Due anni fa ero ancora un verginello timoroso, nonostante passassi le giornate a masturbarmi pensando di succhiare il cazzo a uomini maturi, non avevo ancora trovato né il modo né il coraggio di affrontare un rapporto vero e l'idea di travestirmi solo di rado sfiorava la mia mente. Cercavo di nascondere la mia omosessualità, evidente già dal mio corpo naturalmente glabro e flessuoso, frequentando Alessia, una mia coetanea piuttosto sexy che stava con me solo per il conto in banca della mia famiglia. 


Da tempo sapevo che Alessia si faceva scopare, neanche troppo di nascosto, da un suo vicino di casa, un trentacinquenne palestrato di nome Valerio. Com'è ovvio, io, la invidiavo. Non soffrivo per il tradimento, dopotutto non avrei mai potuto soddisfarla col mio cazzetto, pativo il fatto di non avere anche io un maschione ben dotato che mi dominasse. 


Una sera, mentre aspettavo Alessia sotto casa sua – lei era in ritardo, impegnata com'era a spompinare il suo amante – ricevetti un suo messaggio: "sali in casa". Lì per lì non sospettai nulla, ero abituato ai capricci di Alessia, ma quando arrivato al secondo piano del condominio si aprì una porta e Valerio, con indosso solo i boxer, mi invitò a entrare, capii che non sarebbe stata una serata come le altre. 


I due avevano appena scopato e non facevano nulla per nasconderlo. Lui era un vero stallone: alto e muscoloso, un viso squadrato e barbuto, e l'enorme pacco gonfio contenuto a stento nelle mutande. "Ecco il finocchietto", disse, procurando ad Alessia una risatina. "Ero proprio curioso di conoscerti. Mi hanno detto che ti piace il cazzo, forse posso aiutarti". 


Rimasi immobile e in silenzio. "Avanti – continuò Valerio – puoi accarezzarmelo se vuoi. Lo vedo che ti piace". Alessia prese a incitarmi: "cosa aspetti? Toccaglielo! Non sono gelosa hihihih". Ero imbarazzato ed eccitato. Mi sentivo umiliato ma non riuscivo a staccare gli occhi da quel serpentone. Presi coraggio e allungai una mano verso quella visione da sogno. 


Valerio mi afferrò per la nuca e mi spinse contro il suo cazzo. Mi tappò la bocca premendovi contro il suo pacco. Io la aprii al massimo delle mie possibilità perché non potevo fare altrimenti con tutta quell'abbondanza... e pensare che era ancora compresso nelle mutande! 


Dopo un po' mollò la presa. Gli avevo sbavato le mutande in modo indecoroso. Alessia si stava accarezzando un capezzolo quando Valerio le ordinò di porgermi una borsa. Dentro c'era della lingerie da donna nuova. 


"Sei appena diventata la mia troietta e già ti ho fatto un regalo – disse Valerio – vai in bagno a cambiarti". Uscii dal bagno truccato da Alessia e con indosso solo delle autoreggenti nere e un perizoma del medesimo colore. Io e la mia "ragazza" ci inginocchiammo ai piedi di Valerio... 


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