CAPITOLO 8: Il porco conosciuto in chat.


DEDICATO A Dolmance..... 


In quel periodo chattavo tanto con un sessantenne, un vero porco bisex, dotato di un cazzo stupendo, una cappella volgare, sbordante dall’asta e molto eccitante. Lui mi faceva omaggio di suoi video che lo riprendevano mentre si masturbava e sborrava fiumi di sperma, e quindi la mia voglia di beccarmi quel cazzo divenne ben presto irresistibile. Intanto mi masturbavo tantissimo al pensiero che lui godesse mentre mi pensava, mentre mi immaginava a succhiargli la verga, mentre aveva una gran voglia di trombarmi, di ficcarmelo tutto in fica e su per il culo. 


Purtroppo viviamo lontani, per cui i nostri desideri si limitavano alla fantasia delle chat e comunque, un incontro era assai difficile da organizzare, sia per la grande lontananza, sia perchè lui è sposato ed io ho un compagno.


Però pensavo continuamente a lui, al suo cazzo, al suo sperma, ero ossessionata dal pensiero di fare cose porche con lui, insomma avevo tanta, tantissima voglia di quel maschio. Mi faceva sentire molto troia, mi infoiava in maniera indescrivibile, volevo che mi scopasse, che mi ficcasse il suo grande cazzo in tutti i buchi possibili, addirittura fantasticavamo insieme di bere il nostro piscio. Eravamo due assatanati di sesso estremo e senza inibizioni, un incastro perfetto ma, almeno all’inizio, proibito e proprio per questo ancora più attraente.


Un giorno presi la decisione di incontrare il mio stallone virtuale per rendere finalmente reali le nostre laide fantasie erotiche. Lui fu felice di questo e decidemmo la data in cui, finalmente, ci saremmo incontrati ed un mattino, trovata una scusa con il mio compagno, partii per raggiungerlo, ben decisa e felice di renderlo il mio amante reale, il mio stallone da monta personale, completamente decisa a darmi tutta a lui, a fare le cose più sporche ed impensabili, senza limiti ne inibizioni, a bere tanta sborra e gustarmi il suo cazzo dappertutto, in tutti i modi.


Con bagaglio leggero per un giorno, lo raggiunsi nel primo pomeriggio all'albergo dove lui aveva preso una camera. Ci abbracciammo, ci scrutammo curiosi e complici e subito ci mettemmo all'opera, talmente era forte il nostro desiderio e la nostra libidine e ben decisi a non sprecare neanche un minuto in inutili convenevoli, tanto erano ben chiari i nostri laidi scopi.


Era un uomo che aveva oltrepassato i 60 anni, alto, con la barba e pieno di tatuaggi. Era bisex, infatti sapevo che amava le donne, ma amava anche prenderlo in culo e fare pompini, amava la sborra in bocca. A me ovviamente, interessava il suo lato etero e così, completamente nudi, mi sedetti su di lui e cominciammo ad assaporare il primo contatto dei nostri corpi, baciandoci profondamente con le lingue che si intrecciavano, mentre ci sputavamo in bocca per poi baciarci, ci succhiavamo le lingue a vicenda in un turbinio di libidine e desiderio da tanto, troppo tempo repressi. Erano baci umidi, indecenti, volgari.


Il desiderio di lanciarmi tra le sue cosce e prendergli subito in bocca il cazzo era fortissimo, quasi irresistibile; amo fare pompini ed ingoiare sborra a litri, ma ero curiosa di provare un'esperienza mai fatta in precedenza, per cui la prima cosa che gli chiesi, fu di pisciarmi in bocca.... Si, volevo assaporare e bere la sua urina. Non se lo fece certo ripetere una seconda volta, così ci recammo in bagno, mi fece inginocchiare davanti a lui e prese a liberare la sua vescica nella mia bocca. Era la prima volta che vivevo un'esperienza del genere, ma per la verità mi piacque poco, il sapore acidulo della sua urina caldissima mi nauseava, anche se mi piaceva sentirmi imbrattata e mi faceva sentire veramente troia e porca. Mi schizzava sul viso, sulle labbra, molta, la maggior parte, la ingoiavo, altra mi bagnava il viso e le tette colandomi fino alla vagina. Comunque godetti abbastanza mentre mi pisciava in bocca, mentre mi dava della porca, lo guardavo negli occhi con espressione da gran troia.


Finito di liberare la vescica, mi chiese lo stesso trattamento e, distesosi sul pavimento, mi fece calare all'altezza del suo viso e, mentre mi accarezzava le cosce ed il culo, iniziai a liberare la mia vescica dritto sulla sua faccia, nella sua bocca. Anche lui ne ingoiò tantissima, godeva tanto ed infatti notai che il suo cazzo era diventato dritto e duro come un tronco.


Con la fica ancora gocciolante di urina, mi inginocchiai al suo fianco e, impugnato il cazzo all'altezza dei grossi coglioni, presi finalmente a lavorarmelo di bocca in un pompino incredibile, appassionato ed ingordo. Mentre mi accarezzava tutto il corpo, ciucciavo la sua cappella durissima e dal sapore ed odore di piscio, leccavo tutto il cazzo, succhiavo i coglioni, per poi risalire al glande, andando ad occhi chiusi su e giù ad un ritmo incredibile, mentre il mio maschio mi teneva incatenata al suo cazzo con una mano sulla nuca. Mettevo in pratica il trucchetto che fa andare in visibilio qualsiasi uomo e cioè stringere le labbra sulla cappella, mentre dall'interno la solletico con la lingua velocemente sentendola vibrare dal forte piacere. Ciucciavo come in estasi l’invitante testa del cazzo, finalmente ciucciavo la grossa ed eccitante cappella del mio porco virtuale, finalmente le mie, le nostre fantasie, si erano tramutate in realtà. Guardando la cappella con uno strabismo innaturale, mentre lui teneva il cazzo fermo con la mano, la leccavo proprio come se fosse un gelato, con la lingua la circondavo, la lappavo alla base del prepuzio, leccavo il frenulo, solleticavo il buco dell'uretra in maniera indecorosa, gli stuzzicavo il buco del culo con il dito mentre mugolavo sommessamente e mi titillavo la fica con le dita. Con il mio lavoro abile ed eccitantissimo di lingua sulla cappella, lui godeva come un matto. Pian piano, scesi al suo buco del culo che presi a leccare a piena lingua. Lui, reggendo le chiappe aperte per agevolarmi nel servizietto, tremava dal godimento; sapevo che, essendo bisex, amava essere leccato li, visto che lo prendeva anche in culo, quindi lo mandai in visibilio con la mia lingua che lappava il suo buco, fino a penetrarlo con la punta della lingua.  


Partito di testa letteralmente dal piacere, da vero porco qual era, mi bloccò con la mano sul suo cazzo e prese a scoparmi in bocca, facendomi arrivare la lunga verga fino alla gola. Era molto impegnativo per me viste le dimensioni, ed infatti provavo conati di vomito e forte senso di soffocamento, avevo le lacrime dallo sforzo di prenderlo in gola, con una quantità incredibile di bava che mi usciva dagli angoli della bocca, ma mi piaceva quello che mi stava facendo, mi faceva impazzire di piacere, mi faceva sentire sottomessa, porca, la sua schiava, mi faceva sentire una gran troia, sporca e puttana. Fu un soffocone bellissimo ed io mi riscoprii una vera gola profonda.


Intanto gli massaggiavo per bene i coglioni e lui mi ficcò due dita nel culo e prese a stantuffare con forza mentre gli sparavo quel pompino immenso. E questo mi mandò in visibilio facendomi venire in maniera intensa, mugolando dal forte piacere che mi dava il pompino, nello stesso momento in cui lui cominciò a riversarmi in bocca una colossale sborrata a fiotti densi, con schizzi violenti, caldi che mi imbrattarono tutta la bocca. Mugolando di piacere, mandavo giù tutta l’incredibile quantità di prodotto della mia pompa, anche perchè lui mi aveva desiderato tanto, per cui aveva i coglioni carichi di sperma denso e abbondante, dal sapore forte e dall'odore eccitante, sapeva vagamente di mandorle. Fu bellissimo avere un orgasmo insieme mentre ingoiavo tutta la sua cremosa sborra calda.


Ci alzammo, mi prese per mano ed uscimmo dal bagno andando in camera dove lui, col cazzo ancora dritto, mi mise al muro a pecorina e mi slinguazzò per bene il buco del culo. Capii immediatamente che voleva incularmi con il suo grosso uccello. Infatti, con il cazzo ancora grondante di sborra e saliva e dopo avermelo praticamente scopato con la lingua, mi sfondó il culo. Sentii dapprima una forte pressione alla rosellina e poi mi inculò, ficcandolo per intero. All'inizio provai dolore, così presi a rilassare i muscoli per essere più ricettiva ed il dolore diventò nulla in confronto alla goduria che mi dava quella nerchia intenta ad esplorarmi il culo. Cominciò a stantuffare andando avanti ed indietro e, da grande esperto, mi inculò alla perfezione, alternando dolcezza e bestialità, mischiandole mentre mi accarezzava le chiappe e le allargava per entrarmi totalmente dentro. Le mani appoggiate al muro, stravolta dal piacere, con i capelli che mi cadevano sulla faccia, assaporavo la bellissima sensazione del grosso cazzo nel culo, godendo da morire ed incitandolo a non fermarsi, a continuare così, ad andarci giù pesante, a sfondarmi, a rompermi il culo ed a costringermi così a camminare a chiappe aperte per i giorni successivi. 


Lui mi accontentò, assestandomi dei colpi violenti, ficcando il cazzo noduloso interamente in culo fino alla radice. Sentivo il grosso attrezzo che mi riempiva, mentre mi scivolava in culo, era una sensazione incredibilmente piacevole, poi sentendo lui che godeva come un animale mentre mi pompava, il mio piacere aumentò ancora di più, portandomi ad un secondo intensissimo orgasmo, che mi indusse a gridare dal piacere, mentre un lago di umori vaginali mi colava dalle cosce.


Dopo qualche minuto di pausa, impaziente di beccarlo tutto in fica, lo feci sdraiare sul letto e mi adagiai su di lui, orientando il cazzo verso la fica. Mani sulle chiappe, mi penetrò la vagina ed io cominciai a saltare sul suo cazzo in una scopata incredibilmente intensa ed appagante. Ci baciavamo mentre scopavamo, mi piaceva baciarlo, la sua barba ed i suoi tatuaggi da maschio sfonda fighe, mi eccitavano, ed intanto lui mi entrava con tutto il suo virile cazzo fino all'utero, mentre grazie al mio andare su e giù, il culo gli si adagiava sull’inguine e le tette gli sbattevano sul torace facendomi andare in paradiso. Li, in quella sordida camera d'albergo, completamente nuda, non pensavo più al mio compagno, alla mia infedeltà, al mio essere così troia e trasgressiva, il mio corpo e la mia anima erano completamente protesi verso il piacere, mio e suo, mi godevo quell’uccello che mi riempiva la fica con uno sfrigolio sulle sue pareti da sballo poi, quando prese a ciucciarmi un capezzolo, capitolai ed infatti, con un prolungato urlo di piacere, venni ancora, sbrodolando un lago sulla sua asta fino ai coglioni e, mentre continuavo a saltare sul suo uccello durissimo, sentii degli schizzi caldi, bollenti, inondarmi la vagina, mentre mi stringeva il culo e ululava letteralmente dal piacere venendomi nella fica. Incredibilmente riuscivamo a raggiungere l'orgasmo insieme, cosa che ci faceva impazzire di piacere.


Non ero ancora sazia, volevo altra sborra calda in bocca e così lo feci sedere sulla sedia e, in ginocchio tra le sue cosce, con la fica grondante sperma, glielo presi di nuovo in bocca. Era piuttosto moscio ormai, ma ero estremamente intenzionata a beccarmi una seconda sborrata in bocca. E così, mi misi di lena buona a lavorarmi il cazzo per farglielo tornare duro. Mentre mi osservava compiaciuto, lo succhiavo, la lingua lo solleticava sulla cappella, ma faceva fatica a raggiungere una nuova erezione. Caparbia, continuando a pompare con passione il cazzo, sentii che pian piano si induriva ed aumentava di dimensioni nella mia voracissima bocca ed infatti mi ritrovai di nuovo la bocca riempita dal suo cazzo duro, dalla cappella turgida e gonfia, pronto a regalarmi una seconda ondata di sborra meno densa ma sempre in quantità industriale che non tardò ad arrivare ad inondarmi tutta la faccia, le labbra, la bocca, la lingua, per poi finire tutta nel mio stomaco, mentre il mio maschio urlava di piacere. Cavolo quanto sperma avevo ingoiato in un paio d'ore!


Finalmente mi ero "fatta" quel porcone che tanto mi eccitava, finalmente avevo fatto la porca bevendo il suo piscio, finalmente avevo preso in bocca il suo incredibile ed eccitante cazzo, finalmente avevo assaggiato ed ingoiato la sua sborra, finalmente mi aveva profanato il culo e la vagina in una girandola di emozioni incredibilmente forti ed appaganti che ci fece capire che avremmo presto ripetuto quell'esperienza così trasgressiva e meravigliosa.


... continua ...

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