Mi guardo nervosamente attorno.  Scruto con ansia la gente intenta a farsi gli affari propri al bar o sotto i grandi gazebi; ma quello che m’interessa più di tutto è essere sicura che nessuno stia guardando nella nostra direzione. Il bagno al mare sembra sia tranquillo che movimentato allo stesso tempo.


Mio fratello è al mio fianco, una figura familiare che condivide la mia stessa tensione. I suoi occhi scrutano l'ambiente circostante, ma la sua attenzione è rivolta principalmente a me, in attesa di un segnale da parte mia.


Siamo accanto alla fila delle cabine dello stabilimento balneare, dove l'odore salmastro del mare si mescola con la brezza della pineta. Tra le cabine, si trovano anche i box doccia dell'acqua calda, quelli che richiedono un gettone per essere utilizzati. Mio fratello ne ha appena comprati un paio, e ora siamo qui, che aspettiamo in piena vista, nell'attesa del momento giusto.


"Dai, entriamo", mi mormora all'orecchio mio fratello, con un brivido di eccitazione nella sua voce. 
"Ssshh, aspetta", gli sussurro a mia volta, dando una gomitata leggera al suo braccio. 
Un signore sta passando vicino a noi, gettando uno sguardo distratto nella nostra direzione. 
Mantengo la calma. Mio fratello, invece, è sempre così impulsivo. 
Aspetto che il signore si allontani, poi guardo nuovamente in tutte le direzioni. Per fortuna, nessuno sta prestando attenzione alla nostra zona, tutto sembra perfetto.



"Dai!" esclamo, prendendo per mano mio fratello, fregandomene se lo strattono forte. 
Ci infiliamo con rapidità nel box doccia, sentendo l'adrenalina pulsare nelle nostre vene, e richiudiamo la porta alle nostre spalle assicurandoci che la serratura rimanga chiusa. Tutta quanta l’azione avrà richiesto appena un secondo. Nessuno ci ha visti.


Rido guardando in faccia mio fratello che sta provando le mie stesse emozioni. La cabina è stretta per due persone per muoversi agevolmente entrambi; ma ci accontenteremo. Anche se ormai non è più la prima volta che danziamo insieme, l’imbarazzo è sempre lo stesso e ci vuole un po’ per affrontarlo, spece se ci guardiamo negli occhi come questa volta.


Gli metto le braccia subito al collo e lo bacio. Stavo aspettando con impazienza questo momento da tutta la giornata. Il suo corpo è caldo e lo deve essere anche il mio. Siamo stati tutto il giorno insieme ai nostri amici e li abbiamo salutati un po’ prima del solito, per allontanarci e per venire in questo bagno poco distante per concederci un momento tutto nostro.


Mio fratello ricambia il bacio e mi abbraccia forte. Le nostre lingue si toccano dapprima timidamente e poi senza alcun freno. Mi avvinghio alle sue labbra che sanno un po’ di sale divorandole, impaziente di unirmi a lui non soltanto con un semplice bacio. 


Nel frattempo le mani di mio fratello scendono lungo la schiena e s’infilano sotto il mio costume tastandomi il culo. La cosa mi piace, anche lui è impaziente; è un ottimo segno. Lo lascio giocare con il mio fondoschiena per un po’, mentre le nostre lingue continuano a giocare tra di loro. Surriscaldando l’ambiente minuscolo della doccia


“Sei pronta?” Mi domanda mio fratello staccandosi dal nostro bacio.
“Si” Gli rispondo mentre mi slaccio il reggiseno del costume.
Mio fratello impaziente, non appena quel pezzo cade per terra mi mette le mani sul petto giocando subito con i mie capezzoli che si affretta anche a baciare goffamente.


“Oggi sei da tette?” Gli domando contenta per tutte quelle attenzioni.
“Quali tette?” Mi prende per il culo mio fratello, sbofonchiando la risposta mentre mi lecca i capezzoli.
Gli è sempre piaciuto canzonarmi per il mio seno piatto.
“Ah, ah, ah” ribatto sarcastica mentre lo afferro per la testa spingendolo più a contato con il mio corpo
“Queste, dai baciale” insisto.
Mio fratello si affretta a ubbidire con rinnovato ardore.
Bravo .” Gli sussurro all’orecchio mentre incomincio a sentire dei brividi lungo i capezzoli che mi si stanno inturgidendo.


Alla fine, tocca al resto dei nostri costumi, lui si toglie i boxer mostrando il suo membro già pronto pienamente eretto ed io mi tolgo la mutanda del mio costume, rimanendo nudi uno di fronte all’altro.


“Ciao” Saluto affettuosa l’attrezzo di mio fratello dandogli una pacca amichevole. Cazzo se il suo cazzo è caldo.


Dedico qualche secondo al suo uccello tastandogli per bene la cappella, giusto per far emettere un gridolino a mio fratello, poi gli do una strizzatina delicata alle palle tanto per assicurarmi che ci siano ancora tutte e due.
“Perfetto” sentenzio entusiasta.


Ormai pronti per copulare come due ricci, attacchiamo con il primo gettone dell’acqua calda che ci inonda riscaldandoci ancora di più. Il posto sta diventando una piccola sauna. Forse non è stata una gran idea; ma ci serve una doccia per toglierci la salsedine di dosso.


Una volta puliti sufficientemente mi appoggio alla parete della cabina e senza il bisogno di dire neanche una parola mio fratello mi bacia di nuovo , mentre le sue braccia si poggiano sul mio seno scendendo fino sfiorarmi il sesso che tocca delicatamente smuovendo le mie labbra con i suoi polpastrelli ruvidi.


Ansimo mentre sento la punta delle sue dita calde che mi penetra mentre fiotti d’acqua calda scendono lungo i nostri corpi riempiendo di nuvolette la doccia.


Io gli tocco il culo, mi piace è sodo, duro come un sasso. Gli do uno schiaffetto.
“Allora?” Gli domando “Mi scopi o no?
Mio fratello non se lo fa ripetere due volte. In un attimo sento la punta del suo uccello che s’insinua tra le mie gambe puntano la mia micetta e dopo un paio di tentativi lo sento mentre mi penetra piano ma costantemente.


Alla fine arriva in fondo. L’idea del suo uccello totalmente dentro di me, dentro tutta la mia pancia mi fa impazzire, dopo di che inizia a scoparmi con lena. 


In poco tempo sento i suoi colpi che m’inchiodano alla parete, mentre mi prende le braccia e me le fa sollevare in alto all’altezza della testa, come se mi volesse far mettere in posizione di resa. Resa di fronte  lui e ai suoi assalti? Si, perché no?


La cosa mi piace, lui mi piace. Iniziamo ad ansimare insieme, mentre le nostre teste sono vicine. Mi lascio trasportare dalla sua irruenza con cui mi penetra, dalla sua forza con cui mi tiene ferme le braccia, dal suo ardore mentre mi mordicchia distrattamente il collo o le guance.



Gli ho insegnato esattamente cosa mi piace e per quanto sia stupido a volte, quello lo ha capito al volo. Per il resto il suo è solo tanto allenamento che ha fatto con me negli ultimi mesi più o meno quasi tutti i giorni, nei momenti più impensati, non appena i nostri genitori non ci sono.


Sto iniziando ad ansimare forte. Sia per lo sforzo, che per il piacere fisico, sia perché quel bugigattolo è piccolo e manca un po’ l’aria. Mio fratello mi tappa la bocca infilandomi un paio di dita tra le labbra. 


Questa è nuova, non gli e l’avevo mai insegnata mentre mi sorprendo per la piacevole novità. Gli succhio le dita mentre continua a scoparmi. Mi piace l’idea di avere un paio di orifizi occupati allo stesso tempo. 


Nel frattempo il getto d’acqua della doccia termina, una volta che il tempo concesso dal gettone si esaurisce. Finalmente riesco a tornare a respirare con un po’ più di facilità e a sentirmi mentre ansimo, mentre mio fratello mi scopa imperterrito con tutto il peso del suo corpo.


Dopo qualche minuto sento che sto per venire; sbatto con la mano sulla parete del box. Mio fratello deve aver capito il segnale e inizia a muoversi con più foga e passione. Cazzo spero che quella parete sia stata costruita bene, mi sento come se la stessimo per sfondare.


Alla fine sento che sto per venire, il mio corpo s’infiamma ancora di più e m’irrigidisco mettendomi in punta di piedi. Mio fratello invece mi tiene salda contro la parete ancora più forte, anche lui dev’essere al limite perché sta accelerando i suoi movimenti per lo sprint finale e questo mi eccita ancora di più per quello che sta per accadere.


Veniamo insieme o quasi, forse lui prima di me, ma di pochi secondi; non m‘importa sono solo dettagli. E’ stato bravissimo, lo sento che si svuota dentro di me, che mi dà gli ultimi colpi con il suo bacino per spremere tutto quello che ha dentro le palle.  Scarica tutto il suo sperma dentro il mio corpo rilasciando il suo amore nei miei confronti come se fosse appena esploso qualcosa.


Ancora una volta avere la consapevolezza che mi è venuto dentro senza il preservativo mi manda ancora di più in estasi. Vabbè, poco importa che prendo la pillola, ma è il pensiero che conta no? Il suo seme caldo che dilaga nel mio sesso.


Rimaniamo ancora avvinghiati l’uno all’altra per qualche istante, mentre io riprendo a respirare un po’ più normalmente e lui si riposa accasciato su di me. I nostri, corpi tutti bagnati, sono caldissimi e probabilmente in tutta quell’afa abbiamo ripreso a sudare. Meno male che abbiano ancora un altro gettone da usare.


“Come si dice?” Gli domando esausta con la testa appoggiata alla sua.
“Grazie” mi sussurra con la bocca all’altezza della mia mascella.
“Anche tu sei stato bravo” gli rispondo mentre gli do una pacca sulla spalla.


Quando smettiamo di ansimare, ci stacchiamo da quell’abbraccio forzato e messo su l’ultimo gettone ci diamo una sciacquata prima di rivestirci e uscire. Meglio fare in fretta. Nonostante la presenza di altre cabine non voglio che si formi una coda o chissà quale gruppetto di gente che ci veda uscire insieme dalla doccia.


Mio fratello ha ancora l’uccello bello turgido, sarebbe pronto anche per un altro round, ma non possiamo permetterci di stare troppo tempo in quel posto.
Gli e lo spiego chiaramente ma lui protesta. Tuttavia so che non gli basta farlo una sola volta per scaricarsi.
“Quando lo rifacciamo?” Mi domanda impaziente.
E come faccio ad avere la risposta pronta? Dobbiamo prima tornare a casa, cenare penso tra me.
“Magari stasera quando usciamo con gli amici, prima di tornare a casa ci imboschiamo da una qualche parte…” butto li una risposta.
“Dove?”
Queste sue domande sono esasperanti a volte.
“Non ti preoccupare che un posto dove scopare lo troviamo.”


 


 

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