Lunedì mattina, la nostra amica Anna ci riceve presso il suo studio per la visita ginecologica come da accordi, dopo un po’ di convenevoli e chiacchiere sei sul suo lettino per la consueta scrupolosa visita, a quanto pare la terapia ha dato gli esiti sperati e il fastidio che accusavi è soltanto un ricordo, seduto lì nell’ambulatorio sono sollevato nel sentire la notizia.


– “adesso controlliamo un’altro paio di cosette e poi vi libero” dice la nostra amica mente inaspettatamente massaggia con perizia un gel proprio nella zona della clitoride provocandoti un certo imbarazzato rossore in viso e facendoti bagnare, 


– “è ormai scientificamente dimostrato che la prima causa dell’insorgenza di disturbi vaginali è lo scarso o insufficiente uso” dice continuando a massaggiarti e suscitandoti una forte eccitazione e piacere, quindi inserisce un piccolo cilindro rosa collegato ad una pompetta in un preservativo e inserendolo dolcemente nella tua vagina dice “questo serve a misurare il volume interno della tua patatina” comincia a premere sulla pompetta facendo espandere il cilindro che riempie completamente la tua cavità ormai fradicia e vibrante facendoti sussultare di piacere e tremare le gambe, “ehi, non mi venire quì sul lettino eh!” dice sorridendo Anna mentre muove quel, ormai grosso cilindro, per farlo aderire bene, quando lo sfila per leggere la misurazione hai un piccolo orgasmo che tenti di trattenere e nascondere. 


– “hai un volume molto elevato! per preservare la tua salute hai bisogno di almento 18/20 cm” dice mimando con le mani le dimensioni a cui si riferisce, poi indicandomi con un gesto ti chiede della mia dotazione, le rispondi mimando a tua volta la dimensione estendendo il pollice e l’indice della mano, Anna sorride poi rivolgendosi a me agitando la mano a mo’ di corna dice: “e allora queste non te le leva nessuno, per il bene della tua mogliettina!”.


Sono in imbarazzo, ma la naturalezza con cui succede tutto quasi mi tranquillizza, intanto tu ti sei asciugata e ti rivesti.


Armeggiando col cellulare Anna dice che sta inoltrandoti le schede profilo di giovani volontari della tua misura che possono occuparsi di te, tu obietti timidamente ma lei svia il discorso.


– “allora, con la terapia vecchia abbiamo finito, però, per non incorrere in ricadute ti devo prescrivere almeno tre sedute settimanali di cagnolino”


Forse abbiamo capito male, ci domandiamo chiedendo delucidazioni.


– “no, si chiama proprio cagnolino” ribatte “è una terapia domestica che dovrebbero fare tutte le donne, facciamo così, ci vediamo mercoledì a casa, pranziamo e poi vi insegno come si fa” rivolgendosi a me chiede che gusto preferisco tra una serie di pillole al gusto frutta, scelgo banana, ti porge la confezione al gusto prescelto dicendoti di prenderne una la mattina e una la sera tutti i giorni.


Ci congeda, ci saluta caramente ricordandoci di vederci mercoledì per pranzo.


Mentre torniamo a casa siamo sollevati per il buon esito della terapia, increduli per le schede dei volontari e incuriositi dalla terapia cagnolino di cui non troviamo traccia sul web.


Mercoledì alle 11:30 siamo a casa dei nostri amici, ci accolgono col consueto affetto, facciamo quattro chiacchiere mentre sorseggiamo un alcolicissimo aperitivo, insistono per un secondo giro e siamo già piuttosto brilli, a tavola un pranzo leggero a base di verdure e frutta e quasi 4 bottiglie di vino, quando sorseggiamo il caffè siamo praticamente ubriachi.


Sono ormai le 15:00 quando tendendoti la mano ti invita a seguirla in bagno per prepararti per la terapia, ti accompagna in bagno e ti invita a fare un bidet con un prodotto specifico, poi ti da una gonnellina da tennista blu scuro, dopo pochi minuti ritornate in salotto entrambe con indosso una canotta e la gonnellina da tennista cortissima che tradisce il fatto di essere nude sotto.


Siamo increduli ma tutto è diluito nell’ubriacatura che ci provoca uno stato di goliardia e leggerezza, Anna prende da un mobile due scatole lunghe e strette, te ne porge una, contengono alcuni oggetti tra cui un frustino rosa fluo a testa, impugnandolo ordia a Filippo, suo marito, di prepararsi, lui si abbassa i pantaloni e le mutande e resta nudo, ti passa il frustino contenuto nel tuo pacco dicendoti con tono fermo di fare altrettanto, tu, agitando il frustino ti rivolgi a me con un “hai capito? spogliati subito!!”


Non posso crederci, resto un secondo attonito ma tu mi dai una sonora frustata sul sedere, il che tra le risate di tutti mi spoglio restando solo con la t-shirt come Filippo.


– “adesso” ti raccomanda con un’espressione molto seria “diventeranno due bravi cagnolini!”


Dalle due scatole tira fuori una sorta di guinzaglio con ad una estremità un sistema di cinghiette a velcro, ti fa cenno di sederti sul divano e contemporaneamente ci ordina di avvicinarci, io e Filippo siamo in piedi, nudi, con i genitali all’altezza dei vostri volti.


Chiedendoti di fare attenzione fissa una cinghietta attorno ai testicoli di suo marito e l’altra subito sotto il grande, “fai come ho fatto io, e stringi molto bene!” ti dice, tu divertita non te lo fai ripetere.
– “Adesso giù cagnolini!” ci ordina agitando il frustino, “i bravi cagnolini devono avere la coda, giusto?” mentre prende dalla scatola due plug con all’estremità una codina da barboncino e un anello metallico, in breve abbiamo la “codina” ben inserita nel sedere e il guinzaglio che passa all’interno dell’anello metallico.


Tra le risate generali ti porge un collare con una targhetta, "Filippo adesso é fuffi, e tu che nome darai al tuo cagnolino?” 


Senza pensarci scrivi sulla targhetta pipino e mi stringi al collo il collare anch’esso attraversato dal lungo guinzaglio.


Sono preoccupato, imbarazzato ed eccitato, tu ubriaca, divertita e fradicia, provo a dire qualcosa ma, bang, un’altra frustata “i cagnolini non parlano” mi dici mentre sono carponi sul pavimento, ai tuoi piedi e al cospetto della tua vagina nuda.


La situazione è grottesca e paradossale ma anche super eccitante, ordinandoci di stare a cuccia Anna prende dalle scatole un’ultimo oggetto, poi spostando i lembi della sua canotta scopre il seno per stringere i capezzoli con due pinzette che terminano con dei pesetti, quindi fa altrettanto a te che sembri apprezzare molto la stimolazione di quei pesetti ciondolanti dalle pinzette che ti strizzano i capezzoloni.


Ci portate un po’ al guinzaglio per la camera, la forza impressa si trasferisce ai genitali prima per poi stimolare il plug anale provocando un misto di piacere e dolore.


— “beh, è ora di cominciare la terapia! su cuccioli preparatevi!!” afferma Anna invitandoti a sedere sul divano e divaricando le gambe ad offrire la vagina, tu fai altrettanto, poi con forza ci tirate verso di voi premendo il capo contro le vostre nudità, tu alzi le gambe per poggiare i piedi sulla mia schiena, ci ordinate di leccare per bene, da bravi cagnolini, la cosa dura parecchi minuti incitandoci quando il ritmo e la voracità del nostro leccare diminuiva strattonando i guinzagli o frustandoci.


La tua bella patata sa di banana, ecco l’utilità delle pillole! godete delle nostre lingue imbrattandoci la faccia coi i vostri umori, Anna spruzza il suo godimento, tu la vedi e per la prima volta fai altrettanto, urli di piacere, ti contorci sul divano ma non molli la presa, mi spingi sempre più forte tra le cosce, io non posso fare altro che leccare, baciare e mordicchiare quanto mi preme sul viso.


Siamo eccitatissimi, i nostri piselli colano per terra, dopo essere venute ci date un attimo di tregua, provo a parlarti ma con l’ennesima frustata mi ricordi il mio ruolo e il mio stato.


Anna vedendo quanto colato dai nostri cazzi sul pavimento, volge lo sguardo al marito, lui capisce e comincia a pulire il pavimento leccando, tu sorridente agiti la frusta rosa guardandomi e facendomi cenno di fare altrettanto.


Dopo poco sorseggiate un caffè, poi basta uno sguardo e mentre spalancate le vostre gambe e spalmate abbondante miele tra le cosce e fuori e dentro le patatine, è nuovamente il nostro turno di fare uno spuntino con le fighe dolci delle nostre padrone, intanto Anna ti racconta di un gruppo, “le amiche padroncine” costituito da altre sue amiche e clienti che seguono la “terapia cagnolino” 


– “organizziamo dei bellissimi incontri con i nostri cagnolini e spesso partecipano anche i volontari di cui ti ho mandato le schede!” intanto una notifica sul tuo cellulare ti avverte che adesso anche tu fai parte del gruppo.