Per diversi giorni ebbi fissa nella mente l'immagine dei miei genitori che scopavano davanti a me e mia sorella pure nudi. Avevo cominciato da poco a farmi le seghe e praticamente volevo tirarmene una ogni volta che pensavo al cazzo enorme di mio padre che trapanava la mamma e alle loro urla di piacere. Dico la verità: mi dispiaceva aver partecipato solo come spettatore. Mi chiedevo come avrei potuto chiedere di fare un'altra, diciamo così, lezione, nella quale anch'io avessi avuto modo di entrare.
Fu qui che mi venne in aiuto mia sorella. Entrò in camera mia e chiuse la porta. "Senti" mi disse "dopo l'altro giorno ho sempre una voglia folle di toccarmi la passera. L'ho fatto ed è bellissimo. Mi infilo un dito dentro e vedo le stelle. Però non è bello farlo da sola. A te piacerebbe toccarmi?" Non aspettavo altro. Dissi di sì, ma le chiesi di spogliarci di nuovo nudi, e così facemmo. Poi lei si coricò sul letto a pancia in su e gambe aperte. Cominciai a stuzzicarle la figa con un dito, e sentii che era già un po' umida. Le passavo il dito sul taglio, senza spingerlo, ma man mano la fessura si apriva e rivelava un secondo buco, e cominciai a stuzzicare anche quello finchè il dito non entrò dentro del tutto. Cominciai a muoverlo dentro e fuori mentre lei cominciava a gemere. Sentivo il mio uccello ingrossarsi e morivo dalla voglia di infilarglielo dentro, ma non sapevo se lei avrebbe voluto. Glielo chiesi e lei disse di sì, che lo voleva disperatamente dentro. Glielo infilai e cominciai a muovermi su e giù e a urlare insieme a lei, ma mi salì la sborra quasi subito e lo tirai fuori, inondandole la pancia. Le feci una carezza.
"Ah, bene, qui ci si esercita" disse mio padre sulla porta della stanza. Era tornato dal lavoro insieme alla mamma e noi non li avevamo sentiti. Anche la mamma si affacciò. "Non rivestitevi adesso, veniamo anche noi". Fecero una doccia volante e tornarono in camera nostra. La mamma mi guardava l'uccello. "Bene, bene, tu sei di nuovo pronto" disse. Effettivamente mi si era ingrossato di nuovo. Io ero sdraiato sul letto a pancia in su. Lei salì sopra di me sedendosi proprio sul mio cazzo, che entrò in profondità nella sua fregna. Stavo scopando mia madre. Se me lo avessero detto pochi giorni prima non ci avrei creduto, e probabilmente mi avrebbe fatto schifo solo a pensarci. Ora mi sembrava una cosa sublime. Si alzava e si abbassava sul mio uccello come se volesse fagocitarlo con la passera, e cambiava sapientemente ritmo quando si accorgeva che stavo per venire. Con la coda dell'occhio vedevo mia sorella in piedi appoggiata con le mani alla libreria mentre nostro padre la infilava da dietro. Quando sentì che stavo venendo, la mamma si sfilò da me e si chinò prendendomi in bocca il cazzo, che esplose una quantità di sborra eccezionale tutto nella sua bocca. Mi prese la testa e mi baciò sulla bocca. Sentii per la prima volta il sapore della sborra. Nel frattempo cominciarono ad urlare anche mio padre e mia sorella. Lui uscì venendole sulla schiena.
Ci buttammo tutti sul letto, esausti. La mamma disse "Bene, state facendo passi da gigante. Ora andiamo a cena". Chissà se dopo cena ci sarà una ripresa, mi chiesi.

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