Questa sono io, ho superato i 40 anni, ho un marito che amo tantissimo e un lavoro che mi da tante soddisfazioni, ritengo di essere una donna fortunata e felice perché conduco un’esistenza che mi fa sentire appagata,  posso affermare che tutto ciò che mi ero prefissata nella vita l’ho ottenuto, ma nonostante tutto mi considero una persona un po’ fuori dagli schemi tradizionali, sia per quanto riguarda il mio stile di abbigliamento che per quanto riguarda le mie abitudini sessuali, infatti nel vestirmi ho uno stile che si potrebbe definire a prima vista molto vintage, ma è soltanto la conseguenza del fatto che sono una feticista del nylon e dell' abbigliamento intimo contenitivo e costrittivo, in pratica mi attrae e mi eccita tutto ciò che mi stringe, inoltre provo una travolgente passione per il bondage e per i "giochi di dominazione".


Provo il costante bisogno di sentire il mio corpo completamente stretto e contenuto con forza dentro collant elastici, guaine e body fortemente contenitivi, è un desiderio che provo fin da quando ero ragazzina, infatti durante gli anni della pubertà, mi mettevo spesso i collant elastici di mia mamma, almeno due o tre strati e anche le sue guaine e i suoi body contenitivi, sul momento non capivo il perché, probabilmente cercavo di convincermi che il fatto di vestirmi come mia mamma mi avrebbe fatta sentire più grande e più donna, ma in ogni caso mi piaceva essere tutta ben stretta dentro a quegli indumenti elastici di nylon.


Poi man mano che crescevo, ho iniziato a comprarmene di miei, così le misure e le taglie sarebbero state quelle giuste per me, ma di solito i body e le guaine le acquistavo sempre di almeno una taglia più piccola, in modo che mi stringessero forte, ben presto ho iniziato a comprendere che tutto questo faceva parte della mia sfera sessuale, poiché ho iniziato ad indossarli ininterrottamente, anche di notte per dormire, in pratica tutte le sere me ne andavo a letto con indosso collant elastici, guaine contenitive e body modellanti e finivo spesso col passare buona parte della notte sveglia ad accarezzare il mio corpo, mi piaceva da impazzire sentire che era tutto meravigliosamente liscio e sodo, perché rinchiuso e compresso da quegli indumenti e poi a masturbarmi, perché più mi sentivo stringere ogni centimetro del corpo e più mi eccitavo, ogni volta diventava inevitabile che la mia mano scivolasse lentamente là tra le mie cosce, per infilarsi a fatica sotto body e collant a sentire la mia fighetta che ormai era già tutta bagnata e finivo col masturbarmi a lungo.


Adesso sono cresciuta e sono una donna adulta, ma non ho mai smesso di indossare collant elastici a compressione forte da 140 denari color daino o color castoro, li indosso tutto l'anno sia d'inverno che d'estate e non li tolgo mai, neanche per dormire, come pure le mie immancabili guaine e quei body modellanti fortemente contenitivi, anche loro li indosso tutto l'anno giorno e notte.


Potrebbe sembrare che l'indossare per 365 giorni all’anno, anche d’estate, sia di giorno che di notte, degli spessi collant elastici e dei body che mi stringono dappertutto, sia una tortura insopportabile, ma non per me, perché dopo un po’ ci si abitua e diventa normale, probabilmente sarà per il fatto che non li tolgo mai, ma io non provo nessun fastidio, neppure in quei giorni molto caldi e afosi.


Per di più, sono già parecchi anni che io non riesco ad uscire di casa se non mi sento tutta ben stretta e con il corpo interamente modellato e scolpito da questi particolari indumenti intimi, se non li avessi indosso proverei disagio in mezzo alla gente, perché non mi sentirei apposto con me stessa e con il mio corpo, in pratica mi sentirei molto insicura riguardo al mio aspetto fisico, con tutte le conseguenze negative che ciò comporterebbe.


Tutto questo è accentuato dal fatto che sono una donna molto vanitosa, diciamo pure esibizionista, che mi piace essere guardata e desiderata ad ogni costo e sono anche consapevole di essere di bell’aspetto, per cui mi vesto sempre in modo molto provocante, così da catalizzare su di me l’attenzione e lo sguardo degli uomini, metto sempre minigonne molto corte e se proprio non sono cortissime, devono avere uno spacco posteriore ai limiti dell’indecenza, così che il più delle volte, ad ogni mio passo, o quando mi siedo, mi si riesce addirittura ad intravedere la chiusura dell’immancabile body in mezzo alle mie cosce, indosso sempre ed esclusivamente scarpe classiche con il tacco alto e possibilmente a spillo, faccio eccezione a volte per qualche stivale, ma deve essere rigorosamente con il tacco altissimo, le mie camicette hanno sempre una scollatura più che generosa, poiché ho un seno abbondante, ritengo che sia doveroso ostentarlo sfacciatamente.


Mi diverto a provocare visivamente con questo mio gioco di minigonne e scollature vertiginose, in modo da stuzzicare gli istinti sessuali degli uomini, anche se so benissimo che il più delle volte esagero con la provocazione, infatti certe mattine, prima di uscire di casa, guardandomi allo specchio scherzando mi do della zoccola da sola, ma questo mio esibizionismo spinto quasi all’estremo, a mio marito non da assolutamente fastidio, perché per ovvi motivi che spiegherò in seguito, è più che sicuro della mia assoluta fedeltà.


Mi piace ostentare anche questo mio particolare abbigliamento intimo, voglio che si veda e che lo si noti sotto ai miei abiti quando sono in mezzo alla gente, infatti le mie camicette generalmente le prediligo leggermente trasparenti, perché si deve intravedere senza ombra di dubbio che sotto io vesto uno strettissimo body contenitivo, di solito di colore nero, ma a volte non disdegno il beige o il bianco, l’importante è che siano sempre ben stretti e che modellino alla perfezione il mio corpo, i miei body si riescono a vedere benissimo anche attraverso le mie ampie scollature, come pure risulta evidente che i collant che io metto abitualmente, sono di quelli elastici a compressione forte, lo si capisce perché le mie minigonne arrivano a fatica a coprire la caratteristica mutanda di questo tipo di collant e la si intravede spudoratamente ad ogni mio movimento, certe volte anche mentre cammino, inoltre di solito mi si può notare anche il rinforzo sul tallone, cosa che hanno solo i collant elastici da 70 o 140 denari.


Qualcuno penserà che questo mio stile estremamente vintage sia ormai superato e fuori moda, ma le forme che questo intimo particolare dona al mio corpo, non si possono certo definire fuori moda, lo si intuisce chiaramente dagli sguardi insistenti e dagli apprezzamenti che ricevo ogni giorno dagli uomini che incrocio per la strada e in ufficio sul posto di lavoro, ma soprattutto piace a mio marito.


Col passare degli anni, ho constatato che la maggior parte degli uomini apprezza questo tipo di abbigliamento intimo costrittivo che lascio volutamente intravedere sotto i miei abiti e a quanto pare vanno pazzi anche per le mie gambe perfettamente lisce e ben tornite, tutte lucide e rinchiuse dentro a questi miei collant elastici, sotto una minigonna corta fino ai limiti dell’indecenza, che ad ogni mio passo si strusciano maliziosamente l’una contro l’altra, infatti mi succede spesso di sorprenderli con lo sguardo, mentre mi fissano con insistenza, non è raro che manifestino apertamente il loro interesse nei miei confronti, con apprezzamenti a volte simpatici e a volte anche un po' volgari, ma che fanno piacere comunque perché trattasi in ogni caso di apprezzamenti, in certe occasioni arrivano perfino ad improvvisare goffi tentativi di approccio.


Ma da oltre 15 anni, ho conosciuto un uomo fantastico, premuroso e gentile, che condivide e approva tutte le mie stranezze e fantasie erotiche, ben presto ci siamo accorti che ci piacevano le stesse cose , anche quelle un po' particolari e l’affinità tra di noi era tale che neppure un anno dopo ci eravamo già sposati.


Infatti neanche un paio di mesi dopo il matrimonio, lo avevo perfino convinto ad indossare regolarmente i collant elastici come i miei, ma devo ammettere che non ho dovuto insistere molto, perché dopo averli provati per qualche giorno, mi ha detto che gli piaceva e che gli procuravano delle sensazioni molto gradevoli, specialmente quando si struscia su di me, gli piace sentirsi tutto liscio e che tutto scivola, in particolare adora sentire le sue gambe scivolare sulle mie, infatti lo sento con piacere strofinassi, ancora adesso, tutte le notti contro di me.


Lui prima di indossarli gli rimuove il tassello in mezzo alle gambe così ci infila attraverso il pene e i testicoli, in modo che fuoriescano dalla mutanda e ne arrotola la mutanda stessa fino alle natiche, in questo modo riesce a fare la pipì senza doversi spogliare, ma dopo qualche mese, con immenso piacere da parte mia, ha iniziato ad indossarli regolarmente anche lui come me, di continuo sia di giorno che di notte e da allora non ha più smesso di usarli, tranne che per uno o al massimo due mesi d’estate, perché ci sono stati degli anni in cui proprio non ce la faceva a sopportare il caldo afoso estivo.


Inoltre insieme abbiamo realizzato un'altra delle mie fantasie erotiche, quella che mi stava più a cuore e che mi perseguita fin da quando ero una ragazzina e mi avvicinavo per le prime volte al mondo del sesso e dell’erotismo, ma che senza un uomo affidabile, o meglio un marito accanto non avrei mai potuto realizzare, vale a dire quella di farmi chiudere a chiave la figa, in modo che io non me la possa mai aprire ed usare in alcun modo, neanche per masturbarmi, lui invece me la potrà aprire con le apposite chiavi come e quando vorrà per usarla a suo piacimento, chiavi che ovviamente custodisce sempre e soltanto lui portandole con se.


Gliel'avevo chiesto espressamente, già dopo qualche mese che ci frequentavamo, gli avevo raccontato che mi capitava spesso di avere fantasie erotiche in cui mi immaginavo tutta rinchiusa dentro a robuste e spesse cinture di castità chiuse a chiave, che mi ricoprivano dall'ombelico fino alle cosce e che mi rendevano addirittura faticoso camminare, ma dalle quali non potevo assolutamente sfuggire e che mi impedivano nel modo più assoluto sia di avere rapporti sessuali che di toccarmi per avere orgasmi, io mi immaginavo mentre tentavo inutilmente di liberarmene, ma non c'era niente da fare, quelle cinture di castità non le potevo togliere in nessun modo e la cosa mi faceva eccitare da impazzire, gli dissi che mi sarebbe piaciuto provare qualcosa del genere, magari di un po’ meno ingombrante e vistoso di una cintura di castità di quel genere, l'importante era che mi negasse ogni tipo di accesso alla mia vagina, lui è stato subito d'accordo, perché la prospettiva di chiudermi a chiave la figa e di essere l'unico a potermela aprire ed usare a suo piacimento, lo attirava parecchio.


Inizialmente abbiamo provato con una classica cintura di castità, giusto per vedere come mi sarei sentita a dovermela tenere addosso giorno e notte, la cosa mi piaceva, ma ci siamo subito resi conto che non avrei mai potuto indossarla ininterrottamente e per lunghi periodi, come era nelle nostre intenzioni, in quanto in breve tempo diventava molto poco igienica, si vedeva sotto alla maggior parte degli abiti che indossavo e già dopo qualche giorno che vi ero rinchiusa dentro, mi provocava delle abrasioni alquanto fastidiose sui fianchi e in mezzo alle cosce, per non parlare poi di tutti quei collant che mi aveva rotto, inoltre sebbene mio marito avesse provato a chiudermela addosso molto stretta fino al limite della sopportazione, con un po' di sforzo e spingendola lateralmente, mi si riusciva comunque ad introdurre le dita ed oggetti di ogni genere e dimensione nella vagina, per cui veniva meno lo scopo di indossare la cintura di castità, con tutti i sacrifici e fastidi che ciò comportava, specialmente quando dovevo andare in bagno.


A questo punto ci siamo messi a progettare noi stessi un meccanismo adatto a tale scopo, vale a dire quello di sigillarmi per bene la vagina e dopo vari tentativi abbiamo ideato un dispositivo che mi avrebbe attraversato orizzontalmente le labbra vaginali in quattro punti, per poi mantenerle saldamente unite l'una contro l'altra, in modo da chiudermi quasi del tutto l'ingresso della vagina stessa ed impedirmi così di avere rapporti sessuali e di introdurmi qualsiasi oggetto allo scopo di masturbarmi, ma nello stesso tempo avrebbe dovuto consentirmi di fare la pipì senza difficoltà e non avrebbe dovuto ostacolarmi il passaggio del flusso mestruale, inoltre doveva permettermi anche un minimo di igiene intima, così avrei potuto rimanere con la mia vagina chiusa a chiave ininterrottamente e senza limiti di tempo, il tutto sarebbe stato chiuso e reso inamovibile da ben quattro serrature interne che potevano essere aperte soltanto con quattro chiavi tutte diverse tra loro, da usare nella giusta sequenza.


Abbiamo perfezionato il progetto di questo dispositivo anche nei più piccoli dettagli, in modo che fosse perfetto per me, o meglio per la mia figa, poi lo abbiamo fatto realizzare da un esperto artigiano, utilizzando dell'acciaio inox AISI316L, così sarebbe stato assolutamente compatibile con i tessuti umani e non mi avrebbe mai provocato irritazioni di alcun genere neppure a distanza di anni.


Nel frattempo mio marito mi aveva praticato i quattro grossi fori nelle labbra vaginali interne necessari per potermelo applicare, me le ha forate proprio vicino all'imboccatura della vagina, in modo da chiuderla quasi del tutto e che in seguito, una volta installato e chiuso a chiave, quel meccanismo sarebbe rimasto ben fermo e aderente contro il mio corpo, senza penzolarmi tra le cosce dandomi fastidio.


Abbiamo dovuto attendere più di un mese perché i buchi nelle mie labbra vaginali fossero guariti completamente, ma finalmente una domenica mattina lui mi ha tolto quelle barrette che vi avevamo inserito per mantenerli aperti e per raggiungere il diametro necessario di sei millimetri, al loro posto mi ci ha inserito delicatamente il dispositivo di castità, che era già lì pronto da giorni, è entrato senza difficoltà e si è posizionato esattamente come avevamo progettato, poi lui me lo ha chiuso ed ha stretto per bene tutte e quattro le serrature, infine si è messo in tasca quelle chiavi, come avevamo pattuito fin dall’inizio.


Il risultato aveva addirittura superato le nostre aspettative, quel dispositivo me la sigillava così bene che una volta chiuso tra le mie cosce, sarebbe stato impossibile per chiunque avere rapporti sessuali con me, non mi si poteva più introdurre nulla, le uniche fessure che rimanevano tra le mie labbra vaginali, mi avrebbero consentito soltanto di fare la pipì e il passaggio del flusso mestruale, ma era piacevole anche dal punto di vista estetico, infatti di quel meccanismo luccicante attaccato alla mia figa si vedevano soltanto le due spesse barre d’acciaio parallele ai lati delle mie labbra vaginali, mentre il resto era immerso dentro alla mia carne, il tutto rimaneva ben fermo e aderente al mio corpo, inoltre sembrava coordinarsi perfettamente con il robusto anello d'acciaio che ho quasi da sempre nel cappuccio del clitoride e che non sono più in grado di togliere.


Questo mio dispositivo di castità, lo avevamo progettato e dimensionato alla perfezione e senza quelle chiavi non ci sarebbe stato modo di aprirlo per poterlo rimuovere e neppure di manometterlo, non si sarebbe neanche potuto tagliare, in quanto non vi era di proposito lo spazio sufficiente per poter utilizzare strumenti da taglio sia manuali che meccanici allo scopo di rimuoverlo, senza arrecare gravi danni alle mie labbra vaginali e anche ai tessuti circostanti.


Nei giorni che seguirono, probabilmente anche per alcune settimane, io ho continuato a toccarmela, o meglio ogni volta che ne avevo l’occasione, mi toccavo quell’arnese d’acciaio attaccato alla mia figa, lo analizzavo e me l’ammiravo da ogni angolazione, controllavo di continuo che la mia vagina fosse sempre ben chiusa e che quel dispositivo non si potesse togliere in nessun modo, infatti era sempre lì, attaccato più saldo che mai all’ingresso del mio buchino ad impedirmi nel modo più assoluto di avere rapporti sessuali e di introdurmi qualsiasi oggetto allo scopo di cercare piacere.


Tutte le sere prima di andare a dormire, mi soffermavo davanti allo specchio con il body slacciato e con le mutande e i collant appena abbassati, quel tanto che basta per poter guardare la mia fighetta tutta chiusa e sigillata da quel dispositivo di acciaio che luccicava là in mezzo alle mie cosce e che io non avrei mai potuto aprire o rimuovere in nessun modo, ma più me lo toccavo e lo ammiravo, prima da davanti e poi da dietro e da ogni angolazione, più mi eccitavo e sentivo le mie labbra vaginali serrate strette l’una contro l’altra diventare sempre più umide, in quei momenti avrei voluto potermi infilare dentro qualcosa di grosso e duro per masturbarmi a fondo come si deve, ma mi dovevo accontentare di sfiorarmi un po' il clitoride solo esternamente per raggiungere un rapido orgasmo che mi avrebbe dato soltanto un po' di tregua dalle mie voglie, poi mi rivestivo e mi infilavo nel letto accanto a mio marito che era rimasto lì a guardarmi divertito per tutto il tempo, ma anche se gli avessi chiesto di aprirmi la figa per potermi masturbare o per farmi scopare da lui, so bene che non l’avrebbe fatto, perché fa parte degli accordi, vale a dire che abbiamo pattuito che soltanto lui può decidere di aprirmela e di scoparmi soltanto se e quando ne ha voglia, senza tener conto dei miei desideri sessuali e delle mie voglie.


Inoltre per alcuni mesi dopo che lui me l’aveva chiusa, io ci ho provato in tutti i modi ad aprirmi e a rimuovermi quel dispositivo di castità, non che io volessi aprirmi la figa per tradire mio marito, ma bensì intendevo mettere alla prova la validità di quel dispositivo, volevo scoprire se era veramente inviolabile ed impossibile da togliere, da manomettere, insomma volevo capire se un giorno avrei potuto togliermelo in qualche modo e aprirmi la figa senza quelle chiavi e all’insaputa di mio marito, ma nonostante tutte le mie fatiche e i miei numerosi sforzi, non c’è stato niente da fare, questo meccanismo di castità non si può rimuovere in nessun modo e per nessun motivo, per cui dopo un po' di tempo, ho rinunciato anche a provarci.


Alla fine ho concluso che io e mio marito avevamo fatto effettivamente un ottimo lavoro nel progettarlo, perché è veramente sicuro e una volta chiuso posso scordarmi di usare la mia vagina.


Da quella domenica, quando lui me l’ha chiusa per la prima volta, sono già trascorsi più di 15 anni, ma io non ho più avuto la vagina aperta e libera neanche per un solo giorno, non mi sono neanche più potuta introdurre nulla per potermi masturbare, infatti riesco ad introdurmi nella vagina a fatica soltanto il mio dito mignolo.


Dopo tutto questo tempo, mi ci sono talmente abituata che non mi accorgo neanche più di avere sempre questo pezzo di metallo attaccato saldamente alle labbra della vagina e tra le cosce, per me è diventata una cosa normale, ogni volta che mi tocco là sotto o che mi lavo, sento questo dispositivo tra le mie dita, ma è come se facesse parte del mio corpo da sempre, come è diventato normale anche il fatto di non potermi più introdurre nulla nella vagina, infatti mi capita spesso di dimenticarmi che ho la figa chiusa a chiave e che non la potrei usare in ogni caso.


In pratica io ho sempre la vagina chiusa a chiave, 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno e così sarà per gli anni a venire, lui me la apre soltanto per il tempo strettamente necessario, vale a dire quando io e lui facciamo sesso, ma poi me la richiude subito.


E’ proprio per questo motivo che posso permettermi di esagerare con il mio esibizionismo e con la provocazione fino all’eccesso, perché posso ostentare le mie grazie quanto voglio, ma non potrei mai andare oltre, perché con la mia figa chiusa a chiave da questo meccanismo che io non posso aprire e che mi impedisce tassativamente di avere rapporti sessuali non autorizzati, mi devo accontentare di essere soltanto guardata e desiderata, non che io voglia tradire mio marito, ma non potrei farlo neppure se lo volessi con tutte le mie forze e ne è consapevole anche lui, motivo per cui non gli da alcun fastidio questo mio desiderio incontrollato di essere sempre al centro dell’attenzione.


Ce l’ho chiusa anche quando vado al mare o in piscina, ovviamente in questi momenti devo per forza rinunciare temporaneamente a collant, guaine e body, altrimenti mi prenderebbero per matta, ma lui non mi apre la figa neppure in queste occasioni, perché questo dispositivo di castità non si nota neppure quando indosso il costume da bagno, ma anche se qualcuno riuscisse ad intravederne la sagoma sotto al costume e tra le mie cosce, penserebbe sicuramente che si tratti di piercing, che ormai sono molto diffusi anche in quelle parti del corpo, però nessuno potrebbe mai immaginare che ho la figa chiusa a chiave da un meccanismo d’acciaio, che io non posso aprire o togliere per nessun motivo e che può essere rimosso soltanto da mio marito.


Conduco una vita tranquilla e felice, ogni mattina mi alzo e vado al lavoro, al ritorno faccio la spesa, io e mio marito usciamo spesso in compagnia con gli amici e a volte esco da sola con le mie amiche, in pratica faccio tutto quello che fanno le altre donne, ma io lo faccio sempre indossando i miei immancabili collant elastici e questi body strettissimi, ma soprattutto con la mia figa rigorosamente chiusa a chiave.


Da circa sette anni abbiamo iniziato a praticare il bondage come parte integrante nei nostri rapporti sessuali, perché ci siamo resi conto che a me piace da impazzire quando lui mi lega tutta ben stretta e mi immobilizza per bene prima di scoparmi, vado matta per quella sensazione di impotenza che provo quando cerco di muovermi, di parlare, di partecipare attivamente, ma sento che non posso fare nulla, perché le mie braccia, le mie gambe e tutto il mio corpo è completamente legato e trattenuto con forza da tutte quelle corde o catene, per cui sono costretta a rimanere lì immobile mentre lui mi scopa appassionatamente, io posso solo godere in silenzio perché il bavaglio che ho in bocca mi rende anche muta e non mi permette di esternare il mio piacere con gemiti e urletti che mi verrebbero spontanei, ma tutto questo è incredibilmente eccitante oltre che per me, anche per lui, per cui non ho assolutamente bisogno di chiedergli ogni volta di legarmi.


Infatti sono già diversi anni, che io ricevo rapporti sessuali da mio marito esclusivamente da legata, incatenata, imbavagliata e il più delle volte anche bendata, in ogni caso io sono comunque sempre immobilizzata e non ho più avuto la possibilità di partecipare attivamente, ma non mi manca assolutamente il sesso fatto in maniera tradizionale, ovvero da libera …e siccome il sesso cosiddetto normale non manca neppure a lui,  ci siamo fatti una promessa ed abbiamo stabilito una regola tutta nostra.


Questa regola che abbiamo stabilito e che ci siamo promessi a vicenda di rispettare, è che in futuro la mia figa dovrà essere aperta soltanto dopo che io sarò stata completamente legata, incatenata, o comunque sia, prima dovrò essere del tutto immobilizzata, in modo che io non possa mai avere accesso alla mia vagina per toccarla o farci altro quando è aperta, io potrò toccarmela soltanto quando è chiusa.


Infatti sono già più di tre anni che quando mio marito ha intenzione di scoparmi, prima mi lega ben stretta e completamente immobile, utilizzando corde di cotone, catene o quant’altro, ma in posizioni tali da potermi slacciare il body in mezzo alle gambe e da potermi abbassare le  mutande ed i collant, quel tanto che basta per consentirgli di raggiungere facilmente la mia figa per poterla usare a suo piacimento, si perché io non tolgo i collant e il body neppure per essere scopata, poi mi mette il bavaglio, quello con la pallina dentro alla bocca e infine mi benda gli occhi.


Solo allora prende le chiavi, mi rimuove il dispositivo di castità liberando la mia vagina e finalmente fa sesso con me, io a questo punto sono già tutta eccitata, mi sento come se avessi dentro un vulcano pronto ad esplodere, ma posso soltanto rimanere lì completamente immobile e inerme, posso a malapena contorcermi un po', ma non riesco a vedere cosa succede intorno a me, sento solo le sue mani che mi toccano, la sua lingua che mi si infila dappertutto e fruga avidamente in ogni mio buco stimolandomi in tutti i modi possibili, lo conosco bene, per cui riesco comunque a capire quando e quanto lui sia eccitato da me e dal mio corpo ridotto in queste condizioni, poi sento il suo membro che si infila lentamente dentro di me, io cerco di muovermi un po' per cercare di agevolarlo, anche se so bene che è inutile, ma in realtà voglio soltanto sentire che sono tutta legata, trattenuta, imprigionata e bloccata, voglio assaporare completamente quella meravigliosa sensazione di non potermi muovere, di assoluta impotenza che mi procurano tutte quelle corde e catene che mi tengono ferma e che mi impediscono ogni movimento, ma il più delle volte, sebbene io cerchi inutilmente di trattenermi, prima che il suo pene mi abbia penetrata fino in fondo, io ho già avuto un incontrollabile e meraviglioso orgasmo, ma lui continuerà ancora a lungo ad usare il mio corpo ed io posso solo restare lì immobile ad ansimare di piacere ed avere orgasmi a ripetizione, finché lui non avrà soddisfatto completamente ogni sua voglia e desiderio, dopodiché richiuderà di nuovo la mia vagina come prima, rimettendomi il dispositivo di castità, lo chiuderà, stringerà per bene tutte le serrature e si terrà le chiavi come sempre, solo a questo punto potrò essere liberata, ma non è detto, perché a volte dopo avermi pulita per bene, mi rimette a posto le mutande, i collant e il body, mi toglie il bavaglio dalla bocca e la benda dagli occhi, poi mi lascia lì così, tutta legata fino al mattino dopo.


In questi casi, lui mi slegherà almeno un ora prima di andare al lavoro, in modo che io possa avere il tempo di sgranchire le mie membra, infatti il più delle volte, dopo aver trascorso tutta la notte legata e immobilizzata da corde, lacci, catene o quant’altro, bloccata per tutto il tempo nella stessa posizione, una volta che lui mi libera, mi ci può volere anche una buona mezz’ora per riprendermi completamente e riuscire a muovermi di nuovo in modo naturale, così mentre io mi riprendo, lui mi prepara una romantica colazione da consumare insieme tra una coccola e l’altra, prima di andare al lavoro.


Ma tutto questo non è certo una crudeltà gratuita che mio marito perpetra nei miei confronti, per di più con il mio benestare, in quanto se di crudeltà si trattasse, sarebbe comunque una crudeltà reciproca, infatti già dopo qualche mese da quando mi aveva installato questo dispositivo di castità nella vagina, mio marito mi aveva confidato in più occasioni di sentirsi in colpa, per il fatto che io mi ritrovavo ad avere la figa sempre chiusa e sigillata da questo dispositivo, per cui non l'avrei mai potuta usare con nessuno e in nessun modo, non avrei più potuto neppure masturbarmi come ero solita fare, invece lui se ne andava in giro con il suo “pisello” tutto libero e avrebbe potuto scopare qualsiasi troietta che trovava sulla sua strada, lui mi ripeteva continuamente che non mi avrebbe mai tradita, neppure se ne avesse avuto tutte le occasioni del mondo, ma che questo non lo faceva stare meglio, perché non gli sembrava giusto e questa cosa lo faceva sentire comunque un verme.


Io tutte le volte gli dicevo di non farsi questi problemi, perché mi fidavo cecamente di lui e non avrei mai preteso che se lo chiudesse a chiave, ma in realtà dentro di me, mi avrebbe fatto piacere se anche il suo pene fosse stato bloccato e messo sotto chiave come la mia patatina, perché sebbene io mi fidassi cecamente di lui, sarei stata molto più tranquilla sapendolo chiuso a chiave da un dispositivo che soltanto io avrei potuto aprire e rimuovere, anche se devo ammettere che il solo pensiero di una simile eventualità mi faceva eccitare da impazzire.


Qualche mese dopo, nonostante tutte quelle mie belle parole con l’intento di rassicurarlo, lui non aveva comunque smesso di sentirsi in colpa, a questo punto decidemmo di progettare un dispositivo di castità anche per il suo attributo sessuale.


Non è stato semplice, ma dopo vari tentativi rimasti solo sulla carta, siamo arrivati a progettare un congegno che sembrava essere adatto a tale scopo, in pratica il dispositivo avrebbe utilizzato anche i numerosi e robusti piercing che già aveva nel glande, più altri due grossi fori che avremmo dovuto praticare nel prepuzio, in pratica quel meccanismo gli avrebbe attraversato completamente il prepuzio da una parte all'altra, inoltre per una maggiore stabilità, si sarebbe ancorato anche a tutti quegli altri piercing che già aveva nel glande e che glielo attraversavano in più punti, infine il tutto veniva bloccato e reso impossibile da togliere da un robusto lucchetto in acciaio inox per uso nautico.


Perfezionammo ulteriormente quel progetto, perché doveva avere una dimensione tale da rendere il suo pene del tutto inutilizzabile per scopi sessuali, in quanto doveva impedirgli tassativamente di poterlo introdurre in qualsiasi orifizio, bocca compresa, ma nello stesso tempo avrebbe dovuto essere abbastanza sottile da poter passare inosservato sotto ai pantaloni e doveva consentirgli anche di fare la pipì senza difficoltà, infine vi abbiamo aggiunto anche un piccolo gancio a forma di uncino per poterlo appendere all'elastico delle mutande, in modo che durante la giornata non gli penzolasse continuamente tra le gambe dandogli fastidio, poi lo abbiamo fatto realizzare sempre dallo stesso artigiano, che già aveva fatto un ottimo lavoro con la realizzazione della mia serratura di castità.


Dopo neanche una settimana il meccanismo di castità era già pronto, ma i nuovi fori nel suo pene per poterglielo applicare, ci hanno messo quasi due mesi per raggiungere il diametro necessario di ben 12 millimetri e per guarire completamente, finche una mattina lui ha deciso di provare ad applicarselo, ha sfilato la grossa barra di plastica che gli teneva aperti i fori nel prepuzio e lentamente si è applicato il dispositivo di castità, avvitandolo nell’apposita sede, così da diventare un pezzo unico con i piercing del suo glande, poi ha infilato la grossa barra d'acciaio che gli attraversa il pene da una parte all'altra e che fissa tutto il dispositivo al suo pisello, è entrata ed ha attraversato la sua carne senza difficoltà, per ultimo ha infilato nel buco e chiuso con le chiavi quel robusto lucchetto d'acciaio che avrebbe reso il dispositivo permanente ed impossibile da togliere.


Lui è rimasto lì ad ammirarselo a lungo con l’espressione soddisfatta, lo girava e lo rigirava da tutte le parti, poi lo ha lasciato cadere di colpo e se lo guardava penzolare tra le gambe, voleva capire se gli avrebbe fatto male o procurato fastidio, ma nulla di tutto ciò, mi disse soltanto che se lo sentiva molto ingombrante e che percepiva chiaramente il considerevole peso di tutto quell'acciaio, ma che non gli procurava alcun dolore o fastidio, a questo punto mi consegnò le chiavi di quel lucchetto.


Io ho messo via subito quelle chiavi dentro alla mia borsa, mentre lo guardavo armeggiare ancora con quel suo pisello tutto tatuato che ora era anche tutto accessoriato da quell’acciaio lucido, probabilmente si stava rendendo conto che da quel momento lui non si sarebbe più potuto togliere quel dispositivo di castità, era ovvio per entrambi che da quel giorno lui non avrebbe più potuto usare il suo pene con nessun'altra donna tranne che con me, neppure se ne avesse avuto tutte le intenzioni, in pratica quel suo pisello d'ora in poi si poteva infilare soltanto nella mia figa e in nessun'altra, all’improvviso quei pensieri mi stavano facendo eccitare, tanto che mi sentivo tutta bagnata la in mezzo e prima che me ne rendessi conto, ho avuto un improvviso orgasmo proprio in quell’istante, ho cercato di trattenermi per godere in silenzio, infatti lui non se ne era neppure accorto perché era ancora distratto e tutto preso dal suo pene ormai bloccato da quel meccanismo di castità, ma feci finta di niente e andai in bagno a darmi una risciacquata.


Eravamo d'accordo che io gli avrei consegnato le chiavi per potersi liberare il pisello soltanto alla sera, quando rientrava a casa dal lavoro, ma al mattino dopo me le sarei riprese per tenerle sempre con me e non gliele avrei mai lasciate per nessun motivo, perché lui fuori casa doveva avere sempre il pene chiuso a chiave e bloccato da quel congegno, come lo è la mia figa.


Infatti tutte le sere prima di andare a dormire, io metto le chiavi del suo dispositivo di castità sul comodino di fianco al letto dalla mia parte, in modo che se lui mi vorrà scopare potrà prenderle e liberare il suo pene per poterlo usare, ma dopo che mi ha scopata per bene lui se lo richiude e rimette le chiavi dove le aveva prese, invece quelle sere che non mi scopa non si toglie neppure il dispositivo di castità, perché sarebbe inutile, non serve toglierlo se non per potermi scopare.


Da quel giorno, anche lui come me, non ha più avuto l’attributo sessuale libero neanche per un solo giorno se non in mia presenza.


In seguito mi aveva confidato che con quel meccanismo di castità sempre attaccato al pisello, non era più riuscito neanche a masturbarsi, perché con tutto quell'acciaio attaccato all’estremità del suo pene, la masturbazione gli risultava troppo difficoltosa e anche parecchio fastidiosa, per cui non ci aveva neanche più provato.


Poiché a lui è sempre piaciuto farsi stringere i testicoli mentre facciamo sesso, ma siccome in quelle occasioni io ormai sono anni che mi ritrovo sempre legata mani, piedi e quant’altro mi si possa legare, non posso certo strizzargli le palle con le mie mani, come facevo i primi tempi, per cui abbiamo optato per una soluzione alternativa, cioè quella di applicargli un anello fallico, ovvero un grosso e spesso anello d’acciaio inox che gli rinchiude i testicoli insieme al pene, in modo che quando il suo pisello ha l’erezione, quell’anello finisce per stringergli forte i testicoli al suo interno, procurandogli quella sensazione dolorosa che lui desidera e che lo fa letteralmente impazzire di piacere aumentandogli ancora di più l’eccitazione.


Per trovare la misura e il diametro giusto, abbiamo dovuto sperimentare un certo numero di anelli, ma erano tutti troppo larghi, finche dopo parecchi tentativi, abbiamo concluso che il diametro interno giusto sarebbe stato di 40 millimetri, ma andava indossato aperto per poi essere chiuso con due bulloni da stringere con chiave a brugola, lo ha indossato per circa un mese ininterrottamente senza mai toglierlo, per far si che il suo pene ed i testicoli vi si abituassero e anche per essere certo che in futuro non gli avrebbe procurato dei problemi, perché l’anello doveva essere molto stretto, ma non tanto da causare lesioni alla pelle o da ostacolare la normale circolazione del sangue quando il pene sarebbe stato a “riposo”, dopo tale periodo di prova, avendo constatato che poteva indossarlo ininterrottamente senza alcuna difficoltà e che quell’anello era perfetto per lo scopo che ci eravamo prefissati, a questo punto abbiamo deciso di renderlo permanente, abbiamo sostituito i normali bulloni a brugola con altri bulloni realizzati apposta dal solito artigiano, ma questi bulloni si sarebbero potuti serrare ed aprire soltanto con una particolare chiave realizzata appositamente e che ovviamente avrei dovuto custodire sempre io, infatti dopo avergli rinchiuso dentro pisello e testicoli, abbiamo stretto per bene e con forza i due bulloni, poi io mi sono tenuta quella chiave e il giorno dopo l’ho depositata nella cassetta di sicurezza della nostra banca dove teniamo i gioielli, così lui non potrà togliersi quell’anello dai testicoli, in quanto il suo diametro è molto stretto e i testicoli non si riescono a sfilare per nessun motivo, neppure quando il pene è completamente a riposo, per cui l’anello ora è permanente e rimarrà sempre lì ben stretto attorno alla base del suo pisello per procurargli dolore tutte le volte che avrà un erezione.


Da allora ogni volta che lui mi scopa o che si eccita, quel tanto che basta a provocargli l’erezione del pene, quell’anello gli stringe con forza i testicoli procurandogli un piacevole dolore, dolore che ovviamente tende a crescere continuamente con l’aumentare della sua eccitazione e con il perdurare della medesima.


L’unico inconveniente di ritrovarsi con un anello fallico permanente così stretto, che racchiude costantemente al suo interno sia il pene che i testicoli, è che certe notti, quando ha le solite erezioni notturne involontarie, che durano più a lungo del solito, o quando sono più intense del normale, il dolore ai testicoli diventa insopportabile anche per lui e non potendosi sfilare o aprire l’anello, si deve alzare dal letto, di solito gli basta andare in bagno per far cessare tali erezioni e di conseguenza anche il dolore, io me ne accorgo, perché quelle notti lo sento che si alza più volte, di solito lo prendo in giro dicendogli che adesso è in grado di comprendere le donne quando si lamentano perché hanno le mestruazioni.


Concludo con una riflessione, ..ormai sono già parecchi anni che siamo tutti e due felicemente e piacevolmente costretti alla più assoluta fedeltà coniugale, perché nessuno di noi potrà mai tradire l'altro, in quanto abbiamo sia la figa che il pisello bloccati e chiusi a chiave da questi congegni e non siamo neanche più in grado di masturbarci da soli, se prima non ci rimuoviamo a vicenda i rispettivi dispositivi di castità …ma tutto questo ci piace da impazzire e invecchieremo insieme con tutte le nostre stranezze, ..o forse è meglio chiamarle con il loro nome ovvero “perversioni”, perché in effetti tutte quelle che ho appena descritto, non sono altro che piacevoli perversioni, fortunatamente sono condivise da entrambi ed è per questo che non ce ne stanchiamo mai e sopportiamo tranquillamente quello che per altri potrebbe sembrare solo una tortura o un disagio, ma che invece per noi è una irrinunciabile fonte di piacere e di eccitazione sessuale!


 


Nota Bene:  questa non è una storia inventata o frutto di fantasia, ma bensì è tutto vero, è la nostra storia di tutti giorni, è reale e la stiamo vivendo felicemente giorno dopo giorno!


..potete trovare le foto di quanto descritto nelle nostre gallerie di immagini.


Raccontiamo tutto questo, semplicemente perché ci piacerebbe sentire l’opinione di altre persone.  :) :)