Dopo la sessione a cui l’avevo sottoposta con conseguente perdita della verginità anale, pensai cosa avrei potuto fare per poter far scendere Federica ancora più in basso.


L’occasione si presentò quando un organizzatore di una rassegna heavy metal mi chiese se avessi una schiava da dare in premio al vincitore, ma non doveva essere un’appassionata del genere, ma la classica brava ragazza, ma che avesse accettato di essere data in pasta a un lupo.


Gli dissi che avevo da tempo una schiava che faceva al caso suo, ma che ovviamente non lo avrei fatto gratis: volevo che una tra le fidanzate dei partecipanti diventasse una mia schiava. Lui mi disse che era impossibile e che sapevo bene che le compagne dei partecipanti erano tutte appassionate di Heavy Metal e quindi non assolutamente assimilabili al prototipo della schiava.


Io gli risposi che semplicemente mi conosceva e sapeva che non ero solito fare niente per niente e se ne andò.


Seppi che nei giorni successivi cercò di contattare tutte le escort che gli capitarono a tiro con facce acqua e sapone, ma dopo capì subito che non erano credibili nel ruolo che lui voleva.


Non fui sorpreso quando lo vidi tornare da me e mi disse che potevamo trattare.


Gli risposi semplicemente che non c’era nulla da trattare doveva semplicemente dire che uno dei partecipanti avrebbe dovuto cedermi la sua ragazza come mia schiava, poi vedi tu come organizzare la cosa.


Marco se ne andò con la coda tra le gambe, ma alla fine trovò la soluzione avrei potuto scegliere la schiava tra le compagne de cinque ultimi classificati. Data la visibilità mediatica e le possibilità di carriera che il concorso musicale procurava accettarono tutti.


Gli presentai quindi Federica una ragazza mora, quinta di reggiseno, un bel culetto che si vestiva in modo sempre semplice senza vestiti, né intimo ricercato, indossava praticamente dei mutandoni (perché non aveva i soldi per poterseli permettere).


Gli spiegai che prima di diventare una delle mie schiave in trent’anni di vita aveva avuto solo tre relazioni e la cosa più trasgressiva che aveva fatto era fare un pompino. Veniva infatti da una famiglia molto cattolica, era solita frequentare l’oratorio e quindi il suo orizzonte musicale variava dagli 883, ai Pooh, a Masini e altro, ma tutto assolutamente distante dall’heavy metal, mentre da quando era diventata una delle mie schiave era stata sverginata analmente, aveva subito umiliazione pubbliche, era stata frustata, in più senza il mio apporto lei e la sua famiglia sarebbero finite in rovina, quindi, avrebbe fatto qualsiasi cosa le avessi ordinato.


L’idea si rivelò molto buona e mise un ulteriore motivo di competizione nel concorso musicale. Ciascuno dei partecipanti, infatti era spinto dalle rispettive fidanzate a dare il meglio di sé e anche di più per non dover finire negli ultimi cinque e quindi entrare nella possibilità che ognuna di loro potesse diventare una mia schiava.


La competizione fu musicalmente parlando molto buona per questo impegno profuso, anche se ci furono degli episodi ai limiti della correttezza: tentativi di corruzione con gli addetti, al suono, alle luci per poter fare qualche scorrettezza nei confronti degli avversari.


Man mano che il concorso continuava la tensione era sempre maggiore: le fidanzate dei partecipanti erano sempre più tese e la paura di essere quella che avrebbe potuto diventare una schiava era sempre più alta, finchè arrivò il giorno della premiazione.


Per suscitare maggiore suspense la proclamazione dei vincitori avvenne partendo da metà classifica e facendo partecipare e cantare importanti ospiti del mondo heavy metal tra un annuncio e un altro.


Dopo circa un ora era stato proclamato il vincitore: un ragazzo terribile non altissimo, tatuaggi ovunque, capigliatura non particolarmente curata, magliette sempre strappata con figure orrende disegnate sopra il contrario di un gentiluomo.


Federica era terrorizzata di dover andare con simile figuro.


Si capì anche chi erano gli ultimi classificati e la cui ragazza sarebbe stata scelta per diventare una delle mie schiave.


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