da lui e mi ha fatto girare; ha cominciato a leccarmi il forellino anale e l’ha fatto in maniera decisa, erotica. A quel punto, Amos si è inginocchiato dietro di me, io l'ho guardato spaventato, Sara mi ha tirato il mio viso fra le sue cosce, obbligandomi a leccarle la figa fradicia del piacere appena provato. Improvvisamente, una durissima cappella mi ha forzato la rosetta e, con un colpo secco, è entrato dentro di me.
«Aaaaaahiii! Piano! Mi sfondi, fa piano!»
Mi sentivo sfondare le reni. Cercavo di sottrarmi, ma era inutile: lui con due colpi ben assettati mi è entrato tutto dentro. Il dolore era terribile. Lui mi pompava incurante delle mie suppliche, poi, improvvisamente, si è spinto tutto dentro ed un caldo improvviso, mi ha annunciato che era venuto dentro il mio, martoriato culetto.
«Sborro! Bellissimo sfondare un culo vergine!»


Sfinito, son crollato disteso, mentre Sara era alle prese con il cazzo di Anita, ben piantato dentro di lei, che la sfondava di gusto.
«Bellissimo! Meraviglioso, enorme, godo ora!»
La guardavo godere mentre avevo come la sensazione che non sarebbe finita lì. Infatti Sara ha goduto, poi ha abbracciato Anita, sussurrandole qualcosa all’orecchio. Un momento dopo, lei si è posta dietro di me. Ho cercato di sottrarmi, ma non c’è stato niente da fare, la sua cappella si faceva strada nel mio martoriato culo. Mi ha infilato con un colpo secco, mi son sentito morire, ma non era finita, mi ha afferrato per le ascelle e mi ha sollevato, mettendomi in ginocchio e, mentre m’inculava con forza, davanti ad Amos e Sara, mi succhiavano il cazzo durissimo. Era una sensazione bellissima e, nello stesso tempo, incredibile.
«Scopami! Voglio che mi scopi, mentre lei ti sfonda il culo!»
Perentorio è arrivato l’ordine di Sara, attirandomi su di lei. Non so come ci sia riuscito, ma mi son ritrovato piantato dentro di lei, mentre, dietro di me, Anita mi devastava il culo, finché con un durissimo affondo, mi ha rovesciato dentro una serie di caldissimi schizzi di sborra, mentre godevo dentro Sara. Sfinito, distrutto, sono crollato sul letto, mentre essi, ridendo, si rivestivano e, accompagnati da Sara, se ne sono andati. Quando è tornata, si è distesa su di me, mi ha baciato con tutta la passione possibile.
«Per me la cosa finisce qui. Tu volevi vedermi fra le braccia di un altro maschio ed io avevo voglia di vederti inculato, mentre mi scopavi; quindi, per me, siamo pari. Amos e Anita sono nostri clienti e, quando, per caso, ho visto che avevi messo un microfono nell’ufficio, ho deciso di star al gioco, ma alle mie regole. Se in futuro vorrai fare altre esperienze, io sono disponibile, ma sappi che, poi, tu dovrai esserlo altrettanto per soddisfare una mia fantasia o voglia; quindi decidi tu, altrimenti la cosa finisce qui e, poiché ti amo e non ho motivo di lamentarmi di te, spero che fra noi le cose tornino come prima: anche se con loro ho goduto molto, io voglio sempre te.»
Mi ha detto, baciandomi con estremo amore. Sapendo quanto mia moglie fosse intelligente, avrei dovuto aspettarmelo, ma, in fondo, mi è andata bene. Per alcuni giorni, ho avuto il culo che mi bruciava, ma fra noi è tornata la solita armonia di sempre, anche se qualche cosa è cambiata: infatti, di comune accordo, la prossima estate andremo a Cape d’Agde.


 


 

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