Quella che sto per raccontare è una storia vera che ho deciso di condividere, e riguarda me e il rapporto che ho avuto con mia cugina per un certo lasso di tempo.


Tutto iniziò quando avevo 14 anni, e quindi ero nel pieno di quei sani istinti ormonali tipici di quella età: cercavo figa e mi masturbavo a tutto pensandoci. Una ragazza non era una donna ma un oggetto del desiderio con la quale si cercava sempre di concludere per scoprire finalmente quelle delizie tipiche della sana trasgressione e del sesso più puro e genuino.


L’unico pensiero, e per quanto ne so anche per gli altri maschietti era lo stesso, quando si conosceva una ragazza era quello di poter fare sesso con lei.


Mia cugina aveva 20 anni, abitava con i suoi genitori e da quando era nata veniva sempre a casa nostra con mia zia.


Mia cugina mi era sempre piaciuta, spesso mi masturbavo pensando a lei. Passavamo sempre le festività natalizie e le vacanze estive insieme. Per Natale, infatti, tutti i parenti ci riunivamo a casa di mia nonna, dove passavamo tutte le festività natalizie. Casa di mia nonna era inoltre il luogo in cui, noi cuginetti, ci ritrovavamo a passare le vacanze estive.


L’estate in cui avvennero i fatti che sto per raccontare, da mia nonna c’eravamo solo io e mia cugina Giulia. Gli altri cugini, erano più grandi di noi e quindi preferivano passare diversamente le vacanze estive.


Tutto cominciò per puro caso, una mattina che la nonna era andata a prendere la pensione. 


Giulia era nella vasca, stava finendo di fare il bagno e io entrai e cominciai a prenderla in giro, ma lei si accorse che la guardavo curioso e con malizia, poi tra una battuta e l’altra, minacciai scherzosamente di entrare anch’io nella vasca, e così dicendo uscii il mio cazzo, già in tiro alla vista di mia cugina nella vasca, fuori dai pantaloni. Mia cugina aveva intravisto altre volte il mio membro, infatti avevo spesso tentato di coinvolgerla in vari modi e scherzosamente ad accettare di giocare in modo più intimo, ma mai così da vicino: duro e stizzito, come fosse un ramo, lievemente storto.


Notai che il mio arnese aveva attirato il suo sguardo in maniera ipnotica e io, cogliendo l’occasione, ne approfittai.


“Vuoi vedere una cosa segreta? le dissi sorridendo.”


Mi ero abbassato i pantaloni e tenevo il cazzo puntato all’altezza del viso di mia cugina: vedendo che lei non reagiva divenni spavaldo.


“Vuoi vedere lo sperma?”


Notai che sussultò, e la vidi diventare rossa in viso, mi parve eccitata e incuriosita. Allora continuai:


“Allora lo vuoi vedere?”


-“Perché no?”


mi incalzò mia cugina sempre fissandomi il cazzo, e valutandolo in tutti i particolari. Lei provò un certo calore in tutto il corpo e le guance si fecero più rosse, nonostante l’acqua del bagno stesse diventando sempre più fredda.


“Guarda” le dissi “faccio così e tra poco mi esce dalla punta, guarda bene!”


Presi una posa molto professionale e seria, mentre lei seguiva attentamente le mosse. Con la sinistra mi tenevo la maglietta molto al di sopra della pancia, così che si potesse vedere bene il cazzo che mi spuntava tra le gambe; intanto con la mano destra cominciai a farmi scivolare quel coso in mano, andando su e giù.


 


Guardava la scena senza riuscire a formarsi un’idea precisa dell’insieme, ma era stata presa così alla sprovvista e io facevo le cose con tanta spontaneità, che non fu in grado di porre un freno a quella tresca. Inoltre era curiosa e aveva sete di conoscere certi segreti che, ormai non poteva più permettersi di trascurare, era una ragazza già sviluppata e a breve, probabilmente, avrebbe avuto un ragazzo.


Mi ricordo benissimo la sua immagine: era seduta nella vasca tiepida e teneva una mano proprio tra le gambe, sulla figa immersa nell’acqua; spontaneamente se la carezzava, si era ovviamente eccitata. L’altra mano era corsa sui suoi seni, sodi e impettiti, fin dal primo momento, e di li non si spostava.


Intanto io continuavo a masturbarmi, sempre più rapidamente e sempre più insicuro sulle gambe, che tenevo ritte e strette, per spingere il mio cazzo quando più in fuori era possibile. Ormai il maschio nei miei ormoni veniva fuori completamente e chiesi spudorato:


“Togliti la mano e fammi vedere le tette!”


Lei cercò di resistere, ma io insistetti e minacciai di andare via senza che se ne facesse più niente. Ero eccitato e infoiato, e alla fine mi accontentò. Mi misi a spiare quel seno, finalmente libero davanti ai miei occhi, ed ero sempre più eccitato. Tante altre volte, in passato avevo rubato quelle immagini, con uno sguardo che mi sarebbe stato vietato, ma adesso i seni prorompenti di mia cugina erano tutti per me, a pochi centimetri di distanza. Era la prima volta che avevo dei seni a disposizione e, troppo arrapato per fermarmi, li toccai con le dita, carezzandoli con desiderio morboso. Toccare quei capezzoli caldi e puntuti mi sembrava un sogno: il cazzo mi si tese come mai era avvenuto prima, nonostante mi facessi le seghe già da alcuni anni. Misi la mano tra i due seni, non sapevo cos’altro fare se non eccitarmi ogni momento di più. Vide che ormai la cappella sgusciava continuamente dalla pelle del prepuzio, tesa come un nastro di seta e veniva fuori come una grossa fava. 


Iniziai a sbuffare, la mia mano si muoveva convulsa sulle tette di mia cugina e intanto mi masturbavo come un forsennato il cazzo, che ormai sembrava un vero bastone.


Mia cugina guardava e suo malgrado agitava anche la sua di mano, sotto l’ acqua, si continuava a carezzare la fighetta senza riuscire a farne a meno.


“Vieni più vicina” le dissi con tono imperioso che non ammetteva repliche. Mia cugina, non seppe resistere all’ordine perentorio che, si rese conto, era dettato da un bisogno reale e si avvicinò col viso al cazzo agitato.


“Guardami … guardami adesso… io, io…. io adesso sborroooooooooooooo!!!” Tremando sulle gambe finalmente venni, e fu il tripudio nei suoi sensi. Mi confessò poi che in quel momento sentì improvvisamente tutto il piacere scorrerle per le vene, mentre veniva investita da quegli spruzzi caldi che fuoriuscivano dal mio cazzo. Sembravano piccoli sputi, bianchi, caldi, profumati di un odore mai sentito prima. I goccioloni partivano alla rinfusa e le spruzzavano i seni, il viso, i capelli: dovunque la sborra arrivava, una cascata appiccicosa di piacere investiva mia cugina, come se la mia goduria liquida si trasmettesse attraverso lo sperma, vivo.


Vidi lei che sussultava scossa dai piaceri dell’orgasmo, anche lei era venuta abbondantemente. Infine scossa dai singulti si appoggiò su me e mi disse:


“È stato bellissimo. Lo avevo sentito dire ma non pensavo potesse essere così bello.”


Fu così che io e mia cugina scoprimmo il piacere del sesso non più solitario ma partecipato. Ci ripromettemmo di farlo ancora e di scoprire insieme le delizie di un rapporto maschio – femmina. Iniziammo così la nostra tresca erotica, non amorosa, non eravamo innamorati volevamo scoprire solo i piaceri del sesso e ci eravamo finalmente liberati dai tabù che ci avevano fino ad allora bloccati.


Ma queste sono altre vicende.


 
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