Ciao mi chiamo Priscilla Pisciotta e sono una ragazza di Milano di 27 anni molto carina e simpatica..ma soprattutto molto disponibile.


Volevo raccontare cosa mi è successo qualche giorno fa.


Era un pomeriggio freddo e quella sera ero stata assegnata di turno di sabato sera – che noia, niente serata con le amiche – al locale in cui lavoro oramai da 2 anni circa. Proprio per quella sera era stata organizzata la serata degli incontri casuali, ma io non avevo assolutamente in mente che proprio una persona tra quelle avrebbe fatto colpo su di me e poi mi avrebbe portato nello spogliatoio per una trombata eccezionale.


 


Ma calma, andiamo per ordine: alle 21:00 ho attaccato con il mio turno, salutando Marica che aveva fatto l’altra metà della giornata, tra clienti sclerali e vecchiette che venivano a perdere il tempo con le proprie amiche. A me, invece, aspettava una serata tutta diversa, con musica jazz si sottofondo e bicchieri di prosecco da servire ai tavoli. Tra le tante persone che avevo notato ai tavoli, uno in particolare attirò la mia attenzione: infatti, quest’ultimo – di nome Alessandro – era vestito in completo e si trovava solo al suo tavolo. Così, come faccio per tutti gli altri clienti, mi sono avvicinata proponendo un bicchiere di prosecco dato che era la serata degli incontri casuali e lui ha accettato sorridendomi anche con lo sguardo.


Quando poi sono tornata al suo tavolo, mi ha chiesto se per gli incontri casuali si potevano conoscere pure le ragazze che servivano ai tavoli e, pensando che si riferisse alla mia collega, gli dissi di si, ma solo verso l’ora di chiusura. Il tizio, quindi, rimase lì seduto al suo tavolo fin quasi alle 24:00 e poi, vedendo che io, Tatiana e Marcello iniziavamo a pulire ai tavoli mi si è avvicinato e mi ha chiesto se l’incontro casuale era ancora valido.


 


In quel momento non me ne accorsi, ma il mio volto divenne rosso, e lui allora mi disse che non voleva mettermi in imbarazzo ma solo scambiare due parole con me. A quel punto, allora, pensai che sarebbe stato meglio portare a termine le pulizie mentre chiacchieravo con lui e così ci mettemmo a chiacchierare del più del meno. Ad un certo punto, Marcello e Tatiana si sono materializzati e, avendo terminato il loro lavoro, mi hanno salutato ed augurato una buona serata (mi toccava fare la chiusura del locale).


Non appena i ragazzi sono andati, Alessandro ha iniziato a rendere più piccante la conversazione, chiedendomi se fossi fidanzata e se mi piaceva l’idea del sesso con uno sconosciuto. Lì per lì non ci pensai e gli dissi “Perché no” e così lui non se lo fece ripetere più di una volta, chiuse la porta del negozio a chiave e poi mi chiese dove fosse lo spogliatoio


In men che non si dica ci siamo ritrovata sulla poltrona dello spogliatoio, io seduta sopra di lui, e lui già senza camicia. Dopo una serie di baci particolarmente focosi, lui ha iniziato a far scendere le sue mani dal mio collo al mio seno e poi, sbottonando la camicetta, si è fatto velocemente strada tra i miei grossi seni ed ha immerso la sua lingua, iniziando a stuzzicarmi i seni. Nel frattempo, con una mano si è fatto pure strada sotto la mia gonna e poi è entrato come se nulla fosse nei miei leggings. A quel punto, non appena scostato il perizoma ha iniziato a stuzzicare il mio clitoride con tale vemenza che ho iniziato subito ad ansimare ed a sentire un brivido lungo tutta la schiena.


 


Alessandro, però, aveva in mente ben altro per la sua serata dell’incontro casuale e di certo non si sarebbe mai fatto sfuggire l’occasione di poter mettere il suo grosso cazzo al caldo, prima nella mia bocca e poi nel mio culo. Così, sentendo che il mio fiato si faceva più intenso, mi ha fatto sdraiare sulla poltrona al contrario, facendomi puntare i piedi contro il muro e la testa verso il basso. Da lì a poco, poi, si è tolto i pantaloni e slip e mi ha infilzato il suo grosso cazzo in bocca, spingendolo a più non posso nella mia gola, quasi facendomi vomitare. Per non lasciarmi senza piacere però, mentre lui si divertiva con la mia bocca a spingere il siluro su e giù, mi ha messo due dita nella figa e poi a iniziato a darmi degli scossoni come se volesse prepararla all’ingresso trionfale di qualcosa di più grosso.


 


Infatti, nella sua mente aveva progettato che la mia passera dovesse ospitare la mano o quanto meno più di due dita. Il gioco gli piaceva, soprattutto perché il suo cazzo continuava a farmi su e giù per la mia gola e continuò per un paio di minuti. Prima di sborrarmi in faccia, però, mi fece rigirare per penetrarmi il suo cazzo in culo:ecco, questo era il suo vero scopo della scopata! Mi voleva eccitata per poter mettere il suo grosso cazzo bollente nel mio culo, senza che io mi agitassi troppo. Nonostante trovò un po’ di difficoltà, alla fine riuscì comunque a mettermelo proprio là e si divertì così tanto, afferrandosi ai miei seni, che alla fine mi sborrò tutto il suo piacere dentro il mio buco. Quello fu uno di tanti incontri casuali che poi ripetenno vari sere al locale, sempre prima della chiusura.


 

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