Lo avete mai fatto in un cimitero? Vi assicuro che, essendoci sempre gente anche nei giorni feriali, non è facile, anche per me che l’ho fatto diverse volte…solo una volta c’erano poche persone poiché era appena nevicato. Indossavo solo la pelliccia, calze autoreggenti e stivali con tacchi da 14 cm., per il resto ero nuda. Il mio giovane accompagnatore non immaginava che fossi nuda sotto la pelliccia. Avevo accettato il suo invito ma a patto che mi accompagnasse al cimitero a trovare mio padre defunto. Ma prima di arrivare alla cappella di famiglia, mi fermai davanti alla lastra di marmo della tomba di un amico di mio padre coperta di neve, mi strinsi a lui e lo baciai infilandogli la lingua in bocca, poi aprii la pelliccia contro di lui e allora, sentendomi nuda, cominciò ad eccitarsi e stette al mio gioco. Aprì il cappotto e tirò fuori un uccello enorme dai pantaloni. Coperta dalla pelliccia, mi sdraiai sulla lastra, tenni aperta la pelliccia sul davanti, lui si sdraiò su di me e lo avvolsi nella pelliccia, mentre mi penetrava la fica col suo cazzo bollente fino a che sentii un fiotto di sperma caldo che mi riempiva tutta, poi ancora e ancora…Il mio corpo e il mio cervello erano un rigurgito di lussuria, Avevo perso la cognizione del tempo e del luogo in cui eravamo, sentivo solo il suo enorme cazzo ormai padrone del mio corpo. Poi sentii delle voci mentre il suo membro scivolava fuori da me creandomi un senso di vuoto doloroso. Lo vidi inginocchiarsi di fianco a me mentre rapidamente mi copriva con la pelliccia. Allora compresi: nonostante ci fosse un po’ di nebbia, un anziano signore si era accorto di noi e il mio accompagnatore gli stava dicendo che io ero sua moglie, avevo avuto un mancamento sulla tomba di mio padre, e lui, essendo medico, mi aveva praticato subito la respirazione bocca a bocca e che ora mi stavo riprendendo. L’anziano signore, un tipo molto arzillo, non aveva l’aria di credergli, e mi guardava le gambe e le cosce che erano rimaste abbastanza scoperte. “Dobbiamo coprirla meglio e farla alzare dal marmo, l’aiuto io” – disse. E così si chinò e prese un lembo della pelliccia, lo alzò e vide che ero nuda. Mentre usava una mano per sistemarmi la pelliccia e coprirmi le cosce, aveva infilato l’altra sotto per palpeggiarmi. Il mio partner stava per cacciarlo via, dandogli del maniaco guardone. Io ero ancora in calore e questa scenetta mi stava eccitando ancora di più.
“Lascialo fare” – dissi al mio giovane accompagnatore – “e lei mi accarezzi pure, purché mi lasci coperta sennò prendo freddo e svengo di nuovo”. La mano del vecchietto salì fino ad accarezzarmi fica e clitoride, poi le sue dita mi penetrarono fino a far entrare tutta la mano. Era bravo e mi stava eccitando da morire. Ha tolto la mano bagnata di sperma della recente scopata e me l’ha messa sulle labbra affinché la leccassi. Il mio accompagnatore era sconvolto ma anche eccitato. Poiché stava per passare vicino a noi altra gente, l’anziano mi ha fatto alzare dalla lastra tombale, poi, seguito dal mio accompagnatore ammutolito, mi ha condotto dietro un grosso cipresso, ha tolto il suo arnese dai pantaloni mentre diceva all’altro di fare altrettanto, mi ha fatto chinare per prendere in bocca i due cazzi che mi venivano offerti, prima uno poi l’altro, infine entrambi contemporaneamente.
Io leccavo e succhiavo, succhiavo e leccavo mentre la mia mano libera scendeva ad accarezzarmi la fica bagnata. Infine mi hanno sborrato in bocca prima il giovane, poi l’anziano, cosicché sono riuscita ad ingoiare lo sperma di entrambi. Poi il mio accompagnatore, ancora eccitatissimo, mi ha fatto appoggiare le mani al tronco del cipresso, ha sollevato la pelliccia dietro, io ho allargato le gambe per aiutarlo e lui mi ha penetrato il culo con violenza tanto da farmi gridare. L’anziano intanto guardava. Alla fine di tutto, il vecchietto ci ha ringraziati e se ne è andato. Anche noi siamo usciti dal cimitero mentre lo sperma colava dalla vagina e dal culo sulle mie calze…