L’arrivo in fattoria
Si avvicina la primavera , io e Mary siamo amiche da quando rispondiamo alla linea erotica di rubyrouge.


Condividiamo molti piccanti desideri e piccoli segreti, abbiamo cosi raggiunto una complicità duratura ed inviata da tutti, per festeggiare un altro anno insieme
in quest’ avventure decidiamo di regalarci un week-end lungo con partenza il giovedì e rientriamo lunedì, quattro giorni di piacere e relax tra amiche speciali
Mary trova un posticino niente male, cucina casalinga, conduzione familiare, nel verde della Toscana.


Si tratta di una cascina isolata che affitta camere ,vino e cibo prodotti dalla cascina e dalle mani sapienti dei proprietari e le materie prime fornite dagli animali che vi allevano.
Arrivate sul posto ,io e Mary ci guardiamo negl’occhi e un pò perplesse notiamo questa famiglia a dir poco “particolare” ma che volete farci ci diciamo che siamo gente di città e non capiamo del tutto la vita di campagna


Subito veniamo accolte dal capofamiglia e dal figlio maggiore, un ragazzo molto timido. Lui non parla e raramente ci guarda negli occhi, ma ha un luccichio nello sguardo inconfondibile e non perdo tempo nel farlo natare alla mia Amica “cazzo Mary questo si sborra addosso tra un po’ , se continua a guardarci così”
Lei ride e mi ribatte “perchè il padre no?”
Tra uno scambio di battute e sguardi non nascondo che il pensiero di scoparmi quel tipo strano mi è passato per la testa.


Ci accompagnano in camera, una bella matrimoniale basic, senza eccessi ,umile e confortevole, ideale x il nostro relax. Padre e figlio vogliono farci vedere la tenuta, cosi che dopo possiamo sistemarci, lavarci ed essere pronte per la cena. Li seguiamo al piano di sotto dove ci presenta la moglie, una donna austera, dura e dalle curve abbondanti. Una signora di campagna, poco curata, spettinata e con gli abiti logori. Intravedo le areole delle sue abbondanti tette ma cerco di non fissarla. Quel grembiule legato in vita con macchie non ben definite mi lasciano perplessa ma, andiamo oltre.


Alla scoperta del bestiame
Il capo famiglia ci porta con orgoglio a visitare il bestiame e arrivati nella stalla Mary mi da una gomitata secca e sento il suo sussurrare “minchia Yle, guarda” non capisco subito ma seguendo il suo sguardo sbalordito vedo quella che ci viene presentata come la figlia del proprietario, che letteralmente masturba a due mani un cavallo. Ci resto di merda li per li credetemi, ma il proprietario ci spiega che la politica del luogo prevede solo trattamenti naturali  per rispettare il marchio bio. Guardo Mary e la vedo molto attenta e a favore del bio, ridacchiamo e non vedo l’ora di parlarne con lei in camera.


Nemmeno entrate in camera che è lei a partire con una risata e mi dice “Madonna pxxxa, Yle ma hai idea di quanta cazzo di sborra fa un cavallo?”
“voglio scoprire dove la tengono” e me lo tira fuori di bocca che è la solita porca!
E per convincermi si avvicina e mi tocca parlandomi di come ha visto quel grosso cazzo e del secchio che aveva la tipa sotto per farlo svuotare, di come ci avrebbe lavate entrambe, per poi da buone amiche quali siamo ripulirci a vicenda tra una leccata e l’altra. Sa bene che non posso resisterle quando fa la troia così e per colpa sua io divento perversa e senza fren.


Mi lascio sempre trascinare da lei in questi giochi di sesso estremo e così finiamo per inaugurare il letto della vacanza ancor prima di cenare. Ci ritroviamo nude, avvinghiate a sussurrarci porcate su quel grosso cazzo che vogliamo dentro le nostre cosce a sforbiciata ci fanno sfregare le fighe lisce e gonfie ormai zuppe e ancor più pulsanti


Lesbicata con aggiunta di cazzo
Mentre io mungo quelle tette e lei me le vuole mordere e ciucciare veniamo spaventate da un rumore che proviene dalla porta: “yle che cazzo era? ti sei ricordata di chiudere a chiave?” ovviamente non ci ho pensato minimamente a quella cazzo di porta! Avevo troppa voglia di godermela con lei sta sorpresa e cerco di rassicurarla, dicendole che alla fine siamo in un vecchio casolare e questo tipo di case fa rumori inquietanti praticamente sempre. Ma il rumore continua, è come un cigolio costante e cosi cerchiamo di guardare.


Dal letto vediamo come la porta è ora accostata e non più chiusa, si intravede un ombra e un movimento a scatto ci fa intuire cosa sta succedendo. Mi alzo, nuda come sono e lascio Mary sul letto. Vado alla porta e troviamo a cazzo in mano il figlio strano del padrone, visibilmente imbarazzato e intimorito. Lo rassicuro, dicendogli che non si spiano le ragazze e che fare da solo sarà anche bello ma può entrare e stare con noi. Possiamo fare “amicizia”  così lo afferro per quel cazzo duro e me lo porto a letto come si fa con un cane. “Mary, guarda qui che cosa abbiamo?”


Un nuovo amichetto con cui giocare, sto tipo nemmeno parla, non capisco cosa abbia di storto ma il cazzo gli funziona, e cosi iniziamo a prendere confidenza leccandogli la cappella. Mary prende il sopravvento e letteralmente gli ingoia tutto il cazzo, cosi non mi resta che rendere felice quest’anima persa nel suo mondo accompagnandolo con la testa tra le mie cosce. E porca merda se lecca bene, questo tizio è stato allevato dai lupi, non parla ma certo la lingua la muove molto bene.
E come ogni bravo cagnolino schizza che è un piacere. Mary che ingorda si ma egoista no…mi si avvicina e lascia colare la sborra dalla sua lingua nella mia bocca per concludere con un bacio mozzafiato. Il tipo che ancora non so se è coglione o ci fà sborra e scappa via…bhe tanto ci dobbiamo preparare per andare a cena.


Alla ricerca della sborra di cavallo
Tutto ciò che quella sera ci mettono in tavola ha un non so che di familiare, sarà una spezia in comune o un ingrediente segreto che mi ricorda qualcosa, tutto cremoso e dal gusto accattivante e intenso ma si sà, quando non sei abituato alla cucina del posto, tutto sembra strano.
Dopo cena decidiamo di farci una passeggiata e dalla testa di Mary non ho potuto togliere l’idea di cercare la sborra di cavallo, così andiamo nella scuderia e le dico “scusa ma perchè non la prendiamo fresca? tanto è bio!”


Lei mi guarda come se le avessi detto che ha vinto la lotteria e si fionda ad accarezzargli la pancia e man mano che il cazzo del cavallo cresce glielo lecca ” Yle che cosa stai aspettando? vieni a darmi una mano, o anche due!”
”Ma perchè mai usare solo le mani mia cara?” le suggerisco, e detto fatto le avvicino una balla di fieno dove ci si stende a cosce aperte. Meno il cazzo dell’equino e pian piano riesco a farglielo entrare nella figa. Me la sto scopando col il cazzo della bestia , stantuffandola per bene.


Le dico di fare piano perchè ora davvero non ci capisce più niente e gode come una vera troia in calore, solo sentirla per non parlare di come mi eccita vederla con quel cazzo dentro che le arriva fino all’utero, presto pieno di latte bollente. Rischia di farmi venire senza nemmeno toccarmi, ma proprio non ci riesce a non gridare e cosi in qualche modo devo farla tacere. Mi tocca sedermi con culo e figa sulla sua bocca, almeno è impegnata e le grida sono soffocate dal mio orgasmo nella sua gola.
Le sue cosce tremano fortissimo e dopo poco vedo come la sua figa sbrodola sperma denso e caldo , non posso farla andare via cosi e mi affretto a ripulirla condividendo quel magico sapore che ci siamo procurate da un vero esemplare di stallone puro.


Nuovo giorno, nuova degustazione…piscio
Come se nulla fosse accaduto torniamo tranquillamente in camera nostra e ci addormentiamo subito, provate dalle forti emozioni del viaggio.
Il giorno dopo abbiamo un programma movimentato, tra una degustazione di vini e prodotti tipici siamo un pochino alticce e ci rinfreschiamo nel lavandino di pietra che troviamo nel cortile della cascina e per smaltire ci avventuriamo in una passeggiata nei boschi che circondano la tenuta. Dopo un pò che camminiamo e quello che ci siamo
bevute mi scappa la pipì ed era prevedibile.


Cosi ci fermiamo un momento e mentre Mary controlla che non mi arrivi addosso nulla di strano o sguardi indiscreti mi tiro giù i leggins arricciandoli all’altezza delle ginocchia insieme alle micro mutandine che indosso, mi accovaccio e finalmente mi lascio andare. Non nascondo la difficolta di farla nell’erba e come cercavo di inventarmi un modo per pulirmi ma la mia amica speciale sa sempre come risolvere certi inconvenienti. E mentre la mia fighetta ancora sgocciola pensa bene di accarezzarmela, ci passa le dita avanti e indietro “la vera degustazione sei tu!!!” mi dice.


Ed eccola che si porta le mani alla bocca leccandosi le dita come farebbe una bimba golosa. Mi ricompongo e ci avviamo al rientro ma non so perchè Mary decide di fare il giro largo, passando verso le stalle, ci sono le vacche, in fila, e  maiali in una sorta di recinto pieno di “fango”.
Polli che corrono liberi…lei è spedita verso sti animali e mentre io ne sono intimorita lei ne ha una certa dimestichezza. Scorgo in lontananza il figlio del proprietario che si dirige verso Mary. Resto un passo indietro cercando di capire cosa succede


E cioccolata…
Mary sembra non capire più nulla, si infila tra le sbarre del recinto dove son contenute le mucche e ci si mette a cavalcioni, il vestitino che indossa le si alza scoprendole le cosce che spalanca, non porta le mutandine dalla sera prima. La vedo strusciarsi e chiamare il ragazzo che le si avvicina, lei con fare disinvolto gli tira fuori il cazzo e comincia a segarlo. Una delle mucche agita la coda e vedo Mary ficcarcisi sotto quella piscia e la signorina si gode una vera e propria doccia calda direttamente dalla figa della mucca.


A questo punto arriva anche il padrone di casa in cerca del figlio, che è risucchiato dalle labbra bollenti di Mary. Si unisce a loro ma proprio in quel momento la vacca si libera gli intestini scaricando tutto. Mary inizia a giocarci strizzandosi le tette con le mani piene di cioccolata calda appena fatta.
Con le mani piene inizia a masturbare i cazzi di padre e figlio impiastricciandoli per bene. Ecco che li usa come pennelli e se li sbatte in faccia riempendosi, colorando di marrone il suo viso, le tette e quel vestitino ormai multicolor che le scende lasciandola nuda in quella latrina. La vacca è al suo posto, montata da questi cazzi ora ben striati,
gode come non l’ho mai vista fare. E’ ricoperta, i membri tesi dei due che la fottono in ogni buco, vengono più volte ripuliti dalle labbra della sua figa che fungono quasi da filtro. Un delirio di lussuria pervade Mary che gode della sua vacanza come aveva sperato da principio.


racconto di MARY 150 E YLENIA 122


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