FINALMENTE LA ZIA ADELIA


 


Fin da quando ero bambino avevo un legame particolare con mia zia Adelia.


I miei genitori andavano al mare con loro e altre coppie di amici. Ero molto dispettoso e ricordo le botte che mi diede quando, a sei anni, le tirai giù il costume da bagno lasciando alla pubblica visita la sua foresta nera ( allora le fiche non erano depilate). Col tempo trovò il modo di farmela pagare.


Avevo 14 anni, mi facevo le prime seghe.


Zia Adelia era fuori sul terrazzo di casa mia con me e mia madre suono il telefono e mia madre entrò in casa per rispondere. 


Vidi mia zia trafficare sotto la gonna, poi si avvicinò a me che ero seduto e tirandosi su la gonna mi mie la fica davanti alla faccia.


= È QUESTA CHE VOLEVI VOLEVI QUANDO ERI BAMBINO? Mi disse con un un sorriso vendicativo. Fu la mia fine 


Mi facevo all' epoca tre, quattro seghe al giorno e tutte erano dedicate a lei.


Pur essendo vicini di casa avevamo smesso di frequentarci, poi io mi sono sposato, divorziato e ci siamo persi di vista per anni. La vidi 45 anni dopo al funerale di mio zio. Era bella come da giovane solo con i capelli candidi.  Magra, tettona e abbronzatissima. Nei salutarci, le lanciai uno sguardo assassino al punto che mi baciò una metà della bocca e sentì  chiaramente la sua lingua sulle labbra. 


Qualche tempo dopo il destino mi portò a tornare a vivere con mia madre e quindi vicino alla zia vedova.  Capitò che una sera durante la mia sega serale il mio pensiero andò a lei.  Conclusi con una sborrata colossale.


Pensai….perché no?


Così il pomeriggio successivo andai  a trovarla.


Parlammo a lungo ricordando i tempi passati. Mi zia ha sempre avuto un piccolo difetto, se la fissi negli occhi mentre parla, inizia a balbettare e sbattere le palpebre come se fosse in stato ipnotico. 


La portai sul ricordo del terrazzo e fulminando con gli occhi le dissi SE ME LO FACESSI ORA NON FINIREBBE COME ALLORA. Lei provava a tirare fuori le parole ma non toglieva gli occhi dai suoi ed era completamente impallata.


=INGINOCCHIATI LE DISSI, CHE ORA TOCCA A ME FARTELO VEDERE.  


Come un automa lo fece senza battere ciglio mentre io mi abbassavo pantaloni e mutande liberando quella che mia moglie chiamava la proboscide viste le dimensioni.  Ormai la dominavo. 


=PRENDIMELO IN BOCCA ZIA, E' UNA VITA CHE ASPETTO,PUTTANA.


Faticava a metterlo in bocca così le chiesi di togliersi la dentiera.


Mia zia Adelia a 75 anni mi stava mangiando il cazzo con le gengive.  La cosa mi eccitava in modo bestiale. 


Ogni tanto lo sfilata dalla bocca ma sapeva solo direi CHE CAZZO,  CHE CAZZO.


 Non potevo accontentarmi anche perché nelle mie seghe di gioventù desideravo ben altro. Così si spostammo sul divano dove la feci mettere a pecorina. Con la vecchiaia i tessuti della vagina cedono al punto che la zia aveva il collo del utero a non più di 5 centimetri dalle piccole labbra. Il colpo che le diedi per entrare fu tremendo.


=AHIAAAAA, NOOOOO le sole cose che disse con le lacrime agli occhi.  Avevo deciso di farle prolassare la fica. 


La pompavo come una bestia incurante delle sue preghiere di smettere.  Smisi quando lo tirai fuori per metterglielo in culo e li fu la fine.  Sentii proprio uno squarcio e dopo pochi 


minuti il mio cazzo era rosso di sangue. Mi disse poi che il suo culo era praticamente vergine perché allo zio faceva schifo a metterlo nel culo.  Stavo per venire quando lo tirai fuori per spingerlo nella sua bocca sdentata e sborrare in gola. Quando finii era rovinata sul divano con l'utero fuori dalla fica il culo sanguinante e un filo di sborra che scendeva dalla bocca.  


2 a 1 palla al centro pensai con un ghigno di vendetta

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