Da quel giorno iniziammo a conoscerci più a fondo sessualmente, facevamo l’amore spessissimo. A volte ci masturbavamo insieme, solo guardandoci. Cercavamo sempre qualcosa di nuovo e a me piaceva farlo in modo…pericoloso. Mi faceva impazzire quando mi masturbava sull’autobus, la sua mano infilata nelle mie mutandine nascosta dal giubbotto o quando gli facevo un pompino al parco mentre lui si guardava in giro che nessuno ci vedesse, lo assaporavo fino a sentire il suo cazzo pulsare e venire nella mia bocca. Un giorno eravamo distesi sul letto in camera mia e parlavamo di Lucia e di cosa io facevo con lei. Gli raccontavo anche i particolari, di come mi leccava e di come con le dita giocava con le labbra della mia figa e con il buchetto del mio culo. La cosa mi eccitava e, guardando tra le sue gambe, mi accorsi che eccitava anche lui. “Anch’io gioco spesso con il tuo buchino e vedo che ti piace” mi disse sorridendo “Non ti piacerebbe fare sesso anale”? Ne avevo solo sentito parlare, all’epoca non avevamo internet ed i filmini porno erano davvero rari. “Non lo so…” risposi “possiamo sempre provare e se non mi piace….smettiamo”. La mia risposta fu come accendere una nuova voglia, Corrado mi abbracciò e cominciò a baciarmi; in men che non si dica eravamo nudi che ci baciavamo come se non ci fosse un domani. Ne avevo voglia, al solo pensiero mi ero eccitata. Il cazzo duro di Corrado premeva sulla mia pancia, lo sentivo duro e bollente. Aprii le gambe e gli feci spazio, senza neppure toccarlo scivolò dentro di me fino in fondo. Lo sentivo e mi piaceva sentirlo così, grosso e caldo, mi riempiva la figa e io la contraevo per sentirlo ancora più mio. “Stai fermo così ti prego, non ti muovere” gli dissi. Assaporavo ogni secondo della sua presenza, le sue labbra succiavano i miei capezzoli e le sue mani accarezzavano i miei fianchi, ero in estasi. “Ho voglia di godere” mi sussurrò all’orecchio. “Aspetta…”gli risposi “non volevi provare qualcosa di nuovo”? Si sfilò e la sua bocca scese tra le mie gambe, la sua lingua cominciò a leccarmi il clitoride e le labbra della mia figa, poi scese a leccare anche il buchino. Mi piaceva, Lucia lo faceva spesso, con la lingua mi penetrava prima di infilare il suo dito. Così fece anche Corrado, dopo avermi leccato ed aver lubrificato il buchino fece entrare un dito e poi…due. Mentre li muoveva avanti ed indietro sentivo il mio sfintere rilassarsi e le sensazioni che provavo non erano assolutamente dolorose ma decisamente piacevoli. Mi spostai e mi misi in ginocchio sul letto, adesso il mio buchino era tutto per lui. Continuò ancora un poco con la lingua finche non sentii la sua cappella calda appoggiarsi delicatamente. Spinse piano, e il suo cazzo era davvero molto più grande delle due dita, ma sentivo che il mio buchino si allargava, lo fece uscire e poi riprovò: “Ho paura di farti male” mi disse abbracciandomi. Ne avevo voglia, lo volevo! “Prova ancora, bagnalo bene e riprova”. Avevo la figa in fiamme che colava umori, infilò il suo cazzo nella figa un paio di volte e poi riprovò, lo sentii spingere e il mio sfintere dilatarsi, aprirsi. “La cappella è dentro” mi disse timoroso. “E allora spingi” e con una spinta andai con il mio culo verso di lui. Fù un dolore improvviso, come se il mio corpo si lacerasse, avrei voluto gridare. “E’ tutto dentro, ti fa male”? “Fermo, non ti muovere”. Lasciai che il mio culo si abituasse a quella presenza, tutte quelle che erano sensazioni nuove adesso avevano lasciato spazio solo all’improvviso dolore. “Muoviti piano”. Sentivo il suo cazzo muoversi e piano piano il dolore passare, farsi meno acuto e più caldo. “Si, così, sei dolcissimo” mi stavo abituando alla sua presenza, la sua cappella sfregava nel mio culo dandomi nuove sensazioni. Le sue dita accarezzano la mia figa e ricominciai a sentire il piacere che aumentava.  “Si…così…mi piace” riuscii a dire “continua così, piano”. Il piacere saliva, sentivo che si stavo per esplodere con un piacere mai provato, anche il suo cazzo nel culo mi dava un piacere nuovo che mai avrei potuto immaginare. “Vengo, godo, vengo…” gli dissi prima di cominciare a muovermi andando incontro al cazzo fino a sentirlo tutto dentro. Corrado aumentò il ritmo “Dai, godi, vieni dentro, si vienimi nel culo” gli dissi. Ebbi quello che credo sia stato il mio primo orgasmo anale e dopo pochi colpi anche Corrado venne nel mio culo spingendo il suo cazzo fino in fondo. Rimanemmo fermi per alcuni minuti, il suo cazzo sempre infilato dentro di me. Lo sfilò piano ed io sentii quasi un vuoto dentro di me. “Andiamo a lavarci che è meglio”. Mi misi una mano a raccogliere la sua sborra che usciva dal mio culo e corremmo in doccia. Mentre ci lavavamo mi chiese: ”Ti è piaciuto”? “Si, lo rifaremo ancora” gli risposi. Dopo esserci lavati ritornammo a letto e ricominciammo a farci le coccole, avevo ancora voglia. Il suo cazzo era molle ma appena glielo toccai ritornò abbastanza duro. “Ti piace quando te lo tocco, vero”? “Beh, certo, ho sempre voglia di te”. Glielo accarezzavo piano mentre le sue dita si impossessavano della mia figa e la accarezzavano stringendo piano il clitoride. “Si, dai, fammi tu una sega al clitoride” gli dissi ridendo. Le sue dita lo stringevano e massaggiavano su e giù, come avessi anch’io un piccolo cazzo. “Dai, prendimi, scopami”. Mi fece girare, credevo volesse ancora mettermelo nel culo invece le sentii entrare dentro la figa e cominciare a scoparmi piano, come piaceva a me. “Dai, così, fammi godere ancora” gli dissi e con i miei movimenti accompagnavo il suo cazzo dentro di me, ero in paradiso. “Quando stai per venire dimmelo, sai come mi piace finire” gli dissi mentre assaporavo un nuovo orgasmo. Venni, godendo di un piacere nuovo, pacato, caldo e lui continuava ed io non volevo che smettesse e desideravo che continuasse all’infinito. “Amore, così mi fai venire ancora” gli dissi. “E allora godi, fa piacere anche a me sentirti godere. Dopo poco venni ancora “Si…si..vengo….si…” e lui si sfilò da me, venne con il suo cazzo vicino alla mia bocca. Proprio come piaceva a me: aprii la bocca e glielo succhiai, lo infilai fino in fondo e lo sentii godere, due..tre..quattro getti di sperma mi riempirono la bocca. Inghiottii tutto e continuai a leccarlo fino a sentirlo rilassarsi. “Dobbiamo vestirci, tra poco arriva mia madre” “Già…peccato….oggi avrei continuato ancora”.

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Categorie: Prime Esperienze
Tag: Amatoriale