Come capita nelle menti complicate, Ludovico mise a punto un piano.
Non avrebbe mai avuto il coraggio di rompere l'incantesimo erotico, che aascinava lui, per primo, però Ciro meritava una lezione, si sentiva troppo sicuro di sé, cominciando a spadroneggiare, sia in casa sua che con sua moglie. La sorte gli permise di trovarsi un alleato: Gino!
Gino: per il web, "Sologi70", nella vita era uno navigato e andava per la sessantina; anche lui aveva una compagna più giovane (questo Ludo lo scoprì in seguito). A Ludovico sembrò un uomo pratico dei menage complicati e, cosa utilissima, abitava in un paese vicino.
Nella corrispondenza con Gino, Ludovico accennò poco alla moglie, voleva conoscere bene chi avrebbe potuto portarsi in casa... ma poi, la rapidità con cui l'uomo si rendeva disponibile per ogni desiderio cominciò a diventare eccitante.
Trovò il coraggio per incontrare il vecchio signore e scoprì, con piacere, che si trattava di una persona distinta, ammodo, che non si preoccupava di nascondere le sue inclinazioni. Un vero esecutore: preciso, puntuale, freddo.
Nonostante fosse più un cuckold che un masochista, Ludovico accettò subito i modi spicci dell'altro, che lo dominò subito, anche dal punto di vista mentale. Nella prima sessione, senza porsi problemi, gli fece il culo, in tutti i sensi: prima con una bacchetta molto flessibile, poi con il pene, che si mantenne ben turgido, per lungo tempo. Infine, lo costrinse a bere tutto il seme, senza sprecarne una goccia.
Gino riprese delle foto eloquenti dell'accaduto ma, con estrema discrezione, lo fece col cellulare di Ludo. L'unico impegno che gli chiese, e senza mezzi termini, fu di mostrare tutta la sessione a sua moglie. Ludo, intimamente, godette della scaltrezza del suo aguzzino:


- E' l'uomo giusto! - pensò tra sé.

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