Era da tempo che non mi svegliavo con il cazzo così duro e ritto...quel ragazzo aveva risvegliato in me l'ormai dimenticato desiderio sessuale. Non avevo mai avuto dubbi sulla mia eterosessualità prima (anche adesso, se ci penso, mi eccito immaginando una donna) ma stranamente quel ragazzino eccentrico mi piaceva non poco, aveva un qualcosa in più. Ormai è tre anni che frequento l'università, ma è solo dall'inizio di quest'anno che ho puntato gli occhi su uno nuovo, non nella mia classe. Con lui ci si vede sempre di mattina prima delle lezioni, prima di entrare, fuori. 


Ieri si stavano scendendo le scale principali per la pausa pranzo (io e i miei compagni di corso) quando l'avevo visto (solo) scenderle anche lui, ma di fretta. Come sempre, era vesito a caso: magliette di band sconosciute a chiunque, larghi pantaloni della tuta (non macchiati se fortunati) e felpe attillate per cui gli si vedevano, tra l'altro, anche i capezzoli. E così, facendomi spazio tra gli studenti, lo raggiunsi rapido senza farmi notare, ero troppo curioso di sapere dove stesse andando con tanta ansia. Arrivato al cancello d'uscita si guarda ben attorno che nessuno lo stia seguendo e passa al parco dietro la scuola per un cespuglio, ai lati del cancello (mentre io resto nascosto dietro un gruppo di ragazzi fermi davanti l'entrata a parlare). Non perdo tempo: appena noto che è passato dall'altra parte corro al cancello e faccio tutto il giro del parco cercando l'entrata. I cancelli sono aperti e lo cerco subito con lo sguardo ma non lo trovo, così vado avanti verso le giostre per bambini e l'area per famiglie. Sento dei respiri affannosi e abbassando la testa non credo ai miei occhi. 


Non mi si leva dalla testa quell'immagine: Ide, il ragazzo sfigato che mi ha portato a seguirlo in un parco del cazzo, che si limona con figo mai visto prima. Sono lì, vicino ad un tavolino, nell'erba che amoreggiano come innocenti ragazzini. Uno tocca l'altro, uno si stringe l'altro pure. Uno abbassa la mano sui pantaloni dell'altro, passando per la felpa attillata e infilandosi nelle mutande, visibilmente rigonfiate. E... lo sono anche le mie. Con l'altra mano, il ragazzo super fico inizia a stuzzicargli i capezzoli proprio dalla felpa mentre continua a strofinare l'altra sui jeans come stesse cercando di far uscire il Genio di Aladino. Sento anche il mio cazzo pulsare e non resisto più: Ide ha un espressione meravigliosa e pagherei per sfregare quel membro, con tutta la forza che ho, prima lentamente e poi sempre più eccitato e voglioso; pagherei per prenderlo in bocca e farmerlo scivolare dentro, fino in gola. Ma non posso farmi una sega ora, è tempo di tornare in classe... maledizione, ho un'esame di matematica!


Corro al bar lì di fronte e ricordo una voglia così forte quando vidi Rose nuda in Titanic per la prima volta. Chiedo un caffè al barista, mentre scappo al bagno.