- Yawn. - Nel silenzio del soggiorno uno sbadiglio solitario riecheggia.


E’ notte fonda. Nel lussuoso appartamento posto al quinto piano di un condominio nell’Upper East Side a New York, una giovane ragazza in pigiama cammina, con occhi semichiusi e mezza appisolata, evitando a memoria i mobili della stanza. 


La sera precedente, ossia la vigilia di Natale, c’è stata la solita festa della famiglia Miller. Ogni parente in visita si è sentito obbligato di contribuire portando almeno una pietanza, la più calorica e pesante possibile.


Jennifer non si è sentita di offendere i suoi parenti e ha assaggiato ogni leccornia possibile. Questo l’ha costretta, qualche ora più tardi, a svegliarsi nel cuore della notte per andare a prendersi un bicchiere d’acqua in cucina.


La giovane ragazza, che frequenta il primo anno di college, sarà pure mezza addormentata; ma percorrendo il soggiorno lei nota una cosa che non può passare inosservata; neppure a una persona che tiene gli occhi semi schiusi.


Davanti al sontuoso albero di Natale che svetta al centro della stanza, c’è una grossa figura tutta vestita di rosso tutt’intenta a fare traffici con sacchi e pacchi colorati.


- Chi sei? - Grida allarmata Jennifer fermandosi all’improvviso dietro il divano in preda al panico.


Il tipo vestito di rosso sobbalza sul posto e voltandosi nota la ragazza impaurita.


- Non aver paura bambina. Sono Babbo Natale. Oh, oh, oh. -


Jennifer non riesce a capire se aver paura o saltellare per l’entusiasmo sul posto. Sarà pure ancora mezza intontita per essersi svegliata nel cuore della notte; ma quella persona sembra proprio essere l’eroe dei bambini di tutto il  mondo.


Alto, grasso, dalla corporatura imponente, una folta barba bianca che gli discende sul petto. Lui indossa quel tipico vestito rosso foderato di pelliccia bianca e ha pure la papalina. Non ci sono dubbi; quello è Babbo Natale.


Deve essere per forza proprio lui; ma com’è possibile credere a questa cosa? Insomma Jennifer è ormai una ragazza maggiorenne e non crede più a certe cose ormai da molti anni. Ci dovrà pur essere una spiegazione; forse uno scherzo?


In ogni caso, quante possono essere le probabilità che un vecchio ladro grasso e obeso venga a derubarti la vigilia di Natale vestito come Babbo Natale?


- Sei davvero tu? - Domanda incredula Jennifer.


- Oh, oh, oh, Certo! -


- Com’è possibile? Io non ti ho scritto nessuna lettera quest’anno. -


- Lo so piccola mia. L’ultima volta che mi hai scritto a dodici anni mi hai chiesto un’arriccia capelli. -


Jennifer rimane sgomenta dalla risposta. Forse è proprio il caso di mettersi a saltellare sul posto.


- E’ vero! Allora sei proprio tu! Cosa ci fai qui? -


- Il tuo ragazzo mi ha scritto una letterina chiedendomi di portarti un regalo. -


- Lui ha davvero fatto una cosa del genere? -


- Sì, un bravo ragazzo, davvero! Oh, oh, oh! -


- Cosa mi hai portato? - Domanda Jennifer tutta trepidante per la sorpresa.


- Tecnicamente dovresti aspettare domattina; ma visto che mi hai scoperto, ecco qua. - Babbo Natale consegna nelle mani trepidanti di Jennifer una scatola tutta infiocchettata.


In pochi secondi il pacco viene scartato e il suo contenuto si mostra in tutta la sua voluttuosità.


Jennifer non riesce a credere ai suoi occhi. Un completino intimo rosso con tanto di scarpette con i tacchi sempre rossi. Molto bello e molto sexy pensa in un primo momento.


- Tu davvero regali queste cose? - Sul viso di Jennifer compare una strana espressione incuriosita.


- Oh, oh, oh! Io li consegno e basta i regali, il pensiero l’ha avuto il tuo ragazzo nella sua letterina. -


- Davvero molto originale… - Risponde Jennifer osservando le aperture dell’intimo sul cavallo e nelle coppe.


- … e di classe. - Oddio mio pensa tra se la ragazza, questo “regalo” imbarazzerebbe persino una prostituta.


- Spero che le misure vadano bene. Con i trenini e le bambole non sbaglio un colpo; ma questo è un po’ fuori delle mie specialità. - Si giustifica l’uomo vestito di rosso.


Jennifer si misura l’intimo appoggiandoselo addosso.


- Sì, dovrebbe proprio essere della taglia giusta. - Termina annuendo.


- Perché non lo provi? - Domanda Babbo Natale con non calanche.


Il viso di Jennifer si colora di rosso, gli occhi si spalancano per l’audacia della domanda del vecchio barbuto.


- Cosa? -


- Se non va bene, posso sempre cambiarlo al volo. Sai, ho dei poteri. - Dice Babbo Natale facendo l’occhiolino a Jennifer.


La sua motivazione non è certo infondata pensa tra se Jennifer; ma ragazzi, chi se la aspettava una situazione simile? Chi lo sapeva che Babbo Natale regalasse questo genere di cose?


Si può forse dubitare delle buone intenzioni di Babbo Natale?


 - Ok. - La ragazza prende il completino intimo e si reca in bagno per cambiarsi.


In pochi secondi si disfa del pigiama e indossa il regalo.


Inizialmente, guardandosi allo specchio, Jennifer si sente piuttosto imbarazzata. Sarà pure a casa sua, il luogo dove si sente più al sicuro di tutti; ma appena fuori dalla porta c’è uno “sconosciuto” e lei indossa un completo intimo che praticamente non nasconde nulla.


Dal riflesso nello specchio si nota una giovane ragazza non molto alta, un viso piuttosto comune con occhi color nocciola, zigomi poco accentuati e labbra rosee un po’ sottili. I capelli, che le arrivano a toccarle le spalle, sono castani e spettinati. 


Le mutandine e il reggiseno sono rossi trasparenti con inserti bianchi molto decorativi. Entrambi hanno, ben visibili, delle aperture che mostrano le parti intime.


Il reggicalze, sempre rosso, è pieno di merletti bianchi e nastrini che formano dei fiocchi, come quelli dei regali. Le calze rosse a rete nascondono ben poco; ma in compenso aggiungono un tocco assai accattivante. I tacchi da dieci centimetri la fanno sembrare notevolmente più alta.


Jennifer si sente bella e sexy mentre si ammira davanti allo specchio guardandosi da ogni prospettiva.


Ha sempre avuto un corpo non molto appariscente, con un seno quasi inesistente; ma per una volta tanto si sente l’esatto opposto e la cosa le piace.


Un certo brivido le attraversa la schiena quando il suo sguardo si sofferma sui suoi capezzoli e il sesso ben esposti. E’ una sensazione nuova essere vestita; ma sentirsi nuda. Le sue mani sfiorano il tessuto vellutato del reggiseno e quando poi toccano i capezzoli, lei sussulta. Si sorprende che siano turgidi e così recettivi, è strano che si senta così accaldata essendo messa nuda.


Senza rendersene conto Jennifer si tocca il sesso e si accorge che si è inumidito abbondantemente; anzi, mentre ritrae le dita, nota un filo di umori che le viene dietro rompendosi dopo pochi centimetri. E’ fradicia.


Di riflesso, si titilla nuovamente il sesso. Si passa le dita lungo le labbra e sfiorando il clitoride sussulta. Un lieve gemito di piacere le scappa ma lo contrasta subito mordendosi il labbro inferiore.


Che le sta succedendo?


- Va tutto bene? - Una voce riecheggia improvvisa dall’altra parte della porta.


Jennifer, rimasta incantata dal suo aspetto allo specchio, si riprende e risponde al vecchio.


- Sì, il regalo è perfetto. - Nel frattempo si sta ancora passando le mani sulle parti più sensibili del suo corpo sospirando languidamente. Com’è bella.


- Ottimo. Posso vedere? -


- Sì, un attimo che esco. - Risponde felice Jennifer.


Cosa? Pensa subito dopo la ragazza incredula della sua stessa risposta. Come può farsi vedere da un estraneo conciata in quel modo? Cazzo si vergognerebbe persino a mostrarsi al suo ragazzo in quelle condizioni. Ora, invece, sta andando ad aprire la porta vestita come una prostituta tutta felice e allegra. A Babbo Natale poi!


Devo fermarmi, pensa Jennifer mentre gira la maniglia della porta. Dall’altra parte nel frattempo una voce impaziente la invita a uscire.


- Su, non sto nella pelle di vedere come ti dona. - 


- Subito. - Risponde automaticamente la ragazza come in preda ad un incantesimo. 


Babbo Natale sa fare magie per caso?


- Sei magnifica! - Esclama Babbo Natale.


Jennifer, senza rendersi conto, ha aperto la porta mettendosi in posa, con una mano sui fianchi e l’altra dietro la testa ravvivandosi i capelli.


 


- Vieni qua in soggiorno, che ti possa vedere meglio. -


Jennifer meccanicamente passa a fianco di Babbo Natale ritornando nella sala dove c’è l’albero di Natale. Lei non può esserne certa; ma è sicurissima lui le stia fissando il culo. Un sorriso malizioso si stampa sulle sue labbra.


Arrivati nel grande salotto, i due si fermano. Babbo Natale si siede piazzandosi al centro di un divano e Jennifer gli rimane in piedi di fronte.


- Che meraviglia, il tuo ragazzo sì che è fortunato! -


- Grazie. - Tutti quei complimenti la stanno letteralmente mandando su di giri.


Jennifer avverte un gran caldo e si sente tutto un bollore, specialmente nel petto perché le batte forte il cuore e anche tra le gambe; ma lì c’è qualcos’altro.


Senza che nessuno gli e lo chieda, la giovane ragazza posa per il vecchio barbuto su quei lunghi tacchi mostrando da ogni angolatura il suo corpo rivestito di quel sottile strato di stoffa semi trasparente rossa.


- Vieni più vicina, siediti sulle mie gambe. - 


Jennifer non se lo fanno ripetere due volte. Lentamente si avvicina a Babbo Natale e gli siede a gambe aperte di fronte adagiandosi sul suo grosso corpo.


- Così va bene? - Domanda Jennifer mentre gioca con la barba di Babbo Natale.


- Oh, oh, oh, certo che sì mia piccola. Stai proprio facendo felice questo povero vecchio. -


Le mani di Babbo Natale toccano i fianchi di Jennifer facendola sussultare.


Jennifer, si sente sempre più attratta da quelle labbra rosse circondate da soffice barba bianca fino a quando senza rendersene conto, le sue labbra non incontrano le sue e poi si baciano.


Le lingue s’incontrano e come i loro corpi si lasciano andare a un lungo e coinvolgente abbraccio. Babbo Natale esplora le curve della ragazza mentre quest’ultima si avvinghia al suo imponente corpo.


Impaziente Jennifer, alla cieca, slaccia la cintura borchiata di Babbo Natale mentre lo bacia appassionatamente. Il sesso del vecchio fuoriesce in tutta la sua turgidezza. Senza neanche vederlo; ma avvertendone il calore e le dimensioni attraverso il palmo delle mani, la ragazza si eccita.


Senza pensarci due volte Jennifer guida il suo bacino sopra quel pene e lentamente si fa penetrare, poi avvertendo quella virilità dentro di se inizia a cavalcarlo.


- Si bimba, continua così! Oh, oh, oh! -


- Zitto, che i miei stanno dormento. - Gli intima Jennifer sottovoce.


- Nessuno può sentirci, è la magia del Natale! -


- Che? -


- Oh, oh, oh, pensa solo a godere! - Babbo Natale da una sonora pacca sul sedere alla ragazza.


- Ah! - Geme Jennifer.


- Oh, oh, oh! -


I gemiti, all’inizio sommessi, si alzano di tono. Sul divano del soggiorno di famiglia, con i suoi genitori che ancora dormono nella loro stanza, Jennifer si lascia andare mentre cavalca selvaggiamente e molto a lungo il vecchio.


Ogni volta che si alza e poi pesantemente si abbassa, il cazzo di Babbo Natale la sfonda sempre di più e lei geme sempre più forte.


- Oh, oh, oh, adesso vengo! -


Finalmente, è la prima cosa che pensa Jennifer. Com’è possibile che quel vecchio abbia tutta quella resistenza? Lei ormai è esausta e quando sente che Babbo Natale le viene dentro; come se scattasse un interruttore, anche lei raggiunge l’orgasmo e si lascia andare aggrappandosi con le ultime forze al collo del vecchio e poi si sdraia sul divano per recuperare le forze.


Dopo neanche pochi secondi che Jennifer si è accasciata esausta e sudata sul divano; ancora in preda agli spasmi del precedente orgasmo, Babbo Natale le sale sopra con tutta la sua imponente mole.


- Sei pronta per il bis? Oh, oh, oh! -


Cosa? Non è stanco?


Domanda superflua, Jennifer sente che l’uccello del vecchio gli sta nuovamente premendo sul sesso tormentato.


- Oh, oh, oh, vedrai che stanotte ti metto in cinta! - Esclama Babbo Natale penetrando per la seconda volta la giovane ragazza.


- Cosa? - Grida Jennifer spaventata da quell’idea.


- Oh, oh, oh, lasciati andare! - Babbo Natale schiaffeggia il culetto della ragazza facendo un bel rumore.


- Ahi! Babbo Natale, non voglio rimanere in cinta! - Implora Jennifer.


- Oh, oh, oh, godi, godi e al resto non pensare! -


Con un’ennesima spinta dei suoi possenti lombi, Babbo Natale fa sprofondare il suo possente pene nel sesso di Jennifer. Quest’ultima chiudendo gli occhi si lascia sfuggire un sonoro gemito.


La faccenda del rimanere in cinta viene velocemente dimenticata da Jennifer mentre Babbo Natale si dedica a soddisfare le voglie della giovane ragazza. Ben presto grida di piacere tornano a echeggiare per il soggiorno, interrotte solo da laidi rumori di corpi bagnati che sbattono l’uno sull’altro.


Molto tempo dopo, Jennifer è stremata, non sa da quanto tempo Babbo Natale la stia scopando sopra quel cazzo di divano; ma lei non ne può più. Ha persino perso la voce a furia di gemere e ora si limita ad ansimare e basta.


Negli ultimi istanti di lucidità mentre si lascia andare alla stanchezza e si addormenta, scorge con la coda dell’occhio filtrare la luce dalle finestre e sente nuovamente la voce del vecchio che intuona la sua solita risata.


- Oh, oh, oh! -


Il mattino successivo (o pochi minuti dopo secondo quale prospettiva si stia usando), Jennifer si sveglia nella sua stanza da letto. La voce familiare di suo padre giunge da fuori la porta.


- Ci sono dei regali per te sotto l’albero, dormigliona. -


- Davvero? Grazie! - Risponde con voce rauca la ragazza; non si aspettava nessun regalo quell’anno. 


La ragazza scende dal letto; ma si sente dolorante e stanca, i muscoli protestano per ogni singolo movimento.


Probabilmente non deve aver dormito bene durante la notte. Sicuramente è stata colpa dell’abbuffata pantagruelica di ieri sera. Chissà come, si deve essere agitata nel sonno. Le coperte le saranno scivolate via di dosso e avrà preso un po’ di freddo.


Nonostante i doloretti, tutta contenta per la sorpresa, si dirige in soggiorno e presi i regali, ringraziando i suoi genitori, se li porta in camera sua.


- Caro… - domanda la madre di Jennifer a suo marito.


- …tu che cosa gli hai regalato? -


- Io? Pensavo fossi stata tu a regalargli qualcosa. -


I due genitori si guardano sconcertati l’uno l’altro.


- Allora da dove sono saltati fuori quei pacchi? - Sentenzia la madre.


Jennifer scarta impazientemente i suoi regali. Inizia dal primo, il più grande, con sua sorpresa scopre che è un completino intimo rosso molto audace, con tanto di scarpette con i tacchi coordinati.


Che razza di regalo gli hanno fatto i suoi genitori? Forse è un regalo del suo ragazzo che deve averglielo fatto consegnare il giorno prima. Più tardi lo chiamerà per ringraziarlo. 


Meno male che non ha scartato il pacco di fronte ai suoi genitori.


Il secondo pacchetto, invece, contiene una cosa ancor più curiosa e sconcertante del primo. Un test di gravidanza? In che modo le può servire?


Jennifer si corruccia le meningi mentre un leggero fastidio si fa strada tra le gambe. Si sente umida e bagnata nelle mutandine. Che strano.


Lentamente si da una sbirciatina sotto il pigiama e nota un lago di umori che le sta colando dal sesso e che le ha bagnato tutto, sia le mutandine, sia il cavallo del pigiama.


Che ha combinato stanotte?


Lo sguardo le cade su un bigliettino nella scatolina del test di gravidanza che prima non aveva notato.


“Buon Natale da Babbo Natale!”


“Non c’è bisogno di alcuna letterina, l’anno prossimo torno a trovarvi con i regali per il bimbo.”


… quale bimbo?