Vi racconto queste due settimane di vacanze. In montagna, per sfuggire al caldo assurdo di questo periodo nelle città. 


In camper, in genere non frequentiamo i campeggi se non proprio necessario. Ci stavamo spostando, in serata, da una valle all'altra e abbiamo visto un autostoppista. 


Si, esistono ancora gli autostoppisti. Una volta erano molti di più, mi pare. Una specie in via di estinzione, probabilmente per colpa della crescente sfiducia e diffidenza reciproca.


Ma questo ragazzo era passato mentre noi stavamo mettendo a posto le cose dopo un'escursione. Io ci avevo fatto poco caso, ma lei si. Perché quando lo vediamo a lato strada con lo zaino e il pollice alzato, lei dice "ah quel ragazzo... dai fermati..."


Perché no? 
Rallento, mi fermo, lui ci raggiunge. E' austriaco e sta tornando verso la sua città, dopo una vacanza sul Garda a fare kite surf. Ci capiamo in un inglese smozzicato. 
Una volta lo parlavo più fluentemente, ma ho perso l'abitudine e le parole non vengono. 
A lei si. Per lavoro lo parla più spesso e iniziano una fitta conversazione di cui afferro gran parte, ma più "a senso" per il contesto, che per comprensione letterale.

Per cui credo che quando abbandoneremo l'autostrada del Brennero, fra una ventina di km, le nostre strade si separeranno.  Ma a quel punto, lei mi dice che lui non ha molto da fare a casa, e che la valle verso cui siamo diretti non l'ha mai vista, e allora viene con noi fino lì. 


Va bene, penso. Però inizio a capire che a lei piace, il ragazzo. E' biondo dai capelli ricci mossi, occhi azzurri, un filo di barba chiara, muscoloso, un po' scottato dal sole ma senza essere bruciato. Si, un bel figo, indubbiamente. 
Cosce muscolose che escono da pantaloncini corti, sandali, peluria bionda.

Loro continuano a parlare. Poi arriviamo e troviamo un posto per fermarci: una piazzola a bordo strada, circondata da abeti e pochi metri più sotto un torrente.
Scendiamo e lui dice che dato che ancora c'è luce farà un bagno per sciacquarsi un po'. Scende qualche metro e si spoglia, mettendo in mostra un fisico notevole. Resta in mutande e scende verso il torrente. 
Dico a lei: ti piace il pischello eh?
E lei: mi attizza... che dici, ci gioco un po'?
"e dai... vediamo cosa viene fuori... io faccio il finto tonto... "


E così lei scende verso il torrente per andarsi a sciacquare anche lei. Ora, io lo so che lei odia l'acqua fredda... mi diverte per come, evidentemente, le sta tirando la fica.

Tornano su dopo una ventina di minuti, non è successo niente, lo capisco, ma sono più in confidenza, scherzano e ridono. Invece quando si rivolge a me lui è un po' più deferente e serio.


Lui apre una tendina da un posto, un tappetino di neoprene e un sacco a pelo leggero. Poi prende un fornello e si prepara per qualcosa. Ma gli diciamo che cuciniamo noi, mangiamo insieme.


Quindi un bel piatto di spaghetti al pomodoro, niente di speciale, ma per un non italiano sono sempre squisiti.
Mangiamo, si è fatto buio, beviamo vino, accendiamo uno spinello.
In breve siamo un po' brilli. 
Io dico che ho sonno e salgo nel camper. Lei resta fuori.

Non passano 5 minuti che si baciano. Si toccano. Mani entrano sotto le magliette. 


Lei guarda verso la finestra del camper, lo sa che sono lì. Anche se tengo tutto buio. Anche lui guarda e le prende le mani per portarla più lontana e appartata. 
Ma lei gli fa segno col dito di stare zitto... indica il camper e il segno di uno che dorme...


Lui guarda ancora e sembra convincersi... ha trovato questa puttana italiana che non appena il marito se ne n'è andato a letto a due passi da lui lo tradisce. Perché non approfittarne?


D'altro canto la mano di lei sta massaggiando il pacco e inizia a trafficare per entrare nei pantaloni, mentre si baciano. Una mano di lui è sul culo, l'altra sotto la maglietta, sulle tette.


Lei riesce a aprire la patta, lo tira fuori. Lo impugna bene e lo sega.


Non vedo benissimo, nel buio, ma capisco cosa sta facendo quando si china.


Le mani di lui sulla sua testa assecondano il movimento della bocca.


Poi torna su e si baciano di nuovo. 


Lei si abbassa i pantaloni della tuta, si appoggia alla sedia con le mani, offrendosi per una penetrazione da dietro. Guarda verso di me. 
Lui le si mette dietro, armeggia un po' e la penetra. La prende per i fianchi e inizia a scoparla. 


Senza preservativo ovviamente.  


Le botte si intensificano. Lei gli dice qualcosa (non venirmi dentro... avvertimi... ti faccio venire io...) lui continua per un po' poi si tira indietro, lei si gira , si accoscia davanti a lui. La sua nuca mi copre la visuale, ma il movimento è inequivocabile. Lei lo prende per i fianchi e si fa scopare la bocca. 
Come è inequivocabile quando lui si irrigidisce e ha dei sussulti.
Ogni sussulto, lo so, è un fiotto di sborra che lei trattiene in bocca, o ingoia.

Il movimento diminuisce, si ferma. 
Lei, lo so, continua piano, ingoiando tutto, leccando, pulendo ogni goccia, succhiando, accompagnando il pene nel suo ritiro, riconsegnandolo pulito e morbido.

Si alza. Lo bacia sulla bocca e fa segno di andare. Lui dice qualcosa, magari si sente in colpa perché è venuto troppo presto. Lei fa segno di no con la testa, fa "ssstt" col dito e viene verso il camper. 

Lui si siede sulla sedia. Forse sta pensando alla fortuna che gli è capitata.
Lei entra e viene sul letto. 


Mi bacia. Sento l'odore e il sapore dello sperma. Mi bacia a bocca aperta, leccandomi il viso.  Mi dice "hai visto tutto... ti è piaciuto porco?... l'ho fatto venire ... non finiva più... dai leccamela fammi venire...."


Si mette sul letto con le gambe sporgenti, io mi siedo davanti a lei e ho la sua fica gonfia offerta... bagnata... piena di umori... mi ci butto a mangiarla, le succhio il clitoride... le infilo un dito verso l'alto a cercare il punto... faccio pressione e mi viene in faccia... 


Gode stringendomi il viso fra le cosce. 


Poi tocca a me. Mi siedo io sul letto e lei me lo prende in bocca. Affonda fino in gola. 


Non è una gola profonda, è un "soffocotto" con la cappella che sbatte sul fondo del palato, la bocca aperta che cola saliva... 
Mi piace, e vuole, che le prendo la testa e la muovo su e giù, facendo quel rumore, sciac sciac... senza fermarmi finché non sborro, e il rumore si amplifica. 


Così è. E lei si beve il secondo yogurt della serata.


Un attimo di relax, poi guardo fuori, ma lui non c'è. Sarà in tenda.


Decidiamo che non andremo oltre. Niente vacanze con sesso a tre, coinvolgendolo. Domani ci divideremo, prima che ci venga voglia di altro sesso.


 


Qualche giorno dopo abbiamo incontrato dei puledri al pascolo. Vi ricordate la storia del puledro?
Beh insomma... ormai del cazzo di cavallo lei conosceva forma, dimensioni, consistenza...e anche quell'odore forte. Non eravamo andati oltre. 
Ma quando passando vicino ai puledri uno allungava il pene quasi fino a terra, era inevitabile dirle "ha capito che sei una che apprezza..." e provocarla. 


C'era silenzio. Eravamo soli. Uno sguardo d'intesa e si è avvicinata, a carezzarlo sul muso. Sul collo. Sui fianchi. Sul ventre. La pancia. 


Sempre con un po' di timore, perché un animale sconosciuto, magari si innervosisce, morde, scalcia. Ma era tranquillo, a parte una zampa posteriore che batteva a terra, ogni tanto. 


Non appena la mano è arrivata al pene quello si è allungato. Il puledro ha alzato la testa, respirando più rumorosamente. 


Lei ha continuato a carezzarlo piano e il pene si è allungato ancora, allora lei lo ha tirato verso fuori, a due mani, facendolo sporgere dal fianco.  Si è chinata e lo ha passato sulle labbra, una ventina di cm sotto la cappella o come si chiama la parte finale del pene del cavallo dove si allarga e si apre. 


Quella parte era scura, mentre più sotto, dove lei strofinava il viso e leccava, era rosa. 


Dal pene iniziò a fuoriuscire del liquido e lei lo raccolse con la mano per renderla scivolosa e continuare la masturbazione. Fece questo più volte, e ogni tanto si portava la mano al viso e l'annusava. 


Poi il pene si irrigidì ancora, iniziò a sussultare e a pisciare/schizzare sborra in quantità. 


Il puledro ora si muoveva e sembrava nervoso.


Per cui lei si è allontanata.


"L'ho fatto sborrare... ti rendi conto? ... una cosa bellissima... quel cazzo duro che vibrava mmm quanto mi è piaciuto.... "


"e pure a lui..." dico io che avevo assistito affascinato allo spettacolo... 


"ti rendi conto a farsi scopare da un cazzo del genere quando ti schizza dentro ti senti scoppiare... mmm... mi eccita da impazzire... non lo farei mai perché ho paura ma mi eccita da pazzi... scopami... sono una troia schifosa... scopami..."


"ti è venuto naturale fare le seghe al cavallo... sei proprio una gran porcona... si.. "


La bacio e sento l'odore di cavallo. Di piscio di cavallo? DI sperma? non so.


Lei si porta le dita della mano in bocca mentre la bacio e la lecchiamo insieme. E' dolciastra e quell'odore sovrasta i nostri sensi. 


Ci buttiamo in terra e scopiamo come animali. 
Ma un occhio dietro, che non arrivasse all'improvviso il puledro alle mie spalle, l'ho buttato spesso.