La camera è innondata di profumo, così come di pochissima luce, che lascia trasparire solo le sagome degli oggetti nella stanza.
Appoggiata al bordo del letto ci sei tu, "vestita" di sola biancheria intima nera, con lunghe calze velate, che mi guardi e rimani in silenzio.
Mi avvicino e ti prendo le mani. le accarezzo un attimo e poi con forza e decisione ti spingo i polsi dietro la schiena e con un cordino te li lego.
Ti faccio ssedere sul letto e alzo il tuo mento verso il mio viso per non farti perdere i miei occhi, per non sfuggire, temendo un mio rimprovero o semplicemente pensando di non essere abbastanza per me.
Con una mano faccio uscire un seno dal tuo reggiseno e gioco con il capezzolo, guardandoti sempre fissa negli occhi. le tue gambe iniziano ad allargarsi, da sole, senza che io faccia alcuna pressione sul di esse.
Con il pollice, ti strofino le labbra, bagnate dalla saliva e dalla tua lingua che inizia a pregustare quella sensazione di agrodolce che conosci bene, quella fame che ti fa vergognare dirla ad alta voce, quella voglia di cazzo che ti sale dal tuo sesso fino alla bocca, passando per il cervello ed inebriandolo di ricordi di sapori odori e sensazioni.
Così come le tue labbra, anche quelle della tua figa, si stanno inzubbando del tuo piacere mentre io scivolo sulla tua pelle con un solo dito, dopo averlo intinto nella tua bocca. Passo sopra i capezzoli, lungo il profilo del tuo seno, intorno all'ombelico e poi, nascosto da sguardi indiscreti, dentro le tue mutandine alla ricerca del tu piacere. E quando lo troo lo inizio a "disturbare" a girarci intorno, a stuzzicarlo fino a che tutto scivola sempre più velocemene e le tue gabe si divaricano in un abbraccio che vuole essere caldo, un abbiraccio di gambe che stringono bacini, che catturano corpi di uomini nudi che tu tiri dentro di te, catturandoli tra le tue calde labbra o nelle cavità che il tuo corpo bramoso di piacere, propone ai tuoi amanti.
