Il mare era calmissimo e il cielo pieno di stelle quella notte mentre la città galleggiante, sfavillante di luci 
scivolava sull’acqua in qualche punto del mediterraneo. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sulla nave da crociera era tutto in brulicare di vite, come in un ben organizzato alveare, ognuno si muoveva 
svolgendo diligentemente il proprio compito. 
1492 passeggeri e 530 uomini di equipaggio camminavano per i corridoi della nave distribuiti su 8 ponti 
sovrastanti uno all’altro come piani di un condominio immenso. 
I cuochi in cucina, i camerieri ai tavoli degli 8 bar e 2 ristoranti, i passeggeri a godersi le ultime ore di quella 
che fino a quel momento era stata una splendida crociera che si sarebbe chiusa tra 36 ore con l’attracco nel 
porto di Genova. 
In mezzo a tutto questo, in una cabina situata sul ponte numero 4 della nave, la nostra amica Karin e suo 
marito stavano dando gli ultimi ritocchi al loro 
abbigliamento per recarsi poi a cena con gli altri. 
Mentre Karin si 
ritoccava il trucco 
davanti allo specchio 
pensava a quanto 
meravigliosa fosse stata 
questa vacanza con 
suo marito e a quanto le 
era costata. 
Fortunatamente pensava, alcuni dei suoi amici erano stati molto generosi 
con lei, ma soprattutto i soldi risparmiati dalla ristrutturazione grazie alle 
“prestazioni” da lei gentilmente offerte agli operai, le avevano dato la 
possibilità di farlo. 
A suo marito che le aveva chiesto come potevano permettersi una cosa 
del genere, aveva risposto tranquillamente che era stata molto attenta con le spese e di aver guadagnato 
qualcosa facendo qualche “lavoretto qua e la”. 



Angelo ancora si stava chiedendo quale tipo di lavoretto avesse potuto rendere così bene ma aveva 
preferito non approfondire l’argomento, lui era sempre fuori per lavoro e immaginava che sua moglie si 
desse un po’ da fare con qualche suo amico, ma non gli importava più di tanto, occhio non vede e cuore non 
duole si dice e finché non avesse avuto le prove, per lui andava bene così. 
Una volta soddisfatti del proprio aspetto si avviarono al 
ristorante dove molti uomini ma anche alcune donne si 
voltarono a guardare quella bella signora così sexy. 
Karin era conscia di quegli sguardi e se ne compiaceva, suo 
marito era altrettanto orgoglioso che la sua cinquantenne 
compagna, destasse ancora tanto interesse. 
Sedettero al tavolo in attesa di uno dei camerieri di sala che 
arrivò di lì a poco. 
“buona sera signori, cosa gradite per cena questa sera? Lo 
chef consiglia….” E iniziò a sciorinare con dovizia di particolari tutti i piatti che i cuochi avevano preparato, 
non tralasciando, di tanto in tanto, di gettare 
una sguardo nella scollatura generosa di Karin. 
Mangiarono benissimo anche quella sera e 
finita la cena si concessero una passeggiata 
sul ponte più alto a godere dell’aria fresca e a 
chiacchierare un po’ con alcuni degli ospiti 
della nave che avevano conosciuto a bordo. 
Formavano un bel gruppo tutti insieme, erano 
tutte coppie più o meno della loro stessa età e 
di condizioni sociali simili, l’unica differenza era 
che a parte Karin e Marta, le altre 3 donne 
della compagnia erano piuttosto bruttine, la 
conseguenza di ciò fu che Karin e la sua amica 
furono quasi sempre al centro dell’attenzione, 
tra l’altro molto garbata degli uomini del gruppo. 
Verso la una del mattino le donne decisero che fosse ora di andare a riposare, mentre gli uomini decisero di 
fare un ultimo salto al casinò per una partita a poker. 
Angelo il marito di Karin, non era male come giocatore, 
ma probabilmente gli altri lo erano di più, lui diceva che 
era solo questione di fortuna, fatto sta’ che fino a quel 
momento lui aveva sempre perso, non grosse cifre ma 
comunque aveva perso e quella sera contava di rifarsi. 
L’atmosfera all’interno del casinò era festosa, c’era la 
solita confusione che si trova normalmente in questo 
genere di posti, gente che rideva, altri più preoccupati e 
tesi e le solite donnine vicine ai fortunati e pronte a 
cambiare rotta velocemente tanto quanto cambiava la 



fortuna dei giocatori. 
La partita ebbe inizio e Angelo cominciò subito a perdere, poi ad un certo punto la ruota della fortuna fece un 
giro e lui si trovò a vincere 5 mani di fila, aveva praticamente dimezzato i suoi debiti, era il momento di 
puntare tutto per tutto e di rifarsi con gli interessi, furono distribuite le carte e ogni giocatore iniziò a 
stiracchiare le proprie, i loro visi erano una maschera impenetrabile, nessuno di loro lasciava trapelare 
emozioni particolari. 
 Angelo guardò le sue carte, 2 assi, 2 K, 1 J, 
doppia coppia, buono ma troppo poco per 
essere certo di vincere, due di 5 giocatori 
passarono la mano, ora rimanevano Angelo, 
Marco e Giovanni. 
Giovanni chiese 3 carte, Marco si disse servito 
a questo punto Angelo chiese 2 carte, le 
nascose sotto le tre rimaste e le stirò piano 
piano, 2 assi ancora, aveva un poker in mano 
era fatta.  
Iniziarono i rilanci per vedere le carte degli 
avversari, la cifra sul tavolo aumentò 
velocemente alla fine Marco inaspettatamente passò la mano e il gioco fu tra Giovanni e Angelo, “per vedere 
le mie carte” disse Giovanni, devi coprire il valore che c’è sul tavolo” Non era necessario contarli, tutti 
sapevano che in quel momento sul tavolo c’erano 5200€ se avesse coperto la cifra e avesse perso 
unitamente ai debiti pregressi e alle 
puntate precedenti Angelo sarebbe 
andato sotto di quasi 9000€. 
Ma quella sera era la sua sera si disse 
e quindi accettò, ma Giovanni a quel 
punto chiese delle garanzie “senti 
Angelo, non è per mancanza di 
fiducia, ma ci conosciamo solo da 
qualche giorno, chi mi dice che una 
volta scesi dalla nave mi pagherai?” 
Angelo, si senti perso per un attimo, 
essere così vicini alla vittoria e non 
poter giocare, d'altronde lui aveva un 
poker d’assi in mano e Giovanni 
aveva chiesto 3 carte, al massimo 
poteva avere una doppia coppia, una 
coppia e un tris, un poker…. Già poteva avere un poker, ma quante possibilità ci sono di avere due poker in 
mano contemporaneamente e poi due poker d’assi!!!! 
“bene” disse Angelo “ cosa chiedi in garanzia?” 



Attorno al tavolo i 5 giocatori rimasero in silenzio, Giovanni li guardò uno ad uno e dopo aver ricevuto un loro 
sengno di assenso, guardò Angelo e disse “ vedi Angelo, noi in questi giorni abbiamo avuto modo di 
conoscere te e Karin, ci siete piaciuti subito, e Karin ci ha molto colpiti con la sua sensualità… non ti offendi 
vero? Posso proseguire? 
“fai pure disse Angelo” e Giovanni continuò “ io e i nostri amici in questi giorni abbiamo fatto dei pensierini su 
tua moglie, insomma ci piacerebbe scoparla, bene inteso tu devi essere d,accordo, abbiamo deciso quanto 
sto per dirti, se questa sera vinci prendi il doppio della puntata, gli altri contribuiranno a loro spese, se perdi, 
non ci devi niente ma devi lasciarci scopare Karin, che ne pensi?” 
“Penso che siete dei gran bastardi, ecco quello che penso” disse Angelo, come pensate che io possa 
accettare una simile proposta?” 
Luigi che fino a quel momento aveva assistito in silenzio, intervenne dicendo” Angelo non te la prendere, ma 
mi sembra una proposta ragionevole, tra l’altro Marta, mia moglie, mi ha raccontato di alcune confidenze che 
Karin le ha fatto e da quelle mi è sembrato di capire che non sia proprio una santarellina di primo pelo, credo 
che se tu ci parli un po’ non si farà pregare più di tanto. 
Sarà una cosa molto soft, senza costrizioni, io ho una villetta in campagna, tranquilla, isolata, qualche giorno 
per riposarci dalla crociera, riprendere in mano i nostri affari al lavoro e poi il week end successivo, sareste 
tutti miei ospiti, ovviamente Karin sarebbe l’unica donna.” 
“ti sembra sensato quello che stai dicendo?” disse Angelo “ come credi che prenderebbe Karin questa cosa? 
Inoltre io non saprei come dirglielo” 
“Bene, decidi tu” disse Marco “ un modo si trova sempre, ma ora devi decidere, cosa fai passi o vai a vedere 
le carte di Giovanni?” 
Angelo aveva la testa confusa, i soldi, Karin, gli stronzi degli amici, che fare? 
Alla fine accettò sicuro di vincere e scopri le sue carte “Poker d’assi” disse e attese che Giovanni mostrasse 
le sue. 
“Scala reale” disse Giovanni, “mi spiace hai perso e per essere sincero posso dirti di essere stato molto 
fortunato pescando le carte giuste, tre su tre “ 
“Allora siamo d’accordo Angelo, è tutto chiaro? Tua moglie in cambio dei tuoi debiti di gioco”  
Angelo rimase in silenzio per qualche minuto, aveva perso, con un poker d’assi in mano, ma aveva perso e 
Karin? Cosa avrebbe potuto dirle? 
“Ok disse siamo d’accordo, vedrò cosa fare ma manterrò il mio impegno” 
La serata finì così, qualche stretta di mano e pacca sulle spalle e poi tutti a nanna per un meritato riposo. 
Karin capì immediatamente che il marito aveva perso, non c’era bisogno che parlasse. 
“quanto hai perso Angelo?” – gli chiese “ lascia perdere, un sacco di soldi, circa 10000€” 
“10000€????? E come facciamo a pagare?” chiese Karin preoccupatissima “ti rendi conto di quello che hai 
fatto? Era proprio necessario arrivare a questo punto? Sei proprio un coglione!!!!!!” 
Angelo non rispose, non sapeva cosa dire e a quel punto come poteva dirle che lei era la soluzione? 
Decise di non dirle niente, sarebbe andato in banca a chiedere un mutuo e agli “amici” avrebbe detto di 
averci ripensato e avrebbe saldato il conto in contanti. 
Karin, quella notte non riuscì a dormire, nella testa ronzavano ancora i 10000€, come avrebbero potuto fare? 
Suo marito guadagnava bene ma non tanto da permettersi di perdere al gioco una simile cifra. 
Decise che avrebbe parlato lei con gli amici per trovare una soluzione. 



La mattina dopo, a colazione, avvicinò Giovanni che le sembrava il più malleabile di tutti e gli disse che 
avrebbe voluto parlare con lui in privato, ma non subito, bensì una volta finita la crociera, si sarebbero sentiti 
al telefono e poi incontrati, e così fu. 
Alcuni giorni dopo, Karin chiama Giovanni e si accordano per incontrasi un pomeriggio in un bar di un 
paesino a metà strada tra le loro residenze. 
Giovanni arrivò all’appuntamento tutto tirato e convinto che Angelo fosse riuscito a convincere Karin a 
concedersi per saldare il conto, quando Karin arrivò, lui era seduto ad un tavolo all’aperto, sotto il pergolato 
del bar e si era scolato già 3 birre, lei gli apparve ancora più desiderabile di sempre, indossava un paio di 
jeans attillati a vita bassa e una camicetta molto stretta con il colletto e altri bottoni slacciati che mostravano 
la sommità dei due seni prosperosi, i capelli erano ricci e gonfi, era stata dal parrucchiere e si era fatta rifare 
i capelli al naturale 
“ciao Karin, sei bellissima, come stai?” disse Giovanni pieno di aspettative, “ bene grazie” disse Karin “ 
vogliamo parlare?” 
“si parliamo “ disse Giovanni. 
Allora Karin cominciò a spiegargli che non avevano possibilità di saldare immediatamente il debito e che lui 
doveva essere comprensivo e paziente e convincere gli altri ad esserlo altrettanto. 
Giovanni capi che Angelo non le aveva detto ancora niente, allora le disse” vedi Karin io potrei essere 
paziente con te, ma gli altri non so, d’altra parte i debiti di gioco vanno onorati, io potrei venirti in incontro 
siamo amici, magari possiamo parlarne meglio a cena , conosco un ristorantino molto intimo non molto 
lontano e se poi si fa tardi e non te la senti di guidare per tornare a casa, al piano di sopra hanno delle belle 
camerette tranquille, che ne dici?” 
“ che fai? Ci stai provando con me?” chiese Karin 
“ perché ti offende la cosa?” rispose Giovanni 
“no, non è questo è che non ero preparata e poi al momento con quel grosso debito che ho in testa, ho ben 
altri pensieri” rispose Karin 
“Sai? Un vecchio proverbio dice  - chiodo scaccia chiodo. E io avrei qualcosa di grosso per scacciare quel 
grosso pensiero che hai” Propose Giovanni 
Karin, non rispose, fece finta di non aver capito e pensò tra se e se che la soluzione era li a portata di mano, 
si sarebbe concessa a Giovanni e avrebbe salvato il capitale 
“credo che accetterò l’invito a cena e così ci accorderemo per il pagamento del debito, ma pensavo anche 
che bisognerà avvisare gli altri, voglio parlare anche con loro per convincerli ad avere pazienza e aspettare 
di ricevere indietro il dovuto magari a rate, che ne dici? 
Giovanni, ci pensò su e disse che era d’accordo, così fissarono l’appuntamento per il sabato successivo. 
Karin tornò a casa,. 
Durante il viaggio, provò a pensare a come avrebbe potuto convincere tutti, Giovanni non era un problema, 
si sarebbe fatta scopare e la cosa sarebbe morta lì, ma gli altri? 
Ormai la cosa era stata avviata e solo dopo la cena avrebbe potuto capire cosa sarebbe successo. Tra l’altro 
la data era favorevole, in quanto suo marito Angelo sarebbe stato all’estero per lavoro. 
Tornata a casa, parlò con il marito e gli disse che in banca a chiedere il mutuo sarebbe andata lei 
adducendo come scusa che visto che il direttore la trovava “simpatica” magari le avrebbe concesso un 
interesse più basso. 



Angelo che era sempre indaffarato accolse di buon grado la proposta di Karin e non ci pensò più. 
Venne finalmente il sabato, Karin arrivò in albergo nel tardo pomeriggio, salì in camera e cominciò a 
prepararsi per la cena, doccia trucco e un bel vestito, era stata dal parrucchiere e si era fatta pettinare i 
capelli ricci che le stavano molto bene. 
Verso le 21:00, il telefono della camera squillò e il portiere le disse che i suoi amici erano arrivati e 
l’attendevano al ristorante. 
Karin scese e li trovò già seduti al tavolo, appena la videro si alzarono tutti in piedi , Luigi le scostò la sedia e 
dopo averla salutata sfiorandole con un bacio la guancia la invitò a sedere 
All’inizio della cena ci furono i soliti convenevoli, mangiarono e ricordarono gli episodi più divertenti della 
crociera, c’era una bella atmosfera a quel tavolo e Karin, grazie anche a qualche bicchiere di buon vino, si 
rilassò. 
Verso la fine della cena, prese coraggio e cominciò a dire loro quello che le stava a cuore, chiese loro di 
essere pazienti, che il momento non era dei più fortunati ma che con il tempo lei e Angelo avrebbero saldato 
il debito. 
Luigi, le disse che i soldi non erano un problema per loro e che se lei voleva avrebbero potuto trovare 
soluzioni più “accomodanti”. 
Alla parola “accomodanti” gli altri si guardarono e sghignazzarono. 
“cosa intendete per “accomodante?, Cosa credete che io sia una troia che la da via per denaro? Disse Karin 
adirata. “ se lo dico ad Angelo vi spacca la faccia ad uno ad uno” 
“Tu credi? Chiese Marco, io non sono della tua opinione, magari a lui sta bene, d'altronde 10000€ sono una 
bella cifra, nemmeno le escort di Berlusconi guadagnano tanto” e lì, tutti a ridere. 
“Dai Karin” disse Antonio che fino ad allora non aveva mai parlato, siamo tra amici, nessuno lo verrà mai a 
sapere, ci divertiamo un po’ e tu ti tieni i tuoi soldi” 
“Si dai” aggiunsero gli altri in coro, “facci vedere cosa nascondi sotto quel bel vestito” 
Karin, era a quel punto fortemente tentata e, segretamente eccitata dal fatto che quegli uomini la 
desideravano fortemente, la sua topina si stava inumidendo di già. 
“ anche se fosse, come facciamo? Mica penserete di salire tutti in camera da me? Cosa direbbe il direttore 
dell’albergo?” 
“Inoltre tutti insieme? Ma siete fuori di testa?, Magari fissiamo degli incontri e uno alla volta vi accontento, va 
bene così?” propose Karin 
Ma gli uomini eccitati risposero che non era una bella idea perché come avrebbero deciso che l’avrebbe 
avuta per primo? Inoltre per 10000€ si meritavano una gang bang, si sarebbero divertiti tutti insieme e lei 
avrebbe pagato il debito tutto in una volta. 
Luigi propose di andare nella sua casa di campagna che era a mezzora di strada, non c’era nessuno, li 
avrebbero potuto divertirsi indisturbati. 
Karin a quel punto accettò, salì in camera a prendere qualche indumento di ricambio e quando tornò da loro 
li trovò che si davano pacche sulle spalle eccitati come degli scolaretti, salirono sul CHEROKEE di Luigi e 
partirono. 
Era mezzanotte quando giunsero sul posto, Luigi li fece accomodare , bevvero alcuni bicchieri di whisky, al 
terzo bicchiere Karin si sentì pronta e iniziò esibirsi per loro, si sedette in modo sexy sul divano e cominciò a 



lisciarsi e a mostrar loro le cosce, poi si alzò in piedi e iniziò 
a spogliarsi lentamente, con movenze sinuose aprì la lampo 
del vestito e 
comincio a 
sfilarselo 
lentamente, 
molto 
lentamente. 
Era uno 
spettacolo 
eccitantissimo, i suoi amici smisero di far casino e iniziarono a 
godersi quelle forme che venivano via via portate alla luce, solo qualche battuta e qualche parola di 
apprezzamento interrompevano il silenzio quasi mistico che era sceso nella stanza. 
 
 
 
 
 
 
 
I loro cazzi 
cominciaro
no ad 
inturgidirsi 
e a forzare la patta dei pantaloni e gli uomini li liberarono 
facendo scorrere velocemente la lampo, Karin ormai 
indossava solo gli 
indumenti intimi, un 
completino nero con 
calze autoreggenti, si inginocchiò e cominciò a succhiare quelle aste 
turgide di carne protese verso di lei, la stanza fu piena dei loro 
mugolii. 


 



Mano a mano 
che un cazzo 
si svuotava 
nella sua 
bocca, ecco 
che un altro 
si faceva 
avanti, come 


in una catena di montaggio. 
Mentre Karin era intenta a inghiottire 
il cazzo di Luigi, Marco le sborrò sulla coscia Gli uomini erano 
così eccitati che nel giro di pochi minuti riprendevano vigore e 
decisero che era il momento di chiedere di più. 
Da quel momento fu un turbinio di mani, di cazzi, di cambi di 
posizione, la presero in tutti i modi, in bocca, in figa, nel culo la 
penetrarono in 
contemporanea 
riempiendo ogni suo orifizio,  
sborrarono più volte e Karin 
assaggiò ogni goccia, si inebriò 
di ogni odore di ogni sapore. 
 
Karin, come quella volta con i 
muratori, aveva perso ogni 
ritegno, era ubriaca di sperma, gli odori forti di quegli uomini fungevano da 
droga, la sua libido 
aveva raggiunto 
livelli altissimi e 
contrariamente a 
quanto ci si dovesse aspettare, lei non si sentiva 
succube di quei 5 maiali, ma bensì era lei a condurre il 
gioco, era lei che li stimolava, li punzecchiava, li 
provocava e suggeriva loro le posizioni. 
“Dai Marco mettimelo nel culo” diceva “e tu Giovanni, 
sei già stanco? 
Dai un bel sandwich e ora uno smorza candela, forza datevi 
da fare mi sembrate un po’ flosci” Gridava Karin. 
A quelle parole, gli uomini intensificavano i loro sforzi, con 
potenti colpi di reni affondavano sempre più in profondità i loro 
cazzi dentro di Karin. 
“prendi troia, ti spacco il culo, puttana, ti piace il cazzo vero?” 



“Dai ora assaggia questo” disse Luigi che era quello che aveva il cazzo più grosso di tutti 
 E detto fatto lo infilò nel culo di Karin che nel frattempo stava pompando il cazzo di Giovanni. 
Disposti a cerchio intorno a Karin, gli uomini godevano di ogni 
parte del suo corpo splendido, si eccitavano ad ogni suo gemito 


Gli orifizi di Karin non trovavano riposo e a 
dire il vero nemmeno lo cercavano, Karin era 


insaziabile e quando gli uomini si fermaronono a 
riprendere fiato e vigore, lei nel frattempo si  masturbò con 
un cazzone di plastica suo fedele compagno dei momenti 
di magra. 
 
 
 
 
 


 
 
 


 
 
 
 
 



A quella vista gli uomini ripresero vigore e iniziarono a 
masturbarsi, quando finalmente i loro cazzi furono di nuovo 
sufficientemente duri e carichi, ricominciarono a scoparla con 
foga. 
“così ci offendi” disse Marco “ ti soddisfi con quel vibratore come 
se i nostri cazzi non siano capaci di fare altrettanto e meglio” 
“sei una troia insaziabile “le disse Luigi” 
Dopodiché nessuno 
parlò più 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo un pò, la fecero sdraiare a terra e tutti insieme le 
sborrarono sul 
corpo e la lasciarono li a terra semisvenuta  
dal piacere. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Il mattino seguente, dopo neanche 2 ore di sonno, Luigi, riaccompagnò Karin al suo albergo e la salutò 
rassicurandola,, anche a nome degli altri, che il debito era estinto, da quel momento in avanti se lei avesse 
voluto avrebbero potuto continuare a incontrarsi per passare qualche ora piacevole, ma chiaramente 
sarebbe stata lei a decidere. 
Karin gli diede un bacio sulle labbra e gli rispose “Ci penserò, si, ci penserò”. 
Tornò in camera e si fece una doccia caldissima, ripensando a quello che era successo, sentiva ancora su di 
se l’odore dello sperma e mentre si insaponava il corpo le pareva di sentire ancora le mani di quegli uomini 
che l’avevano toccata dappertutto, la figa e il culo erano ancora piacevolmente indolenziti…… 
Finì di lavarsi, si vestì saldò il conto dell’albergo e tornò a casa, dove trovò sulla segreteria telefonica un 
messaggio di Angelo, suo marito. 
Lo contattò al cellulare “Ciao amore, volevi dirmi qualcosa? Disse, 
“Niente cara volevo sapere innanzitutto come stai, e se avevi ottenuto il prestito dalla banca” disse Angelo. 
“Non preoccuparti amore, tutto sistemato, lo sai quanto sono efficiente, non devi pensare a niente, stai 
tranquillo, a proposito quando torni? Ho voglia di vederti, sono stanca di stare sola!” Chiese Karin. 
“Ok sto tranquillo… quando torno? Bè questa era la seconda cosa che volevo dirti, purtroppo le cose si sono 
complicate un po’ e non posso tornare prima di lunedì prossimo, mi dispiace” La voce di Angelo mostrava 
ampliamente il proprio dispiacere. 
“Ancora una settimana? Ma amore……!! Capisco comunque i tuoi impegni, va bene, lavora tranquillo, ci 
sentiamo prossimamente, un bacio, ciao” Karin posò la cornetta e chiuse la comunicazione, solo per un 
attimo però, subito dopo compose un numero di telefono, una voce maschile ancora assonnata rispose 
dall’altro lato del filo. 
“ Giovanni? Ciao, sono io, Karin, volevo dirti che ho il prossimo fine settimana libero, pensi di poter 
organizzare qualcosa con i tuoi amici? Ok, aspetto la tua chiamata, ciao” 
 
FINE…….