Quando avevo 15 anni durante il periodo estivo mia madre, che ai tempi aveva 35 anni, era sempre vestita in casa senza reggiseno e ha una quinta, perizoma con sto pigiama fatto a vestitino che le arrivava giusto sotto il culo e era scollatissimo sia davanti che sotto le braccia, di cotone leggerissimo quindi vi lascito immaginare. Io ero sempre fatto e quando ero a casa non facevo altro che guardarla e farmi seghe su di lei, 1,68 rossa quinta di reggiseno con delle forme esagerate e una faccia da porca assurda. La reputavo proprio una gran troia e più di una volta l'avevo sentita scopare con mio padre, mi metto lì e ascoltavo intanto mi facevo una sega. Un giorno segarmi per lei iniziò a non basarmi più, con tutti gli amici che ogni due per tre facevano battute, me la dovevo fare, dovevo poter toccare quelle tette e quel culo che mi sbatteva sempre tutti i giorni davanti alla faccia, nella mia testa era una gran bella puttana che meritava il cazzo dalla mattina alla sera. Ci pensai per ore, giorni fin che decisi di provare per grado sempre più contatto fisico con lei logicamente nei momenti in cui eravamo da soli. Iniziai a abbracciarla quando la salutavo, all'inizio normale poi appoggiandomi proprio addosso, da lì iniziai a farle sentire il cazzo che mi diventava duro, sopra o in mezzo al culo sulla coscia o se lei teneva le braccia giù glielo appoggiavo direttamente sulla mano che lei teneva ferma e immobile, da qui iniziai a quanto l' abbracciavo da dietro appoggiarglielo sul culo e con le mani che partivano dalle spalle o dalla pancia per poi arrivare a quelle immense bocce o se l' abbracciavo da davanti mani sul culo  sopra il vestito e mi bastava per sborrare nei pantaloni come nel altro caso anche se il toccarla era in maniera tranquilla e diciamo non molto invadente . Lei portava sempre una collana lunga con un pendente che io con la scusa "posso vederlo" "mi piace questa collana" "sono fissato con questa collana" prendevo e le tiravo il pigiama così da aprirlo e vedere quei boccioni enormi e sodi, tanto che io e un mio amico quando parlavamo di lei la chiamavamo "la bocciona". Tante volte, forse la maggior parte delle volte lei mi cercava di togliermi le mani ma poi continuando a insistere lei cedeva e mi lasciava fare.


Un pomeriggio mentre lei dormiva sempre con quel tipo di pigiama girata su un fianco e mi dava la schiena con mezzo culo di fuori in perizoma decisi di provare a mettermi a letto con lei e.........


 


GRAZIE PER IL TEMPO CHE MI AVETE DEDICATO, SE VI È PIACIUTO IL MIO RACCONTO CONTINUERÒ CON LA PARTE 2.