Io.
Quando sono tornato dal giro in bici appena entrato in camper ho sentito l'odore di sesso e lei se ne stava lì ancora sudata, spettinata, le labbra gonfie e gli occhi lucidi. 


"ti devo dire una cosa..."mi fa. E si mette le mani fra le cosce, le apre e si allarga le labbra della figa, aperta e bagnata. 


"hai scopato, troia...eh? non ti posso lasciare sola un momento... " e già sento il sangue circolare più velocemente, gonfiarmi la testa e i cazzo. "chi hai rimorchiato? chi ti sei scopata? "


"tieni, leggi..." mi passa il portatile dove ha scritto quello che è successo... e mentre leggo mi slingua il collo, il viso e mi mette una mano sul cazzo.
Indosso i pantaloncini da ciclista e sono sudato, salato. Ma lei lecca, mi apre la maglietta, lecca sul petto e scende, scende, con violenza mi tira giù i pantaloni e affonda la faccia sugli slip sudati e il cazzo che spinge da sotto.


E' animalesca, ferina, una bestia in calore. Io provo la solita sensazione quando mi racconta dei suoi tradimenti, un misto di emozioni forti, di gelosia, di eccitazione, di complicità, anche di invidia per questa formidabile macchina da sesso che è una femmina arrapata, insaziabile dispensatrice di piacere. Non riesco a concentrarmi sulla lettura mentre lei ha preso a leccare e insalivare il pene e i coglioni, infilandosi fra le gambe, cercando con la lingua di arrivare nei punti più nascosti e segreti, inebriata dall'odore di sudore, di maschio, di urina. Si sente una vera troia schifosa e me lo fa sentire, agogna la giusta punizione, l'adeguato trattamento.


Poi leggerò meglio. Si è fatta scopare dai due ragazzi della tenda vicino e ne sento ancora l'odore addosso. La troia.
Le spingo il cazzo in gola e la tengo giù finché non soffoca e tossisce, sputa, sbava. Prende un po' di respiro e poi di nuovo giù. Giù. In gola. Fino a schiacciarle il naso sul ventre. E' quello che si merita.


"Sei una grandissima puttana..." 


"si"


"una troia schifosa, una bagascia che fa i bocchini per 5 euro "


"si..."


"che ha il culo slabbrato dai cazzi che ha preso..."


"si... si... sono una troia... mi piace il cazzo.. non resisto..."


La tengo giù, vedo una bottiglietta di cocacola di vetro, mi alzo e la apro. La svuoto. Poi la rimetto giù e gliela infilo nel culo, a secco (per modo di dire visto che è bagnata ovunque) dalla parte del collo. E la tengo giù a strozzarsi con tutto il cazzo in gola. La inculo furiosamente con la bottiglia e lei mugula.  Poi la tolgo e la giro, e riesco, alternando i due lati e le dita,  a infilarla dalla parte del fondo.  E le scopo il culo con la bottiglietta di coca e la troia trema e gode, mentre le vengo direttamente in gola.

Stremata si abbandona per terra. 
Finisco di leggere. L'orgasmo ha calmato l'eccitazione animale di entrambi. 

"Sei una troia stupenda e ti amo" le dico. 

"io, ti amo. Sei tu che mi hai fatto scoprire quanto mi piace questo potere che ho..."


"e ora, che vuoi fare, ci spostiamo?"


"uhm... no, se non ti dispiace vorrei ancora giocare un po' con i ragazzi... voglio lasciargli un ricordo indelebile... "


"stasera?"


"no stasera no... che dici... sono distrutta... mi fa male tutto... non me la posso nemmeno toccare..."


"ok allora... domani vado a fare un altro giro in bici? "


"mi sa di si... lo sport fa bene no? 


"lo sport fa crescere le corna come effetto collaterale, mi sa... e poi non riesco a concentrarmi mentre penso che nel frattempo ti stai spupazzando due cazzi... "


"sciocco, non sono corna se ti racconto tutto no?"


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Lei.


Mi sono svegliata stanotte e avevo voglia, solo a ripensare alla giornata di ieri. Mi sono sfiorata e avevo voglia di venire, subito. Ma mi sono fermata. Poi ancora quando mi sono svegliata la voglia era ancora più forte. Le immagini di ieri si susseguivano alle sensazioni di cui ancora il mio corpo aveva memoria e il clitoride pulsava imperioso. E ancora ho resistito.

Sono andata in spiaggia. I ragazzi non c'erano né alla tenda né in spiaggia. Sdraiata sul lettino mi sono messa la crema solare e rilassata. E addormentata.

Mi ha svegliato un "ciao". Era il biondino, sorridente, un po' impacciato. 
"ciao" gli ho detto, con indifferenza. Mi piace tenerlo un po' sulle spine. 
"vuoi un gelato? "mi fa, un po' a segni, intendendo che lo sarebbe andato a prendere per me.
"si, perché no? dico. Lui va via e torna poco dopo con un cornetto.  No nessuna allusione ... capisco che vuole essere gentile e che mi aveva studiato  e mi ha portato lo stesso che avevo preso il giorno prima.
Mi siedo sul lettino per mangiare il gelato. 
Lui si siede sulla sabbia davanti a me, le gambe incrociate e sorride. Ha dei bellissimi occhi e una bella bocca.Comincio a sentir fremere qualcosa fra le gambe. Ho l'immagine del suo cazzo durissimo circonciso che schizza il seme come un tubo fuori controllo. E inizio a bagnarmi. E forse gli ho passato senza parole questo pensiero sconcio perché arrossisce e si mette a posto il costume dove c'è un accenno di erezione. 


Lecco il gelato guardandolo negli occhi e l'accenno diventa erezione prepotente. Sta per fuoriuscire dal costume lui si piega in avanti, imbarazzato. Mi diverte. E mi eccita.
"sei solo, oggi?" gli dico.
Si, per un po' perché ci sono altri amici e Rainier (il moretto) è con loro. Lui (Elias, il biondino) è tornato perché sperava di rivedermi. Arrossisce. Che dolce. Il biondino si è innamorato. O forse ha solo tanta voglia.
"non ce l'hai la ragazza?" gli chiedo?
Non capisco la risposta ma poi mi pare che dica che si, ce l'ha ma non è una cosa seria...

Le pulsazioni del clitoride e un certo senso di vuoto nella vagina mi inducono a immaginare cosa accadrà ora e mi viene l'idea che voglio fare sesso dentro la loro tenda.
Mi alzo, raccolgo le cose. "Mi accompagni? " gli dico. Lui non aspettava altro. Compatiblmente con lo sforzo di nascondere l'erezione e a tale scopo ridendo gli allungo l'asciugamano. 
"dobbiamo fare qualcosa per quello, poverino..." gli dico.
Adoro come arrossisce.

Quando siamo al camper gli dico che ieri mio marito era perplesso dal casino che c'era dentro e sarebbe meglio non replicare. E' deluso e confuso. Non ha capito. Pensa che non voglio farlo. Gli dico: "non possiamo andare da te?" Si illumina. E mi fa strada.

Nella tenda c'è un caldo soffocante e un casino da maschi ventenni in giro. Mutande, calzini, costumi, biscotti, ciabatte, asciugamani, di tutto. 
Mi volto e aspetto che mi baci. Si, si è proprio innamorato. E' un bacio dolce. Mi accarezza.  Lo spoglio. Il cazzo svetta puntando verso l'alto. Non è molto grosso di spessore, di una buona lunghezza, roseo, ma ha una bella forma, leggermente ricurvo all'insù.
MI spoglio. Mi sdraio su un materassino. Lui mi viene sopra e capisco che vorrebbe subito infilarmi. Eh no, bello mio, ne ho voglia, ma mi stuzzica di più fartela leccare, voglio vedere quegli occhi da cerbiatto mentre te la gusti... su dai... lo spingo sui seni e lecca le punte, il pancino e giù giù... dai, hai capito adesso... su da bravo , lecca cagnolino... lecca... tira fuori la lingua, si... 
Mi piace guardarlo mentre lecca, gli prendo i capelli e gli impongo di guardarmi negli occhi. Lo guido e suggerisco: la lingua, si dentro, ora intorno.. bravo... ora succhia, piano... di nuovo dentro.... bravo... comincio a bagnargli la faccia ... lo faccio salire, lo bacio, lecco il mio sapore dal suo viso e mi faccio penetrare. 

Si muove frenetico e lo fermo, salgo sopra io e detto il ritmo. Con le dita mi bagno l'ano, lo sento ancora cedevole da ieri, quando me lo ha sfondato con la bottiglietta, porco. Mi siedo sopra il cazzo rigido e entra come nella figa, la forma del pene un po' curva facilita la penetrazione nel culo, e lui non se ne è nemmeno accorto. Quindi glielo dico: "inculami " Ma non so se ha capito. Allora mi alzo e piegata sui talloni lo rimetto di nuovo dentro, così lo vede da solo che mi sta inculando. Quando capisce si eccita ancora di più e prende sbattermi da sotto. Devo solo stare ferma accovacciata sopra di lui e mi scopa il culo come un martello pneumatico. Lo guardo negli occhi, gli pizzico i capezzoli e stringo forte i muscoli dell'ano un paio di volte e sbarra gli occhi e lo sento il calore che mi invade. Lo faccio morire, pompando con il culo, svuotandolo, mentre geme e si lamenta. Lo lascio dentro di me e continuo il massaggio anale sul pene, che non perde consistenza, benedetti ventanni. Mi resta dentro e poi è ancora rigido, ricomincio a muovermi e sento colare fuori quello con cui mi ha riempita. Immagino lo spettacolo come ti piacerebbe e continuo lentamente a impalarmi.

E la tenda si apre e entra il moretto, con un amico? Riescono subito imbarazzati. Mi chino verso il mio biondino e gli sussurro nell'orecchio: "era Rainier? che c'è si vergogna?"  ho un'espressione delusa... un po' offesa... mentre continuo a muovermi lentamente sul paletto ben infisso dentro di me, sottolineando i concetti con vigorose strette che lo fanno indurire sempre di più...
"è con un amico..." dice. 
"è fidanzato? è gay? " gli dico maliziosa. 
"no no... ma ... " . Ok giusto, niente per scontato, ma te lo dico io, dai io sono qui, loro sono fuori, non mi sembra carino. Dai chiamali.

Amore non me lo aspettavo, l'amico era ... nero. Uau. Il moretto non aspettava altro. Appena entrato si è spogliato. Il nero, Lucas, con gli occhi celesti! uno spettacolo, se ne stava in disparte, mi guardava affascinato. Mi sono alzata dal comodo paletto su cui ero seduta, mi sono asciugata perché mi aveva riempito e colavo come una fontana, e eccitata come una scimmia l'ho spogliato mentre l'altro mi strusciava addosso il suo cazzo cercando di infilarlo. 
Ho fatto sdraiare Lucas, il nero, e gliel'ho presso in bocca, e ho diretto il cazzo di Rainier nel culo, bello morbido e accogliente. Uau... che figata. Un cazzo nel culo e uno in bocca. Bello grosso, nero, dolce e un po' salato, come la canzone... ci avranno sentiti per tutto il campeggio... ora si che tocca andarsene se no tutti i maschi della zona mi vengono a fare la fila davanti al camper... e mica me li posso fare tutti... mamma mia amore mi hanno rivoltata come un calzino... il gioco non lo comandavo più perché appena mi muovevo e c'era un buco libero me lo occupavano... nemmeno so chi faceva cosa...non so quante volte sono venuta e loro non finivano mai... sono piena, se mi appendi colo fino a domani mattina...


si lo so che vuoi sapere, lo so che ti piace quando mi sborrano in bocca... si mi hanno sborrato in bocca, tanto... e io da brava l'ho mandata giù tutta... Lucas (il nero)  mi ha mezzo soffocata da quanta ne aveva e poi sono passata al biondino che era rimasto lì a menarselo mentre l'altro mi inculava di brutto... e pure da lui mi sono fatta sborrare nel culo da brava troia... mi hanno sfondata davanti e di dietro... ma quando sono andata via erano morti... 

ora però dobbiamo partire perché quando sono uscita dalla tenda mi hanno guardata e che figura ci facciamo? ora sanno tutti che sono una troia e tu un cornuto...