Un mio affezionato lettore mi ha chiesto di sapere di più sui miei incontri con i black. Ci tengo a precisare che non ho questa preferenza per la qualità della prestazione sessuale che offrono. Come ho spiegato, la questione è di natura morale. Gli europei in genere si fanno troppi problemi. Pochissimi sono emancipati e fra di essi metto con stima quei gruppi professionali prevalentemente maschili come pompieri e militari. Un'eccezione che mi ha piacevolmente sorpresa sono i gruppi di ultras di alcune squadre di calcio del nord Italia .... veramente bravi e divertenti e forse i più spregiudicati. Per rispondere comunque alla domanda fattami dal lettore, devo partire da un ragionamento che feci e che guidò le mie scelte. Mi dissi tempo fa, esattamente sei anni fa, ma non esiste un proprietario d'azienda di colore che disponga di dipendenti connazionali? Mi consigliai con una persona che mi "adora" e che lavora a contatto con associazioni di piccoli industriali e commercianti. Riuscì ad avere qualche nominativo spiegando che ne aveva bisogno per una ricerca universitaria. Ricevetti cinque nomi e cercai su internet. Due di questi industrialotti, erano veramente "interessanti" e scoprii che avevano molti dipendenti connazionali. Come contattarli? Mi proposi come persona che doveva preparare uno studio sull'inserimento degli stranieri in Italia. Mandai la richiesta su telegram mettendo la foto del contatto  ... assai scollata. Come speravo risposero uno immediatamente e l'altro il giorno dopo. Il primo voleva sapere qualcosa di più e gli risposi che in quel momento ero in auto ma nel giro di mezz'ora sarei stata in spiaggia al sole, ci sarebbe stata troppa luminosità per messaggiare e gli proposi se voleva, una video chiamata entro un'ora. Accettò, ebbi tutto il tempo di sistemarmi per bene e quando chiamò ero in topless già ben unta e con la pelle lucida. Mi comportai con assoluta normalità parlando del sondaggio e mi resi conto che avevo fatto centro. Mi chiese quando avrei avuto intenzione di andare da lui nello studio oppure se accettavo un invito a cena ... si badi ... non a pranzo. Gli avevo detto che non abitavo vicino quindi sarei venuta apposta nella sua città in Emilia, e sarei stata qualche giorno. Mi chiese se venivo col marito, gli spiegai che ero single e stavo bene così e questa risposta gli permise una battuta che era nei limiti della correttezza ma che mi permise di iniziare ad essere esplicita ... "non mi dica che fa una vita casta! È cosi bella che non posso credere che non abbia spasimanti!" Ricordate che ero in videotelefonata in topless... gli dissi "adoro il sesso ma mi sono posta qualche regola per non rischiare più di ritrovarmi uomini gelosi che mi rovinano la vita, sono divorziata e almeno per ora non voglio sentir parlare di sentimenti..." lui chiese ovviamente quali sono queste poche regole. "Non vorrei scandalizzarla" ho risposto... insistette ma con gentilezza e dopo aver fatto un po' la preziosa gli dissi che accettavo rapporti con più di un uomo contemporaneamente proprio per evitare derive sentimentali... disse che la mia scelta era saggia e mi propose, pensate ... già alla prima telefonata, di "giocare" con lui e alcuni dei suoi dipendenti. Gli chiesi quanti ne aveva. Disse che aveva una sessantina di dipendenti. "Quanti di colore?" "in questo momento più di quaranta... più io ... ti farò scegliere i migliori quando verrai in azienda...". Era passato al tu. "L'idea è veramente carina" dissi quasi con noncuranza "Devo prenotare albergo e volo poi ti dico ...", "ti ospito io. Sono separato e per questo weekend se vuoi venire su..." , "chiamo l'agenzia e ti faccio sapere". Misi giù, prenotai e sempre in videochiamata gli dissi che sarei arrivata venerdì, quattro giorni dopo. Mi chiese quanti ne avrei graditi. Gli feci presente che mi dispiaceva escludere qualcuno ma purtroppo erano veramente tanti. Ridendo mi disse che alcuni non avrebbero approvato quel tipo di incontri, mi chiese delle mie esperienze precedenti, feci presente che non stavo lì a contare mentre godevo. Mi propose una decina e gli dissi che lasciavo decidere a lui. Sul momento mi venne un idea: "mi piacerebbe se all'aeroporto mi veniste a prendere tu e quelli che hai deciso di far partecipare, tutti eleganti, in giacca e cravatta...." , "va bene .... si può organizzare.... quanto pensi di stare?", "tu cosa mi consigli?", "fai il biglietto di sola andata....". Era fatta. Ero riuscita a costruire una situazione fantastica. Ero al settimo cielo ma non volevo farlo capire. La telefonata si era conclusa così. Mi messaggiò dopo cinque minuti: "sei ancora al mare? Che fai?", "sto valutando se cedere alle avances di quatro ragazzi che son venuti a chiacchierare con me ... vuoi sentire?" ... "si ...". Non avevo tolto gli auricolari senza fili. Gli dissi di avviare la telefonata quando avesse voluto. Immediatamente chiamò, feci finta di staccare la comunicazione e ascoltò ... "ma sei sempre al telefono!", "certo ragazzi. Ho molti amici che mi vogliono bene", "chissà perché ti vogliono bene ..." ero in topless e in perizoma ... un perizoma con i nastrini snodabili sui fianchi. "Secondo voi perché mi vogliono bene?" , "io non mi stancherei di volerti bene ..." "ma quanti anni avete ... "24", "22", "22", 27", "secondo me fate i furbetti... cosa vuol dire "volermi bene" secondo voi?" ... ci tenevo a farli diventare espliciti ... il tipo al telefono bel frattempo ansimava, era evidente che si stava masturbando... uno di loro disse "sei bona ... ti farei di tutto ..." io maliziosamente giocherellando coi fili del perizoma che snodavo e riannodavo in apparenza inconsapevolmente "tutto cosa ? ... se non parlate chiaro ...." uno di loro prese la cordicella del perizoma e slacciò. C'era poca gente. Qualcuno guardava perché aveva capito... lasciai fare e dissi ... "e se fossi la fatina buona che vi permette di esprimere un desiderio a testa? Ecco... scrivetelo qui .." dalla borsa staccai quattro foglietti dall'agendina, presi la penna e glieli diedi. Iui al telefono ansimava sempre di più.... "sei eccezionale... la femmina perfetta....ahhh" ... nel frattempo il ragazzo lasciò la cordicella slanciata del perizoma e mi si scoprì forse un po' troppo... , lasciai che si vedesse un po' di passerina ... loro prima discussero a bassa voce scrissero e mi diedero i foglietti. Avevano scritto tutti "pompino ma ..." chiesi "ma cosa?" Mentre la mano era tornata alla cordicella del perizoma e da lì osava sempre di più.... ed ero eccitatissima,  un altro mi disse: "pompino subito perché stiamo scoppiando ma vorremmo anche fare il resto..." sorrisi e dissi "ora pensiamo all'immediato... dove possiamo andare?" Non sapevano che fare. Mi alzai con noncuranza rimanendo per un un attimo fugace completamente nuda. Annodai il perizoma, dissi aspettatemi qui ... e mi avviai dalla spiaggia libera allo stabilimento balneare distante circa cento metri. Ne approfitta per parlare con l'imprenditore che dopo l'orgasmo sembrava defunto. Mi chiese cosa avevano scritto i ragazzi lo raccontai e gli spiegai che stavo andando a noleggiate una barchina qualsiasi di quelle che vedevo in riva. Vidi il bagnino che già conoscevo,  gli chiesi se poteva prestarmi o noleggiarmi un pedalò. Era ipnotizzato dal mio seno, io con noncuranza giocavo con un capezzolo e mi disse "prendi quello che vuoi.... ". Non mi ha mai chiesto niente gli basta guardarmi. Non osa ... ho ringraziato sono andata al pedalò più semplice, ho fatto segno ai ragazzi che sono arrivati subito, dissi con l'imprenditore "ora ti saluto perché faremo anche il bagno"  lui mi chiese "fatti fare qualche foto che le devo mostrare ai ragazzi....", "va bene", poi chiusi la chiamata. Due ragazzi pedalavano con vigore per arrivare al largo. Erano visibilmente eccitati. Io ero seduta dietro in uno spazio minimo con gli altri che, una volta distanti forse venti metri dalla riva, hanno iniziato a ciucciarmi le tette. Avrebbero dovuto badare al timore ma lo lasciarono perdere. Cercai di tenerlo io mentre i due pedalatori ridevano e si preoccupavano che la distanza fosse sufficiente. Arrivati al largo mi mi tolsero il perizoma e cercarono freneticamente il rapporto orale. Mi tuffati, dissi "sedetevi ... tu prendi il mio smart e filma ..." e uno alla volta li feci godere bevendo fino all'ultima goccia. Vista l'età sapevo che tempo due minuti sarebbero stati di nuovo pronti. Li lasciai fare pretendendo solo, come mio solito... che alla fine mi venissero in bocca. Stemmo al largo un paio d'ore e furono veramente intense. Alla fine, come sempre, fu il mio sederino ad essere il più gettonato. Io in acqua a ciucciare, uno seduto e l'altro dietro senza sosta e via a fare i turni. Poi sempre in acqua hanno tentato la doppia penetrazione. È riuscita solo per qualche attimo e ci scappava da ridere. Una volta terminato ci accorgemmo che una bella barca a motore spento su era avvicinata. Scrutai. Due uomini sui cinquant'anni... ebbi un'idea che a ripensarci ora trovo incredibile per la spregiudicatezza ... dissi coi ragazzi di pedalare verso la barca e di rimanere nudi. Salutai (ero nuda...) chiacchierammo della giornata veramente calda poi chiesi così, a bruciapelo: "sentite, sul pedalò e anche in acqua ci riesce difficile la doppia penetrazione. Possiamo farla sulla vostra barca e in cambio giochiamo tutti insieme?" Fermammo il pedalò alla barca, salimmo e giocammo in una condizione di comodità veramente voluttuosa e anchei due cinquantenni furono veramente bravi. Poi salutammo, tornammo sul pedalò e poi a riva. A sera mandai delle foto e qualche filmatino hot e chiesi con l'imprenditore se potevano bastare. Volevo delle foto anch'io? "Fai come preferisci". Il giorno dopo mi contattò l'altro imprenditore, anche con lui feci la videochiamata in topless dalla spiaggia e ... si dimostrò interessantissimo alla mia ricerca. La sua azienda dista un centinaio di chilometri da casa mia. Una ventina di dipendenti... sarebbe stato tutto più semplice e anche con lui fu abbastanza immediato portare il discorso sul sesso. Era sposato ma in azienda aveva un appartamento quindi nessun problema. Poi arrivò il venerdì e volai a destinazione. Ad attendermi alle dieci di mattina,  erano in tutto tredici, elegantissimi. Aveva scelto quel numero perché portava bene. Potete immaginare le espressioni della gente. Era l'aeroporto di Bologna, sempre affollato. Io vestita con tailleur pantalone color sabbia di Armani, tacchi alti e sotto la giacca aperta... niente. Aveva noleggiato un pullmino e guidava uno dei dipendenti. Appena salita mi tolsi la giacca con la scusa che era caldo e loro mi tolsero il resto. Ora ero in autoreggenti tacchi e ... nient'altro... proposi di usare solo la bocca fino a destinazione. Ci volle un'oretta e bevvi le prime tredici porzioni di sperma deliziosamente abbondanti. Mi piacque anche il fatto che agirono con decisione. Io in ginocchio, le mani legate dietro la schiena a succhiare continuamente e gli altri leccarmi continuamente, a turno la passerina. Arrivammo a una villa in collina. Era la casa dell'imprenditore... c'era la piscina. Nessun vicino. La perfezione... sono scesa sempre con le mani legate dietro la schiena. Senza dire una parola con me, parlavano nella loro lingua fra di loro, mi hanno sistemata sul bracciolo abbastanza largo e comodo di un divano nel salotto e hanno iniziato a sodomizzarmi. Potevo urlare? Mi hanno detto di si ... e non ho mai urlato tanto in vita mia anche se avevo cazzi anche in bocca.


E .. s .. t .. a .. s .. i.


Di nuovo mi vennero in bocca. Li faceva impazzire il fatto che bevessi con piacere e poi ringraziassi. Aprirono dello spumante e si dialogò in Italiano. Io avevo sempre le mani legate dietro la schiena, stavo seduta su uno sgabello e spesso mentre parlavo qualcuno mi prendeva i polsi legati, li portava in alto costringendomi ad inarcare la schiena e mi penetrava il sederino. Scoprii che, tranne l'imprenditore, che aveva cinquant'anni ma portati benissimo, gli altri avevano da venti a trent'anni. Dissi col capobanda che se si fosse andati avanti con quel ritmo entro sera sarebbero stati tutti senza energie. La presero per una sfida e mi chiesero se mi piaceva la doppia penetrazione. Dissi che la adoravo ... mi slegarono le mani, uno mi prese in braccio  mi penetrò  così al volo e l'altro entrò nel sederino. Non capivo più niente. Poi uno si stese su un letto a bordo piscina, mi imfilzarono su di lui in due tenendomi in braccio, mi adagia sul suo tirace, uno si mise sopra e prese possesso del sederino e un terzo si infilò in bocca. All'inizio fu veramente difficile succhiare perché avevo orgasmi a catena che mi squassavano completamente. Era un delirio di godimento. Chiesi di essere bendata perché così ho la sensazione di godere ancora di più e mi lasciai andare, ormai esausta e completamente passiva. Mi era già accaduto di arrivare a quel livello. Quando sono esausta è come se il mio corpo si arrendesse completamente al piacere puro. Io non sono più io. Si fanno spazio in me solo delle sensazioni così potenti che ogni due minuti circa,   così mi hanno detto, venivo, spesso infraduciando le loro pance e i loro peni. Fu così che il terzo giro di piacere arrivò alla conclusione. Da un frigorifero enorme saltarono fuori tartine e varie piacevolezze. Mangiarono come lupi. Io no perché volevo riposare un po' e perché lo sperma comunque un po' sazia. Vidi apparire il Viagra. Una pastiglia a testa e di nuovo doppia penetrazione, anche tripla, almeno così mi hanno detto e ... l'estasi... a sera comunque avevo vinto io. Erano tutti esausti. Ammetto che lo ero anch'io ma volete mettere il piacere di passeggiare nuda e vispa fra di loro che quasi non si reggevano in piedi e alcuni, i più giovani, dormivano della grossa? Come stavo ... ogni tanto toccavo il sederino. Ci infilano due dita dentro. La pelle era diventata così sensibile dopo ore di attrito intenso che sembrava seta, e mi bastava andare un po' su e giù con il solo indice per provare piacere. Ero diventata sensibilissimo... ero diventata ... divina. Il padrone di casa mi disse, si badi bene, non ... mi chiese ... che sarebbero arrivati altri nove. Dissi... "comandi tu", e con quei nove più lui andammo ad un ristorante veramente carino e, poi ho compreso, costosetto. Loro eleganti in completo con giacca scura e cravatta, io con un miniabito nero lievemente trasparente i miei inseparabili tacchi le autoreggenti e niente sotto. Brindammo alla serata. A Venere nostra dea. La gente ci guardava e gli uomini agli altri tavoli capivano e morivano... io non ho mangiato quasi niente.  Dopo tredici venute moltiplicate per quattro mi sentivo sazia e mi premeva di più stare seduta e riposare. Chiesi col capobranco "hai deciso quando partirò?" "No. Non ci penso nemmeno. Domani è sabato  poi c'è la domenica... vediamo se riesci a soddisfare tutti.... e lunedì ti riposi..." , "secondo me" dissi, "lunedì quelli che si son sacrificati oggi saranno di nuovo pronti..." , "probabile... se così è avranno un pomeriggio premio per fare il loro dovere ... ma tu resisterai? Avrai pure un limite  ...", "fino ad oggi non l'ho mai toccato... mi basta un po' di riposo ...." e ora mi fermo perché questa descrizione di un delizioso ricordo è diventato forse troppo lungo ....

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