“Questa sera esco con Simona!” esordisci mentre rientro a casa.


“come sta? ha fatto pace col marito?”


“in realtà adesso ha un nuovo fidanzato, ma questa sera siamo solo noi due” sorridi soddisfatta


sono le 19:00 e mentre sono nel mio studio sento il ticchettio dei tuoi tacchi che si avvicinano, sei passata a salutarmi prima di uscire.


“non pensavo fosse una serata elegante!” ti dico mentre osservo il tuo abbigliamento, una camicetta leggera, gonna plissettata e tacchi alti lucidi!


mi rispondi perplessa che Simona aveva insistito per questa mise e aggiungi che andrete a cena e poi in un locale che ti ha consigliato.


Mi saluti leggendo sul tuo smartphone che la tua amica è sotto casa che ti aspetta.


Non immaginavo che non ti avrei rivista fino alle 15:00 del giorno successivo quando, con in mano un sacchetto di carta rosso lucido, rientri radiosa saltandomi al collo per un lungo bacio appassionato!


“che è successo? come mai non sei tornata questa notte? tutto ok?” in testa mi si accavallavano mille pensieri, per fortuna stemperati dall’allegria del saluto, ma comunque presenti e per nulla affievoliti dai fugaci messaggi ricevuti dalla sera prima ad ora.


“mi faccio una doccia e ti racconto tutto!” dici mentre ti spogli dirigendoti verso il bagno. 


“amoreee, vieni quì da me, ci sono una sacco di novità!” sei ancora in accappatoio, coi capelli stretti in un asciugamano quando mi fai cenno di sdraiarmi accanto a te sul letto.


Tutta sorridente ed entusiasta cominci a raccontare:


“siamo andate a mangiare in un localino nel centro storico, io volevo restare leggera così ho preso un’insalata, Simona era in vena e ci siamo scolate due bottiglie di vino, eravamo piuttosto brille!” sorridi “poi ci siamo messe in macchina e mentre raggiungevamo questo locale mi ha fatto una richiesta strana, ha insistito e l’ho accontentata, ero ubriaca… il motivo l’ho compreso soltanto molto dopo!”


Mi racconti di questo locale in stile latino, con balli caraibici e non solo.


“ci siamo messe a ballare, Simona faceva la scema e io l’ho assecondata, dopo poco avevamo un gruppetto di ragazzi addosso, avranno avuto 23 o 24 anni, portoricani o cubani, credo, lei ammiccava, loro si sono fatti audaci, si sono avvicinati e si strusciavano, poi ci hanno invitata al tavolo” io strabuzzo gli occhi, preoccupato ti chiedo cosa avevate fatto, tu mi passi una mano tra le gambe e sorridendo maliziosa noti la mia erezione.


“lo hai già duro eh? allora è vero che ti eccita sapere la tua mogliettina con un’altro uomo!” continui accarezzandomi la zona


“noi ci siamo andate! abbiamo bevuto un paio di cocktail sedute su un divanetto con quei quattro  ragazzoni che ci stringevano tra loro e ci provavano spudoratamente!”


la mia erezione era ormai completa, tu intanto avevi abbassato il mio pantalone e le mutande prendendo a masturbarmi e continuando a raccontare: 


“Simona era sfrenata, ammiccava e allungava le mani, loro si scambiavano sguardi compiaciuti, chissà che immaginavano sarebbe successo!”


“la tua amica è propio una troia” ti dico, tu stringi forte il mio cazzo durissimo e ribatti ammiccando: “non solo lei!”


io resto di sasso, eccitatissimo e preoccupato, “poi mi ha detto che saremmo andati a casa, ho pensato che la festa fosse finita, ma era stato cos’ eccitante! Quando accanto a Sandra, in auto s’è seduto una dei nostri nuovi amici mi sono ricreduta, io ero dietro con Manuel, questo ragazzone di quasi due metri, cubano, muscoloso e intraprendente. appena partiti ha preso ad allungare le mani, mi baciava e leccava il collo, io esploravo il suo petto muscoloso, quando mi ha messo le mani tra le cosce ho capito la strana richiesta di Simona, mi aveva chiesto di sfilarmi le mutandine per non lasciare dubbi” dicendo questo aprivi l'accappatoio e portavi la mia mano tra le tue cosce “ero fradicia, la patatina mi stava scoppiando quando lui ha cominciato ad accarezzarmela ho avuto un brivido fortissimo, poi mentre mi ficcava la lingua in gola ha preso a esplorarmi con le dita, in pochi secondi sono venuta come una troietta!”


Sto per venire anche io, ma tu mi stringi le palle e mi blocchi dal dolore, ti chiedo di Simona, “lei stava guidando e contemporaneamente facendo una sega al suo nuovo amico”


sorridi mentre il tuo volto è pervaso da una luce di perverso godimento.


Continui raccontandomi che solo quando siete arrivate a casa vi siete accorte che gli altri due amici vi avevano raggiunti con la loro auto “in ascensore Simona che aveva ancora in mano il pisellone che segava in auto si è inginocchiata cominciando un pompino, entrati in casa ci hanno assalite come belve feroci, io mi sono trovata nuda sul tavolo del salone, Manuel mi leccava la fica e Ramon, che aveva lanciato pantaloni e mutande sull’uscio, mi sbatteva il suo cazzone da 20cm sul viso” mentre raccontavi ti eri alzata in piedi sul letto dandomi le spalle per poi accovacciarti sul mio viso obbligandomi a leccare “mi stava mangiando la figa, e io succhiavo il cazzone dell’amico”


Sento che armeggi con la busta con cui sei tornata a casa, estrai qualcosa, poi, una stretta forte ai miei coglioni gonfi mi fa perdere totalmente l’erezione. Click, clack, senza preavviso hai chiuso il mio sesso in una gabbietta di gomme dura, poi ti rialzi e soddisfatta indossi come una collana il laccetto con la chiave di quell’arnese.


“e questa?" ti chiedo stupito 


“te l’ho detto che ci sono tante novità!”


Il tuo telefono d’un tratto è un continuo ricevere notifiche di messaggi, “finalmente!” esclami mentre scorri il dito sullo schermo, poi si sentono gemiti provenire dall’apparecchio “ecco le foto e i video!” mi dici mostrandomi sul monitor le imprese della notte precedente, sei ancora accanto a me, giocherelli col mio pisello ingabbiato, poi passi un lubrificante freddissimo sulle palle, quindi più giù verso l’ano, sento il massaggio dei tuoi polpastrelli resi scivolosi dal gel sul mio buchetto, intanto descrivi entusiasta le scene che passano sul monitor.


“quì Simona era a farsi la doccia, quei quattro si sono concentrati intorno a me, non mi davano tregua, quando mi hanno chiavata insieme, uno nella patata e uno dietro mi è sembrato di morire” mentre dicevi questo infilavo prima un dito e poi due dentro me “Manuel era il più dotato, l’ho scongiurato di non farlo, ma alla fine ha voluto prendermi dietyro anche lui, lo ha enorme, grosso come una bottiglietta da mezzo litro, mi ha sfondata, ma ormai la strada era fatta!” 


Preso da quelle immagini non mi sono accorto che avevi tirato fuori dalla busta rossa uno strap on, lo avevi indossato e porgendomelo davanti al viso mi invitavi a succhiarlo.


Avevi la mano sulla mia nuca per controllare il ritmo quando ti allontanavi per venire alle mie spalle, io a pecora sul letto, tu che puntavi il dildo al mio ano e le immagini della tua scopata selvaggia che scorrevano nel cellulare davanti ai miei occhi, un colpo di reni e il dildo spariva dentro di me “adesso sei il mio cornutello rottoinculo!” mi sussurravi mentre mi sodomizzavi soddisfatta cercando di andare sempre più in profondità. 


Intanto continuavi a raccontare sorniona “alle 4 di notte eravamo esausti, abbiamo fatto una spaghettata, nudi intorno al tavolo stavamo riprendendo le forze quando Simona mi trascina con se, scendiamo a quattro zampe sotto il tavolo e cominciamo a giocare con i loro piselloni che erano già pronti e gonfi, quella troietta è davvero insaziabile, ma io mi sono difesa! abbiamo ripreso come se nulla fosse fino alle 6, poi siamo crollati tutti, loro svuotati, noi piene ovunque, anzi, mi sa che è il caso di prendere la pillola del giorno dopo!” mi dicevi sorridendo. Il candore con cui mi raccontavi queste cose mi faceva capire che le cose non sarebbero state più come prima, mi avevi ingabbiato il pisello e continuavi a scoparmi il culo con foga, dopo poco sono colto da un violento orgasmo, fiumi di sperma colano dal mio pisello moscio per quella restrizione, tu scoppi in un orgasmo fortissimo e crolliamo esausti sul letto.


CONTINUA